mercoledì 13 giugno 2018

Cine Yagoua, Elisa Lai e Lisa Manunza, Classe 3^F, Scuola secondaria di Primo grado



Cine Yagoua significa Cinema a Yagoua. Yagoua è il capoluogo del Dipartimento di Mayo-Danay in Camerun e comprende circa 50.000 abitanti.
Andrea Mura è un regista che, il giorno 10 marzo 2018, ha presentato alle classi 3^F, 1^D e 1^C dei reportage sull'Africa, e ha raccontato che in tre settimane sono stati creati quattro cortometraggi, tra cui una fiction e tre documentari.
Andrea Mura è andato a trovare per quasi un mese un amico missionario, Don Tonino Melis, un antropologo e linguista, oltre che missionario, che si trova in Africa da 33 anni.
Il primo video ha mostrato la storia di una donna chiamata Abbe, vedova dal 2005, che per riuscire a crescere i propri figli prepara il BilBil, che mette in vendita.
Il BilBil è una sorta di birra lievemente alcolica, di circa 5-7 gradi, ricavata dalla fermentazione del miglio rosso.  Abbe illustra le fasi della preparazione: dalla germinazione dei chicchi di miglio, alla macinazione e infine alla bollitura. Le persone bevono il Bil bil per concedersi una distrazione perché non ci sono altre cose da fare nel luogo in cui abitano.
Africadegna (Africa e Sardegna) nasce nel 2007 ed è un'associazione che ha appoggiato  il progetto di don Tonino per la realizzazione di un Centro Culturale e di un Museo, tramite la raccolta di fondi.
Al centro culturale la prima sala del Museo è dedicata alla preistoria. Nella seconda sala,  invece, sono state installate le prime due vetrine per custodire alcuni oggetti dedicati alle popolazioni Masa e ad altre tribù. Il museo è attualmente ancora in costruzione.
Si tratta di un progetto che vorrebbe rappresentare le differenti culture che ci sono nella regione della Valle del Logone.
Una delle più importanti attrazioni del museo è un'urna funeraria. I lavori al Museo non procedono molto in fretta per i pochi finanziamenti.
All'interno del villaggio si trovano anche gli studenti "notturni", cioè degli studenti che si recano al centro culturale la notte e studiano, per mancanza di elettricità nelle loro case.
Le case sono spesso molto distanti fra loro e costituiscono dei piccoli nuclei familiari.
La domenica al villaggio: così è intitolato il documentario realizzato da tre ragazzi di Yagoua che rappresenta una mattinata di pesca fatta canticchiando delle canzoni in lingua Masa.
Domenica 11 febbraio si celebra in Camerun una festa dedicata ai giovani del paese, si organizzano esibizioni musicali, di danza e altre attività con 40 gradi sulla pelle.
Infine, prima che lui lasciasse il Camerun, tutti i ragazzi hanno salutato  Andrea, e un anziano del posto ha cantato e gli dedicato una canzone improvvisata, che Andrea ha apprezzato tantissimo.
Mi ha colpita una frase in particolare, detta da uno dei ragazzi che fa parte del gruppo del Museo,  che dice: "Un popolo senza cultura è come un albero senza radici". Ed è proprio vero, anche se che l’uomo  tende a non riflettere sulla propria cultura perché egli la dà troppo spesso per scontata.
Elisa Lai, Classe 3^F, Scuola secondaria di Primo grado

Andrea Mura fa il regista, realizza video, lezioni di cinema per tutti. A Sestu ha già realizzato tre cortometraggi col Progetto filmaligasestu.
Ha realizzato un progetto in Africa, nel centro nord, nel Sahel.
Ha portato con sé sei ragazzi e sei ragazze. Il soggiorno è durato tre settime: durante la prima settimana, ha tenuto le lezioni; nella seconda, sono stati realizzati i video e durante l'ultima settimana questi sono stati montati.
Il progetto prende il nome da Sardegna e Africa e si chiama Africadegna e ha come obiettivo la creazione di un atelier di cinema per ragazzi di 13  anni e più.
Andrea ha realizzato dei corsi di tecnica, registrato i video e l’ultima settimana li hanno montati e hanno fatto sei cortometraggi.
Tre ragazzi del posto hanno realizzato, sotto la guida di Andrea, dei cortometraggi dove raccontano le tradizioni del posto, tra queste la musica. Loro ballano spesso anche dopo cena; come si suol dire, hanno la musica nel sangue.
Hanno realizzato una raccolta fondi in Internet per comprare le attrezzature. Il loro obiettivo è realizzare un ponte culturale attraverso il cinema. Infatti, ci sono dei ragazzi che continuano lì il progetto senza di lui.
Andrea è andato a trovare un missionario sardo di Tuili che si chiama Tonino. Da 35 anni vive in Africa, ha 65 anni, fa il missionario da 30 anni.
Tonino Melis ha raccolto dei fondi e li ha utilizzati in Africa. Il suo intento è salvare la cultura del luogo e la lingua; per questo, ha realizzato il primo dizionario e ha raccolto tanti oggetti tipici coi quali sta realizzando un museo.
Il museo di Tonino non è ancora aperto perché sta realizzando una raccolta fondi. Tonino ci tiene molto perché teme che i ragazzi possano perdere la cultura identitaria. Per spiegare questo concetto, è stata usata una similitudine: “Sono come degli alberi senza radici”.
Ci sono oggetti di tutti i tipi e sono tutti tradizionali del posto.
C’è a disposizione una biblioteca specializzata e fuori ci sono lavagne per chi vuole studiare. La popolazione aiuta il museo arricchendolo con oggetti tradizionali.
I bambini sono stati la scoperta più bella del viaggio perché, non avendo mai visto un bianco, mostravano grande stupore e fissavano i loro ospiti, toccavano loro i capelli perché i loro sono diversi. Intanto, Andrea faceva foto e video e glieli faceva vedere e i bimbi erano ancora più stupiti perché non conoscono il cellulare o gli altri dispositivi.
Andrea ci ha raccontato poi delle curiosità sul luogo e sulla popolazione.
Gli abitanti hanno un reddito procapite molto basso. Il colore dominante il paesaggio è rosso-marroncino.
Le piante tipiche sono: ananas, banane, albero del pane, mango e ci sono bellissime lucertole di tutti i colori.
In Africa tutti percorrono grandi tragitti a piedi perché non ci sono macchine; pochissime sono le macchine a disposizione. Chi va a piedi ha sempre qualcosa in testa da trasportare.
Le moto trasportano 4/5 persone per volta perché i sedili sono molto lunghi.
Gli spostamenti su lunghi percorsi possono avvenire in pullman, dove si apre un nuovo mondo: lì le persone salgono, parlano tantissimo con un tono di voce alto e vendono i loro prodotti.
Nei villaggi ci sono capanne e pochi alberi. Ogni famiglia ha la sua cerchia di case, una per ogni figlio; inoltre, c’è il granaio e tutto intorno alberi e tronchi delimitano i confini tra le proprietà delle varie famiglie.
Uno degli scopi delle ong è portare i pozzi in Africa perché non c’è acqua potabile.
In Africa c’è un continuo aumento demografico, al contrario di quanto avviene in Europa.
Ci sono sempre dai 24 ai 40 gradi. Talvolta piove, con la classica alternanza tra stagione secca e stagione delle piogge. Il paesaggio è quello affascinante della savana, ma l’acqua c’è.
Non c’è la guerra, ma è un problema passare i confini che sono molto controllati.


Lisa Manunza, Classe 3^F, Scuola secondaria di Primo grado

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