martedì 25 febbraio 2020

MAKE X, IL ROBOT DEI SOGNI, di Elisa Dell'Omodarme, Classe 1^F, Scuola secondaria di Primo grado

È iniziato tutto per caso...
A giugno io e il mio compagno di classe Lorenzo abbiamo saputo la fantastica notizia: partire a Roma per progettare un robot, accompagnati dal professore Flavio Orrù e dalla dirigente Alessandra Patti.
È stata un'emozione unica, anche perché queste opportunità capitano una sola volta nella vita!
La cosa più strana è stata trascorrere tutta l'estate in ansia, facendoci sempre le stesse domande: perché proprio noi e non gli altri? Come sarebbe andata? Cosa avremmo trovato?
Insomma, quasi paranoici!
Purtroppo, però, i mesi in “paradiso” erano terminati e a settembre la scuola era alle porte.
Per progettare il robot ci incontravamo nell'aula Valente dopo l'orario di lezione e poteva anche capitare che pranzassimo lì.
Il nostro robottino è stato chiamato Joy X.
Le persone pensano che la parola “progettare” sia un'azione facile e significhi impostare due comandi e farli eseguire. Invece no: ci vuole tempo e anche un po' di intelligenza. Detto sinceramente, non è stato per niente facile! Abbiamo dovuto anche tradurre il regolamento scritto in inglese.
Ma torniamo a noi...
Il venerdì sera, il giorno prima di partire, avevamo talmente tanta ansia che il cuore ci batteva a mille.
Ma sabato 19 ottobre 2019, il giorno della partenza, era finalmente arrivato! Siamo saliti in aereo e, dopo solo quarantacinque minuti, siamo atterrati.
Abbiamo preso un pullman per arrivare alla Fiera di Roma, dove si è svolto l'evento chiamato Make Faire. C'era così tanta gente!
Ci siamo messi le nostre magliette personalizzate e abbiamo cominciato a mettere in pista il nostro Joy X per un giro di prova.
Eravamo divisi in due classi e noi eravamo in quella Elementary.
Dovevamo sfidare una ragazza turca e altri studenti del nord Italia.
Prima della gara vera e propria, abbiamo provato il percorso per vedere se il nostro robottino ce l'avrebbe fatta: c'è stato qualche imprevisto, ma per fortuna è andato tutto bene.
Nella classifica eravamo primi, poi secondi e poi di nuovo primi!
Verso le 14 abbiamo pranzato e anche fatto un giro della Fiera.
Verso le 16 siamo tornati nell'aerea Robot e abbiamo ripreso le gare. Eravamo passati in finale!
Ci sono stati salti di gioia e anche tante emozioni.
La sera siamo andati in albergo, abbiamo lasciato le valigie e siamo andati in pizzeria.
Il giorno successivo, domenica 20 ottobre, siamo tornati alla Fiera e, con sempre più ansia, abbiamo continuato a monitorare il nostro Joy X e deciso alcune modifiche.
A tratti non riuscivamo neanche a tenerlo in mano, tanto le mani ci tremavano!
In ogni momento c'erano gare, gare, gare, gare...
Ecco il pomeriggio, le prove decisive.
Eravamo all'ultima sfida e il nostro robottino non funzionava molto bene; infatti, pensavamo che non ce l'avrebbe fatta. Invece sì!
Terminate tutte le gare, siamo corsi a vedere la classifica: eravamo primiiiiii!!!!!!
Ce l'avevamo fatta!!
Al momento delle premiazioni, il direttore della Fiera e di questo progetto ha annunciato: “I vincitori sono... (momento di tensione)… i ragazzi Make ICSestu”.
Non ci sembrava ancora vero! E pensare che sino a pochi giorni prima credevamo di andare lì a divertirci, non immaginavamo di vincere.
Ci sono state lacrime di gioia e anche bellissimi sorrisi: c'erano i genitori che scrivevano nei gruppi di famiglia o tra amici: “Abbiamo vintooooo!!!”.
Diciamo, un'emozione troppo forte da descrivere.
La sera, ancora increduli per la vittoria, abbiamo preso l'aereo e siamo tornati a casa.
Pochi giorni dopo è venuta una giornalista per intervistarci sull'accaduto... Quanta ansia!
Eh sì, è vero: siamo finiti in TV!
Diciamo che questa esperienza è stata davvero unica, ma sopratutto indimenticabile.
Ah, che sbadata... Dimenticavo: il premio per noi vincitori era partire in Cina e riprogettare un robot...

 Elisa Dell'Omodarme, Classe 1^F, Scuola secondaria di Primo grado

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