lunedì 5 febbraio 2024

Tra bellezza, pace e incuria: le piazze e i parchi di Sestu - di Asia Tavella, 1ªA

Tra bellezza, pace e incuria
Le piazze e i parchi di Sestu 

I parchi e le piazze di Sestu sono tanti, sono grandi e anche molto belli. Spesso affollati di anziani che prendono il sole, di ragazzi che si divertono e bambini che giocano. I principali sono Piazza Rinascita, Piazza Giovanni XXIII, Piazza Sandro Pertini e, in particolare, bisogna segnalare il Parchetto della Legalità che è un parco speciale. È decorato con un murale e una statua, che ricorda Emanuela Loi, una nostra concittadina che ha perso la vita in difesa dello Stato.
Parco ideale per i bambini e ragazzi con disabilità fisiche: possiede un’altalena e una rampa ideata appositamente per loro.
Il prato è ben curato e non c'è mai troppa gente, perché si trova in una posizione non troppo centrale.

Il parchetto è grande e c’è molto spazio per fare attività sportiva con gli amici o correre nel tempo libero.

Andare a passare del tempo nel parco della legalità è un’ottima cosa perché consente di riposarsi e rilassarsi e allo stesso tempo ricordare Emanuela e il suo grande sacrificio.


Purtroppo, le piazze e i parchi spesso sono oggetto di incuria. Erba alta e cestini della spazzatura quasi sempre pieni, anche se il Comune cerca di intervenire.


Ma l’incuria è spesso da addebitare agli stessi cittadini e, a volte, anche ai giovani. Infatti, uno dei problemi dei parchi è l’uso della bomboletta spray. Non è raro vedere scritte che deturpano le piazze e capita che, quando un bambino entra in uno scivolo, può notare delle scritte e disegni inappropriati. La conseguenza di questo fatto è che anche bambini molto piccoli, potrebbero imparare parole volgari e memorizzano brutte immagini.

Anche i bisogni di cani vengono spesso abbandonati eppure esistono semplici accorgimenti per raccoglierli e buttarli nei contenitori che si trovano in diverse strade della nostra cittadina.

Cosa possiamo fare noi cittadini?

Basterebbe poco per migliorare la situazione: evitare di deturpare con le bombolette spray, non lasciare cartacce e lattine in terra, raccogliere i bisogni dei cani sarebbe già un buon inizio.

Noi abitanti di Sestu possiamo fare la raccolta differenziata non solo a casa ma anche nelle aree pubbliche e così dare il buon esempio, soprattutto ai più piccoli.

Bambini, ragazzi e adulti: è il vostro momento per fare la differenza!


di Asia Tavella, 1ªA

L’aereo è un mezzo di trasporto poco inquinante? - di Gianluca Sannino, 1ªA

L’aereo è un mezzo di trasporto poco inquinante?
Purtroppo, la risposta a questa domanda è no

Nonostante l’aereo sia, secondo molte statistiche, il mezzo di trasporto più sicuro, non è certo quello meno inquinante.


Ora ve lo dimostrerò.

Ormai nel mondo volano circa 26 mila aerei al giorno e questi aerei fanno molto male al pianeta.

Infatti un normalissimo Boeing 737 può consumare circa 70/80 litri di carburante al minuto, vale a dire che in ogni chilometro ne consuma circa 5,5 litri.

Un Boeing 747 addirittura consuma 12 litri a chilometro percorso. Questo carburante consumato dagli aerei può emettere CO2 in base al numero dei passeggeri all'interno: per esempio se viaggiano almeno 80 persone, l’aereo può produrre 285 g di CO2 per km. Gli aerei emettono CO2 anche perché si riforniscono di combustibili a base di petrolio, benzina o cherosene, miscele ricavate da fonti fossili e la cui combustione, come ogni prodotto petrolifero, produce CO2.

Un chilo di cherosene (1,25 litri) produce 3,15 kg di CO2, quindi il Boeing 737, nominato in precedenza, può emettere 13,86 kg di CO2 a chilometro percorso.

Perciò, se possiamo, e se non è necessario viaggiare in aereo, dobbiamo d’ora in poi considerare l’utilizzo di altre forme di trasporto, ad esempio treni e auto elettriche.

Viaggiamo in modo sicuro e anche poco inquinante!


di Gianluca Sannino, 1ªA

domenica 4 febbraio 2024

Progetto Popotus - delle classi 5ªA e 5ªB

Bambini lettori e cronisti con il Progetto Popotus
Un vero giornale per bambini

classi 5ªA e 5ªB

a cura dell’ins. Pina Pala

Con il “Progetto Popotus” ogni mese i bambini hanno la possibilità di leggere un giornale pensato proprio per loro. Popotus è un giornale di 8 pagine che racconta le notizie presenti nei quotidiani nazionali; utilizza un font ad alta leggibilità, adatto a tutti i bambini e un linguaggio semplice e comprensibile. 

Popotus parla del mondo della politica e dell’economia, parla di cultura, di sport e di spettacolo ed entra nel vivo dell’attualità affrontando i grandi temi della contemporaneità. Invita gli alunni a informarsi, essere curiosi, pensare e riflettere ragionando con la propria testa per poter diventare cittadini attivi e consapevoli. Gli articoli presentano fatti, curiosità, opinioni; gli alunni sono invitati a una lettura critica, così che, leggendo le opinioni altrui possano esercitare la capacità di analisi e possano crearsi opinioni e pareri personali. 

Contemporaneamente alla lettura del giornale per bambini è stato portato avanti un lavoro sull’analisi tecnica di un quotidiano e dei diversi tipi di articoli presenti al suo interno, e, attraverso il metodo delle 5W+H del giornalismo anglosassone, gli alunni hanno potuto sperimentare, anche con lavori di gruppo, le tecniche per scrivere un articolo di cronaca chiaro e oggettivo riportando notizie vere, reali e documentate, ma anche articoli con notizie verosimili o inventate, cercando però di utilizzare al meglio le tecniche del “buon cronista”. 


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Notizie curiose liberamente tratte da “Popotus”


Lo smog italiano è il peggiore d’Europa

di Mauro Lai, 5ªB

Una delle peggiori zone dove si respira male a causa dello smog,  si trova nel nord Italia, esattamente nella Pianura Padana in cui si registrano 89 morti ogni centomila abitanti a causa dell’aria inquinata.

I dati vengono rilevati da un “Centralino Smog” che si trova nella città di Cremona, nel cuore della Pianura Padana. 


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Gabbiani a Venezia

di Riccardo Lai, 5ªB

A disturbare i cittadini di Venezia e i turisti che visitano la città ci pensano i gabbiani.

Infatti, di notte i gabbiani disturbano il riposo, mentre di giorno strappano di mano il cibo a turisti e cittadini.

L’Amministrazione comunale ha deciso di distribuire dei volantini per spiegare ai cittadini e turisti come convivere con questi volatili in modo pacifico.


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Se il gioco è per le femmine aumentano i prezzi

di Marco Corona, 5ªB


Purtroppo pare che le ragazzine debbano spendere più dei ragazzi per comprare giochi e giocattoli. Alcuni ricercatori inglesi hanno visitato molti negozi di giocattoli per bambini e hanno rilevato che i giochi per le bambine costano almeno il 5% in più rispetto a quelli considerati giochi maschili.

Sulla base di questi dati, la Banca Sterling, in Inghilterra, ha compiuto un esperimento: ad ottobre 2022 ha aperto un negozio dove lo stesso giocattolo - un peluche, una palla, una palla o una macchinina - venivano fatti pagare un po’ di più se alla cassa si presentava una femmina. Tutti i piccoli bambini, sia maschi che femmine, hanno avuto la stessa reazione dicendo “Tutto questo non è giusto!”.







Progetto “Mauro Sarzi incontra Gianni Rodari. Una storia di amicizia e teatro” - delle classi 5ªA e 5ªB

Progetto “Mauro Sarzi incontra Gianni Rodari. Una storia di amicizia e teatro”

I burattini e il teatro di figura
La bellezza di un incontro diretto e la conoscenza di un mondo affascinante e poco conosciuto 


Classi 5ªA e 5ªB

Ins. Pina Pala

Il 23 ottobre 2023, in occasione del 103° compleanno di Gianni Rodari, le nostre classi hanno ospitato Mauro Sarzi, un suo caro amico burattinaio, e Cristiano Floris, allievo di Mauro Sarzi. 

Durante questo incontro abbiamo visto un video della RAI con un’intervista a Gianni Rodari con la partecipazione di un giovanissimo Mauro Sarzi. In seguito Mauro ha raccontato la storia della loro amicizia e ha parlato delle diverse attività di collaborazione con Gianni Rodari e dei tanti lavori  fatti insieme, sia nei teatri che in alcuni programmi televisivi. Mauro ha raccontato la storia della famiglia Sarzi,  burattinai da 5 generazioni e ha spiegato alcune caratteristiche tipiche del teatro di figura. Ha dimostrato in diretta come realizzare facilmente alcuni burattini, creati in modo  semplice e con materiale povero. 

Alla fine, abbiamo fatto ai nostri ospiti un’intervista in cui abbiamo posto diverse domande che hanno soddisfatto tutte nostre curiosità, sia sulle loro passioni che sulle loro esperienze di vita. 

Finita l’intervista, Mauro e Cristiano ci  hanno offerto un breve spettacolo musicale dal titolo “Due papere e una farfalla”.

Intervista a Mauro Sarzi

  1. Perché hai deciso di diventare un burattinaio?

Ho sempre vissuto in mezzo ai burattini ed è stato naturale continuare la tradizione di famiglia.

  1. Esiste una scuola specifica per diventare burattinaio? 

C’era un corso al DAMS di Bologna dove si insegnava il teatro di figura, in genere la tradizione si tramanda trasmettendo agli altri la propria esperienza.

  1. Ricordi il primo burattino che hai costruito?

No, non lo ricordo, mio padre Otello Sarzi era un bravissimo burattinaio, a casa c’erano tanti burattini e credo di aver iniziato a usare i burattini fatti da lui.

  1. Quanti burattini possiedi?

La maggior parte dei burattini li ho lasciati nei teatri in cui ho fatto gli spettacoli, amo regalarli e farli viaggiare. Soprattutto quando lavoravo per l’Unicef ho distribuito molti burattini in diverse regioni italiane. I burattini di famiglia, anche quelli fatti da mio padre, si trovano a Reggio Emilia dove c’è la Fondazione Sarzi che custodisce la storia del teatro di figura della nostra famiglia con tutte le testimonianze del nostro percorso e della nostra storia.

  1. È vero che il tuo burattino preferito si chiama Fagiolino?

Si, è vero, è uno dei miei preferiti. Era stato costruito dal partigiano Ernesto Rossi, nell’isola di Ventotene e noi l’abbiamo ricostruito e fatto “rivivere” nei nostri spettacoli.

  1. Che carattere ha il tuo burattino preferito?

È un burattino onesto e semplice, aiuta sempre chi ha bisogno e combatte contro i prepotenti.

  1. Credete che il lavoro del burattinaio diventerà più frequente nel futuro?

Credo di sì, credo molto nei giovani e nel teatro di figura. Il teatro dei burattini offre tante opportunità, ad esempio facilita la socializzazione, fa superare la timidezza e può essere utilizzato anche a scopo didattico, ad esempio per imparare una lingua straniera.

  1. Quanto tempo impieghi per creare un burattino?

Dipende dal burattino. Alcuni, come quello che abbiamo fatto insieme con la gomma piuma o altri materiali di riciclo, si possono realizzare in 10 minuti. Altri, più complicati, hanno bisogno di più tempo. Il legno, ad esempio, va scolpito e richiede molto impegno. Dopo ogni spettacolo i burattini vanno quasi sempre restaurati con pasta di legno e lattice perché durante gli spettacoli prendono molte bastonate.

  1. Hai creato anche burattini con animali?

Certo, molti burattini sono animali. Dopo vi farò assistere a un piccolo spettacolo con due papere e una farfalla.

  1. Quali materiali usi per creare i burattini?

Si usano tanti materiali di riciclo, carta, cartone, gomma piuma, stoffa, ma anche legno e lattice.

  1. Fate solo questo lavoro oppure anche altri? 

Ho insegnato all’Università di Locarno e mi occupo di presentare i miei spettacoli negli ospedali, nelle carceri, nelle scuole, lavoro anche con l’UNICEF. Svolgo tante attività con “Fondazione Sarzi”; anche mia figlia e alcuni miei parenti stanno seguendo la tradizione di famiglia, lavorano con i burattini e portano avanti con me la nostra Fondazione.

  1. Come hai conosciuto Gianni Rodari?

Quando l’ho conosciuto ero ancora un bambino e abitavo a Novara, Gianni Rodari era molto amico di mio padre Otello e lavoravano insieme per la realizzazione di spettacoli teatrali e televisivi. 
Ci siamo rivisti quando ero ormai un ragazzo. Io, Gianni Rodari e Mario Lodi abbiamo iniziato a lavorare in RAI e a collaborare per la realizzazione di programmi e spettacoli televisivi. In quel periodo ero molto giovane e avevo i capelli molto lunghi e Gianni mi dedicò un copione teatrale chiamato “Ciao Capellone”.

  1. Qual è il più bel ricordo che hai di Gianni Rodari?

Ho tantissimi bei ricordi, mi sono ammalato di “Rodarite”, cioè Gianni mi ha insegnato a vedere le cose in modo diverso, mi ha insegnato a “fantasticare” e a trovare anche nelle cose tragiche l’aspetto positivo e umoristico, a sdrammatizzare ogni situazione.

Intervista a Cristiano Floris

  1. Come hai conosciuto Mauro Sarzi?

Ho conosciuto Mauro Sarzi a Cagliari. Durante un suo spettacolo un mio amico che lavorava per lui come tecnico dei suoni ebbe un imprevisto e mi venne chiesto di sostituirlo.

  1. Che cosa ti ha insegnato Mauro?

Mi ha insegnato ad affrontare senza timidezza gli imprevisti e sono molto felice di aver colto questa opportunità. Anche se avevo timore, Mauro mi ha incoraggiato a non avere paura, ad affrontare con passione le opportunità che si presentano. Mi ha insegnato anche che le passioni vanno condivise senza timore.

  1. Qual è il tuo burattino preferito?

Il mio burattino preferito è il RE, mi piace perché anche se ha il potere perché è il Re, ha bisogno di essere consigliato, si emoziona ed è timido e riesce a manifestare senza vergognarsi tutte le sue fragilità. È un re che, nonostante il suo potere, ha una dimensione di umiltà e umanità.

  1. Ti piace fare gli spettacoli con i burattini?

È la cosa che mi piace di più in assoluto. È come ricevere un’onda del mare, è come mangiare le ostriche fresche.



Considerazioni  sull’incontro con Mauro e Cristiano

 di Sofia Crobu, 5ªA


Lunedì 23 ottobre, nella mia scuola sono venuti Mauro Sarzi e il suo allievo Cristiano Floris, due burattinai che ci hanno fatto una lezione che mi è piaciuta molto, sia perché non conoscevo il mondo dei burattini, sia perché è stata un’attività diversa dalle altre. Infatti i due maestri hanno mostrato come si realizza un burattino e come viene animato. Di seguito, noi alunni abbiamo fatto loro un’intervista sulla loro vita e sul lavoro che svolgono. Dopo ci hanno fatto assistere a uno spettacolo con dei burattini-papere.

Le papere venivano animate delle mani di Mauro che aprivano e chiudevano il loro becco con in sottofondo una musica tale che le papere sembrava stessero cantando. Insomma! È stata proprio una giornata divertente!




Mauro Sarzi incontra gli alunni delle quinte

 di Davide Tedde, 5ªA


Oggi, in occasione del compleanno di Gianni Rodari, nella nostra scuola 

sono venuti Mauro Sarzi, un amico di Gianni Rodari e Cristiano Floris, allievo di Mauro per parlarci di Gianni Rodari e raccontarci le loro esperienze. 

Ognuno di noi ha fatto una domanda ai nostri ospiti sulla loro vita e sul loro mestiere e loro ci hanno raccontato tante cose interessanti.

Mi ha colpito molto il racconto che Gianni Rodari ha scritto per Mauro, intitolato “Ciao Capellone”, inoltre ho scoperto che Cristiano fa anche il DJ.

Concluse le nostre interviste, siamo stati coinvolti in uno spettacolo di burattini: un’esibizione di Mauro e Cristiano con due paperi litigiosi. 

La giornata è stata molto interessante e divertente e spero che si possa ripetere.




Una giornata molto interessante

di Mattia Lipari, 5ªB


Erano le 9 quando, tra chiacchiere e urla, in classe c’era un disastro totale…

A un certo punto entrano due persone e cala il silenzio: erano Mauro Sarzi e Cristiano Floris, un suo allievo. Si presentarono e ci fecero vedere un video. 

Il video era molto vecchio e rappresentava un dialogo tra Mauro Sarzi e Gianni Rodari. 

Dopo ci raccontò la storia della sua vita, poi ci mostrò come costruire dei burattini. Dopo gli abbiamo fatto un’intervista e, infine, ci ha mostrato uno spettacolo con dei burattini.












Orso ritrovato in Trentino - di Davide Tedde, Tommaso Pilloni e Loredana De Luca, 5ªA

Orso ritrovato in Trentino
Era con la sua nuova mamma

Il 20 novembre 2011 nel paese di Urì in Veneto, un orso molto aggressivo aveva spaventato e aggredito la popolazione. 

Le autorità giudiziarie avevano deciso la sua uccisione. Attualmente il WWF ha scoperto che la sua aggressività era dovuta alla maternità: aveva dato alla luce un piccolo orso ribattezzato Brutus. 

L’orsetto è stato ritrovato indifeso nella foresta vicino al paese ed è stato condotto in Trentino da un’altra mamma orsa che si prenderà cura di lui

(notizia tratta da un evento reale)


di Davide Tedde, Tommaso Pilloni e Loredana De Luca, 5ªA

La morte dell’influencer Inquisitor3 - di Matteo Tinti, Mattia Lipari, Giulia Leoni e Roberto Lai, 5ªB

Suicidio per colpa dei social

La morte dell’influencer Inquisitor3

Il tiktoker Vincent si suicida per colpa di una ragazza che lo aveva corteggiato 


Era il 28 settembre 2023 alle ore 23:40 in una piccola casa a Bologna un influencer di nome Vincent decise di porre fine alla sua vita, con metodi dolorosi che hanno causato una grande sofferenza al suo unico genitore (il padre).

La motivazione di questa tragica e triste scelta è dovuta a una ragazza di 17 anni che, d’accordo con altri influencer, invidiosi del grande successo del tiktoker volevano vederlo fallire, perciò, con la complicità della diciasettenne, hanno escogitato un piano per screditarlo agli occhi dei suoi follower

La ragazza, fingendosi maggiorenne, ha corteggiato il ventitrenne. Ha, infine, spacciato per pedofilo il tiktoker pubblicando le chat private tra loro due dopo averle modificate.

Per questo motivo Vincent, non sopportando le bugie che lo dipingevano come un mostro, ha deciso di suicidarsi e, purtroppo, lo ha fatto in diretta durante la sua ultima live.

Questa brutta storia ci fa capire che i social vanno controllati e possono essere molto pericolosi se non vengono utilizzati nel modo giusto. 

(Evento realmente accaduto)


di Matteo Tinti, Mattia Lipari, Giulia Leoni e Roberto Lai, 5ªB


Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...