martedì 25 febbraio 2020

ESAMI DI TERZA MEDIA!, di Sara Veroni, ex alunna della Classe 3^H della Scuola secondaria di Primo grado


“Quest’anno avete l’esameeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!”
Tipica frase che i professori dicono ai propri alunni delle classi terze.
Non la dicono di certo per farvi venire lo “stato psichico caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura” https://it.wikipedia.org/wiki/Ansia più comunemente conosciuto con il nome di ANSIA, anche se è quello l’effetto, dicono ciò perché voi vi prepariate al meglio per affrontare le varie prove.

Se ci pensate, la cosa è molto triste, i tre esami scritti saranno gli ultimi compiti che farete all’interno della scuola, l’esame orale sarà l’ultima interrogazione che darete dentro le mura che vi hanno accolto per i tre anni di scuole medie volati via.
Mi manca tutto delle scuole medie, non c’è niente che mi impedisca di dire che questi anni siano stati (tutto sommato) meravigliosi!
Ma non disperatevi! Dopo tutto, è solo finita la scuola… niente di cui preoccuparsi, ci saranno moltissime occasioni per vedere i compagni e i professori, chissà invece cosa ci aspetterà alle scuole superiori!!!

L’esame di terza media è diviso in tre prove scritte: Italiano, Lingue e Matematica; e un’interrogazione orale, la più temuta perché ad interrogare non è solo un professore, ma tutti i vostri professori, nessuno escluso.
Da precisare è che non si tratta di una vera e propria interrogazione, ma di un “colloquio” dove lo studente deve parlare di un argomento a sua scelta, collegato a tutte le materie scolastiche.

La prova di italiano consiste nello svolgere un elaborato. Un semplice elaborato. Ah… ovviamente le tracce sono tre e se non ve ne piace neanche una… non potete scegliere voi un argomento, come si dice… vi dovete arrangiare! La prova dura quattro ore, si può consegnare dopo la metà del tempo (due ore), si può andare in bagno solo se urgente, non ci sono pause. Insomma, quattro ore passate a scrivere sono state un po’ dolorose, ma i risultati ripagano di tutto.

La prova di lingue si divide in inglese e francese: un’ora e mezza per inglese, dieci minuti di pausa e poi si passa ad un’ora e mezza per francese. Si possono usare i dizionari.
In inglese si può scegliere tra una comprensione del testo oppure una lettera; in francese tra creare dei dialoghi seguendo una scaletta data, oppure un testo con domande di comprensione.

La prova di matematica è un test dove bisogna svolgere diversi quesiti: equazioni, piano cartesiano, geometria solida, probabilità.
Questa prova dura tre ore, si può consegnare dopo un’ora e mezza, anche qui non sono previste pause, si può usare la calcolatrice.
Questa è una prova che richiede molta concentrazione perché basta un numero, un simbolo in più o in meno e si va completamente fuori.

Finiti questi test, si pensa solo a prepararsi all’esame orale.

Il mio esame era il 26 di giugno, ero l’ultima della mia classe, l’attesa è la cosa più brutta: in quel momento speravo che non arrivassero mai a me.
Il giorno prima dell’esame non riuscivo più né a leggere né a ripetere, non so perché… sapevo di sapere, ma questo non è bastato per riuscire a trattenere l’ansia.
A dire il vero, l’ansia mi è venuta appena i professori hanno chiamato la compagna prima di me, non ne avevo prima.
Quei venti minuti per me sono stati… interminabili… e… terribili, sono andata a ripetere in un’aula vuota, ma non ci riuscivo, perciò sono tornata nel punto in cui si aspettava, nonostante tutto non riuscivo a stare tranquilla.

Arriva il momento. Il/La tuo/a compagno/a esce dall’aula. Ormai è questione di secondi. Esce una professoressa dall’aula per consegnarle i voti degli scritti. Intanto, senti pronunciare il tuo nome. Entri in aula insieme ai tuoi spettatori che si siedono nelle sedie, mentre tu sei alla cattedra che imposti la presentazione (Power Point, Prezi, Word, Open Office) e inizi a parlare. I professori erano sistemati in banchi uniti insieme per formare una “U”. Devo dire che in quei 20 minuti non ho guardato nessuno, a parte la professoressa di Italiano, e la finestra, un po’ il muro e il computer.

Ho fatto in tempo ad esporre solo tre materie e mezza su tredici… ma comunque, dopo tutto, l’esame è andato bene.

Non mi sembrava vero che avevo finito tutto, appena tornata a casa, non dovevo più passare ore sulla tesina, non dovevo pensare più a studiare. Tornare a casa e riuscire a stare tranquilli, dopo giorni interminabili pieni di studio, di paura e di ansia, è stato strano.

Voglio fare un ringraziamento speciale alla prof.ssa Murgia per essere venuta ad assistere al mio esame, nonostante non fosse una mia insegnante diretta. La ringrazio perché mi ha rassicurato, mi ha sempre sostenuta e ha creduto sempre in me.


Sara Veroni, ex alunna della Classe 3^H della Scuola secondaria di Primo grado

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