Questa
Pandemia ci ha lasciato tanto tempo libero: abbiamo avuto l’opportunità di
dedicarci alla lettura di libri anche molto lunghi, che in situazioni normali
non avremmo avuto tempo di leggere. Io, ad esempio, ho letto Il Signore degli Anelli di J.R.R.
Tolkien nel mio E-reader Kobo.
Un
anello per trovarli, un anello per domarli, un anello per ghermirli e
nell’oscurità incatenarli…
Il
Signore degli Anelli è ambientato in una regione fantastica chiamata “Terra di
Mezzo” e parla di uno Hobbit che si chiama Frodo a cui è stato affidato un
compito molto difficile e pericoloso: deve distruggere il potentissimo anello
del malvagio Sauron e questo può essere fatto solo gettandolo nella voragine
del monte Fato, un vulcano situato a Mordor, la dimora di Sauron, abitata dai
suoi malvagi servitori, orchi e altre creature del male.
Questo
è un lunghissimo viaggio e Frodo è solo un piccolo Hobbit, ma è l’unica
creatura pura in grado di non farsi corrompere dal potere dell’anello.
L’opera
è composta da tre libri: La compagnia
dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re.
Mentre
Frodo compie il suo lunghissimo viaggio nella “Terra di Mezzo” accadono tanti
avvenimenti e tante battaglie del Bene che lotta contro il Male. Gli amici di
Frodo lottano per dargli il tempo di compiere la sua missione e per distrarre
Sauron da lui.
Il
bello di questo libro è che ci sono tanti popoli immaginari e tante descrizioni
che ti fanno sentire quasi dentro il libro.
I
vari popoli nel corso del libro superano le diffidenze e i problemi tra loro
per unirsi contro il male comune che vuole distruggere la “Terra di Mezzo”.
Ci
sono i Nani, piccoli uomini robusti, barbuti e cicciottelli, grandi bevitori di
birra e scavatori professionisti. Sono grandi guerrieri e hanno varie
caratteristiche: la più importante è che quasi tutti i nani in battaglia usano
grandi asce fatte per combattere. I nani sono molto valorosi e leali, come il
nano Gimli.
Gli
uomini sono come nella vita reale, con tanti difetti, ma valorosi e leali, che
lottano per il Bene e cercano di rimediare ai propri errori. Gli uomini lottano
dall’inizio dei tempi contro Sauron e cercano di distruggere tutto il Male
proveniente da Mordor. Un esempio di uomini nel Signore degli Anelli sono Boromir e Aragorn.
Poi
c’è il popolo degli Elfi, che fisicamente somigliano agli uomini, ma hanno le
orecchie a punta e sono immortali. Gli elfi sono bravissimi arcieri che non
mancano mai il bersaglio, ma non solo, sono anche bravi con le lame come i
pugnali e le spade. Gli elfi hanno sempre combattuto contro il Male e aiutano
gli uomini a lottare. Usano anche un’altra lingua per comunicare tra di loro:
la lingua elfica. Un personaggio fantastico che mi è piaciuto tantissimo è
l’elfo Legolas, amico-nemico del nano Gimli.
Nel
libro ci sono anche personaggi che praticano la magia, come gli stregoni: sono
sagge creature fantastiche, dalla conoscenza vasta e dalla furbizia immensa.
Gli stregoni sono Gandalf e Saruman, il primo è buono e usa la sua magia per
aiutare gli eroi, il secondo è malvagio e al servizio di Sauron, ma fa una
brutta fine!
Infine,
gli Hobbit: piccoli e leali, gli Hobbit vivono nella “Terra di Mezzo”, nella
loro adorata Contea. Non sono combattenti, ma, se uniti, diventano bravi
guerrieri. Sono un popolo leale e tranquillo, di contadini e falegnami. Non
amano il mare, lo temono e ne stanno alla larga, perché nella loro terra si
narra di Hobbit morti là vicino a causa di maligni spiriti acquatici. Amano
invece studiare il loro albero genealogico a memoria, imparare la storia dei
vari Hobbit più importanti e stare a leggere e rileggere grossi libri di
leggende e miti della Contea. Un esempio di Hobbit: Frodo e Sam.
Le
forze del Male sono rappresentate da creature come il popolo degli orchetti,
sono tozzi e sporchi, servitori di Sauron e abitanti di Mordor: loro odiano il
Sole e si spostano quasi sempre in branco di notte. Gli orchetti fanno razzie
in continuazione per procurarsi da mangiare e da bere, uccidono chiunque si
metta nel loro cammino e, se sono molto affamati, ne mangiano il cadavere.
Questo
libro mi è piaciuto perché, anche se è molto lungo, con le sue descrizioni
bellissime e la trama e i suoi personaggi invoglia il lettore a leggerlo sino
alla fine.
Ad
esempio, la descrizione delle numerose battaglie è sempre avvincente, emozionante
e piena di colpi di scena, con gli eroi che riescono a vincere forze più
potenti di loro perché spinti dal loro coraggio.
Il
libro fa capire il valore dell’amicizia: ad esempio i nani e gli elfi sono
sempre stati nemici, ma si uniscono per combattere il comune nemico. Inoltre,
trasmette il messaggio che non bisogna arrendersi mai e che bisogna lottare
sino alla fine anche quando ci sono poche speranze di avere successo. Poi mi è
piaciuto per lo stile con cui lo scrittore presenta i fatti al lettore, invogliandolo
a continuare la lettura, con improvvisi cambi di scena che avvengono nel corso
della storia.
Insomma,
è un libro che consiglierei a tutti di leggere!
Matilde
Angioi, Classe 1^A, Scuola secondaria di Primo grado
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