“Quest’anno avete
l’esameeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!”
Tipica frase che i professori
dicono ai propri alunni delle classi terze.
Non la dicono di certo per
farvi venire lo “stato psichico caratterizzato da una sensazione di intensa
preoccupazione o paura” https://it.wikipedia.org/wiki/Ansia più comunemente conosciuto con il nome di ANSIA,
anche se è quello l’effetto, dicono ciò perché voi vi prepariate al meglio per
affrontare le varie prove.
Se ci pensate, la cosa è molto
triste, i tre esami scritti saranno gli ultimi compiti che farete all’interno
della scuola, l’esame orale sarà l’ultima interrogazione che darete dentro le
mura che vi hanno accolto per i tre anni di scuole medie volati via.
Mi manca tutto delle scuole
medie, non c’è niente che mi impedisca di dire che questi anni siano stati
(tutto sommato) meravigliosi!
Ma non disperatevi! Dopo
tutto, è solo finita la scuola… niente di cui preoccuparsi, ci saranno
moltissime occasioni per vedere i compagni e i professori, chissà invece cosa ci
aspetterà alle scuole superiori!!!
L’esame di terza media è
diviso in tre prove scritte: Italiano, Lingue e Matematica; e un’interrogazione
orale, la più temuta perché ad interrogare non è solo un professore, ma tutti i
vostri professori, nessuno escluso.
Da precisare è che non si
tratta di una vera e propria interrogazione, ma di un “colloquio” dove lo
studente deve parlare di un argomento a sua scelta, collegato a tutte le
materie scolastiche.
La prova di italiano consiste
nello svolgere un elaborato. Un semplice elaborato. Ah… ovviamente le tracce
sono tre e se non ve ne piace neanche una… non potete scegliere voi un
argomento, come si dice… vi dovete arrangiare! La prova dura quattro ore, si
può consegnare dopo la metà del tempo (due ore), si può andare in bagno solo se
urgente, non ci sono pause. Insomma, quattro ore passate a scrivere sono state
un po’ dolorose, ma i risultati ripagano di tutto.
La prova di lingue si divide
in inglese e francese: un’ora e mezza per inglese, dieci minuti di pausa e poi
si passa ad un’ora e mezza per francese. Si possono usare i dizionari.
In inglese si può scegliere
tra una comprensione del testo oppure una lettera; in francese tra creare dei
dialoghi seguendo una scaletta data, oppure un testo con domande di
comprensione.
La prova di matematica è un
test dove bisogna svolgere diversi quesiti: equazioni, piano cartesiano,
geometria solida, probabilità.
Questa prova dura tre ore, si
può consegnare dopo un’ora e mezza, anche qui non sono previste pause, si può
usare la calcolatrice.
Questa è una prova che richiede
molta concentrazione perché basta un numero, un simbolo in più o in meno e si
va completamente fuori.
Finiti questi test, si pensa
solo a prepararsi all’esame orale.
Il mio esame era il 26 di
giugno, ero l’ultima della mia classe, l’attesa è la cosa più brutta: in quel
momento speravo che non arrivassero mai a me.
Il giorno prima dell’esame
non riuscivo più né a leggere né a ripetere, non so perché… sapevo di sapere,
ma questo non è bastato per riuscire a trattenere l’ansia.
A dire il vero, l’ansia mi è
venuta appena i professori hanno chiamato la compagna prima di me, non ne avevo
prima.
Quei venti minuti per me sono
stati… interminabili… e… terribili, sono andata a ripetere in un’aula vuota, ma
non ci riuscivo, perciò sono tornata nel punto in cui si aspettava, nonostante
tutto non riuscivo a stare tranquilla.
Arriva il momento. Il/La
tuo/a compagno/a esce dall’aula. Ormai è questione di secondi. Esce una professoressa
dall’aula per consegnarle i voti degli scritti. Intanto, senti pronunciare il
tuo nome. Entri in aula insieme ai tuoi spettatori che si siedono nelle sedie,
mentre tu sei alla cattedra che imposti la presentazione (Power Point, Prezi,
Word, Open Office) e inizi a parlare. I professori erano sistemati in banchi
uniti insieme per formare una “U”. Devo dire che in quei 20 minuti non ho
guardato nessuno, a parte la professoressa di Italiano, e la finestra, un po’
il muro e il computer.
Ho fatto in tempo ad esporre
solo tre materie e mezza su tredici… ma comunque, dopo tutto, l’esame è andato
bene.
Non mi sembrava vero che
avevo finito tutto, appena tornata a casa, non dovevo più passare ore sulla
tesina, non dovevo pensare più a studiare. Tornare a casa e riuscire a stare
tranquilli, dopo giorni interminabili pieni di studio, di paura e di ansia, è
stato strano.
Voglio fare un ringraziamento
speciale alla prof.ssa Murgia per essere venuta ad assistere al mio esame,
nonostante non fosse una mia insegnante diretta. La ringrazio perché mi ha
rassicurato, mi ha sempre sostenuta e ha creduto sempre in me.
Sara Veroni, ex alunna della
Classe 3^H della Scuola secondaria di Primo grado
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