INTERVISTA A UN EX MARESCIALLO SESTESE
Avete mai
sentito parlare dell’assalto al portavalori avvenuto vicino a Sassari? Oggi
andrò a intervistare Mario Ziulu su questo fatto e altre curiosità.
Cosa ne pensi
della vicenda accaduta al portavalori di Sassari?
Le forze dell'ordine non si fermano a pensare più
di tanto: loro agiscono il prima possibile e cercano sempre di fermare l’atto
criminoso quindi sempre di ripristinare la legalità. A causa dell'aumentare dei
malavitosi, le società che trasportano un grosso numero di contanti si stanno
modernizzando: ad esempio attraverso il ricorso ai furgoni blindati. Questi
attacchi così violenti sono progettati da persone senza scrupoli.
Ti sono mai
capitate situazioni simili?
Anni fa, quando servivo nella “territoriale”, il
mio compito era quello di contrastare ed evitare il furto del bestiame, così mi
era stato detto fare un controllo in una fattoria. Mentre effettuavamo il
controllo dei bollettini di anagrafe del bestiame di un allevatore, siamo stati
oggetto di fucilate da parte di sconosciuti. Per fortuna i colpi sono andati a
vuoto e senza conseguenze per noi carabinieri e per i civili.
Cosa ne pensi del fatto di rischiare la propria vita per poco più di 1300
euro al mese?
Il lavoro di un appartenente a qualunque forza di polizia ha una missione spinta sempre dall'amore verso il prossimo e la legalità.
Uno
dei motti più noto dell'istituzione dell'arma dei carabinieri era: “usi ubbidir tacendo e tacendo morirai".
Secondo te
perché avvengono questi avvenimenti al giorno d’oggi, come se fossimo nel far west?
Questi avvenimenti avvengono non per necessità ma per una cultura sbagliata.
I crimini sono commessi principalmente da persone dal passato rancoroso
e senza soldi.
Cosa avresti fatto se fossi stato lì in
quel momento?
La prima analisi che viene fatta quando si è
presenti in fatti delittuosi è salvaguardare le persone estranee ai fatti,
evitando l'uso delle armi nel caso di coinvolgimento dei civili.
Spero che il mio articolo vi sia piaciuto e
ringrazio Mario Ziulu per la gradita collaborazione.
Pili
Alessio, Classe 3^E, Scuola secondaria di Primo grado
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