SESTU NEL SECOLO SCORSO
La nostra città attraverso i ricordi di un nonno sestese nato nel 1943
Oggigiorno la nostra generazione, ovvero la generazione Z, si lamenta di molte cose, soprattutto la maggior parte degli abitanti di Sestu spesso e volentieri critica questa piccola città perché magari non è grande e maestosa ma è solamente un'umile cittadina.
Ma abbiamo mai pensato a com’era Sestu ai tempi dei nostri nonni?
Per saperne di più, ho chiesto ai miei nonni cosa c’era e cosa non c’era quando loro erano giovani...
A quei tempi Sestu era un paesino molto povero e l’unica strada asfaltata era via Cagliari mentre tutte le altre strade erano sterrate. C’erano piccole case che avevano solo il piano terra e solo alcune avevano un altro piano, quindi non c’erano le palazzine che ci sono adesso.
C’era anche molta più campagna: infatti c’erano vari orti che usavano le famiglie per mantenersi. La famiglia di mio nonno, per esempio, ne aveva uno ai confini di Sestu. Quando mio nonno aveva 8 anni - quindi nel 1951 - il paese aveva circa 5.600 abitanti, invece quando nonno ne aveva 18 - quindi nel 1961 - c’erano circa 6.700 abitanti. Esisteva l’asilo dove insegnavano le suore, le elementari che però all’inizio si facevano in locali privati e non pubblici, mentre le medie non esistevano ancora.
Non esistevano nemmeno i supermercati e il cibo si comprava in piccole botteghe e la maggior parte dei prodotti si vendeva sfusa.
Per i vestiti invece andavi a comprare la stoffa e poi ti facevi fare un abito su misura dal sarto. Se volevi abiti già pronti, dovevi per forza andare a Cagliari.
Se volevi uscire con gli amici, esistevano già bar e gelaterie ma, soprattutto, c'erano dei circoli con delle attività da fare: per esempio, mio nonno andava spesso al circolo bocciofilo. Ogni domenica poi si svolgevano delle gare organizzate dalla Federazione bocce ed è così che mio nonno ha vinto molte gare ed è diventato un campione di questo sport.
Quando mio nonno aveva circa 5 anni c’erano poche automobili. Solo dopo qualche tempo sono un po’ sono aumentate di numero. A Sestu inoltre c’erano solo rivenditori di macchine ma i veri e propri concessionari si trovavano solo a Cagliari.
Se volevi comprare arredi per la casa c’erano sempre delle botteghine che vendevano un po’ di tutto. Esistevano anche edicole dove potevi comprare giornali e giornalini e anche negozi di piante.
Se avevi necessità di fare una visita per i denti a Sestu non c’era ancora niente e dovevi andare a Cagliari.
Esisteva già la banca e anche il comune, che però non era lo stesso di adesso ma si trovava in via Roma.
Per fare le fototessere per i documenti, i fotografi usavano una stanza fatta apposta dentro casa loro.
C’erano diverse chiese molto antiche (risalenti al XII-XIII sec) che ci sono anche ora, come per esempio la chiesa di sant’Antonio, di San Salvatore, di San Giorgio e di San Gemiliano, mentre la chiesa di Nostra Signora delle Grazie non esisteva ancora quando erano piccoli i miei nonni perché è stata costruita solo nel 1968.
Sicuramente rispetto a oggi c’erano molte più differenze tra uomini e donne: infatti l’80% delle donne non lavorava e rimaneva a occuparsi della casa.
Secondo me una cittadina come Sestu ha oggi dei vantaggi:
• si trova vicino a Cagliari;
• puoi uscire abbastanza tranquillamente con i tuoi amici e ci sono molti punti di ritrovo tra cui alcuni parchi e piazze carine;
• non c’è molto traffico a differenza di tante città importanti.
Secondo me tutti noi abitanti di Sestu critichiamo troppo questa piccola città perché magari non è bella e maestosa come Cagliari, però prima i sestesi vivevano con molto meno e ce l’hanno comunque fatta.
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