domenica 4 febbraio 2024

Progetto “Mauro Sarzi incontra Gianni Rodari. Una storia di amicizia e teatro” - delle classi 5ªA e 5ªB

Progetto “Mauro Sarzi incontra Gianni Rodari. Una storia di amicizia e teatro”

I burattini e il teatro di figura
La bellezza di un incontro diretto e la conoscenza di un mondo affascinante e poco conosciuto 


Classi 5ªA e 5ªB

Ins. Pina Pala

Il 23 ottobre 2023, in occasione del 103° compleanno di Gianni Rodari, le nostre classi hanno ospitato Mauro Sarzi, un suo caro amico burattinaio, e Cristiano Floris, allievo di Mauro Sarzi. 

Durante questo incontro abbiamo visto un video della RAI con un’intervista a Gianni Rodari con la partecipazione di un giovanissimo Mauro Sarzi. In seguito Mauro ha raccontato la storia della loro amicizia e ha parlato delle diverse attività di collaborazione con Gianni Rodari e dei tanti lavori  fatti insieme, sia nei teatri che in alcuni programmi televisivi. Mauro ha raccontato la storia della famiglia Sarzi,  burattinai da 5 generazioni e ha spiegato alcune caratteristiche tipiche del teatro di figura. Ha dimostrato in diretta come realizzare facilmente alcuni burattini, creati in modo  semplice e con materiale povero. 

Alla fine, abbiamo fatto ai nostri ospiti un’intervista in cui abbiamo posto diverse domande che hanno soddisfatto tutte nostre curiosità, sia sulle loro passioni che sulle loro esperienze di vita. 

Finita l’intervista, Mauro e Cristiano ci  hanno offerto un breve spettacolo musicale dal titolo “Due papere e una farfalla”.

Intervista a Mauro Sarzi

  1. Perché hai deciso di diventare un burattinaio?

Ho sempre vissuto in mezzo ai burattini ed è stato naturale continuare la tradizione di famiglia.

  1. Esiste una scuola specifica per diventare burattinaio? 

C’era un corso al DAMS di Bologna dove si insegnava il teatro di figura, in genere la tradizione si tramanda trasmettendo agli altri la propria esperienza.

  1. Ricordi il primo burattino che hai costruito?

No, non lo ricordo, mio padre Otello Sarzi era un bravissimo burattinaio, a casa c’erano tanti burattini e credo di aver iniziato a usare i burattini fatti da lui.

  1. Quanti burattini possiedi?

La maggior parte dei burattini li ho lasciati nei teatri in cui ho fatto gli spettacoli, amo regalarli e farli viaggiare. Soprattutto quando lavoravo per l’Unicef ho distribuito molti burattini in diverse regioni italiane. I burattini di famiglia, anche quelli fatti da mio padre, si trovano a Reggio Emilia dove c’è la Fondazione Sarzi che custodisce la storia del teatro di figura della nostra famiglia con tutte le testimonianze del nostro percorso e della nostra storia.

  1. È vero che il tuo burattino preferito si chiama Fagiolino?

Si, è vero, è uno dei miei preferiti. Era stato costruito dal partigiano Ernesto Rossi, nell’isola di Ventotene e noi l’abbiamo ricostruito e fatto “rivivere” nei nostri spettacoli.

  1. Che carattere ha il tuo burattino preferito?

È un burattino onesto e semplice, aiuta sempre chi ha bisogno e combatte contro i prepotenti.

  1. Credete che il lavoro del burattinaio diventerà più frequente nel futuro?

Credo di sì, credo molto nei giovani e nel teatro di figura. Il teatro dei burattini offre tante opportunità, ad esempio facilita la socializzazione, fa superare la timidezza e può essere utilizzato anche a scopo didattico, ad esempio per imparare una lingua straniera.

  1. Quanto tempo impieghi per creare un burattino?

Dipende dal burattino. Alcuni, come quello che abbiamo fatto insieme con la gomma piuma o altri materiali di riciclo, si possono realizzare in 10 minuti. Altri, più complicati, hanno bisogno di più tempo. Il legno, ad esempio, va scolpito e richiede molto impegno. Dopo ogni spettacolo i burattini vanno quasi sempre restaurati con pasta di legno e lattice perché durante gli spettacoli prendono molte bastonate.

  1. Hai creato anche burattini con animali?

Certo, molti burattini sono animali. Dopo vi farò assistere a un piccolo spettacolo con due papere e una farfalla.

  1. Quali materiali usi per creare i burattini?

Si usano tanti materiali di riciclo, carta, cartone, gomma piuma, stoffa, ma anche legno e lattice.

  1. Fate solo questo lavoro oppure anche altri? 

Ho insegnato all’Università di Locarno e mi occupo di presentare i miei spettacoli negli ospedali, nelle carceri, nelle scuole, lavoro anche con l’UNICEF. Svolgo tante attività con “Fondazione Sarzi”; anche mia figlia e alcuni miei parenti stanno seguendo la tradizione di famiglia, lavorano con i burattini e portano avanti con me la nostra Fondazione.

  1. Come hai conosciuto Gianni Rodari?

Quando l’ho conosciuto ero ancora un bambino e abitavo a Novara, Gianni Rodari era molto amico di mio padre Otello e lavoravano insieme per la realizzazione di spettacoli teatrali e televisivi. 
Ci siamo rivisti quando ero ormai un ragazzo. Io, Gianni Rodari e Mario Lodi abbiamo iniziato a lavorare in RAI e a collaborare per la realizzazione di programmi e spettacoli televisivi. In quel periodo ero molto giovane e avevo i capelli molto lunghi e Gianni mi dedicò un copione teatrale chiamato “Ciao Capellone”.

  1. Qual è il più bel ricordo che hai di Gianni Rodari?

Ho tantissimi bei ricordi, mi sono ammalato di “Rodarite”, cioè Gianni mi ha insegnato a vedere le cose in modo diverso, mi ha insegnato a “fantasticare” e a trovare anche nelle cose tragiche l’aspetto positivo e umoristico, a sdrammatizzare ogni situazione.

Intervista a Cristiano Floris

  1. Come hai conosciuto Mauro Sarzi?

Ho conosciuto Mauro Sarzi a Cagliari. Durante un suo spettacolo un mio amico che lavorava per lui come tecnico dei suoni ebbe un imprevisto e mi venne chiesto di sostituirlo.

  1. Che cosa ti ha insegnato Mauro?

Mi ha insegnato ad affrontare senza timidezza gli imprevisti e sono molto felice di aver colto questa opportunità. Anche se avevo timore, Mauro mi ha incoraggiato a non avere paura, ad affrontare con passione le opportunità che si presentano. Mi ha insegnato anche che le passioni vanno condivise senza timore.

  1. Qual è il tuo burattino preferito?

Il mio burattino preferito è il RE, mi piace perché anche se ha il potere perché è il Re, ha bisogno di essere consigliato, si emoziona ed è timido e riesce a manifestare senza vergognarsi tutte le sue fragilità. È un re che, nonostante il suo potere, ha una dimensione di umiltà e umanità.

  1. Ti piace fare gli spettacoli con i burattini?

È la cosa che mi piace di più in assoluto. È come ricevere un’onda del mare, è come mangiare le ostriche fresche.



Considerazioni  sull’incontro con Mauro e Cristiano

 di Sofia Crobu, 5ªA


Lunedì 23 ottobre, nella mia scuola sono venuti Mauro Sarzi e il suo allievo Cristiano Floris, due burattinai che ci hanno fatto una lezione che mi è piaciuta molto, sia perché non conoscevo il mondo dei burattini, sia perché è stata un’attività diversa dalle altre. Infatti i due maestri hanno mostrato come si realizza un burattino e come viene animato. Di seguito, noi alunni abbiamo fatto loro un’intervista sulla loro vita e sul lavoro che svolgono. Dopo ci hanno fatto assistere a uno spettacolo con dei burattini-papere.

Le papere venivano animate delle mani di Mauro che aprivano e chiudevano il loro becco con in sottofondo una musica tale che le papere sembrava stessero cantando. Insomma! È stata proprio una giornata divertente!




Mauro Sarzi incontra gli alunni delle quinte

 di Davide Tedde, 5ªA


Oggi, in occasione del compleanno di Gianni Rodari, nella nostra scuola 

sono venuti Mauro Sarzi, un amico di Gianni Rodari e Cristiano Floris, allievo di Mauro per parlarci di Gianni Rodari e raccontarci le loro esperienze. 

Ognuno di noi ha fatto una domanda ai nostri ospiti sulla loro vita e sul loro mestiere e loro ci hanno raccontato tante cose interessanti.

Mi ha colpito molto il racconto che Gianni Rodari ha scritto per Mauro, intitolato “Ciao Capellone”, inoltre ho scoperto che Cristiano fa anche il DJ.

Concluse le nostre interviste, siamo stati coinvolti in uno spettacolo di burattini: un’esibizione di Mauro e Cristiano con due paperi litigiosi. 

La giornata è stata molto interessante e divertente e spero che si possa ripetere.




Una giornata molto interessante

di Mattia Lipari, 5ªB


Erano le 9 quando, tra chiacchiere e urla, in classe c’era un disastro totale…

A un certo punto entrano due persone e cala il silenzio: erano Mauro Sarzi e Cristiano Floris, un suo allievo. Si presentarono e ci fecero vedere un video. 

Il video era molto vecchio e rappresentava un dialogo tra Mauro Sarzi e Gianni Rodari. 

Dopo ci raccontò la storia della sua vita, poi ci mostrò come costruire dei burattini. Dopo gli abbiamo fatto un’intervista e, infine, ci ha mostrato uno spettacolo con dei burattini.












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