La grande scelta
Per i ragazzi di terza media è l’anno
della “grande scelta”, la scelta che potrebbe in qualche modo impostare il
futuro.
Già dal precedente anno scolastico,
parenti, insegnanti ed amici iniziano a fare domande: “E poi, dopo la Scuola
Media? Dove ti iscriverai? Sai già che cosa vorrai fare da grande?”
Distrattamente capita di rispondere con un “Non lo so” o di rispondere nominando
la scuola che fino a quel momento sembra essere la più probabile.
Arriva poi il terzo anno di Scuola
Media e il problema si pone seriamente davanti ad ogni studente, ancora molto
indeciso e carico di dubbi. Già a settembre i professori iniziano a chiedere se
si ha qualche idea per il futuro; poi nuovamente ad ottobre, ma in realtà lo
studente forse ha ancora le idee più confuse, fino a quando arriva la circolare
che comunica gli incontri per “l’orientamento. Ma che cosa sarà mai questo
“orientamento”?
Gli studenti aspettano, forse con un
po’ di mascherata impazienza, questo importante momento e scoprono solo a
dicembre, nel momento in cui si inizia questa attività, che si tratta di
incontri fatti a scuola con alcuni insegnanti e alunni delle Scuole Superiori
che provano a spiegare quale sia l’offerta che il loro Istituto propone ai
ragazzi che si iscriveranno da loro. Anche se nell’androne scolastico c’è
abbastanza ordine e se i rappresentanti delle scuole ospiti sono abbastanza
chiari nel dare indicazioni sul tipo di studi e attività, inizialmente negli
studenti dilaga forse un po’ di confusione: in tutti i punti informativi
vengono proposti tanti laboratori e attività, ma sono tutti interessanti, come
si fa a scegliere, ora? Se prima potevo pensare di iscrivermi ad un Liceo
perché da grande vorrei fare un mestiere che mi porterà a proseguire gli studi
all’Università, ora mi piacciono i Geometri, mi piace l’Agrario… Forse mi
potrebbe piacere fare anche un corso di studi che mi porti a fare anche una professione
come il parrucchiere… Ma in realtà: che cosa vorrei fare da grande?
Allora torno sui miei passi e
rifletto: “Che cosa vorrei veramente fare quando sarò grande?”. Potessi
prevedere il futuro, sarebbe sicuramente più semplice. A momenti mi sembra un mercato
in cui le scuole cercano di vendere il loro prodotto, ma sono tutti prodotti di
prima qualità e ne devo scegliere uno solo! Ci mostrano le loro vetrine, ma poi
siamo noi a doverne cogliere gli aspetti utili per la nostra scelta, ma è una
scelta difficile!
I professori a fine dicembre danno un
loro “consiglio orientativo”, a casa i nostri familiari fanno altrettanto,
cercano di aiutarci nella scelta. E “l’orientamento” ha proprio lo scopo di
aiutare a giungere ad una decisione. Se fino alla terza media il percorso
scolastico segue una via “obbligata”, per la prima volta ora ci si trova
davanti ad una scelta che, sebbene non sia vincolante, comporta comunque
un’assunzione di responsabilità ed un investimento di energie.
Poi, per fortuna, scopro che c’è una
nuova possibilità per fare chiarezza prima di scegliere: scopro che si può
andare a visitare le scuole durante gli “Open day” in cui le famiglie possono
accompagnare i ragazzi in visita nei vari istituti. Chiaramente non è
materialmente possibile trovare il tempo per visitarli tutti: cerco quindi di
focalizzare nuovamente la scelta sulla domanda: “Che cosa farò da grande?”
Fatta una prima analisi, a questo punto può essere utile farsi accompagnare nei
vari istituti su cui è maggiore la probabilità che ricadrà la nostra scelta,
così si capisce effettivamente meglio come è e come funziona l’istituto, se ha
più di una sede, quali servizi offre: in alcuni istituti ci sono per esempio
campi sportivi e palestre molto attrezzati, biblioteche molto fornite e ben
organizzate, oppure vari laboratori moderni ed accessoriati, aule spaziose e
luminose arredate con moderni banchi, sala informatica con apparecchiature
sofisticate, servizi di vendita di merende e bevande per la ricreazione,
fermate dei mezzi pubblici e varie attività più o meno vicine alla struttura.
Altro momento utile per valutare, è
provare per una mattinata ad essere studente di un particolare istituto,
sedendosi sui banchi insieme agli attuali iscritti. Questa possibilità offerta
da alcune scuole può essere utile per capire meglio in generale anche come
siano gli studenti che già frequentano, come si propongono gli insegnanti e le
materie, come siano veramente gli spazi ricreativi, i bagni e come sia
organizzata una giornata scolastica. Chiaramente questo comporta sacrificio
perché devi rinunciare ad un giorno di lezione con la tua classe per investire
tempo in questo esperimento che potrebbe essere utile per la scelta.
Evidentemente bisogna avere già filtrato prima le possibili offerte, per non rischiare
di perdere troppo tempo.
Oltre a questi momenti che le scuole
propongono per farsi conoscere, ci sono altri elementi che potrebbero tornare
utili, soprattutto per i pendolari che viaggiano. Non deve essere un fattore
determinante per scegliere, ma in caso di parità di interessi, si possono
valutare anche:
-
distanza dalla fermata dei mezzi pubblici;
-
tipo di mezzi pubblici utili (tempo di percorrenza ed efficienza
del servizio pubblico);
distanza dal centro cittadino e dai servizi (come punti di ristoro,
utili in caso di rientro pomeridiano per attività scolastiche).
La “grande
scelta” della Scuola Secondaria di secondo grado (la Scuola Superiore ora si
chiama così) è proprio difficile! Ci impegnerà per diversi anni e questi
saranno molto importanti per la vita: si tratta di scegliere il percorso più
vicino ai propri interessi e attitudini, cercando di immaginare come sarà il
futuro. Quindi è importante riconoscere le proprie competenze, possibilità e
talenti, anche se è vero che “volere è potere”! Inoltre, bisogna valutare anche
in quali scuole ci sono materie che potrebbero essere per noi indigeste e se
nei nostri progetti per il futuro è richiesto un particolare tipo di studi e la
prosecuzione con l’Università.
In ogni
caso, la scuola superiore che sceglieremo, anche se sarà determinante, non
influenzerà totalmente la nostra vita futura, e non definirà in modo decisivo
il destino. Sarà sicuramente l’inizio di un nuovo capitolo della nostra vita.
Tutte le
professioni servono: medici e infermieri, ingegneri e avvocati, meccanici e
muratori, macellai e contadini. Dunque: Licei, ma non solo; non bisogna avere
paura di scegliere un istituto tecnico o professionale se, nonostante si
abbiano risultati scolastici brillanti, magari le predisposizioni personali
sono di diversa natura.
Riprendendo
il percorso della “scelta scolastica”, dopo la fase in cui ci si informa e si è
individuata una cerchia ristretta di istituti ai quali si è interessati, è
importante capire che in questa scelta non si è soli, che ci sono anche i
genitori e gli insegnanti: possono darci validi consigli e conoscono le nostre
attitudini, le nostre possibilità, inclinazioni e modo di studiare. Sicuramente
è importante dialogare: con loro ci si può confrontare su aspirazioni,
obiettivi e desideri.
Altrettanto
importante è non scegliere una determinata scuola solo perché ci vanno i nostri
amici: se ne troveranno altri.
In
conclusione, alla base della scelta ci deve essere la riflessione sulle nostre
capacità, forza di volontà per andare avanti, un’idea su chi si vuole diventare
da grandi: le ambizioni, i sogni e le passioni non vanno messi da parte, e
questo è il momento di iniziare a prenderle in considerazione.
Luca Cossu, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado
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