...AND JUSTICE FOR ALL
Bentornati!
Ho deciso di dedicare questo articolo a una delle mie più grandi
passioni, la musica. Vi parlerò dell’album metal più bello che per ora ho
ascoltato “AND JUSTICE FOR ALL” dei Metallica, leggendaria band
thrash metal nata negli anni Ottanta e ancora in grande forma, anche se
il loro modo di fare musica piano piano si è sfumato.
L’album è stato lanciato nel mercato nel lontano agosto del 1988, per
molte persone è il migliore in assoluto, per altri non è un granché, ma
qui, però, ragazzi, si parla di pareri eh… certamente, dopo più di
trent’anni, è reputato uno dei migliori album di quel genere.
“And justice for all” parla di ingiustizia e questo argomento è affrontato
nei diversi brani sotto diverse forme, la corruzione dei politici, la
sopraffazione nei tribunali, la guerra...
A proposito della guerra, ora è arrivato il momento che stavo aspettando
fin dall’inizio… vi parlerò di One.
One è un brano che fa parte del mitico album, per me il capolavoro dei
capolavori, cioè un livello così alto che….wow!!! Proprio una canzone
che ascolti in cucina, in camera e pure in bagno, che ti piace così tanto il
testo, la musica, gli assoli, il ritornello… e stai lì, non fai altro che
ascoltarla milioni, milioni di volte senza mai stufarti. Sembra impossibile
che una canzone sia così perfetta…
One é ispirato ad un libro, intitolato ”Johnny got his gun” di Dalton
Trumbo che racconta la storia di un eroe americano che dopo aver
calpestato una mina, nella prima guerra mondiale, perse gli arti, tutti i
sensi e, quindi, la possibilità di comunicare con il mondo. Ma
all’ospedale il soldato riuscì, dopo un po' di tempo, a muovere la testa,
ma soltanto per chiedere “uccidimi” in codice morse.
Questo brano è particolarmente crudo ma fa capire quanto la guerra sia
drammatica e ingiusta, e aggiunge quel non so che alla musica, o forse
è il contrario ed è la musica ad accentuare la rabbia che c’è nel testo.
Prima che conoscessi il significato della canzone mi lasciavo trasportare
solo dalla melodia e dalla sua energia, invece da quando ne sono al
corrente è tutta un’altra cosa. Ci sono più emozioni che mi trasmette
mentre l’ascolto, la rabbia, la disperazione, l’impotenza e il finale
improvviso, a mio parere, la morte del soldato, mi fa sempre stare male.
Qua finisce il nostro safari nella giungla dell’immenso mondo della
musica, spero di avervi fatto venire un po' di curiosità per questa arte.
Al prossimo articolo!
Rodrigo Pili, Classe 1^G, Scuola secondaria di Primo grado
Bellissimo
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