sabato 18 novembre 2017

Ciao Hissolt., di Viola Labate, primo classificato scuola secondaria Concorso CIF - Sestu - Giugno 2017

“La vita e la bici hanno lo stesso principio, devi continuare a pedalare per restare in equilibrio.”
“Ciao Hissolt. Sono Viola, tua cugina dall’Italia. Oggi frugando in mezzo alle vecchie foto, ho trovato anche questa. Tu forse non sai chi sono queste persone, ma io sì. Lascia che ti parli un po’ di loro. Quello a sinistra è J-Ax e quello a destra è Fedez, sono rapper italiani molto famosi. Sì, quella al centro sono io, anche se tu sai benissimo che non mi sono mai piaciute le foto in cui ci sono anch’io. Ma andiamo avanti.
Questo giorno per me è stato uno dei più belli. Avevo la loro canzone preferita in testa mentre trascorrevo il tempo nella mostruosa fila per andarli ad incontrare. Sentivo, ogni volta che facevo un passo avanti, che il loro cuore era più vicino al mio, più mi avvicinavo, più sentivo le voci e vedevo il flash della fotocamera. Queste persone per me sono importanti, non solo perché sono famose, sono rapper o sono ricchi… ma perché loro hanno fatto del loro svantaggio un vantaggio! Vorrei anche io trasformare i miei svantaggi in vantaggi. Loro hanno sofferto nella vita, hanno perso tutto, hanno rischiato tutto…
J-ax, era un piccolo nerd da piccolo, amava i fumetti, la televisione, i film e il cinema… Odiava le persone, le cose che gli stavano attorno. Aveva passato una vita da inferno, soppresso dai bulli, vita economica difficile… Si può essere più infelici? Ma poi, un giorno, il suo spirito ribelle prese possesso della sua anima e iniziò a dire tutto quello che pensava, iniziò a raccontare la sua storia, di cui non voleva parlare a nessuno. Iniziò a fare il primo passo, iniziò ad amare… Scusa se inizio la frase sempre con iniziò, ma è da un inizio che comincia una storia. Tutti lo adoravano, lo amavano… Perché la sua voglia di migliorarsi si stava diffondendo dappertutto.
Fedez, invece, era il bambino ribelle, a cui non piaceva seguire le regole, esprimeva la sua voglia di ribellarsi, da quando era piccolo, perché non usava mai il ciuccio. Anche lui era vittima di bullismo, anche lui aveva sofferto, anche lui era solo… Stava male, stavano tutti male a casa sua. Però la cosa più bella è rialzarsi all’improvviso, non buttarsi mai giù anche se sai che la vittoria non sarà tua, il destino è stato detto, ma mai scritto!
Tu ti riconosci in questa situazione? Io sono una metà, di bene e di male. Un giorno, il mondo sarà sotto il nostro controllo, dipenderà da noi. Un ciao da una persona famosa, o un semplice cittadino, può cambiarti la vita.
Tocca quasi a me in fila per scattare la foto, ancora una persona e sarò nel palchetto per il firma copie. Finalmente è il mio turno. J-ax mi sorride e io sorrido a lui. Fedez invece, sta zitto zitto, proprio come immaginavo. Gli opposti si attraggono. J-ax, una persona piena di felicità, e Fedez, un ragazzo più timido.
Scendo dal palco salutando Ax e Fedez. E dico, forse troppo a voce alta, < Un giorno lavorerò con te, Ax, lo giuro>
J-ax si volta verso di me < Allora ci vediamo Zia. Sbrigati, però, che se no si fa tardi.>
Esco fuori senza giubbotto, anche se era Gennaio. Sento il vento che mi accarezza la pelle e le parole di Ax mi rimangono impresse. Le sento riecheggiare nella mia testa.
Mi veniva solo una frase in mente, < Sarà che facciamo viaggi, ma è sognare che ci rende saggi.>
Era di una canzone di Ax, ma io la sento come un esempio di vita vissuta. Ma si sa, d’altronde, una canzone è sempre un esempio di vita, una storia, un’amicizia. E ogni volta che rivedo questa fotografia, mi viene da ridere, perché penso a me impacciata, insicura di cosa volessi dire a J-ax e Fedez. Ma poi sento la voce di J-ax, che mi ricorda che basta guardare fuori dalla Città di Carta in cui viviamo, per assaporare, anche solo per un istante, la vita che ti attenderà un giorno, che è sempre pronta per te. Basta avere il coraggio di fare il primo passo.
E già, la vita e la bici hanno lo stesso principio Hissolt, devi continuare a pedalare per restare in equilibrio.

Un abbraccio da Viola. Ti voglio bene, anche se cadremo nelle tenebre, riusciremo ad accendere una luce nel buio.

 Viola Labate, Classe 2^H (Scuola secondaria di primo grado)
 

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