lunedì 28 giugno 2021

Sassi d'amicizia, Scuola dell'Infanzia di via Gagarin, a cura dell'insegnante Mariolina Argiolas



Finalmente il gran giorno è arrivato: oggi andremo alla scuola primaria! Siamo molto curiosi ed emozionati: ora siamo grandi e lasceremo presto la scuola dell’infanzia.

Nel corso di quest’anno scolastico ci siamo preparati per il passaggio alla scuola primaria ed abbiamo imparato tante cose nuove: a contare, a leggere e scrivere i numeri, a riconoscere i suoni dell’alfabeto … e anche qualche nuova parola in inglese!

Molti di noi conoscono già la nuova scuola: qualche volta accompagniamo i nostri fratelli o sorelle più grandi; altri invece non l’hanno mai vista … e sono un po’ preoccupati …

Io sono preoccupato di prendere brutti voti e anche di cambiare scuola … (Leonardo); io sono preoccupato perché non ci sono più i miei compagni … (Cristian)

Io invece sono molto contento: voglio imparare a scrivere e a leggere le parole lunghe! (Alessandro). Anch’io sono contento di andare nella nuova scuola con i compagnetti; la scuola primaria è una scuola che ci vanno i bambini grandi! (Mattia).

Io pure sono contento: posso conoscere nuovi compagni, più grandi, e voglio imparare a leggere (Francesco).Anch’io sono contenta, perché vado nella scuola di mio fratello! (Letizia).

Io voglio imparare a leggere e scrivere in corsivo: me l’ha detto mia mamma! (Clara).

Porteremo con noi i sassi della amicizia: abbiamo dipinto dei sassi che lasceremo alla scuola primaria, per ricordarci di questa giornata e per creare un “ponte”, un cammino di sassi colorati tra le due scuole! A settembre, il primo giorno di scuola ci saranno ad accoglierci ed accompagnarci anche le nostre maestre della scuola dell’infanzia … per darci coraggio in questo importante passaggio (Progetto Continuità/ Progetto Accoglienza).

 

Quando ritorniamo a settembre nella scuola primaria troviamo le pietre … e ci ricordiamo della scuola dell’infanzia e degli amici che ci aspettano!(Giulia)

Io ho dipinto un cuore sul sasso! … perché vuol dire “ti voglio bene!” (Federico C), anch’io ho dipinto dei cuori, perché voglio bene agli altri bambini! (Alessandro)

Io ho dipinto un bambino, perché i compagni mi rendono felice! (Martina); io un arcobaleno, perché ha tanti colori ed è allegro! (Beatrice L); io ho dipinto un gatto, perché mi piacciono tanto! (Beatrice M).

Invece io ho dipinto un gelato, perché mi rende felice!(Simone); anch’io ho fatto un gelato, perché è il dolce che mi piace di più! (Emma S); io ho dipinto un fiore: perché i fiori sono molto importanti! (Elena)

 


Ed ora eccoci qui …, per l’occasione abbiamo messo anche le mascherine, come i grandi …

Caspita! È più bella di come pensavo!! (Cristian).

Bella tutta la scuola! Mi è piaciuta anche la mensa e maestra Manu è molto simpatica! (Federico S).

Sì anche a me è piaciuta: mi sono piaciute le forme dei banchi (Emma P); a me è piaciuta la palestra, il giardino e la biblioteca e … le maestre erano brave!! (Emma S); Sì le maestre erano allegre! E mi è piaciuta molto la palestra! (Michele); a me invece piacciono i libri: mi è piaciuta molto la biblioteca! (Gaia).

A me sono piaciuti i banchi che giravano … quelli con le rotelle! (Chloe).

Mi sono piaciuti i banchi e le sedie blu; c’era anche la Lim! … mia sorella Alice non mi ha mai raccontato nulla della scuola primaria … (Federico C); mio fratello Michele invece mi ha detto che si studia sempre … (Simone).


Purtroppo per colpa del Covid siamo potuti andare solo una volta alla scuola primaria; non abbiamo potuto fare le attività con i bambini della primaria …; non abbiamo potuto incontrare i bambini più grandi né i nostri fratelli o sorelle.

Abbiamo conosciuto solo due maestre: maestra Pasqua e maestra Manuela, però ci sono piaciute tantissimo e ci hanno fatto visitare la scuola in modo divertente!

Alla fine della visita ci hanno accompagnati in un posto magico, il giardino, sì proprio quello che per anni abbiamo intravisto dietro la cancellata del nostro cortile!

Abbiamo scoperto che ci sono degli alberi fatati, in cui vivono misteriosi scoiattoli; anche alla scuola primaria – come alla scuola dell’infanzia- c’è “l’aula nel bosco” … però la nostra è più colorata … e fanno i compiti in giardino … se non piove!

È stata una bella visita! Ora siamo un po’ più tranquilli e anche cambiare scuola ci sembra una nuova avventura!

Auguri meravigliosi bambini della sezione C!!


Scuola dell'Infanzia di via Gagarin, a cura dell'insegnante Mariolina Argiolas




Quando l'unione fa... Educazione! Scuola dell'Infanzia di via Gagarin, a cura dell'insegnante Mariolina Argiolas


PERCORSO DI EDUCAZIONE CIVICA DEI PICCOLI DELLA  SEZ D DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “GAGARIN”


I piccoli alunni della sez D – una sezione omogenea di treenni- hanno iniziato il loro percorso scolastico annuale alla scoperta delle “regole”:  per stare bene insieme in classe, per giocare  in giardino, per pranzare  in mensa e …  per aver cura e rispettare l’ambiente!

Attraverso la mediazione del gioco, nel corso delle  attività didattiche i bambini sono stati guidati ad esplorare l’ambiente naturale che li circonda, promuovendo atteggiamenti di curiosità, interesse, rispetto per se stessi e gli altri.

I piccoli hanno avuto la possibilità di vivere le prime esperienze di cittadinanza, scoprendo l’altro da sé, confrontandosi con la necessità di regole da rispettare per il reciproco benessere: hanno mosso i primi passi verso quello che diventerà il loro futuro di cittadini attivi, consapevoli e responsabili. 

Tante sono state le occasioni per stimolare la curiosità e l’interesse nei bambini: Giornata mondiale della gentilezza, Giornata Mondiale della terra, Festa del papà e della mamma, Giornata Mondiale delle api, la raccolta differenziata dei rifiuti, etc.





Tuttavia, affinché  le regole si trasformino in comportamenti ed abitudini di vita consolidate, è indispensabile il raccordo educativo tra scuola e famiglia e, pur nelle difficoltà di un anno particolare – in cui sono state sospese tutte le occasioni di partecipazione attiva dei genitori all’interno della scuola- si è sempre cercato di favorire la comunicazione e l’interscambio educativo.

In particolare, in occasione della festa della mamma, sono state realizzate delle marionette: due contenitori  per la spazzatura (carta e plastica) e due immagini di mondo (felice/pulito e triste/inquinato); esse sono state l’input motivazionale per la creazione a casa  di storie e filastrocche,  simpatiche ed originali, che hanno rafforzato il messaggio educativo, superando così le barriere della cancellata scolastica!



“C’era una volta la principessa Terra: bella verde e sana …”

“Angelina è una ragazza … che aveva fondato il club dei bambini ecologisti …”

“In un tempo lontano le persone buttavano la spazzatura in ogni dove …”

 

 Il coinvolgimento delle famiglie nelle attività proposte ha portato alla realizzazione di storie e pensieri che hanno avuto un forte impatto emotivo nei bambini e, soprattutto ha fatto sì che l’obiettivo educativo divenisse un obiettivo condiviso e “vissuto” dai bambini sia a scuola che in famiglia!

 

Filastrocca sulla raccolta differenziata

 

La plastica che non usiamo più;

la buttiamo nel cestino col coperchio blu;

nell’indifferenziato va quello che è sporco

e non può essere più usato;

nel contenitore marroncino

i resti di cibo e qualche ossicino!

Nel bidone bianco mettiamo

qualche foglio di carta stanco;

nel bidone verde scuro

vanno vetro e lattine … cadute dal muro!


Scuola dell'Infanzia di via Gagarin, a cura dell'insegnante Mariolina Argiolas




Easter Bonnet Parade, a cura delle Classi 5^A e 5^B, Scuola Primaria, insegnante Pina Pala

 

Easter Bonnet Parade, a cura delle Classi 5^A e 5^B, Scuola Primaria, insegnante Pina Pala  

ARTICOLI YOUNG

Di Cloe Lai

Easter bonnet parade, i bambini sfilano a scuola

Festeggiamo nel mese di maggio la Pasqua e l’arrivo della Primavera?

Miei carissimi lettori young, oggi vi parlerò della Pasqua.

Il 19 maggio 2021 gli alunni delle quarte e delle quinte della scuola Gianni Rodari hanno sfilato per l’Easter Bonnet Parade, una sfilata di Pasqua tradizionale americana.

Le classi si sono ritrovate tutte nel cortile della scuola. I bambini indossavano buffi cappelli colorati, decorati a scuola  con fiocchi, pulcini, conigli fiori e uova di plastica. Non tutti avevano un cappello da poter utilizzare, quindi hanno semplicemente decorato un cartoncino a misura della propria testa.

A guidare ogni classe c’erano le docenti, gli alunni sfilavano in fila indiana e il primo alunno della fila portava un cartello in cui c’era scritto il nome della classe.

La sfilata era accompagnata dalla musica. Chi dirigeva tutto era maestra Veronica che insegna inglese nelle classi quarte e quinte.

I premi erano dei cioccolatini, ma a tutte le classi è stato dato un attestato di partecipazione,

Voi, dopo questa lettura, vi chiederete? “Ma perché questa sfilata si è svolta a maggio?”

Beh, perché la scuola era stata chiusa a causa COVID. La sfilata, infatti, si sarebbe dovuta tenere il 31 marzo 2021

 

Easter Bonnet Parade

Di Elisa Nieddu

A Sestu, nella scuola primaria Gianni Rodari, il 19 maggio 2021, verso le ore 11.00 del mattino, si è svolta la prima edizione dell’ EASTER BONNET PARADE, una sfilata con  cappelli realizzati dai bambini a tema Pasqua-Primavera. La manifestazione è stata organizzata dalle insegnanti Veronica Sanna, Pina Pala, Cinzia Sanna e altri docenti.

Hanno partecipato gli alunni delle classi quarte e quinte  che, accompagnati dalla musica, hanno sfilato guidati dalle insegnanti. Dopo aver sfilato, i partecipanti hanno ricevuto degli ovetti di cioccolato e l’attestato di partecipazione.

P.S. L’evento si è svolto il 19 maggio anziché a fine marzo a causa del COVID che ha comportato la chiusura della scuola.









Cittadini del mondo... digitale - Bulli e Cyberbulli, a cura delle Classi 5^A e 5^B, Scuola Primaria, insegnante Pina Pala

 

A cura delle classi 5 A e 5 B

                                       Insegnante Pina Pala

CITTADINI DEL MONDO … DIGITALE

 

BULLI E CYBERBULLI

di Sara Ferru

Attività di ricerca  e riflessioni tratte dal libro “Leggere è”

A  TUTTI CAPITA DI INCONTRARE QUALCHE PREPOTENTE OGNI TANTO.

A VOLTE QUESTA PREPOTENZA DIVENTA QUOTIDIANA, PERCI0` BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE.

Come difendersi da un bullo o da un cyberbullo?

LA PRIMA COSA DA FARE E´ PARLARNE CON QUALCUNO IN CUI HAI FIDUCIA: UN GENITORE, UN INSEGNANTE OPPURE UN ADULTO

QUANDO LE PREPOTENZE DI UN BULLO VENGONO FATTE TRAMITE UN MESSAGGIO SULLO SMARTPHONE, TRAMITE UNA MAIL O CON UN VIDEO SU YOUTUBE, CIOE´ ATTRAVERSO METODI TECNOLOGICI, ALLORA PARLIAMO DI CYBERBULLISMO.

APPARENTEMENTE IL CYBERBULLISMO POTREBBE SEMBRARE MENO GRAVE DEL BULLISMO “VECCHIO STILE”. INFATTI, ABBIAMO LA SENSAZIONE DI ESSERE AL SICURO DIETRO UNO SCHERMO DOVE NESSUNO PUO’ FARCI MALE DAVVERO. MA I BULLI POSSONO COLPIRCI ANCHE USANDO UNA TASTIERA E… POSSONO FARE MOLTI DANNI.

Se tutti noi iniziamo a segnalare le brutte cose del web, possiamo costruire una rete migliore.

IL BUON CITTADINO DIGITALE

di Rebecca Pastorino

ECCO ALCUNE REGOLE DA TENER PRESENTE PER EVITARE DI CORRERE RISCHI QUANDO SI USANO LE TECNOLOGIE DIGITALI

·       Nelle chat, nei forum e nei giochi di ruolo non dare mai la tua identità e il numero di cellulare o di casa.

·       Mai mentire sull'età. Non iscriviti mai a un social network vietato ai minori di 18 anni perché metti a rischio te stesso o te stessa.

·       Buona educazione sempre. Ricordati che ciò che carichi in rete rimane: se insulti qualcuno potrebbe sporgere denuncia, anche se pensi di aver cancellato tutto.

·       Prima di postare una foto o un video chiedi il permesso.

·       Ricordati che le persone che ci sono in una foto o video siano d'accordo con te per postarla.

·       Mai condividere le informazioni altrui senza permesso.

Ti piacerebbe se lo facessero a te?

·       Se qualcosa non ti convince avvisa sempre un adulto. Se ti dovesse capitare di leggere qualcosa che ti disturba, sconosciuti che ti chiedono l'identità avvisa sempre un adulto.

·       Controlla sempre. Il web è il nostro: siamo noi a creare un buon ambiente web, noi a segnalare post violenti, gli abusi e le persone non rispettose.

·       Quando incroci una pubblicità, un testo o un'immagine che non ti piace, che ti disturba, che ritieni offensivo segnalalo a un adulto.

 

IL MANIFESTO DELLA COMUNICAZIONE NON OSTILE     

Di Aurora Cadau  

Spesso in internet le parole sono usate in modo offensivo. Questo manifesto della comunicazione non ostile è stato scritto per far riflettere sulla loro importanza e educare a un uso corretto della comunicazione in rete.

1.     Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho  il coraggio di dire di persona.

2.     Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

3.    Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario per esprimere al meglio quel che penso.

4.    Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre                  ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5.     Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6.     Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7.     Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

8.    Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9.    Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti o aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10.                      Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.                                     

 

DIZIONARIO DIGITALE ESSENZIALE

Di Daniel Carboni

CHAT: spazio virtuale in cui i partecipanti dialogano fra loro in tempo reale.

FORUM: comunità virtuale.

SOCIAL NETWORK: piattaforme digitali che mettono in contatto gruppi anche molto grandi di persone in tutto il mondo.

POSTARE: pubblicare in internet.

 

SCHERZO, LITIGIO E BULLISMO

LO SCHERZO è un evento divertente che non ha l’intenzione di ferire e contempla la reciprocità.

IL LITIGIO è un dissidio occasionale che nasce a causa di un’incomprensione, ad una differenza, a una competizione.

IL BULLISMO è una relazione fatta di prepotenze ripetute, in una situazione di squilibrio di forze.

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Un comportamento si configura reato se infrange una norma giuridica.


                           IL BULLO e/o IL CYBERBULLO:

·       Insulta-picchia-condiziona-minaccia-sbeffeggia-ridicolizza-intimidisce-isola.

·       È arrogante- aggressivo- cattivo-insolente-oppositivo-ostile-intollerante.

·       Vuole dominare sugli altri

·       Si nasconde dietro al gruppo o dietro una tastiera (i leoni da tastiera)

·       Ha un comportamento ANTISOCIALE

 

 

Come difendersi dai cyberbulli

Di Alessia Pitzus

Il cyberbullo agisce spesso in maniera anonima, infatti adotta nomi falsi. Si sente sicuro perché non c’è un contatto diretto tra lui e la vittima. Il cyberbullo può fingersi amico ma poi pubblica su internet le confidenze che gli vengono fatte.

Pe evitare questo non bisogna mai mettere online dati personali (indirizzo, numero di cellulare, scuola frequentata) oppure le foto e i video perché, una volta pubblicati, la loro diffusione non può più essere controllata.

Non bisogna MAI rispondere ai bulli che inviano messaggi offensivi, ma bisogna scrivere il giorno e l’ora in cui sono arrivati, così potranno essere usati come una prova contro il bullo. In ogni caso, vale sempre la stessa regola: se qualcosa ci infastidisce o ci offende bisogna parlarne immediatamente di un adulto di cui ci fidiamo e che ci aiuterà ad affrontare il problema.

 

Profilo Di Un Bullo

Laboratorio di scrittura

Nella sedia vuota , davanti a te , c’è seduto un bullo …”

Di Riccardo Muscas

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo. E’ un maschio e ha diciotto anni. Indossa una felpa nera, ha dei piercing e dei tatuaggi.

Fanno impressione i suoi occhi, sembra sempre infuriato. La sua bocca è nera, colorata da una matita da trucco. E’ molto forte e muscoloso. Capisco che è un bullo perché prende in giro la gente, picchia alcuni compagni e prende in giro. Ad alcuni dice di fare qualcosa e loro lo fanno perché sono amici.

Secondo me si comporta così perché si sente sottovalutato e colpisce le persone nei loro punti deboli per sentirsi superiore agli altri. Anche io sono stato in questa situazione e hanno continuato perché il bersaglio più facile per un bullo è una persona sensibile come me.

 

Di Aurora Cadau

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo. E’ un maschio ed ha quattordici anni. E’ muscoloso ed è leggermente più alto della media per avere la sua età. Ha tre cicatrici: una sulla gamba sinistra, una sul polso destro e l’ultima sulla spalla destra. I suoi capelli sono biondi e molto spettinati, come se fossero degli spuntoni. I suoi occhi marroni, pieni di arroganza, sono molto aggressivi. Il suo sguardo è molto intollerante e mi guarda con aria di sfida e superiorità, come per intimidirmi. Con la bocca fa una smorfia: sembra disgustato. Ha un abbigliamento molto grezzo: ha una maglietta con le maniche strappate, rossa, con un teschio figurato con sopra una giacca senza maniche, nera e aperta; i suoi pantaloni sono grigi, larghi e con le tasche, mentre le sue scarpe gli arrivano alla caviglia e sono molto sporche. Si capisce subito che è un bullo dalla sua aria presuntuosa e menefreghista. Con i compagni non è per niente gentile, ruba le merende, minaccia, picchia, copia e insulta, dicendo loro anche parolacce. Secondo me si comporta così per sentirsi più forte degli altri e per dimostrare che lui non ha paura di niente, ma in realtà si sente molto debole e vorrebbe solo trovare dei veri amici.                                       


Di Giulia Soro

Davanti a me, nella sedia, è seduto un bullo. E' un maschio e ha ben sedici anni, i suoi occhi sono minacciosi, suscitano terrore e paura.

Guarda le persone, compresa me, come se lui fosse il RE e comandasse ogni cosa.

La sua mascella si stringe mentre i suoi denti digrignano fastidiosamente.

Nella lingua ha pure un piercing!

E' vestito senza grembiule perché non rispetta mai le regole, quindi ha una maglia (puzzolente) tutta strappata e scolorita, dei jeans strappati e delle semplici scarpe da calcio.

Prende sempre in giro i compagni, insultandoli nelle loro più grandi insicurezze, perché portano gli occhiali o sono un po' in carne o sono troppo magri.

Probabilmente si comporta in questo modo per attirare l'attenzione, perché in prima media veniva davvero preso in giro perché era “grasso”.

Ma non dovrebbe fare così anche perché, in realtà, ha un cuore d'oro e, in fondo, è veramente tanto dolce e debole.


Di Vanessa Argiolas 

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo. Il bullo che ho davanti a me è un maschio, ha 12 anni; è magro e alto, dalla sua espressione si capisce subito che è antipatico e insolente, guarda le persone come se fossero la disgrazia della terra facendole sentire inferiori a lui. La sua bocca è sottile, ma quando passano le persone diventa grande con un sorriso un bel po’ fastidioso. Indossa una felpa nera con il cappuccio e dei jeans neri strappati .

 Visto da lontano non sembra un bullo ma il suo sguardo lo fa capire subito, con i compagni si comporta molto male dicendo a tutti ogni volta che passano vicino a lui almeno un loro difetto. Secondo me si comporta così da quando, purtroppo, ha perso sua nonna che è morta per colpa del cancro, la nonna era per lui sicuramente un punto di riferimento e dal giorno si comporta così per nascondere la sua debolezza.


Di Alessandro Pitzanti

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo.

 È un maschio e ha 15 anni.

 È muscoloso, mi guarda con uno sguardo divertito e credo che guardi allo stesso modo gli altri.

Ha quasi sempre un ghigno malefico come se volesse dire che non sei mai al sicuro quando c’è lui.

Ha i vestiti strappati e sporchi, è pieno di tatuaggi e, per sentirsi più grande, fuma.

L’atteggiamento che mi fa capire che è un bullo è il suo comportamento ANTISOCIALE.

Con i miei compagni si comporta come se fosse il re e se non eseguono gli ordini vengono picchiati. Un bullo tende sempre ad esagerare.

Secondo me si comporta così perché quando era più piccolo ha subito atti di bullismo.


Di Marta Piras

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo.

E’ un maschio e ha 14 anni. Il suo aspetto fisico è robusto e alto.

Il bullo ha un’espressione malefica e minacciosa, il suo sguardo fa scappare la gente. La bocca è carnosa e screpolata. I vestiti hanno le caratteristiche proprio di un bullo, ha una giacca nera con un cappuccio e dei jeans strappati nelle ginocchia. Il suo comportamento è da bullo, me lo fa capire perché minaccia i miei compagni, li prende in giro e fa le foto più imbarazzanti a tutta la classe. Secondo me si comporta così perché tutte le persone lo escludono e non lo vogliono come amico.

  

 Nei Panni di Un Bullo

Laboratorio di scrittura

“Immagina di esser tu il bullo, immedesimati in lui, come ti vedresti?”

 

Di Arianna Barracciu

Mi chiamo Arianna e sono una bulla. Mi piace andare a scuola, ma solo per prendere in giro gli altri. È molto divertente essere bulla, posso fare quello che voglio e tutti mi rispettano perché mi temono.

Ogni giorno, all'entrata, copio i compiti del secchione della classe e gli sequestro i dolci che porta a scuola. Alla ricreazione il mio passatempo preferito è mangiare la merenda di una compagna. Ma la cosa che mi diverte di più è spingere la "grassoccia" giù per le scale; è veramente ridicola! Quando mi annoio ad ascoltare la maestra scarabocchio sui quaderni della mia compagna di banco e cerco nel suo astuccio qualcosa da portare via.

Nessuno osa mettersi contro di me, e se qualcuno ci prova, posso sempre contare sulle mie aiutanti. Mi basta un'occhiata per ottenere quello che voglio e per questo mi sento molto forte. Spesso mi caccio nei guai e mi mandano a casa; ma non mi importa, così almeno non ascolto la maestra che blatera.

 

Di Cloe Lai

Io sono una bulla e mi chiamo Cloe. Mi piace incutere paura, infatti mi chiamano tutti “La Pantera Killer”.

Sono magra, ma non troppo (peso 27 kg) e sono alta. Mi piace dare nell’occhio, infatti indosso sempre felpe viola, gialle, verdi, rosa e celesti che scoprono l’ombelico. I miei pantaloni non sono di jeans: sono fatti di semplice cotone bianco, rosso glitterato e sfumature fluo. Adoro mettere i collari e abbinarli ai miei elastici e all’abbigliamento: se mi vesto con la felpa rosa e i pantaloni bianchi metto il collare rosa pelle e l’elastico bianco con le perline blu. Gli orecchini non sono così sfavillanti: sono allergica alla BIJOTTERIA, quindi li metto solo se sono in oro.

Non ho una vasta scelta: o quelli a forma di coccinella o quelli tondi o quelli a forma di gatto. Uso sempre le scarpe da tennis e metto lo smalto rosa e blu glitterato.

Sono bravissima in italiano, soprattutto nei testi, e ho un segreto: vorrei diventare scrittrice. In matematica sto migliorando. Riesco anche a farmi degli amici.

Io sono una bulla solo perché così mi sento più forte, ma in realtà sono educata e fragile. Bene, questo è tutto.

Alla prossima!

P.S. nella terz’ultima riga e nella prima mi immedesimo in una bulla, mentre nelle altre sono io, proprio me stessa, nel mio aspetto fisico e nelle mie abitudini.


Di Martina Melis

Ciao, sono una vera e propria bulla, anzi non vi saluto neanche! Non so nemmeno cosa vuol dire essere educata perché ormai la mia routine quotidiana è essere maleducata, non rispetto le regole perché altrimenti sarei una bambina brava e io invece voglio essere malefica. Le regole sono troppo giuste e noiose, la mia passione è prendere in giro gli altri, sia per l’aspetto fisico che mentale, anche perché facendo così sarò la regina della scuola e sarò anche temuta da tutti. Mi piace molto far arrabbiare le maestre, mi diverto tantissimo a tormentare i bambini più piccoli di me e anche quelli più bassi, a volte rubo le merende, i soldi e i libri che poi rivendo perché tanto io non studio e penso solo ai miei poster di teschi luccicanti (sarà proprio così?).

 

Di Chiara Pinna

Ehi ciao piccoli poppanti, io sono Chiara la bulla della scuola! Mi vesto sempre tutta di nero e tengo sempre il cappuccio in testa, sia di giorno che di notte. A me piace prendere in giro tutti, adulti e bambini ovvero quei poppanti dei miei compagni, persino i miei genitori. Sono super conosciuta in modo negativo e di questo ne sono fiera, vuol dire che tutti hanno paura di me. Rubo e faccio sgambetti a quelli che passano.

Ti conviene stare attento perché anche se sei perfetto un difetto lo trovo comunque! (Ma, non ditelo a nessuno, anch’io ne ho tanti!)

Di Aurora Cadau

Io sono una bulla e sono molto aggressiva, arrogante, presuntuosa e prepotente. Mi diverte vedere gli altri soffrire, essere presi in giro o essere isolati.

Non rispetto per niente le regole e dico un sacco di parolacce, picchio, rubo, ridicolizzo e minaccio. Tutti hanno paura di me e quindi non mi contraddicono mai. Non studio mai niente, tanto copio. Fare i compiti? Ah ah ah! Quelli sono cose da “sfigati”! A me basta minacciare per avere i compiti già fatti. Quando qualcuno cerca di contrastarmi lo insulto e lo sbeffeggio di fronte a tutti per fargli capire chi è il più forte.

Però io in realtà faccio così perché sono molto insicura, ma anche per costruirmi una corazza che mi difenda da tutte le cose brutte che mi sono successe. In realtà cerco soltanto qualcuno che mi voglia bene per come sono…

 




 

Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

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