Gatti che fanno la Storia!

Curiosità sui gatti

FELIX SILVESTRIS LIBICA

I nostri amici felini nella Storia

di Giulia Buttau, 1^C Secondaria di Primo grado

Ormai, le città di tutto il mondo sono popolate da animali domestici. Certo, ci sono anche i conigli e i pesciolini; ma gli animali di maggior successo sono cani e gatti. Si pensa che i cani sono più belli dei gatti, ed è vero che sono carinissimi, ma anche i gatti non sono da poco: accompagnano la vita dell’uomo da millenniInfatti, la prima volta che è stato addomesticato un gatto era nell’Antico Egitto, a partire da 5000 anni fa.

Poi vennero accolti nelle abitazioni come animali domestici anche nel Medioevo; ma il loro ruolo era sempre lo stesso: difendere la società dai topi, molto pericolosi perché portano malattie, data la loro grande dote di cacciatori. Durante la Peste del Settecento, portata dai ratti, i gatti contribuirono in modo fantastico ad “arginare” l’epidemia, cacciando i ratti che la diffondevano.

L’origine dei gatti che abitano le nostre case non è certa, ma si pensa che discendano da una razza di gatto selvatico africano, chiamato Felix Silvestris Libica, con il “contributo” dei gatti Europeo e Nordamericano.

Gatti super-star

Moltissimi governanti e personaggi famosi erano in realtà amanti dei gatti. Sono vissuti molti gatti nella Casa Bianca, al numero 10 di Downing Street, la sede del Primo Ministro inglese… Questi esemplari sono vere e proprie “superstar”, veri fenomeni del web.

Pensiamo a Larry, il contemporaneo abitante felino di Downing Street: è davvero famoso, dallo status di gatto randagio è diventato un vero VIP! I felini abitanti a Downing Street hanno acquistato una tale fama da essere soprannominati “Chief Mouser to the Cabinet Office”, cioè Capo Cacciatore di topi per l’Ufficio di Gabinetto. I più noti sono Humphrey, Sibyl, Larry e Wilberforce, che è rimasto in carica per 18 anni.


Un’altra star è White Heather, il gatto della Regina Vittoria, un gatto persiano.

Poi ci sono anche i felini di Ernest Hemingway, un particolare gruppo di gatti a sei dita, a quanto pare discendenti di Palla di Neve, micio regalato precedentemente a Hemingway. 

Sempre tra gli scrittori amanti dei gatti c’è Charles Dickens, con il suo micio Bob. Dickens afferma: “Quale dono più grande dell’amore di un gatto?”.

 

Razze di mille colori e cento sapori

Di solito si tende a non prendere un gattino giudicando le caratteristiche dei gattini comuni, senza sapere che esistono tantissime razze che ci offrono milioni di possibilità. 

Se, ad esempio, si vorrebbe tantissimo avere un gatto, ma ci si accorge che si è allergici alla pelliccia. Come fare? Esiste una razza, lo Sphynx, è stato selezionato per non avere la pelliccia.

Incontrando questo gatto, a prima vista si può fare un’esclamazione che suonerebbe normale “Che gatto brutto!”: questo perché si è abituati ai gatti con una soffice pelliccia.

Però, nonostante sembri antiestetico, è una razza di gatto dolcissima, se lo si lascia da solo per tanto tempo si deprime! Ha bisogno di attente cure, perché questo micio senza manto non esiste in natura: per evitare di farlo scottare in estate serve una speciale crema solare, mentre in inverno bisogna acquistargli dei maglioncini!

Esiste una razza, il Turco Van, originaria del territorio a nord della Siria e dell’Iran, che è caratterizzata dal fatto che legate a questo micio ci siano tante leggende: si narra che le macchie che questo felino ha sulla testa e sulla coda abbiano avuto origine dal fatto che un esemplare sia stato accarezzato dal dio Allah.

Un altro gatto particolare è il Maine Coon, un gatto originario del Maine, una regione degli 

Stati Uniti caratterizzata da un clima molto rigido: questo felino è enorme, con una pelliccia folta e lunga…

è il gatto più grande di tutti, ed è anche più incline delle altre razze ad essere preso al guinzaglio! 

Infine, le razze più amate e famose sono l’Europeo e il Ragdoll, l’uno nato in Europa e l’altro in California: i primi esemplari Ragdoll sono nati dall’incrocio di Josephine, una candida gatta d’Angora caratterizzata da un temperamento molto mite; e un gatto Sacro di Birmania, anch’esso docile. Il nome di questa razza, Ragdoll, significa proprio “bambola di pezza” per l’amore di questi gatti del viaggio con i propri padroni.

Giulia Buttau, 1^C

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