martedì 11 giugno 2024

I cibi sardi tradizionali - di Benedetta Sanna, 1^F

 I cibi sardi tradizionali


Oggi vi voglio parlare di un argomento che non so a voi, ma a me interessa moltissimo: il cibo. In particolare vi scriverò dei piatti tipici sardi. Finché Grazia Deledda, alla fine del milleottocento, le trascrisse per la prima volta, le ricette della tradizione sarda venivano tramandate oralmente e non erano state mai raccolte in un libro. Nei viaggi che ho fatto con i miei genitori ho voluto provare tanti cibi tradizionali sardi, e vi assicuro che ce n’è per tutti i gusti. Scopriamo insieme alcuni dei piatti più importanti della nostra tradizione culinaria.

I primi piatti sono caratterizzati soprattutto dalla pasta e sono il risultato della lavorazione artigianale millenaria, infatti l’isola esportava pasta essiccata già nel Trecento. Sicuramente tutti conoscerete i malloreddus, che tradizionalmente vengono realizzati con “su ciuliri” un setaccio costituito da un cestino di paglia col fondo rigato o con una grattugia o una tavoletta e poi lasciata essiccare o consumata fresca il giorno successivo, e che tipicamente veniva condita con un sugo di galletto. Io adoro la versione nuorese col sugo di purpedda.

La fregola è una pasta piccola e tondeggiante, chiamata anche cascà o succu, fatta nella tipica scivedda, condita spesso con frutti di mare o pesce (buonissimo il cascà di Carloforte o il pilau di Calasetta col tonno fresco). I culurgiones, tipici della zona dell'Ogliastra, sono golosi fagottini di pasta ripieni di patata, formaggio e menta (se capitate dalle parti di Tortolì, strepitosi sono quelli fatti dal pastificio Is Culurgionis, dove se volete ve li potete far cuocere sul momento e mangiarli sul posto!). La panada piatto tipico di Assemini, nel campidano (io amo quella con anguille e patate), e Oschiri nel sassarese: è un involucro di pasta di pane ripiena di carne o pesce, e verdure, da sempre preparata con lo strutto mentre adesso viene preparata anche con l'olio extravergine d’oliva, e cotta un tempo nei forni a legna.

Passiamo ora ai secondi piatti dove è spesso presente la carne, ottenuta dall’allevamento di pastori e degli allevatori. Sicuramente tutti adorerete il porceddu, maialino da latte cotto allo spiedo aromatizzato con mirto, e la cordula, o corda, cordedda, che viene preparata intrecciando l’intestino degli animali, e molto spesso durante le feste servita arrostita al camino o in tegame con i piselli. Un piatto tipico della zona di Nuoro è il pane frattau: preparato con il pane carasau che le donne cuocevano una volta al mese e di solito in gruppo, e che durava nel tempo: viene in questo caso sminuzzato e bagnato con brodo e condito con pomodoro e formaggio e dell’uovo. La burrida invece è tipica di Cagliari e dintorni e viene fatta con il gattuccio, l’aceto, i fegatini e le noci, e consumata fredda.

I dolci in Sardegna sono legati alle festività , sono principalmente da vassoio e ce n’è almeno uno per ogni festa. Variano da famiglia a famiglia e un tempo venivano preparati soltanto dalle donne.Gli ingredienti principali sono la semola, la farina, le mandorle, la frutta secca, il miele, i formaggi, lo strutto, le spezie e lo zafferano. 

Tra i dolci più tipici troviamo le pardulas o pardule, che vengono preparate durante il periodo pasquale, in passato quando c’era una buona disponibilità di formaggi. I mustazzolus o mustaccioli, tipici di Oristano, dolce di cui si pensa che l’origine sia del 16° secolo durante la presenza spagnola e che viene preparato tuttora anche in Spagna. Forse non tutti sanno poi che la sebada, meglio conosciuta come seada, in passato veniva consumata salata, poi si è trasformata in un dolce, una pasta violada ripiena di formaggio, fritta e poi servita con il miele. Gli amaretti, “Amarettus”, il cui nome deriva dalle mandorle amare che vengono aggiunte al suo impasto di mandorle, bianchi d’uovo e zucchero. Abbiamo poi le frittelle di ricotta con miele di Sassari, chiamate anche turunzos , e poi sas pabassinas o papassini, che ho mangiato in lungo e in largo in tutta la Sardegna e tutti diversi da paese a paese. Infine c’è il gattò che viene preparato con le mandorle , è tagliato a forma di rombo e adagiato nelle foglie d’arancia e vengono messi sopra i cannellini argentati.

Spero con questo articolo di avervi fatto conoscere qualcosa di nuovo sul cibo tradizionale della Sardegna e di avervi invogliati ad approfondire l’argomento o almeno ad assaggiare alcuni di questi stupendi piatti.

di Benedetta Sanna, 1^F


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