martedì 25 giugno 2019

Festa del Diploma day, Scuola dell'Infanzia, I bambini delle sezioni A e B di via Piave



14 giugno 2019

La festa del Diploma day l’abbiamo fatta in un posto diverso dalla nostra scuola. Era il salone della chiesa. Prima di iniziare ci siamo messi i cappellini in testa, o il grembiule (Maria Luna) per far vedere ai genitori quali personaggi del mare eravamo.
I bambini che facevano gli umani non avevano il cappellino in testa.
All’inizio abbiamo raccontato ancora una volta la storia di Guizzino, ma questa volta c’era anche Leo Lionni (per finta, era Giaime), il signore che ha scritto il libro.



Poi abbiamo iniziato a recitare la drammatizzazione.
Non abbiamo recitato la storia di Guizzino, ma una storia diversa, che succede dopo che Guizzino ha salvato gli amici dal grande tonno.
I personaggi erano pesci, bambini e maestre, anemoni, meduse, granchietti e aragoste. Siamo stati contenti di recitare la nostra parte. Facevamo finta di stare in fondo al mare e sulla terra.
È stato molto divertente fare in “giro girotonno “ e ci è piaciuta la canzone “Al tonno al tonno”.
Anche altre scene ci sono piaciute: la scena del sireno (Antonio); la scena dei due granchietti (Gabriele e Alessandro Pirisi); la scena del pesciolino che trova la scatoletta del tonno e scappa (Daisy).
La battuta che ci è piaciuta di più è stata quella di Francesco Soddu che diceva: - Basta! Sembrate le mamme: attento di qua, attento di là …

Quando la drammatizzazione è finita abbiamo fatto il balletto divertente “Blu blu nel mare blu”.
I maestri e i genitori ci hanno detto che siamo stati molto bravi.

Poi alcune mamme e alcuni papà hanno recitato per noi. Hanno fatto finta di essere i bambini e i maestri della nostra scuola. Ci hanno fatto ridere. Il papà di Nicolò si è travestito da signora Giusy, con la parrucca.



Quando maestra Gabriella e maestra Serenella ci hanno dato il diploma ci siamo emozionati. Eravamo contenti di avere il cappello (tocco) e il grembiule.
Eravamo eleganti.

Quando abbiamo recitato la poesia ai maestri ci siamo emozionati. Avevamo le magliette con i cuori, lo smile e le lettere che formavano la parola “grazie”.

Dopo abbiamo mangiato. Anche questo ci è piaciuto molto!


I bambini delle sezioni A e B di via Piave

Open day, Scuola dell'Infanzia, I bambini delle sezioni A e B di via Piave


Attività nella scuola media (31 maggio)

Quando siamo arrivati alla scuola media per l’Open Day ci siamo emozionati. C’erano tantissimi bambini di tutte le scuole. Tutti indossavamo la maglietta rossa.
Ci siamo seduti sotto gli alberi di fronte a maestro Ignazio e agli altri maestri che suonavano. Abbiamo cantato l’inno “Non ci fermiamo mai” con gli strumenti.

Poi, con i genitori siamo andati dentro la scuola, in un’aula dove abbiamo raccontato la storia di Guizzino.
Eravamo emozionati, ma siamo stati bravi.



Dopo abbiamo raccontato la storia anche alle signore della biblioteca che ci fatto i complimenti.
Nel frattempo, maestro Ignazio ha raccontato la storia del mare.
Quando abbiamo finito siamo andati in palestra e abbiamo fatto i percorsi con maestra Valentina e i bambini della scuola dell’infanzia di via Gagarin.
Siamo stati bravi e i genitori ci hanno fatto i complimenti.
Dopo siamo andati sotto gli alberi e i maestri hanno messo gli asciugamani del mare per terra, così ci siamo seduti e abbiamo fatto la merenda e cantato.
L’Open Day ci è piaciuta molto perché abbiamo conosciuto una nuova scuola, dove andremo quando saremo più grandi, e abbiamo visto tanti altri bambini.



Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di visitare le aule dove c’erano altri bambini e le cose che hanno fatto. Almeno l’inno lo abbiamo cantato tutti insieme.




I bambini delle sezioni A e B di via Piave








La giornata dell’Open day, a cura delle classi 3 A e 3 B scuola primaria “Rodari”



Finalmente, dopo tanto lavoro, ho visto realizzato ed esposto il nostro cartellone con un fondale marino fatto completamente con materiale riciclato.
Per fare i polpi e le meduse abbiamo utilizzato le bottiglie di plastica. Abbiamo ritagliato il fondo, l’abbiamo rivestita con carta crespa, attaccato gli occhi e disegnato la bocca ed ecco pronta la medusa. Ne abbiamo fatto ben 40!
Con la parte rimanente della bottiglia abbiamo fatto i polpi, abbiamo ritagliato tutti i tentacoli e li abbiamo arricciati verso l’alto con le mani. Erano bellissimi!
Abbiamo attaccato le pinne, la coda e la bocca a un vecchio CD, messo un occhietto “pazzerello” e attaccato sopra il corpo tanti pallini colorati ed ecco creato un pesce bellissimo! Poi abbiamo fatto tartarughe marine, granchi, gamberi con fondi di bottiglie, cialde di caffè, cartoncino, tappi di sughero e abbiamo realizzato un bellissimo fondale marino con tutte le nostre “creazioni”.


Per me la giornata dell’Open Day è stata molto divertente. Mi è piaciuto molto ascoltare i bambini più piccoli cantare e danzare.
 Abbiamo assistito allo spettacolo, poi abbiamo visitato la mostra con i lavori della nostra scuola. Il mio cartellone preferito è stato  quello con i  pesci e i rifiuti, quello in cui si parlava di inquinamento del mare. Quando eravamo stanchi siamo andati fuori a fare merenda e abbiamo giocato a calcio con le pigne. Per me è stata una giornata indimenticabile.


A me è piaciuto tanto fare il laboratorio in cui abbiamo colorato un segnalibro estivo e ascoltare le canzoni. Eravamo tutti vestiti di rosso perché avevamo le magliette dell’istituto e, per restare in tema, sembravamo tanti granchietti rossi che si muovevano tutti insieme da una parte all’altra. Non mi è piaciuto tanto il mini cartello che indicava la nostra classe perché il pesce era un po’ triste, invece il pesciolino della 3 B era felice e allegro. Mi è piaciuto tanto infilare la faccia nel “Fotofish” e fare la foto con il mio viso  e il corpo del polpo e della balena.


La giornata dell’open day è stata bella e divertente e mi sono meravigliato nel vedere i balli della scuola dell’infanzia e tutti i lavori delle diverse classi. Mi sono piaciuti molto i cartelloni con polpi, tartarughe, pesci, granchi e altri animali marini fatti con bottiglie di plastica, tappi di sughero, carta stagnola, cialde di caffè. Erano tutti tridimensionali, ma il pesce più bello e appariscente però era quello fatto con un vecchio CD.


Il giorno dell’Open day, che significa “scuola aperta” è un giorno del tutto diverso dagli altri. Si possono visitare i locali scolastici della scuola media e osservare tutti i lavori svolti dagli alunni del nostro Istituto.
Si è svolto i giorno venerdì 30 maggio. Siamo arrivati alla scuola media alle 9 e 15. La nostra giornata era divisa in tre parti: abbiamo iniziato con l’inno della scuola cantato da tutti gli alunni dell’infanzia e della primaria, in seguito abbiamo assistito allo spettacolo dei bambini delle quinte e della scuola dell’infanzia che ci hanno presentato canti e danze . Erano molto belli e mi sono commossa ed emozionata nel vederli. Durante la seconda parte della giornata abbiamo visitato dal mostra con l’esposizione di tutti i nostri. Durante la terza parte abbiamo fatto la merenda all’aperto e, in seguito siamo entrati negli espositori chiamati “Fotofish” e abbiamo fatto le foto nel polpo e nella balena. Mi è piaciuto proprio  tutto di questa splendida giornata! Abbiamo lavorato tanto per fare il nostro cartellone con materiale riciclato. Ecco perché l’inno della nostra scuola è “Non ci fermiamo mai” perché anche davanti alle difficoltà non ci siamo mai arresi.

 

La giornata dell’open day è stata bellissima, abbiamo cantato  “Non ci fermiamo mai” e , dopo aver assistito all’esibizione delle classi quinte e dei bambini della scuola dell’infanzia, abbiamo fatto il laboratorio “Marattack” in cui abbiamo realizzato dei segnalibri estivi, contemporaneamente le classi quarte svolgevano il laboratorio sulle Emozioni. L’esperienza è stata bellissima!

Classi 3 A e 3 B scuola primaria “Rodari” 


PROGETTO “MARAMEO” UN MARE DA SFOGLIARE, a cura delle classi 3 A e 3 B scuola primaria “Rodari”


 IL MARE E LE NOSTRE SENSAZIONI
Colore: cristallino, trasparente, azzurro, verde, grigiastro, argenteo, brillante, blu
Sapore: salmastro, pungente, salato, forte, gradevole, aspro
odore: inebriante, aspro, pungente, salmastro, gradevole
Qualità: pacato, quieto, plumbeo, fosco, tranquillo, mosso, agitato, tempestoso, sconvolto, burrascoso, immenso, sconfinato, aperto, navigabile
Azioni: palpita, spumeggia, travolge, mormora, mugghia, inghiotte, si gonfia, s’ infrange, si scatena, rumoreggia, urla, culla, ondeggia



Il mare è un luogo tranquillo e sereno dove tutti possono sentirsi liberi e senza confini. E’ per me un luogo accogliente, silenzioso dove si sentono solo i rumori delle onde.
Quando penso al mare e osservo le sue onde, calme o agitate,  mi viene in mente un senso di libertà.
Mi piace nuotare sotto il sole caldo che illumina i pesciolini, osservare i bambini che giocano sulla sabbia. Il mare, mi fa provare diverse emozioni, voglia di scoprire nuove cose e nuovi orizzonti.



Io e il mare: SINTONIA… siamo inseparabili. Quando entro in acqua è come se uscissi da uno spazio chiuso, è come se mi liberassi…  avverto un senso di liberazione. Il mare per me è unico con quel suo velo d’acqua, mi piacciono i suoi colori e i suoi sapori.
Il mare mi fa sentire innocente.



Adoro andare al mare.

Amo il mare con il suo profumo intenso e piacevole. Quando mi tocco le labbra con la lingua sento un sapore piacevolmente salato.
Mi piace osservare i suoi colori che sono splendidi; l’acqua cristallina cambia colore in base alla  distanza da cui lo guardo, infatti può essere  chiara, trasparente, azzurro e verde. Quando faccio il bagno nelle sue acque mi diverto tantissimo.


Mi piace farmi cullare dal mare calmo, ma anche giocare con le onde più alte e divertirmi con tutte le mie amiche e i miei parenti.
Quando stiamo in spiaggia fino a tarda sera  e le persone iniziano ad andare via, si vedono arrivano in riva le onde spumeggianti e si può ascoltare con calma il tranquillo rumoreggiare del mare.
Il mare è bellissimo ed è il posto più bello da frequentare d’estate.


Il mare ha un odore forte  e un sapore  salato e  il colore del mare è  azzurro e cristallino.
A me il mare piace sia quando è calmo cosi posso nuotare in modo tranquillo, sia quando è agitato con grandi onde, così posso divertirmi a cavalcarle.
Il mare può essere pericoloso, ondeggia e si scatena schizzando da ogni parte soprattutto quando ci sono  i temporali .


Se penso al mare mi vedo galleggiare nell’acqua, leggera e rilassata come una farfalla.
Senza il mare non potrei vivere. Mi piace sentire la sabbia bollente sotto i piedi e farmi venire i brividi. Il mare mi fa pensare alla libertà.

Classi 3 A e 3 B scuola primaria “Rodari”

Open Day, I.C. Sestu, di Giulia Lai, Classe 1^D, Scuola secondaria di Primo grado


Quest'anno presso l'Istituto Comprensivo Gramsci-Rodari di Sestu si è svolto l'Open Day, esattamente il 31 maggio.
Durante questa importante manifestazione, si presentano alle persone le attività svolte durante l'anno scolastico nella scuola. Sono coinvolte tutte le classi, dalla scuola materna alla scuola secondaria di primo grado. Un evento ricco di tante attività: musica, ballo, spettacoli, laboratori, sport.
La mattina sono stati protagonisti i bambini della scuola materna e delle elementari, e si sono svolti giochi, canti e balli. Sono stati esposti i diversi lavori, realizzati da tutti gli studenti. Noi, ragazzi delle scuole medie, avevano lezione il pomeriggio. E' stata un'esperienza fantastica, perché sono stati coinvolti anche i nostri genitori, per esempio, con la professoressa di musica Usai abbiamo svolto un'attività chiamata “Body percussion”, che consiste nel muovere il corpo seguendo il ritmo della musica. Sempre nel pomeriggio si sono svolte delle attività sportive come duathlon, rugby e pallavolo.
Gli studenti hanno presentato progetti scientifici e tecnologici (uno di questi era  sull'ecosostenibilità ambientale) e  progetti di Minecraft, per esempio la costruzione di un modello di città ecosostenibile.
La serata si è conclusa con il concerto della Banda musicale scolastica, con i ragazzi del corso musicale. Questa giornata è stata molto bella e interessante perché hanno collaborato tutti e ci siamo divertiti tutti insieme.
Gli studenti dovrebbero scegliere questa scuola perché i docenti sono molto preparati e propositivi. E che dire della nostra super Dirigente, sempre attenta a tutte le novità e soprattutto all'avanguardia!

Giulia Lai, Classe 1^D, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, Corso H, Classe 1^, di Stefania Cossu, Classe 1^H, Scuola secondaria di Primo grado



Quest’anno, come consuetudine, nel nostro Istituto Comprensivo si è svolto l’Open Day. Si tratta di un’intera giornata in cui la nostra scuola è aperta al territorio e tutti i ragazzi che la frequentano espongono alcune delle esperienze fatte durante l’anno scolastico. È una giornata impegnativa per tutti, ma molto bella e carica di emozioni. Quest’anno di mattina abbiamo fatto da pubblico alle attività svolte dai bambini della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. Di pomeriggio è stata la volta della Scuola Secondaria.
Anche la mia classe 1^H ha partecipato attivamente alla buona riuscita della manifestazione e si è occupata di diversi aspetti. Tra le numerose e varie attività svolte quest’anno con i nostri professori, abbiamo scelto di dedicarci ad alcune in particolare. Una di queste è stata un’esposizione scientifica: alcuni di noi ragazzi, a gruppi e a rotazione, sono rimasti in aula insieme alle professoresse D. Musu e M. Floris per presentare i lavori realizzati in 3D sulla cellula, sull’effetto serra, sul nucleo della Terra, sui climi ecc, mentre altri sono andati a visitare i lavori delle altre classi insieme alla professoressa A. Murtas. Nella stessa aula abbiamo esposto anche il risultato del progetto di Cittadinanza e Costituzione “Una pila alla volta” per il quale, divisi in quattro gruppi, abbiamo realizzato luoghi, monumenti e oggetti utilizzando le pile esauste che abbiamo raccolto nei mesi precedenti allo svolgimento dell’Open Day. Abbiamo esposto e mostrato ai visitatori “Roma pil” (che rappresenta il Colosseo), “Pila beach” (rappresentante una spiaggia), “Pianoforte” (rappresentante lo strumento musicale a noi caro), e poi “The future nature” (la natura del futuro). Con questi elaborati abbiamo partecipato anche ad un concorso. Successivamente siamo andati a vedere le attività sportive nei campi.
Altro momento caratterizzante della partecipazione della 1^H all’Open Day è stato il concerto di chiusura della manifestazione. Dalle 17.00 tutto il corso H era occupato con le prove del concerto, che si è tenuto alle 18.00. Con la presentazione e il supporto dei nostri professori di Strumento abbiamo suonato insieme alla 2^ e alla 3^ H diversi brani… Abbiamo iniziato con una sorpresa: il flash mob e la prima classe a suonare è stata la nostra con i brani “Cucaracha” e “Medley Rosso e nero”: due cha cha cha; ha seguito la 2^ con “We want to be free” e “We are the champions”.
Infine, ha concluso la grande orchestra composta da tutta la 2^ e la 3^, oltre ai violinisti e alle clarinettiste di 1^.
Grande emozione e successo di pubblico. C’erano tanti genitori, studenti, insegnanti e collaboratori della nostra scuola e anche la Dirigente, tutti insieme per trascorrere questo momento per noi rappresentativo di un bellissimo e indimenticabile anno di scuola in cui abbiamo fatto tante nuove conoscenze e abbiamo condiviso momenti di studio e attività varie che sicuramente ci porteremo nel cuore.
                                                                      

Stefania Cossu, Classe 1^H, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, Corso H, Classe 2^, di Federico Pilloni, Classe 2^H, Scuola secondaria di Primo grado

Una parola, un miliardo di aspettative

Esatto! Proprio l'Open day, una giornata dedicata nella nostra scuola a rappresentare  le attività che si fanno durante l'anno scolastico: progetti, gite, recite.
Nella scuola secondaria dell'Istituto "Gramsci-Rodari" si sono mostrate tante attività, tra progetti, gite, rappresentazioni musicali, canti e balli.
Nella sezione H si sono fatti diversi lavori.
La 3^H ha fatto un bellissimo modellino sull'astronomia riproducendo l'universo con i diversi corpi celesti; inoltre, hanno "dissezionato" un occhio per mostrare le diverse parti e la sera hanno suonato "Planes fire" e "Rescue & Still I Fly".
La 2^H ha fatto diversi cartelloni sulla lingua sarda, sul calligramma, sul caviardage, e sulla found poetry; inoltre, hanno fatto dei cartelloni sullo scheletro e sul sangue.
In 1^H è stato fatto un modellino sui cavallini della giara e il video su Minecraft che rappresentava il modellino. La sera hanno suonato un brano dei Queen "I Want to Break Free" e "We Are The Champions".
la 1^H ha fatto diversi video sui progetti fatti e delle riproduzioni di diversi virus che hanno colpito diverse persone famose. Per il concerto hanno suonato "La Cucurucha" & "Rosso e Nero".
La mia impressione è stata: -"WOW" sono arrivato all'Open day e ora cosa faccio? Dai, spieghiamo cosa ha fatto la mia classe! Ma il tempo è volato come un aereo tricolore. E' arrivato il tempo di suonare. "Aiuto! Aiuto!", hanno detto le mie compagne, ma io ero tranquillo e rilassato.


Federico Pilloni, Classe 2^H, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, Corso H, Classe 3^, di Veroni Sara e Meloni Beatrice, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado




Fa La Re Mii Fa Sol Faaaaa…

Adesso basta, il dovere ci chiama!

Come tutti gli anni, il giorno 31 maggio si è svolto l’Open Day (giornata aperta: infatti, la nostra scuola apre le sue porte per accogliere tutte le persone curiose che hanno piacere di visitarla).

Gli alunni e gli insegnanti, per l’occasione, hanno realizzato diversi lavori,
ogni corso ha preparato diversi manufatti e attività.

Il nostro celeberrimo corso H (corso musicale) oltre ad aver fatto il solito apprezzatissimo concerto, ha contribuito alla realizzazione di lavori ed esposizioni scientifiche, classiche e linguistiche.
Ringraziamo le professoresse Musu e Sais per i loro consigli e il loro aiuto.

Però, quello che caratterizza di più la nostra sezione blindata è indubbiamente l’esibizione orchestrale.

Ha iniziato ad animare la serata la classe 1^H, orchestra che, al concorso di Selargius, con i brani “Rosso e Nero” e “Cucaracha”, ha vinto un primo premio con punteggio 97/100.
Essendo una prima, per loro e per i professori è stata un’esperienza importate piena di emozioni e gioia.

Successivamente, la classe 2^H, con l’aggiunta dei violini di terza, ha presentato “I Want to Break Free” e “We Are The Champions”, anch’essi un successone, un’orchestra che ha vinto un primo premio con 97/100.


Infine, la strabiliante Orchestra (sì! Con la o maiuscola!) di 59 elementi, definita sinfonica dagli esperti dell’Euroschool  Festival, ha creato un’emozione talmente grande da lasciare tutti a bocca aperta!
Modestamente, abbiamo vinto un primo premio assoluto 100/100, lavorando duramente per 3 mesi ai brani “Still I Fly” e “Planes”.
L’Orchestra era formata da seconda, terza e metà prima.

Ad avere l’idea di portare questi brani è stata la prof.ssa Sarigu, che ringraziamo per la sua disponibilità e il suo impegno costante. Ringraziamo, poi, professor Carboni per aver pensato, insieme alle professoresse Trincas, Melis e Sarigu, di metterci in gioco con questi brani, di portarci ad un festival importante come l’Euroschool Festival e ad avere sempre fiducia in noi.


Veroni Sara e Meloni Beatrice, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, Attività Sportiva, di Chiara Pisu, Classe 3^F e Federica Pia, Classe 3^D, Scuola secondaria di Primo grado




Il 31 Maggio 2019 si è svolto nella scuola “Gramsci+Rodari” di Sestu nella sede di Via Dante la giornata dedicata ad esposizioni, attività, tornei, concerti ed esibizioni dei ragazzi, aperta al pubblico.
Nell’ambito sportivo, in particolare, si sono svolti diversi tornei ed esibizioni. La prima esibizione si è tenuta nella palestra, la 1^B accompagnata dalla docente di Musica Katiuscia Usai ha praticato la “Body Percussion”, che consiste nel fare musica utilizzando il corpo; per questo hanno cantato utilizzando l’alternanza delle note. Successivamente, al gruppo si sono uniti altri ragazzi e altre docenti tra cui le professoresse Siriu, Littarru, Cera, e Gloria.
Alle h. 16:00 si è svolto il torneo di pallavolo tra le classi 3^D e 2^A sotto l’occhio attento dalle professoresse di educazione fisica Cannas e Zairo. Gli spettatori presenti erano i ragazzi della 1^B accompagnati dal professor Secci, e altri spettatori di varie classi. La vittoria è andata alla 2^A. In conclusione si è svolta un’esibizione di ballo latino-americano eseguita da alcune ragazze di 3^B, 1^D, 2^E e 1^B all’esterno: hanno ballato un cha cha cha e un ballo di gruppo chiamato “Con Calma”. Quindi due ragazze delle classi 1^B e 1^H hanno mostrato una loro esibizione di ginnastica ritmica; queste esibizioni sono state realizzate grazie alla professoressa Gloria Atzori che preparava anche la musica.
Questa giornata è stata istruttiva e diversa dal solito perché tutti, alunni e visitatori, sono stati coinvolti.  Questo evento dimostra che anche a scuola ci si può divertire, utilizzando l’insegnamento dato dagli insegnanti.

La scuola non è solo studio, ma anche divertimento!

Chiara Pisu, Classe 3^F e Federica Pia, Classe 3^D, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, di Alessio Uccheddu, Classe 1^A, Scuola secondaria di Primo grado


Il giorno 31 maggio le classi della scuola di via Torino e di via Dante hanno partecipato all' “OPEN DAY”.
Tutte le classi dell’istituto sono uscite dalla propria aula per mostrare i propri elaborati che hanno realizzato durante l’anno.


 L’ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA
La mattina i ragazzi di via Torino e di via Dante non sono andati a scuola. Invece, verso le 15:00, si sono recati nella sede di via Dante.
Le classi che avevano la professoressa Orofino hanno cantato delle canzoni che hanno imparato durante il corso dell’anno. Noi alunni della classe 1^A abbiamo cantato 5 canzoni: Mugi Kari, Banaha, Deep Down, Boseaba, Sia Amba.




L’ESPOSIZIONE DEL CONCORSO DI MINECRAFT



 I ragazzi, dopo aver cantato, sono andati dentro la scuola per presentare il progetto “M9_Contest” con Minecraft edu. La professoressa Meloni ha convocato diversi ragazzi per  presentare il proprio lavoro che consisteva nel costruire nel mondo una città ecosostenibile. Molti ragazzi delle terze hanno presentato la propria città con ospedali, scuole e costruzioni che permettano ad ogni persona di muoversi liberamente e, tramite un filo che collegava un pc ad una specie di LIM, hanno potuto far vedere il proprio lavoro alle persone in visita all'Istituto.

IL LAVORO CON I SAPIENTINI






    Durante l’anno la classe 1^A ha realizzato con le professoresse Pinna e Serra dei sapientini della Sardegna con i circuiti elettrici con il filo di rame. Prima, hanno fatto una lettura e uno studio della Sardegna a casa. Poi, hanno fatto delle carte geografiche della Sardegna. Con il proprio dispositivo hanno realizzato delle geolocalizzazioni dei luoghi che erano stati scelti dalla professoressa di geografia, poi con il filo di rame hanno fatto dei collegamenti con dei fermacampioni. Una volta finito il lavoro, la professoressa ha dato da studiare i sapientini che poi sarebbero stati presentati ai visitatori, e poi la classe 3^A ha fatto delle ricerche dei ponti più importanti d’Italia, ma anche del mondo, per esempio del Giappone e infine hanno presentato degli inviluppi.
   

IL LAVORO CON I LITTLEBITS



Con le professoresse di Tecnologia (Serra) e di sostegno (Contu) i ragazzi che erano stati scelti dalle isegnanti sono andati ad usare un piccolo strumento che, se collegato con una batteria ed un cicalino, emette un suono. Questa attività è durata dalle ore 16:00 alle ore 17:00 e con questi ragazzi c’erano anche altri professori. Poi, con le paste modellabili i ragazzi si sono sbizzarriti a creare tante forme. Infine, sempre con i circuiti elettrici sono stati fatti dei bigliettini luminosi.















LA FINE DELLA GIORNATA
La giornata si è conclusa con il concerto della sezione H che ha suonato diverse canzoni molto belle. Verso le 19.00, i ragazzi sono rientrati a casa e così si è conclusa la giornata. 
E’ stata una giornata bellissima e molto divertente soprattutto per le attività che si sono svolte.

Alessio Uccheddu, Classe 1^A, Scuola secondaria di Primo grado


La 2^G, per la giornata dell’“OPEN DAY” del nostro Istituto, ha pensato di realizzare il gioco “Memory” sugli stati dell’UNIONE EUROPEA e le loro capitali. Abbiamo preparato due serie di tessere realizzate su cartoncino: nella prima serie abbiamo rappresentato gli stati con le loro bandiere, nella seconda serie di tessere le capitali europee con le bandiere dello stato a cui appartengono. Poi, abbinando quelle tessere che hanno bandiere uguali, si ottiene, naturalmente, il singolo stato con la propria capitale. L’idea è partita dalla nostra professoressa di Geografia, professoressa Salis Rita, con la quale abbiamo studiato l’Europa. Il fine è quello di allenare la memoria e aiutare l’apprendimento attraverso il gioco, così che gli alunni possano imparare senza annoiarsi. Con questa esperienza, che io ho trovato molto divertente, abbiamo anche voluto dimostrare che per definirci cittadini europei dobbiamo conoscere anche le altre nazioni che, insieme all’Italia, formano questo vecchio e antico Continente. Questo lavoro lo abbiamo presentato per l’ Open Day: è stata una bella esperienza. Tra le tante attività, abbiamo assistito alla lettura delle poesie scritte, sotto la guida e lo stimolo della professoressa Susanna Littarru, dagli alunni della 2^B, musicate con un sottofondo creato dalla chitarra e dal metallofono; la professoressa Katiuscia Usai ha proposto di suonare “Il cantico delle creature” e “Dolce sentire”, più altri scelti da noi, come: “Starway to heaven”, “Titanic my heart will go”, “See you again”. La 2^B, inoltre, per l’Open day ha realizzato una tombola in francese, con cartelle e disegni fatti dagli alunni. L’idea è partita dalla professoressa Maria Laura Melis che, proprio mentre giocavamo a tombola, ci ha proposto di crearne una in francese. Seguendo le indicazioni della professoressa Alessandra Angioni, abbiamo creato i diversi habitat della terra con vari materiali. Nicola Truzzu , Classe 2^G e Samuel Mocerino, Classe 2^B, Scuola secondaria di Primo grado


Contest M9 Minecraft

I ragazzi del corso A e i ragazzi della 1^D per l'Open day hanno lavorato al progetto "Minecraft m9 contest" per il quale hanno creato delle città nei loro mondi di Minecraft.
Queste città venivano costruite secondo alcuni punti in comune:
- il centro era costituito da un museo;
- nella città dovevano esserci molte zone verdi;
- la città doveva essere raggiungibile da tutti, anche dai disabili.
Attorno al museo poteva essere costruito qualsiasi tipo di edificio, ad esempio scuole, parchi, biblioteche e chiese.
I ragazzi hanno alternato le loro città per darci la possibilità di osservarle tutte. Le città erano molto dettagliate e questo le rendeva molto belle come quella qui sotto.


Loi Lorenzo, Classe 3^F, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, Corso B e Corso G, di Nicola Truzzu , Classe 2^G e Samuel Mocerino, Classe 2^B, Scuola secondaria di Primo grado



La 2^G, per la giornata dell’“OPEN DAY” del nostro Istituto, ha pensato di realizzare il gioco “Memory” sugli stati dell’UNIONE EUROPEA e le loro capitali.
Abbiamo preparato due serie di tessere realizzate su cartoncino: nella prima serie abbiamo rappresentato gli stati con le loro bandiere, nella seconda serie di tessere le capitali europee con le bandiere dello stato a cui appartengono. Poi, abbinando quelle tessere che hanno bandiere uguali, si ottiene, naturalmente, il singolo stato con la propria capitale.
L’idea è partita dalla nostra professoressa di Geografia, professoressa Salis Rita, con la quale abbiamo studiato l’Europa.
Il fine è quello di allenare la memoria e aiutare l’apprendimento attraverso il gioco, così che gli alunni possano imparare senza annoiarsi.
Con questa esperienza, che io ho trovato molto divertente, abbiamo anche voluto dimostrare che per definirci cittadini europei dobbiamo conoscere anche le altre nazioni che, insieme all’Italia, formano questo vecchio e antico Continente. Questo lavoro lo abbiamo presentato per l’ Open Day: è stata una bella esperienza.
Tra le tante attività, abbiamo assistito alla lettura delle poesie scritte, sotto la guida e lo stimolo della professoressa Susanna Littarru, dagli alunni della 2^B, musicate con un sottofondo creato dalla chitarra e dal metallofono; la professoressa Katiuscia Usai ha proposto di suonare “Il cantico delle creature” e “Dolce sentire”, più altri scelti da noi, come: “Starway to heaven”, “Titanic my heart will go”, “See you again”.

La 2^B, inoltre, per l’Open day ha realizzato una tombola in francese, con cartelle e disegni fatti dagli alunni. L’idea è partita dalla professoressa Maria Laura Melis che, proprio mentre giocavamo a tombola, ci ha proposto di crearne una in francese. Seguendo le indicazioni della professoressa Alessandra Angioni, abbiamo creato i diversi habitat della terra con vari materiali.

Nicola Truzzu , Classe 2^G e Samuel Mocerino, Classe 2^B, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, Corso C, di Sara Tinti ed Elena Spanu, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado




Immaginate gli scienziati più ambiti di tutti i tempi in uno show televisivo chiamato “Star Science”… il giorno 31 maggio è stato possibile!
Infatti, i ragazzi della 3^C con la professoressa Marongiu e la collaborazione di alcune professoresse, hanno creato una rappresentazione dove gli scienziati più famosi e prestigiosi sono stati intervistati, portando alla luce oltre alle loro scoperte, anche la loro vita e  le loro personalità.
Gli uomini e le donne di scienza interpretate sono:
- Alan Turing, considerato uno dei padri dell’informatica e uno dei più dei più grandi matematici del XX° secolo;
- Margherita Hack, astrofisica e divulgatrice scientifica;
- Enrico Fermi, considerato, dopo Galileo Galilei, il più grande fisico italiano;
- Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986;
- Guglielmo Marconi, fisico e tra i più grandi inventori italiani;
- Marie Curie, una mente brillante che è stata riconosciuta con ben 2 premi Nobel;
- Stephen Hawking, astrofisico conosciuto per i suoi numerosissimi studi, in particolare per quello sull’origine dell’universo.
Questo progetto ci ha fatto conoscere questi scienziati a cui siamo grati per i loro studi e le loro scoperte, che tuttora sono ritenute sensazionali.
Durante la rappresentazione c'era tanta emozione, ma questo è stato un bene perché ci ha dato la spinta per dare il massimo, nonostante ci siano stati problemi con il sintetizzatore vocale di Stephen Hawking che ha risolto il nostro formidabile tecnico, professor Flavio Orrù. Questo ha, per fortuna, suscitato ilarità e alla fine è andato tutto molto bene, addirittura meglio delle prove. Anche la nostra scenografia non era da meno. Non vorremmo esagerare, ma era quasi invidiabile alla cinematografia di Hollywood. La scenografia è stata curata dalla grande artista, professoressa Monica Corda, con i suoi ritratti degli scienziati disegni di Monet.
È stato veramente un successo... da standing ovation!!!
Un ringraziamento speciale va all’ideatrice di tutto: la regista, costumista, direttrice e nostra insegnante professoressa Isa Marongiu che è riuscita a realizzare l’attività, malgrado difficoltà e imprevisti che si sono presentati.
Subito dopo gli attori, che si erano calati perfettamente nella loro parte, si sono cambiati e sono tornati i ragazzi del XXI° secolo, e sono andati a contendersi la vittoria del torneo di Pallavolo contro la 3^A che, purtroppo, ci ha stracciato con 3 match vinti su 4. Non pensate però che abbiamo perso senza dignità! Ci siamo comunque fatti valere. È stato bello che il nostro arbitro a fosse la nostra professoressa di Educazione fisica, cioè la grandiosa Paola Zairo che ci ha allenato per questo torneo, anche se ha allenato pure la nostra classe sfidante… quindi è stata per forza imparziale!
Al principio di questa grandiosa giornata abbiamo pure fatto sentire alla nostra abilità canore cantando “Volta la carta” di Fabrizio De Andrè che, purtroppo, il pubblico non è riuscito ad apprezzare appieno perché, essendo all'aperto e senza microfoni, non si è sentito moltissimo. Ma da grandi professionisti quali siamo, accompagnati dalle percussioni, ci siamo fatti riconoscere per il nostro talento. Ringraziamo la nostra professoressa Monica Orofino che è riuscita a coinvolgere tutti, pure i virilissimi maschi della nostra classe a cui l’idea di cantare davanti a tutti non era tanto gradita.

Sara Tinti ed Elena Spanu, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado

Open Day, I.C. Sestu, Corso C, Star Science, a cura della Prof.ssa Marongiu



Ritratti degli scienziati: prof.ssa Monica Corda


ALAN TURING: Edoardo Lampis
Giornalista: Matteo Perra da “Sestu Times”

D1) Benvenuto, per iniziare ci può parlare di lei, della sua giovinezza e dei suoi studi?


R1) Thank you! Oh Yes, of course!  I was born in Maida Vale, a residential disctrict in London on  (the) 23rd of June 1912. Fin da piccolo dicono che dimostrassi grandi capacità mentali. In realtà ero poco attratto dalla Lingua latina e preferivo invece la teoria della relatività, la chimica e il gioco degli scacchi. Nel 1931 fui ammesso al King’s College dell’Università di Cambridge dove approfondii la logica, la meccanica quantistica e la teoria della probabilità. Nel 1936 vinsi il premio Smith che veniva assegnato ai due migliori studenti ricercatori in Fisica e Matematica. Nello stesso anno mi trasferii alla Princeton University, dove studiai per due anni e ottenni  il dottorato.

D2) Dott. Turing, il suo lavoro ebbe vasta influenza sullo sviluppo dell'informatica, grazie alla sua formalizzazione dei concetti di algoritmo e calcolo mediante la macchina di Turing, che a sua volta ha svolto un ruolo significativo nella creazione del moderno computer. Per questo contributo lei è considerato il padre della scienza informatica e dell'intelligenza artificiale, da lei teorizzate già negli anni ‘30, quando non era ancora stato creato il primo vero computer. Può spiegarci cos’è la macchina di Turing? http://mysteriumstoria.blogspot.com/2015/

R2) Sure! In ICT (Information Communication and Technology) a Turing Machine is an ideal machine that manipulates data contained on a strip of length potentially infinite, according to a table of rules. In altre parole, è un modello astratto che definisce una macchina in grado di eseguire algoritmi e dotata di un nastro potenzialmente infinito su cui può leggere e/o scrivere dei simboli. È un potente strumento teorico di notevole aiuto agli studiosi nel comprendere i limiti del calcolo meccanico. La sua importanza è tale che oggi, per definire in modo formalmente preciso la nozione di algoritmo, si tende a ricondurlo alle elaborazioni effettuabili con macchine di Turing. https://capelli4ib.wordpress.com/2017/08/30/macchina-di-turing/

D3) Si parla di codice enigma da lei decifrato… In cosa consiste questo codice e come riuscì a decifrarlo?

R3) During  the Second World War I put my Mathematical skills at the service of  the English “Department of Communications” in order to decipher the German codes. Fu un compito particolarmente difficile in quanto i tedeschi avevano sviluppato un tipo di computer denominato "Enigma" che era capace di generare un codice che mutava costantemente. Durante questo periodo al "Department of Communications", io e altri studiosi lavoravamo con uno strumento chiamato "Colossus" che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi creati con "Enigma". Si trattava, essenzialmente, di un insieme di servomotori e metallo, ma era il primo passo verso il computer digitale. Enigma è dunque il nome di una macchina elettro-meccanica per cifrare e decifrare messaggi. Sono riuscito a decifrare il codice costruendo una macchina che poteva individuare l’esatta impostazione di quel giorno e decifrare grazie a delle semplici parole chiave tutti i messaggi che i tedeschi riuscivano a trasmettere. https://www.luinonotizie.it

D4) A cosa si dedicò una volta finita la guerra?

R4) After the war, I kept working for the “ National Physical Laboratory” and I set myself to the research of digital computer. Lavorai nello sviluppo all' "Automatic Computing Engine" (ACE), uno dei primi tentativi nel creare un vero computer digitale. Fu in questo periodo che iniziai a esplorare la relazione tra i computer e la natura. Scrissi un articolo dal titolo "Intelligent Machinery", pubblicato poi nel 1969. Fu questa una delle prime volte in cui fu presentato il concetto di "intelligenza artificiale". La mia convinzione era, infatti, che si potessero creare macchine che fossero capaci di simulare i processi del cervello umano.
Prima del completamento dell' "Automatic Computing Engine" mi trasferii alla University of Manchester dove lavorai alla realizzazione del Manchester Automatic Digital Machine (MADAM), con il sogno di poter vedere, a lungo termine, la chimera dell'intelligenza artificiale finalmente realizzata. https://slideplayer.it/slide/15199514/

Grazie Dott. Turing per questa sua appassionante testimonianza.

Thank you! Credo che alla fine del secolo l'uso delle parole e l'opinione delle persone di cultura siano cambiate a tal punto che si potrà parlare di macchine pensanti senza aspettarsi di essere contraddetti. https://aforismi.meglio.it/aforisma.htm?id=9261





ENRICO FERMI: Mattia Loi

 



Giornalista: Andrea Uras da “Il tg delle scoperte”
1)     Buongiorno dott. Fermi, ci racconti della sua infanzia…
Buongiorno a voi! Nacqui a Roma il 29 settembre 1901 da Alberto, piacentino, ispettore capo presso il ministero delle comunicazioni, e da Ida De Gattis, barese, insegnante di scuola elementare nella capitale. Sono l'ultimo di tre figli. Fin da piccolo mostrai di possedere una memoria che tutti definivano “eccezionale” e una grande intelligenza, che mi permise di primeggiare sempre negli studi. Iniziai i miei studi universitari a Pisa, dove mi laureai il 7 luglio del 1922, dimostrando anche una conoscenza linguistica non comune (oltre al latino e il greco, conosco infatti l'inglese, il francese ed il tedesco), che mi permisero poco dopo di partire alla volta di Gottigen, alla scuola di Max Born, per migliorare le conoscenze di fisica quantistica; nel 1925, mi spostai a Leida, in Olanda, dove ebbi modo di incontrare Albert Einstein.
2)     Posso chiederle com’è diventato così famoso?
Certo! Sono noto per gli studi teorici e sperimentali nell'ambito della meccanica quantistica, e in particolare della fisica nucleare. Tra i miei maggiori contributi in campo scientifico, posso citare: la teoria del decadimento β, la statistica quantistica di Fermi-Dirac e i risultati riguardanti le interazioni nucleari. https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Fermi
3) Ci parli della statistica delle particelle.
Nell'autunno del 1926  vinsi il concorso per occupare il posto della prima cattedra di fisica teorica in Italia. A Roma ottenni per primo la cattedra, creata dal Prof. Corbino, direttore dell'Istituto di Fisica. Le argomentazioni principali dei miei studi riguardano la spettroscopia, ed è in questo campo che ho ottenuto risultati eccellenti. Mi sono concentrato sullo studio del nucleo atomico, arrivando a formulare la teoria del decadimento beta, secondo il quale l'emissione di un fotone è data dalla transizione di un neutrone in un protone con la creazione di un elettrone e di un neutrino. Questa teoria, introdotta al termine del 1933, trova subito conferma nella scoperta della radioattività da parte di Curie e Joliot, esposta nei primi mesi del 1934. Sulla base di questa scoperta, ho formulato una nuova idea: utilizzare i neutroni come proiettili per poter produrre radioattività artificiale. Dopo alcuni tentativi infruttuosi, ottengo risultati positivi per 37 specie sulle 60 testate, scoprendo altresì che in caso di urti successivi, i neutroni prodotti da urti rallentati hanno un tasso di efficacia molto più elevata nella generazione di specie radioattive. Più tardi accettai la cattedra alla Columbia University, dove iniziai a concentrarmi sugli esperimenti iniziali di altri colleghi, sulla fissione nucleare e progettai un primo piano per la costruzione della prima pila nucleare, in altre parole, il primo dispositivo per produrre in modo controllato la reazione a catena. Vide la realizzazione dei miei sforzi il 2 dicembre del 1942, con l'entrata in funzione della prima centrale nucleare a Chicago; l'energia nucleare divenne così fonte di vita, ma allo stesso tempo anche uno strumento di guerra: aderii, infatti, al progetto Manhattan allo scopo di creare il primo ordigno nucleare. https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Fermi
4)     Dott. Fermi, lei fu premiato col Nobel, quando lo ricevette e con quale motivazione?
Nel 1938, il Premio Nobel per la fisica, per "l'identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti". https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Fermi
Grazie Dott. Fermi per la sua interessante testimonianza!!!

GUGLIELMO MARCONI: Edoardo Bullita
Giornalista: Giulia Pili da “Via Torino news

GIULIA
Buongiorno, io sono Giulia, sono una giornalista e oggi avrò il piacere di intervistare il dottor Marconi, noto per le sue invenzioni.
Dottor Marconi, ci vuole raccontare come ha iniziato la sua carriera?

S: Ho iniziato i miei studi di elettrotecnica e fisica all'Istituto Nazionale di Livorno, dopodiché ho allestito un laboratorio a casa dei miei genitori, dove ho potuto realizzare i miei primi esperimenti, tra i quali la realizzazione di pile termoelettriche, cioè la trasformazione del calore in elettricità. Gli esperimenti che mi hanno appassionato di più sono con le onde elettromagnetiche.

GIULIA
Le sue invenzioni sono molto interessanti, secondo lei qual è quella per cui è conosciuto di più?

S: Quella del primo trasmettitore radiotelegrafico, che sperimentai personalmente con l'aiuto di mio fratello a Pontecchio. Eravamo separati da una collina a distanza di circa 2 km, io inviai dal mio trasmettitore un codice morse a mio fratello che ricevette la trasmissione. Grazie a questo ricevetti il brevetto per la telegrafia senza fili.

GIULIA
Lei Ha collaborato con molti scienziati del suo tempo...
Ci può fare qualche nome?

S: Sì, ho lavorato con Hertz, Popov e Edison.

GIULIA
Lei è riuscito anche nel suo obiettivo più ambizioso: creare un ponte di comunicazioni transatlantiche e proprio per questo ha vinto il Nobel per la fisica.

S: Esattamente, l'ho vinto nel 1909 assieme a Karl Braun.

GIULIA
Noi sappiamo che la scienza non è la sua unica passione. Ha fatto anche altri mestieri nel corso della sua vita?

S: Sì, infatti, ho trascorso una parte del mio tempo nel mondo della politica e in quello imprenditoriale.

GIULIA
Signor Marconi potrebbe terminare questa piacevole intervista con uno dei suoi celebri aforismi?

S: “La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell'esistenza: sono contento di essere cristiano.” https://aforismi.meglio.it/aforisma.htm?id=9410

GIULIA
Grazie per la sua collaborazione signor Marconi.

S: Grazie a lei.


Margherita Hack: Elena Spanu

Giornalista: Maria Elena Marroccu del “Corriere scientifico”


1.      Dottoressa Hack, buonasera. Potrebbe farci un breve ritratto della sua biografia?
Volentieri! Sono nata a Firenze nel 1922 , dopo il diploma  di maturità classica, ho proseguito gli studi universitari scegliendo una facoltà all'epoca considerata, posso dire con un pizzico di ironia….."Poco femminile": infatti, mi sono laureata in fisica. Nel corso della mia carriera, ho dovuto subire l’indifferenza e persino l’opposizione dei colleghi maschi, che consideravano inconcepibile confrontarsi con un collega di sesso opposto.
2.      Come e quando iniziò la sua carriera?
Mi sono laureata nel 1946 con una tesi in astrofisica sulle Cefeidi. Mi resi conto proprio subito dopo la laurea che l’astrofisica era una delle mie più grandi passioni.
3.      Come si appassionò alla scienza?
Durante la guerra leggevo tanti libri solo di scienza, ma avrei voluto essere anche maestra. Così studiai per diventare scienziata, ma feci in modo da poter insegnare scienze.
4.      Dove ha insegnato?
Dal 1948 al 1951 insegnai astronomia con l’incarico di assistente. Nel 1954 iniziai la libera docenza, chiesi e ottenni il trasferimento all'Osservatorio di Merate, vicino a Lecco. Nel 1964 divenni professore ordinario, ottenendo la cattedra di astronomia presso l'Istituto di Fisica teorica dell'Università di Trieste.
5.      Per i suoi studi si è ispirata a qualche scienziato?
Sì, mi ispirai a Galileo Galilei perché lui fu il primo a dire che non era il sole a girare intorno alla terra ma era la terra a girare intorno al sole e, anche se nessuno aveva creduto a quello che lui aveva detto, i fatti erano quelli.
6.      Lei rappresenta la prima donna in Italia che ha diretto un osservatorio astronomico.
Sì, nel 1980 fondai l’“Istituto di Astronomia” che fu poi sostituito nel 1985 da un “Dipartimento di Astronomia” di cui fui direttrice fino al 1990. Ho anche scritto dei libri, la maggior parte dei quali dedicati alle stelle, al sistema solare e all'universo. Infatti, il mio nome è  legato alle stelle e ai pianeti... Ho anche collaborato con numerosi giornali e periodici specializzati, e fondato nel 1978 la rivista bimensile “ L’Astronomia” di cui sono stata a lungo direttrice.  Poi ho diretto la rivista di divulgazione scientifica e cultura astronomica “Le Stelle”. https://archive.org/stream/HackMargheritaLamicaDelleStelle.StoriaDiUnaVita/Hack%20Margherita%20-%20L%27amica%20delle%20stelle.%20Storia%20di%20una%20vita_djvu.txt
7.      E’ noto, infatti, che in suo onore un asteroide è stato battezzato 8558 Hack. Mi dica… Su che cosa si sono concentrati maggiormente i suoi studi?
Le Cefeidi furono il mio primo argomento di ricerca e, come spiegato prima, oggetto della mia tesi. http://www.donnenellascienza.it/table/protagoniste-di-ieri/margherita-hack/
8.      Perdoni la mia ignoranza… Che cosa sono le Cefeidi?
Le Cefeidi, o Variabili Cefeidi, sono stelle che diventano periodicamente brillanti. Infatti, pulsano come lucciole, passando gradualmente da una fase di minimo splendore a una di massimo. Sono dette stelle variabili, cioè che variano continuamente la loro luminosità nell’arco di un periodo molto breve, appena cinquanta giorni. Si conoscevano fin dall’antichità, ma fu una donna, Henrietta Leavitt, a scoprire agli inizi del XX secolo che attraverso lo studio della variazione di luminosità era possibile misurare il periodo di ciascuna stella, cioè l'intervallo fra un massimo di luminosità e il successivo. Scoprì così che tanto più luminosa è una Cefeide, tanto maggiore è il periodo. Infatti, le Cefeidi sono stelle variabili molto speciali, perché il loro periodo è regolare (cioè non cambia nel tempo). Questo comportamento permette di utilizzarle per la misura delle distanze cosmiche fino a qualche decina di milioni di anni-luce. https://www.focus.it/scienza/spazio/che-cosa-e-una-cefeide

9.      Dottoressa Hack, lei è stata e ancora è una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana contemporanea ed è nota a livello mondiale per gli importanti studi da lei svolti nell’ambito dell'astrofisica. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha svolto un'importante attività di divulgazione e ha dato un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle… Ritiene di essere famosa per tutto questo? Quando passa per la strada, qualcuno la ferma per chiederle un autografo?
Sono orgogliosa di aver realizzato i miei desideri e probabilmente sono famosa per le scoperte che ho fatto.
Le persone mi stimano e mi guardano con ammirazione, certo mi chiedono anche gli autografi e io qualche volta li lascio volentieri, ma ciò che mi preme maggiormente è lasciare alle giovani generazioni un messaggio che possa diventare un insegnamento per la vita:
Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra.” https://girobloggando.wordpress.com/





MARIE CURIE: Sara Tinti
Giornalista: Veronica Duville da “Science post”
Giornalista
Bonjour, Madame Curie, ci parli un po’ di lei, dov’è nata?
Marie Curie
Bonjour. Sono nata a Varsavia, in Polonia, il 7 novembre 1867. I miei genitori sono Wladyslaw Sklodowsky e Bronisława Boguska. Io sono l’ultima di cinque figli, la petite de la famille.

Giornalista
Sappiamo che ha legato molto con sua sorella Bronia, che è una donna forte che le ha dato sempre fiducia e che lei è un esempio per le donne di tutto il mondo. Quindi, la figura di sua sorella ha influenzato, in qualche modo, la sua fiducia verso le donne?
Marie Curie
Oui, c’est vrai! Bronia mi ha sempre protetto, consolato e aiutato ed è forse proprio da questa fiducia che è nato il mio costante atteggiamento verso le donne. Per me la forza si trova nelle donne, cosa che non mi aspetto dagli uomini.
Giornalista
A che cosa ha dedicato la sua vita?
Marie Curie
… Ma vie?... Ho dedicato la mia vita allo studio della chimica, in particolare del Radio e del Polonio, elementi chimici presenti in piccolissime quantità nella pechblenda, che ho scoperto insieme a mio marito Pierre Curie. https://www.studenti.it/marie-curie-biografia-scoperte.html
Giornalista
Ci spiega brevemente che cos’è la Pechblenda?
Marie Curie
Oui, bien sur! La Pechblenda è un minerale radioattivo e rappresenta una delle principali fonti naturali di uranio. https://educalingo.com/it/dic-it/uraninite
Giornalista
In questo minerale, se non erro, ci sono due elementi non ancora scoperti. Come avete fatto a capirlo?
Marie Curie
Bien… io e i miei collaboratori notammo che alcuni campioni erano più radioattivi di quanto lo sarebbero stati se costituiti di uranio puro; ciò implicava che nella pechblenda fossero presenti altri elementi. Decidemmo, così, di esaminare tonnellate di pechblenda riuscendo ad isolare una piccola quantità di un nuovo elemento dalle caratteristiche simili al tellurio e 330 volte più radioattivo dell'uranio che fu chiamato polonio in onore del mio paese natale, ma chérie Pologne. http://www.iniziativalaica.it/?p=7056
Giornalista
Per queste sue grandi scoperte ha vinto dei premi?
Marie Curie
Si, sono la prima persona che ha vinto due premi Nobel e anche la première femme, la prima donna a vincere il premio Nobel per la fisica, per i servizi straordinari che ho reso nella ricerca sui fenomeni radioattivi. https://it.wikipedia.org/wiki/Vincitori_del_premio_Nobel_per_la_fisica
Giornalista
Fragilità e genialità sono due aspetti finemente intrecciati nella sua vita che possiamo definire sorprendentemente moderna.
Grazie! Merci bien, Madame Curie!
Marie Curie
Merci à vous! Grazie a voi, mi sento onorata per questi complimenti!



RITA LEVI MONTALCINI:: Silvia Salvatori
Giornalista: Giorgia Argiolas curatrice del blog: “Sciencestudent.blogspot.com”

Domande
d.1Buongiorno, può parlarci un po’ di lei raccontandoci le sue origini?
r. 1 Buongiorno. Sono nata il 22 aprile 1909 a Torino. Mio padre, Adamo Levi, era un ingegnere elettronico, mentre mia madre, Adele, faceva la pittrice.
Ho un fratello maggiore, Gino (che tra il 1902 e il 1974 – è stato uno dei più famosi architetti italiani ed ha insegnato presso l’Università di Torino) e due sorelle: Anna (1905- 2000) e una gemella, Paola (1909 – 2000), una famosa pittrice. https://www.ilportaledeibambini.net/portfolio-articoli/rita-levi-montalcini/
Mio padre pensava che per la donna una carriera professionale avrebbe potuto interferire con la famiglia e quindi aveva deciso che io e le mie sorelle non ci saremmo iscritte all’università.
d.2 Nonostante questo lei ha continuato gli studi?
r. 2 Certo! A vent’anni ho capito che non potevo accettare la decisione di mio padre e, in pochi mesi, sono riuscita a terminare gli studi superiori e a iscrivermi alla facoltà di Medicina presso l’Università di Torino.
d.3 Continui pure a descriverci il suo percorso di studi.
r.3 Nel 1936 mi sono laureata alla facoltà di medicina di Torino, ma già dal primo anno di università lavoravo nel laboratorio di Giuseppe Levi. Durante la mia specializzazione in Psichiatria e Neurologia, sono entrate in vigore le leggi razziali ed io, di origine ebrea, ho dovuto emigrare in Belgio. Poi mi sono nascosta nelle campagne torinesi e infine a Firenze, dove ho collaborato come medico al servizio delle Forze Alleate. Non ho mai abbandonato le mie ricerche, allestendo un laboratorio clandestino, dove ho studiato embrioni di pollo. Nel 1945, finalmente, sono riuscita ad avere attività regolari. Poco dopo, ho ricevuto un’offerta irrinunciabile dal Dipartimento di Zoologia della Washington University, dove ho trascorso oltre 30 anni. https://www.studentville.it/studiare/rita-levi-montalcini-biografia-frasi-riconoscimenti/
d.4  Può parlarci della sua scoperta scientifica?
r.4 Nel 1951-1952 ho scoperto il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Poi ho proseguito le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione. Negli anni Cinquanta, molti fenomeni biologici sono ancora sconosciuti; fra tutti, il più misterioso rimane il funzionamento del sistema nervoso. Alla fine degli anni Cinquanta ho individuato una proteina prodotta dalle cellule nervose stesse che, invece, è in grado di favorirne la moltiplicazione e di dirigere la crescita delle fibre nervose verso i vari organi. Successivamente, ho scoperto  anche che la proteina era in grado di coordinare il funzionamento dei sistemi nervoso, endocrino e immunitario. Quindi  il tessuto nervoso non ha una struttura fissa e immutabile dalla nascita, ma la sua crescita può essere facilitata (anche se in misura minore di altri tessuti) da una sostanza che viene chiamata Nerve growth factor o NGF («Fattore di crescita dei nervi»). https://aeroclubmodena.it/tag/torino/
d. 5 Lei è vincitrice di un premio Nobel. Può descriverci come si è sentita quando come ha ricevuto questa splendida  notizia e quali sono state le parole che le hanno detto quando le è stato consegnato il premio?
r.5 Nel 1986 mi venne conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen). Abitavo a Roma, ricordo che era quasi notte quando mi telefonarono per darmi la notizia. La cerimonia della consegna del Nobel a Stoccolma non fu particolarmente eccitante, piuttosto una specie di grande festival». https://biografieonline.it/biografia-rita-levi-montalcini
Quando mi fu assegnato il premio Nobel, ricordo furono usate queste parole: “Le viene assegnato il Premio Nobel con la seguente motivazione: La scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. I neurobiologi non hanno idea di quali processi intervengono nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo. https://it.wikipedia.org/wiki/Rita_Levi-Montalcini
d.6 Grazie dottoressa, sono veramente orgogliosa di averla intervistata.
r.6 E’ stato un piacere!


STEPHEN HAWKING: Andrea Demurtas

Giornalista: Francesco Baldussi direttore della rivista di divulgazione scientifica: “Dubbi e realtà”
D. Buongiorno Dott. Hawking! Mi piacerebbe innanzitutto che ci parlasse un po’ di lei e della sua vita.
R. Certo, volentieri…. Sono nato l'8 gennaio 1942. I miei genitori frequentarono l'Università di Oxford, dove mio padre studiò medicina tropicale e mia madre invece filosofia, politica ed economia. Si conobbero dopo l'inizio della seconda guerra mondiale in un Istituto di ricerca medica, dove mio padre lavorava come ricercatore e mia madre come segretaria. https://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_Hawking
D. Mi scusi… Sono indiscreto se le chiedo di illustrarci il problema per cui è costretto a stare su questa sedia?
R. No, nessun problema, per me è una cosa naturale che fa parte del mio “personaggio”. Ormai mi conoscono tutti perché sono sistemato in questa splendida sedia … Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Per questo dico a tutti: “Guardate le stelle invece dei vostri piedi”. http://laleopardessa.blogspot.com/2018/03/stephen-hawking.html Nel 1963 iniziai ad avere problemi con l'utilizzo degli arti e i medici mi diagnosticarono la sclerosi laterale amiotrofica. Nel 1985 fui colpito da una grave polmonite e sottoposto a una tracheotomia permanente, con perdita della funzione vocale. Perciò un informatico, David Mason, inventò e costruì per me questo sintetizzatore vocale che trasforma in suono ciò che scrivo su un apposito computer, collegato alla sedia a rotelle. In questo modo riesco a comunicare, sebbene molto lentamente. Altre domande?
D. Certo! Dottor Hawking, lei è un brillante scienziato, grande divulgatore scientifico, un fisico dalla mente visionaria. Possiamo considerarla un’icona della cosmologia moderna?
R. Sono un cosmologo, fisico, matematico e astrofisico conosciuto per i miei studi sui buchi neri e sull'origine dell'universo ma anche per i miei contributi nella radiazione di Hawking, la teoria cosmologica sull'inizio senza confini dell'universo. Nonostante sia gravemente disabile, ho avuto successo nel lavoro e viaggiato tanto. Nel corso della mia straordinaria carriera, ho collezionato un numero sterminato di premi e onorificenze. Nella mia bacheca però, manca ancora il riconoscimento forse più ambito, il premio Nobel. https://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_Hawking
D. Potrebbe raccontarci dei suoi studi?
R. Fin da ragazzo, ho scoperto la passione per la matematica, osteggiata però da mio padre che desiderava seguissi gli interessi paterni in campo medico. All’università studiai fisica e mi laureai alla facoltà di Scienze naturali. Subito dopo la laurea mi trasferii a Cambridge per approfondire i suoi studi in cosmologia. Nel 1976 fui nominato titolare della cattedra di matematica a Cambridge. Tra il 1965 e il 1970 ho elaborato alcune teorie che spiegano l'evoluzione dell'universo. Nel 1970 ho compiuto degli studi sui buchi neri con la stesura del mio primo libro: ”Dal big bang ai buchi neri” pubblicato nel 1988. https://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_Hawking
D. I buchi neri… ci racconti di questo mondo affascinante….
R. Cercherò di spiegare nel modo più semplice possibile. I buchi neri sono regioni nello spazio con una gravità così alta da intrappolare ogni elemento attorno, impedendogli per sempre di uscire. Quando parlo di ogni elemento, lo intendo in modo letterale: persino la luce è divorata, per questo motivo il buco assume questo aspetto nero. https://www.wattpad.com/233405535-space-i-buchi-neri

D. Dottor Hawking, grazie! Averla conosciuta e intervistata
è stato per me motivo di grande orgoglio. Se mi permette, vorrei concludere con uno dei suoi personali e famosissimi aforismi che mi ha colpito in maniera particolare:
“Per milioni di anni il genere umano ha vissuto come gli animali. Poi è accaduto qualcosa che ha liberato la forza della nostra immaginazione. Abbiamo imparato a parlare. 

Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...