martedì 30 giugno 2020

In gita ai tempi del Covid-19: Castello di Sanluri, di Giulia Lai, Classe 2^D, Scuola secondaria di Primo grado


L’anno scolastico che sta per concludersi sarebbe stato ricco di iniziative e programmi  per noi studenti: uscite didattiche, gite, gare, concerti, ma il covid- 19, purtroppo, ha stravolto tutto. Per noi della seconda D era in programma proprio in questi ultimi giorni di maggio la gita scolastica: castello di Sanluri. Non abbiamo potuto visitarlo, così come le altre classi non hanno potuto partecipare alle tante iniziative programmate.  Ma noi non ci arrendiamo,  quindi con la nostra immaginazione, virtualmente facciamo la nostra gita.
Arrivati a Sanluri, paese che si trova nel Medio Campidano, nella parte centro-meridionale della Sardegna, notiamo subito il Castello.  Proprio per la sua posizione strategica, inizialmente aveva un funzione militare. Nel 1409 ci fu una battaglia sanguinosa tra le truppe  di Arborea e quelle spagnole, vinta da questi ultimi che così conquistarono il Castello. Successivamente il Castello perse la sua funzione militare e diventò  la residenza di molte famiglie nobili spagnole.
Questo castello, su ottantotto castelli medievali sardi, è l’unico ancora abitabile, e adesso è diventato un museo. La sua struttura è quadrangolare, con lati di 26 metri e le quattro torri sono merlate e  sono formate da mura alte 12 metri, con spessore di due metri. Dall’ingresso del Castello si accede alla corte d’onore, dove c’è una lunga scalinata che porta al primo piano del palazzo. Al suo interno vi sono tanti bellissimi ambienti quali: lo studio del conte generale Nino Villasanta, le sale Gondi, le stanze della caccia e delle regine, con arredi rinascimentali. Al piano terra, si trova il salone delle milizie, in memoria delle vittime sarde della Grande Guerra, dove ci sono armi, armature e bandiere regalate al conte Emanuele Filiberto di Savoia.
Oggi il castello è diviso in quattro ambienti museali. Due di questi conservano cimeli e documenti delle guerre mondiali, del fascismo e della campagna d’Africa. Il terzo conserva una collezione di circa quattrocento opere realizzate con una cera particolare, invece nel quarto ci sono dipinti e sculture tra il XVI e il XIX secolo.
La gita è stata davvero bella ed interessante e noi, come sempre, ci siamo divertiti tanto.

Giulia Lai, Classe 2^D, Scuola secondaria di Primo grado

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