Giochi matematici √4 0 (13,67+5,33) !
“Quando riceve qualche telefonata sul suo
cellulare, Amerigo gli fa fare almeno tre squilli prima di rispondere. Non più
di quattro, però. Questo pomeriggio gli squilli sono stati 17 e Amerigo ha poi,
tutte le volte, risposto.
Quante telefonate ha
ricevuto Amerigo?”
Questo era solo un
assaggio dei problemi che ha assaporato chi il 16 marzo si trovava alla
cittadella Universitaria di Cagliari come partecipante …
Come ogni anno,
in tutta Italia e non solo, si sono svolte le semifinali dei giochi matematici
della Bocconi, dove si sfidavano, solo nella cittadella universitaria di
Cagliari, 3900 concorrenti.
Tutti i concorrenti
di tutte le categorie si sono trovati nei punti di chiamata alle 13:00, dove ad
aspettarli c’erano dei ragazzi con un cartello giallo che indicava ciascuno:
categoria, edificio e aula, da che cognome a che cognome bisognava seguire il
ragazzo preposto ad accompagnarci.
Eravamo divisi in
ordine alfabetico.
Una volta che hanno
chiamato il “cognome a cognome” dove rientrava il tuo (i più fortunati hanno
trovato il loro cognome), ci hanno portato nel nostro rispettivo edificio, dove
abbiamo aspettato un po’ prima dell’arrivo del “professore” per fare l’appello
e farci sedere nei banchi.
Dopo averci dato
qualche informazione riguardante il regolamento, le coordinatrici ci hanno dato
il foglio delle risposte e un foglio bianco dove fare i calcoli.
Per ultimo, ci
hanno distribuito il foglio dei problemi che dovevamo risolvere.
La prova è
iniziata per tutta Italia alle 14:30, ed è finita alle 16:00 per la categoria C1, e alle 16:30 per la mia
categoria (la C 2) e
tutte le altre.
Dalla prima media
alla seconda media si è categoria C1, dalla terza media alla prima superiore
categoria C2; vi sono anche altre categorie che alla nostra scuola però non
interessano.
Ogni categoria ha
dagli 8 ai 10 problemi da risolvere con difficoltà crescente: la C 1 aveva i problemi dall’1 al
10, la C 2 dal 3 al
12…
Per partecipare
ai giochi matematici non serve una preparazione specifica, in quanto i problemi
di logica sono basati sul “ritenta sarai più fortunato (forse)”. A volte
bisogna fare tentativi su tentativi per arrivare a una risposta… ma quando ci
arrivi è una soddisfazione indescrivibile!
Sono adatti alle
persone che vogliono mettersi alla prova e alle quali piacciono gli enigmi.
Ci sono quelli
che dicono “Basta!” al primo esercizio, quelli che finiscono in mezz’ora e
quelli che sfruttano tutto il tempo a disposizione.
Se posso dare un
consiglio, direi che non bisogna farsi prendere dal panico, bisogna leggere bene le consegne; la fretta,
la maggior parte delle volte, non aiuta perché, se anche si fa un buon tempo,
non vuol dire che i problemi siano giusti e non vuol dire che in classifica si sia
primi… certo, il tempo conta nella graduatoria, ma prima di tutto sono
importanti i punti totalizzati.
Sara Veroni,
Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado
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