martedì 25 febbraio 2020

L’incontro della redazione con il giornalista Nicola Montisci


L’11 dicembre 2019 i redattori del  giornalino scolastico hanno incontrato il giornalista sardo Nicola Montisci.
E’ nata una chiacchierata davvero interessante che ha dato molti spunti di riflessione ai redattori dell’Occhiolino.
Nicola inizia l’incontro chiedendo ai ragazzi se possiedono un diario personale. Anche Nicola prende moltissimi appunti con il cellulare, ma lui mostra anche il suo quaderno dicendo che è il suo portafortuna da cui non si separa mai e dove scrive tutto ciò che gli passa per la testa. Nicola scrive lì gli appunti per il lavoro; ha scritto anche gli appunti che gli servono per la chiacchierata/lezione con i ragazzi del nostro giornalino; altre volte scrive la lista di ciò che deve mettere in valigia quando deve partire. Insomma, scrive tutto sul suo quadernino e consiglia di tenerne sempre uno a portata di mano.
Nicola racconta di aver iniziato a pensare ad un giornalino quando era in seconda media. Racconta di aver frequentato una scuola abbastanza difficile, la “Alagon” di Cagliari. Aveva già un'impostazione molto buona per quanto riguarda la scrittura poiché proveniva dalla scuola primaria “Sacro Cuore”. Poteva vivere quindi di rendita e utilizzare alla scuola media tutto ciò che aveva imparato alla primaria.
La prima cosa che ha imparato è avere amore per la scrittura. La scrittura gli dà delle soddisfazioni immense, aldilà del fatto che uno possa poi utilizzare questa abilità per lavorare nel giornalismo, perché la scrittura è una abilità che tutti dovrebbero possedere. Saper scrivere significa saper mandare un'email, saper rispondere ad una persona, magari scrivere una lettera d'amore ad un/a ragazzo/a, significa capire anche come comunicare col mondo. Il primo consiglio che vuole dare è di tenere a mente che la scrittura darà tante soddisfazioni. Quindi, Nicola suggerisce di allenarsi a scrivere. Scrivere è una abilità con regole precise che bisogna osservare; quindi, non è una capacità innata nell'uomo, è una cosa che si impara.
Anche per il giornalino suggerisce di scrivere sempre e prendere appunti, non appena si vede qualcosa di interessante che può diventare spunto per un articolo.
Come superare la paura del foglio bianco? Il primo consiglio è buttare giù tutti i pensieri che arrivano senza regole o limiti. Meglio utilizzare questa strategia senza essere distratti dai cellulari. Succede sempre qualcosa da cui trarre ispirazione: basta osservare. Esistono poi delle fonti creative che sono quelle che si utilizzano quando si deve scrivere qualcosa. Ogni volta che si va in giro, si può osservare ciò che ci circonda. Quindi la tensione deve essere alta, in modo da riuscire a cogliere sempre le cose che succedono intorno. Occorre ascoltare sempre le cose che dicono gli altri ed essere molto curiosi. Tutto può diventare uno spunto. Anche il ristorante o la pizzeria, per esempio: sentiamo parlare le persone vicino a noi, visto che in Italia si parla con un volume abbastanza alto; possiamo costruire delle storie per ogni persona che ci sta attorno, immaginando la sua vita. Quindi, occorre ascoltare e osservare sempre ciò che succede.
Le fonti di informazione ormai sono talmente tante e le conosciamo tutti: basti pensare a Google, al giornale, alla televisione, ai social… Quindi ci sono delle fonti da cui prendiamo delle informazioni e a partire dalle quali si possono creare delle notizie, mettendo insieme tutte queste informazioni.
Nicola di solito salva gli articoli più interessanti. Quando era piccolo, ritagliava gli articoli di giornale e li metteva da parte.
Ovviamente, bisogna stare attenti di questi tempi alle fake news, specialmente se tendono ad evidenziare solo aspetti negativi. Viviamo in un'epoca in cui siamo bombardati dalle notizie. Sono talmente tante le informazioni che ci arrivano anche attraverso le notifiche che non riusciamo più a capire quali sono vere e quali false. Quindi è importante sapere dove andare a trarre le notizie e cercare le fonti giuste.
Anche quando si scrive un tema a scuola bisogna seguire la regola delle 5 W: perché succede un fatto? Quando succede? Come succede? Dove succede? Che cosa succede?
Col nostro articolo o tema dobbiamo soddisfare queste cinque domande.
Come scrivere l'articolo? Dobbiamo partire da una bozza e fare in modo che diventi completo. Scrivere un articolo significa fare in modo che la persona che lo legge capisca, attraverso le nostre informazioni, ciò che è successo. Può essere un articolo di cronaca, l'approfondimento di un fatto; ma raccontiamo sempre per fare in modo che le persone si sentano il più possibile partecipi.
Nicola dice che ha iniziato a scrivere un giornalino nella sua classe. Allora non esistevano i computer (lui è nato nel 1975) e utilizzava la macchina per scrivere. Ha proposto un giornalino sulla vita del quartiere e così ha fatto un po' di cronaca anche su ciò che succedeva nel mondo che lo circondava. Il giornalino era un semplice foglio di quattro pagine.
Nicola si definisce un giornalista un po' particolare perché lavora molto dietro le quinte; è anche addetto stampa, non lo si vede in giro a cercare notizie. Ha fatto questo tipo di vita tanti anni fa. Per lui scrivere è diventata una passione di vita e spesso chi lo legge anche su Facebook gli rimprovera di scrivere troppo.

Domanda: “Considerata questa facilità nello scrivere, hai pensato di scrivere romanzi?”
La scrittura di un libro, di un romanzo (che Nicola ha in cantiere poiché è una cosa che ha programmato da anni, ma ha sempre rimandato) è un’attività faticosissima perché presuppone un'abilità fondamentale, necessaria per raggiungere un obiettivo, cioè la perseveranza. Scrivere un libro presuppone di lavorare costantemente.
Occorre distinguere tra giornalista che scrive per raccontare la verità e scrittore che trae ispirazione dalla realtà, ma poi si lascia andare e trasportare dalla sua immaginazione. Gli spunti per scrivere sono tantissimi. In seguito tutto quello che si scrive velocemente lo si riprende per rimetterlo a posto. Da un piccolo fatto si può sempre ricavare e ricamare una storia. Se si è bravi ad osservare si trovano in ogni situazione mille possibilità.
Quando si scrive una storia si può partire un fatto reale, da uno stimolo, e poi tirare fuori dei mondi impossibili.
Dopo aver tratto ispirazione da un fatto, un articolo letto su Google, un viaggio fatto con amici o genitori, ci mettiamo davanti alla tastiera a scrivere. Dobbiamo fare in modo che l'articolo sia facile da leggere, quindi dobbiamo evitare i pensieri troppo complessi. La gente che legge ha bisogno che si scrivano cose semplici. Bisogna scrivere in un buon italiano, evitare le divagazioni e fare in modo che la gente sia contenta di leggervi. In passato succedeva che l'informazione più importante dell'articolo arrivasse alla fine; ora, invece, grazie alla “piramide rovesciata” le cose più importanti vengono indicate all'inizio.
Per quanto riguarda la redazione, ci deve essere un gruppo che organizza il lavoro del gruppo. È sempre bello capire come sia possibile dividere i compiti: ci sarà l'esperto di sport, di gossip, di moda, di musica, di cronaca... E’ importante avere delle passioni su cui scrivere. Occorre imparare a trovare l'argomento che più interessa.
Quindi cercare di diventare degli esperti su quell'argomento.
Nicola scrive molti post su Facebook e cronache di viaggio perché lui ama tanto viaggiare. Rende partecipi della sua esperienza e delle sue emozioni coloro che lo leggono.
La creatività è una cosa bellissima che tutti hanno, anche se molti non lo sanno: basta stuzzicarla. Possiamo accumulare delle sensazioni che poi davanti al foglio bianco diventano scrittura. L'importante è raccontare tutto, anche le cose più banali, da trasformare poi in un articolo.
La prima fase è buttare tutte le idee; la seconda è scrivere l'articolo; la terza è la lettura dell'articolo. Sembra banale, ma è fondamentale. Possibilmente, leggere ad alta voce, parola per parola, in modo da capire bene il senso di ciò che è stato scritto.
Nicola consiglia sempre di regalare il dizionario della lingua italiana e la grammatica della lingua italiana: due libri fondamentali. Se non si hanno le parole da poter utilizzare, non si riesce a comunicare con gli altri, perché si finiscono le poche parole che si hanno in tasca. Quindi bisogna avere tante parole, leggere, ascoltare delle persone che hanno una capacità di parlare migliore della nostra… ma soprattutto leggere!



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