giovedì 1 febbraio 2024

I metodi di studio - di Silvia Orrù, 2ªH

I metodi di studio 
... e come rendere lo studio più piacevole
 


Noi studenti, quando dobbiamo prepararci per una verifica o per un’interrogazione, utilizziamo un metodo di studio. Il metodo di studio serve per ricordarci al meglio gli argomenti da studiare, ma non tutti abbiamo lo stesso metodo.

C’è chi preferisce leggere e ripetere, chi schematizzare o chi semplicemente legge e si ricorda tutto.

Il metodo di studio è necessario soprattutto dalle medie in poi perché si hanno molti più argomenti da studiare.


Prima di tutto bisogna cercare di rendere piacevole lo studio

Per esempio:

  • usando evidenziatori e colori per rendere lo studio più colorato;
  • accendendo una candela per rendere l’ambiente più accogliente, tranquillo, profumato e aiuta a mantenere la concentrazione;
  • mettendo della musica adatta allo studio o suoni atmosferici tipo dell’acqua, del fuoco o della natura e servono a rendere lo studio meno stressante;
  • preparandoci una bevanda per mantenerci idratati e per darci più energie;
  • considerando lo studio come una sfida e poi premiandoci;
  • facendo un piano settimanale o delle to do list (cioè "le cose da fare") per organizzarsi meglio;
  • vestendoci comodi.


La concentrazione nello studio può dipendere anche dall’ambiente circostante, infatti alcune persone si concentrano di più:

  • in un ambiente ordinato;
  • in un ambiente silenzioso;
  • in un ambiente illuminato dal sole.


Per capire quali fossero i metodi preferiti dai ragazzi ho fatto un’intervista ai miei compagni di classe e i metodi preferiti sono risultati:

  • leggere e ripetere;
  • leggere e schematizzare;
  • leggere finché non si ricorda;
  • leggere, evidenziare e ripetere;
  • utilizzare le mappe;
  • leggere, schematizzare e ripetere;
  • seguire attentamente la lezione e rileggere a casa.


Qualcuno della classe non ha ancora un vero e proprio metodo di studio e sta ancora sperimentando.

Il metodo più utilizzato è leggere e ripetere seguito da leggere tante volte. Questi sono i metodi più utilizzati ma possono anche variare.


Facendo una ricerca ho trovato anche dei metodi di studio un po’ particolari.

Per esempio:

  • metodo pomodoro: consiste nello studiare per 25 minuti cercando di concentrarsi al massimo e poi fare 5 minuti di pausa facendo quello che si vuole;
  • metodo colore: consiste nell’abbinare un colore a una parte dell’argomento quindi, per esempio, evidenziare i nomi di un colore, le frasi più importanti di un altro colore eccetera;
  • studiare finché non si spegne la candela: consiste semplicemente nell’accendere una candela e studiare finché essa non si spegne;
  • tecnica Feynman: consiste nello spiegare un argomento che leggi nel libro come se lo stessi spiegando a un bambino quindi utilizzando parole molto semplici;
  • metodo blurting: consiste nel leggere l’argomento da studiare un paio di volte  e poi scrivere in un foglio o in una lavagna tutto ciò che si ricorda poi si confronta quello che si è scritto con l’argomento completo e si aggiungono con un altro colore le parti mancanti e poi ripetere il procedimento finché non ci si sente pronti;
  • tecnica delle flashcard: consiste nel fare una serie di biglietti in cui c’è scritta una domanda oppure una parola chiave e invece dietro c’è la risposta o l’approfondimento della parola chiave, quindi si pesca un biglietto e si risponde alla domanda o si approfondisce la parola chiave.


Io per studiare accendo una candela e inizio a leggere un argomento, poi evidenzio e schematizzo realizzando mappe o schemi.

A parere mio il metodo di studio è una cosa molto personale e serve trovarlo il prima possibile in modo da poter proseguire tranquillamente l’anno.


di Silvia Orrù, 2ªH


FONTI: 

www.unicusano.it

www.studenti.it

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