domenica 16 giugno 2024

SESTU AI TEMPI DEI NOSTRI NONNI - di Silvia Orrù, 2ªH

SESTU NEL SECOLO SCORSO

La nostra città attraverso i ricordi di un nonno sestese nato nel 1943

Oggigiorno la nostra generazione, ovvero la generazione Z, si lamenta di molte cose, soprattutto la maggior parte degli abitanti di Sestu spesso e volentieri critica questa piccola città perché magari non è grande e maestosa ma è solamente un'umile cittadina. 

Ma abbiamo mai pensato a com’era Sestu ai tempi dei nostri nonni?

Per saperne di più, ho chiesto ai miei nonni cosa c’era e cosa non c’era quando loro erano giovani...

A quei tempi Sestu era un paesino molto povero e l’unica strada asfaltata era via Cagliari mentre tutte le altre strade erano sterrate. C’erano piccole case che avevano solo il piano terra e solo alcune avevano un altro piano, quindi non c’erano le palazzine che ci sono adesso. 

C’era anche molta più campagna: infatti c’erano vari orti che usavano le famiglie per mantenersi. La famiglia di mio nonno, per esempio, ne aveva uno ai confini di Sestu. Quando mio nonno aveva 8 anni - quindi nel 1951 - il paese aveva circa 5.600 abitanti, invece quando nonno ne aveva 18 - quindi nel 1961 - c’erano circa 6.700 abitanti. Esisteva l’asilo dove insegnavano le suore, le elementari che però all’inizio si facevano in locali privati e non pubblici, mentre le medie non esistevano ancora. 

Non esistevano nemmeno i supermercati e il cibo si comprava in piccole botteghe e la maggior parte dei prodotti si vendeva sfusa.

Per i vestiti invece andavi a comprare la stoffa e poi ti facevi fare un abito su misura dal sarto. Se volevi abiti già pronti, dovevi per forza andare a Cagliari.

Se volevi uscire con gli amici, esistevano già bar e gelaterie ma, soprattutto, c'erano dei circoli con delle attività da fare: per esempio, mio nonno andava spesso al circolo bocciofilo. Ogni domenica poi si svolgevano delle gare organizzate dalla Federazione bocce ed è così che mio nonno ha vinto molte gare ed è diventato un campione di questo sport.

Quando mio nonno aveva circa 5 anni c’erano poche automobili. Solo dopo qualche tempo sono un po’ sono aumentate di numero. A Sestu inoltre c’erano solo rivenditori di macchine ma i veri e propri concessionari si trovavano solo a Cagliari. 

Se volevi comprare arredi per la casa c’erano sempre delle botteghine che vendevano un po’ di tutto. Esistevano anche edicole dove potevi comprare giornali e giornalini e anche negozi di piante.

Se avevi necessità di fare una visita per i denti a Sestu non c’era ancora niente e dovevi andare a Cagliari.

Esisteva già la banca e anche il comune, che però non era lo stesso di adesso ma si trovava in via Roma. 

Per fare le fototessere per i documenti, i fotografi usavano una stanza fatta apposta dentro casa loro.

C’erano diverse chiese molto antiche (risalenti al XII-XIII sec) che ci sono anche ora, come per esempio la chiesa di sant’Antonio, di San Salvatore, di San Giorgio e di San Gemiliano, mentre la chiesa di Nostra Signora delle Grazie non esisteva ancora quando erano piccoli i miei nonni perché è stata costruita solo nel 1968.

Sicuramente rispetto a oggi c’erano molte più differenze tra uomini e donne: infatti l’80% delle donne non lavorava e rimaneva a occuparsi della casa.

Secondo me una cittadina come Sestu ha oggi dei vantaggi:

    • si trova vicino a Cagliari;

    • puoi uscire abbastanza tranquillamente con i tuoi amici e ci sono molti punti di ritrovo tra cui alcuni parchi e piazze carine;

    • non c’è molto traffico a differenza di tante città importanti.

Secondo me tutti noi abitanti di Sestu critichiamo troppo questa piccola città perché magari non è bella e maestosa come Cagliari, però prima i sestesi vivevano con molto meno e ce l’hanno comunque fatta.

di Silvia Orrù, 2ªH


FONTE:
Wikipedia - https://www.flickr.com/photos/cristianocani/2984161058


LEGGIAMO E DIVENTIAMO PITTORI - a cura degli alunni della 2ªA e 2ªB della "Rodari"

LEGGIAMO E DIVENTIAMO PITTORI

Le copertine reinterpretate dagli alunni della 2ªA e 2ªB della "Rodari"

Anche quest’anno gli alunni della classe 2ªA e 2ªB della Scuola Primaria "Rodari" si sono divertiti a leggere i libri della biblioteca di classe e poi si sono trasformati in pittori copiando alcune copertine dei loro libri preferiti.

Ecco il risultato: niente male vero?








CHE COS'È LA SALUTE DIGITALE? - a cura delle classi 2ªA e 2ªB della Scuola Primaria "Rodari"

PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE DIGITALE

Comprendere opportunità e rischi del mondo digitale

Quest’anno gli alunni della 2ªA e 2ªB hanno partecipato al progetto di “Educazione alla Salute e alla Salute Digitale”, promosso dal Comune di Sestu con il coordinamento del Dott. Luca Pisano.

Alla scuola Primaria il progetto ha previsto, attività pratiche ed esperienziali - simulate, esercitazioni guidate e visione di video - per aiutare i bambini a comprendere le opportunità offerte dal mondo digitale, i suoi rischi e i pericoli. L'obiettivo è stato di favorire lo sviluppo della consapevolezza digitale per permettere ai bambini di avvicinarsi a internet con prudenza e in sicurezza. 

Alla fine degli incontri nelle due classi gli alunni hanno prodotto dei testi scritti partendo dal titolo: “Scrivi cosa hai imparato durante il Progetto educazione alla Salute Digitale e quali sono le tue considerazioni”.


Ecco alcuni elaborati:

Ho imparato che non fa bene guardare il telefono o il tablet per tante ore.

Ho anche imparato che esistono apps di truffa!

La psicologa è stata bravissima!

Ho imparato che prima di scaricare un gioco devo guardare per quale età viene consigliato.

Mi è piaciuto un mondo imparare tante cose nuove.

(Marzia 2ªA)


Mi sono divertito con la psicologa che ci ha fatto vedere i diversi tipi di videogiochi. Alcuni sono per i tre anni alcuni per i sette alcuni per i diciotto anni.

C’è una realtà virtuale e una realtà “normale in cui viviamo sempre.

La psicologa ci ha spiegato che non bisogna guardare molto il tablet fino a tardi perché poi non dormiamo.

Queste lezioni mi sono piaciute molto perché ho imparato che non bisogna utilizzare le cose elettroniche per tanto tempo perché fanno male al cervello.

(Nicholas 2ªA)


Ho imparato che non si devono usare tanto i videogiochi e che non si devono mandare le foro e le password agli sconosciuti. Non dobbiamo usare YouTube degli adulti ma possiamo usare YouTube Kids. Inoltre ho imparato che i bambini piccoli non possono guardare gli youtuber.

Mi è piaciuto perché mi ha fatto riflettere.

(Simone 2ªB)


Io ho imparato che alcuni giochi o film o serie TV non sono adatti alla nostra età. Infatti possono causare danni alla salute.

E’ pericoloso dare il proprio numero di telefono oppure la password a uno sconosciuto. Inoltre ho imparato che, se gioco online con gli sconosciuti loro ti possono imbrogliare.

Le lezioni per me sono state molto giuste e il cervello può essere modificato perché gli scienziati hanno lavorato duramente per scoprirlo.

Queste lezioni mi sono piaciute molto.

(Lorenzo 2ªB)


Io all’inizio pensavo che il Progetto non mi sarebbe piaciuto invece alla fine mi è piaciuto molto. E anche con mio grande stupore ho imparato che ci sono i pericoli dello smartphone e che ci sono i PEGI, dei numeri che indicano gli anni per giocare ai diversi tipi di videogiochi. Vi faccio un esempio, tipo Fortnite che è un gioco per i 18 anni.

La psicologa Irene Urrai era bravissima e ci ha fatto fare tre lezioni interessantissime. Nell’ultima lezione ci ha fatto fare la nostra carta di identità, con nome, aspetto fisico, ci ha fatto scrivere cosa ci piaceva o cosa non ci piaceva e il nostro sogno. Alla fine dovevamo disegnarci e c’è chi ha disegnato se stesso dentro il sogno.

A me le tre lezioni sono piaciute tantissimo e anch’io penso che i bambini devono leggere di più e non stare appiccicati a uno smatphone, un tablet o ai videogiochi oppure ai computer o a tutti tipi di dispositivi digitali fino a quando avranno 20 anni.

(Amelie 2ªB)

LETTURE PRIMAVERILI - di Elio, 2ªA Scuola Primaria "Rodari"

LETTURE PRIMAVERILI

Un resoconto dall'Aula Multimò


Oggi, 15 aprile 2024, le bibliotecarie della nostra scuola, maestra Veronica e maestra Rachele, hanno organizzato nell’Aula Multimò delle “Letture Primaverili” per gli alunni di tutta la scuola. 

Per noi di 2ªA e per la 2B, ha letto maestra Rachele che ha scelto due racconti intitolati “Uffa che noia!” e “Vorrei un tempo lento lento”, e poi una filastrocca di Gianni Rodari intitolata “Aiuto”.

A me sono piaciute le storie “Uffa che noia” e "Vorrei un tempo lento lento”, la prima perché era divertente e la seconda perché i tempi erano strani.

recensione di Elio e disegno di Leonardo, 2ªA Scuola Primaria "Rodari"

BISOGNA SEMPRE AIUTARSI! - a cura delle classi 2ªA e B della Scuola Primaria "Rodari"

BISOGNA SEMPRE AIUTARSI!

Le riflessioni dei bambini sul Progetto "Bocciando s'impara..."

Classe 2ªA

  • Mi ha fatto divertire essere membro di una squadra
  • Ho imparato che tutti possono fare uno sport
  • Ho imparato un nuovo gioco con i miei compagni
  • Bisogna sempre aiutarsi
  • Fare sport è la migliore cosa della vita
  • Si può sempre migliorare accettando la sconfitta
  • È stato emozionante tifare i miei compagni
  • Mi sono divertito un sacco a giocare
  • Mi ha insegnato la fratellanza sportiva
  • Mi piace lo spirito sportivo
  • Mi è piaciuto tanto fare gioco di squadra
  • Mi è piaciuto impegnarmi al massimo
  • Ho capito che non sempre si può vincere ma ci possiamo divertire lo stesso


Classe 2ªB

  • Per imparare a giocare ci vuole tanta concentrazione
  • In tutti gli sport c’è un obiettivo da raggiungere
  • Ho capito che per diventare bravi ci si deve impegnare
  • Mi è piaciuto giocare e tifare
  • Mi sono divertita ad allenarmi
  • Abbiamo capito che ci vuole precisione
  • Quando giocavo mi sentivo emozionato
  • Per imparare a giocare ci vuole tempo, allegria e impegno
  • Quando giocavo mi sentivo felice
  • In tutti gli sport c’è una regola
  • E alla fine siamo diventati tutti campioni

“BOCCIANDO S’IMPARA”... - a cura della 2ªA, SCUOLA PRIMARIA GIANNI RODARI

“BOCCIANDO S’IMPARA”… 

... a rispettare le regole sportive!


Gli alunni della 2ªA della scuola primaria “G. Rodari", durante il Progetto “Bocciando s’impara”, si sono confrontati su ciò che hanno imparato sulle regole sportive, ed ecco un loro piccolo-grande elenco:

    1) Nel gioco non si fa violenza

    2) Dobbiamo essere amici dei nostri avversari (fratellanza sportiva)

    3) Imparare dalle sconfitte

    4) Rispettare gli altri

    5) Giocare per divertirsi

    6) Dobbiamo rispettare le regole del gioco

    7) Accettare le sconfitte

    8) Rispettare se stessi

    9) Tutti possono fare sport

    10) Aiutarsi

    11) Mi impegno a migliorarmi 

    12) Dare l’esempio

    13) Essere leali


a cura della 2ªA, SCUOLA PRIMARIA GIANNI RODARI

QUANTO È BELLO GIOCARE A BOCCE - a cura della classe 2ªB della Scuola Primaria

QUANTO È BELLO GIOCARE A BOCCE

Un progetto per riscoprire uno sport molto bello!

Quest’anno gli alunni della 2ªA e 2ªB insieme a maestra Viviana hanno partecipato al Progetto “BOCCIANDO S’IMPARA…”, progetto che ha coinvolto moltissime classi della scuola primaria G. Rodari.

I bambini sono stati felicissimi di condividere con tutti noi la loro esperienza.





Mercoledì 27 marzo noi della 2ªB insieme alle altre classi della scuola primaria G. Rodari siamo andati in palestra per assistere alla finale del Progetto “Bocciando s’impara”.

Gli sfidanti sono state le classi 5ªB e 5ªC.

Alla fine ha vinto la 5ªB tra gli applausi di tutta la scuola ed è stata premiata con una coppa. Poi hanno dato le medaglie agli alunni di tutte le classi e diversi attestati di merito. 

A noi è stato dato per il MIGLIOR CARTELLONE che in dicava il nome della nostra squadra “I 4 MORI”.

Dopo sono stati donati dei fiori alla maestra esperta Elisabetta come segno di ringraziamento.

È stato meraviglioso perché eravamo contenti ed emozionati.

Attraverso questo progetto abbiamo imparato le regole del gioco delle bocce e abbiamo scoperto che esistono diversi tipi di bocce. Ci siamo prima allenati per poi divertirci a giocare sul serio una vera partita.

Alla fine siamo diventati dei SUPER CAMPIONI!

a cura della classe 2ªB


Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...