venerdì 23 marzo 2018

Le elezioni politiche 2018, di Emanuele Pintus, Classe 3^F, Scuola Secondaria di Primo Grado


Le tradizionali elezioni politiche italiane, svoltesi in data 4 marzo per il rinnovo del Parlamento, sono state le elezioni più strane passate alla storia perché finora non ci sono mai stati risultati come questi. La coalizione  guidata da Matteo Salvini (38%) ha superato di poco il MoVimento 5 Stelle guidato dal giovane Di Maio (34%): ora la decisione starà al Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Durante le consultazioni post-elettorali Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno espresso il loro desiderio di dare il governo in mano al loro alleato Salvini, mentre Di Maio ha ribadito che la vera vittoria è stata del MoVimento 5 Stelle.
Durante questi giorni, tra conferenze stampa e telefonate tra i leader, i due vincitori hanno più volte respinto la possibilità di una larga intesa M5S-Lega.
Per la prima volta il Partito Democratico, guidato dall'ex Presidente  del Consiglio Matteo Renzi, ha ottenuto un risultato basso.
Quest'ultimo si dimetterà alla fine della Legislatura (23 marzo) e ha esplicitato che farà semplicemente il senatore.
I neo parlamentari sono già stati nominati dai partiti, hanno ricevuto il tesserino e sono stati iscritti alle Camere.
Molti rumors (smentiti) dicono che ci sarà un ritorno alle urne: magari gli elettori del centro-sinistra sconfitto saranno una percentuale in più per un'ipotetica sfida M5S-Lega? Magari sapendo già che il loro partito ha perso e perderà di nuovo, li spingerà a scegliere tra i due big del momento.
Si avranno più notizie il 23 marzo quando ci sarà la prima seduta parlamentare e sicuramente si discuterà per disposizioni riguardanti il raro problema sull'assenza di maggioranza.

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