martedì 30 giugno 2020

Leggere in Pandemia: "Il Signore degli Anelli", di Matilde Angioi, Classe 1^A, Scuola secondaria di Primo grado



Questa Pandemia ci ha lasciato tanto tempo libero: abbiamo avuto l’opportunità di dedicarci alla lettura di libri anche molto lunghi, che in situazioni normali non avremmo avuto tempo di leggere. Io, ad esempio, ho letto Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien nel mio E-reader Kobo.

Un anello per trovarli, un anello per domarli, un anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli…
Il Signore degli Anelli è ambientato in una regione fantastica chiamata “Terra di Mezzo” e parla di uno Hobbit che si chiama Frodo a cui è stato affidato un compito molto difficile e pericoloso: deve distruggere il potentissimo anello del malvagio Sauron e questo può essere fatto solo gettandolo nella voragine del monte Fato, un vulcano situato a Mordor, la dimora di Sauron, abitata dai suoi malvagi servitori, orchi e altre creature del male.
Questo è un lunghissimo viaggio e Frodo è solo un piccolo Hobbit, ma è l’unica creatura pura in grado di non farsi corrompere dal potere dell’anello.
L’opera è composta da tre libri: La compagnia dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re. 
Mentre Frodo compie il suo lunghissimo viaggio nella “Terra di Mezzo” accadono tanti avvenimenti e tante battaglie del Bene che lotta contro il Male. Gli amici di Frodo lottano per dargli il tempo di compiere la sua missione e per distrarre Sauron da lui.

Il bello di questo libro è che ci sono tanti popoli immaginari e tante descrizioni che ti fanno sentire quasi dentro il libro.
I vari popoli nel corso del libro superano le diffidenze e i problemi tra loro per unirsi contro il male comune che vuole distruggere la “Terra di Mezzo”.

Ci sono i Nani, piccoli uomini robusti, barbuti e cicciottelli, grandi bevitori di birra e scavatori professionisti. Sono grandi guerrieri e hanno varie caratteristiche: la più importante è che quasi tutti i nani in battaglia usano grandi asce fatte per combattere. I nani sono molto valorosi e leali, come il nano Gimli.

Gli uomini sono come nella vita reale, con tanti difetti, ma valorosi e leali, che lottano per il Bene e cercano di rimediare ai propri errori. Gli uomini lottano dall’inizio dei tempi contro Sauron e cercano di distruggere tutto il Male proveniente da Mordor. Un esempio di uomini nel Signore degli Anelli sono Boromir e Aragorn.

Poi c’è il popolo degli Elfi, che fisicamente somigliano agli uomini, ma hanno le orecchie a punta e sono immortali. Gli elfi sono bravissimi arcieri che non mancano mai il bersaglio, ma non solo, sono anche bravi con le lame come i pugnali e le spade. Gli elfi hanno sempre combattuto contro il Male e aiutano gli uomini a lottare. Usano anche un’altra lingua per comunicare tra di loro: la lingua elfica. Un personaggio fantastico che mi è piaciuto tantissimo è l’elfo Legolas, amico-nemico del nano Gimli.

Nel libro ci sono anche personaggi che praticano la magia, come gli stregoni: sono sagge creature fantastiche, dalla conoscenza vasta e dalla furbizia immensa. Gli stregoni sono Gandalf e Saruman, il primo è buono e usa la sua magia per aiutare gli eroi, il secondo è malvagio e al servizio di Sauron, ma fa una brutta fine!

Infine, gli Hobbit: piccoli e leali, gli Hobbit vivono nella “Terra di Mezzo”, nella loro adorata Contea. Non sono combattenti, ma, se uniti, diventano bravi guerrieri. Sono un popolo leale e tranquillo, di contadini e falegnami. Non amano il mare, lo temono e ne stanno alla larga, perché nella loro terra si narra di Hobbit morti là vicino a causa di maligni spiriti acquatici. Amano invece studiare il loro albero genealogico a memoria, imparare la storia dei vari Hobbit più importanti e stare a leggere e rileggere grossi libri di leggende e miti della Contea. Un esempio di Hobbit: Frodo e Sam.

Le forze del Male sono rappresentate da creature come il popolo degli orchetti, sono tozzi e sporchi, servitori di Sauron e abitanti di Mordor: loro odiano il Sole e si spostano quasi sempre in branco di notte. Gli orchetti fanno razzie in continuazione per procurarsi da mangiare e da bere, uccidono chiunque si metta nel loro cammino e, se sono molto affamati, ne mangiano il cadavere.

Questo libro mi è piaciuto perché, anche se è molto lungo, con le sue descrizioni bellissime e la trama e i suoi personaggi invoglia il lettore a leggerlo sino alla fine.
Ad esempio, la descrizione delle numerose battaglie è sempre avvincente, emozionante e piena di colpi di scena, con gli eroi che riescono a vincere forze più potenti di loro perché spinti dal loro coraggio.
Il libro fa capire il valore dell’amicizia: ad esempio i nani e gli elfi sono sempre stati nemici, ma si uniscono per combattere il comune nemico. Inoltre, trasmette il messaggio che non bisogna arrendersi mai e che bisogna lottare sino alla fine anche quando ci sono poche speranze di avere successo. Poi mi è piaciuto per lo stile con cui lo scrittore presenta i fatti al lettore, invogliandolo a continuare la lettura, con improvvisi cambi di scena che avvengono nel corso della storia.
Insomma, è un libro che consiglierei a tutti di leggere!

Matilde Angioi, Classe 1^A, Scuola secondaria di Primo grado

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