lunedì 28 giugno 2021

Cittadini del mondo... digitale - Bulli e Cyberbulli, a cura delle Classi 5^A e 5^B, Scuola Primaria, insegnante Pina Pala

 

A cura delle classi 5 A e 5 B

                                       Insegnante Pina Pala

CITTADINI DEL MONDO … DIGITALE

 

BULLI E CYBERBULLI

di Sara Ferru

Attività di ricerca  e riflessioni tratte dal libro “Leggere è”

A  TUTTI CAPITA DI INCONTRARE QUALCHE PREPOTENTE OGNI TANTO.

A VOLTE QUESTA PREPOTENZA DIVENTA QUOTIDIANA, PERCI0` BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE.

Come difendersi da un bullo o da un cyberbullo?

LA PRIMA COSA DA FARE E´ PARLARNE CON QUALCUNO IN CUI HAI FIDUCIA: UN GENITORE, UN INSEGNANTE OPPURE UN ADULTO

QUANDO LE PREPOTENZE DI UN BULLO VENGONO FATTE TRAMITE UN MESSAGGIO SULLO SMARTPHONE, TRAMITE UNA MAIL O CON UN VIDEO SU YOUTUBE, CIOE´ ATTRAVERSO METODI TECNOLOGICI, ALLORA PARLIAMO DI CYBERBULLISMO.

APPARENTEMENTE IL CYBERBULLISMO POTREBBE SEMBRARE MENO GRAVE DEL BULLISMO “VECCHIO STILE”. INFATTI, ABBIAMO LA SENSAZIONE DI ESSERE AL SICURO DIETRO UNO SCHERMO DOVE NESSUNO PUO’ FARCI MALE DAVVERO. MA I BULLI POSSONO COLPIRCI ANCHE USANDO UNA TASTIERA E… POSSONO FARE MOLTI DANNI.

Se tutti noi iniziamo a segnalare le brutte cose del web, possiamo costruire una rete migliore.

IL BUON CITTADINO DIGITALE

di Rebecca Pastorino

ECCO ALCUNE REGOLE DA TENER PRESENTE PER EVITARE DI CORRERE RISCHI QUANDO SI USANO LE TECNOLOGIE DIGITALI

·       Nelle chat, nei forum e nei giochi di ruolo non dare mai la tua identità e il numero di cellulare o di casa.

·       Mai mentire sull'età. Non iscriviti mai a un social network vietato ai minori di 18 anni perché metti a rischio te stesso o te stessa.

·       Buona educazione sempre. Ricordati che ciò che carichi in rete rimane: se insulti qualcuno potrebbe sporgere denuncia, anche se pensi di aver cancellato tutto.

·       Prima di postare una foto o un video chiedi il permesso.

·       Ricordati che le persone che ci sono in una foto o video siano d'accordo con te per postarla.

·       Mai condividere le informazioni altrui senza permesso.

Ti piacerebbe se lo facessero a te?

·       Se qualcosa non ti convince avvisa sempre un adulto. Se ti dovesse capitare di leggere qualcosa che ti disturba, sconosciuti che ti chiedono l'identità avvisa sempre un adulto.

·       Controlla sempre. Il web è il nostro: siamo noi a creare un buon ambiente web, noi a segnalare post violenti, gli abusi e le persone non rispettose.

·       Quando incroci una pubblicità, un testo o un'immagine che non ti piace, che ti disturba, che ritieni offensivo segnalalo a un adulto.

 

IL MANIFESTO DELLA COMUNICAZIONE NON OSTILE     

Di Aurora Cadau  

Spesso in internet le parole sono usate in modo offensivo. Questo manifesto della comunicazione non ostile è stato scritto per far riflettere sulla loro importanza e educare a un uso corretto della comunicazione in rete.

1.     Virtuale è reale. Dico o scrivo in rete solo cose che ho  il coraggio di dire di persona.

2.     Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

3.    Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario per esprimere al meglio quel che penso.

4.    Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre                  ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5.     Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6.     Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7.     Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

8.    Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9.    Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti o aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10.                      Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.                                     

 

DIZIONARIO DIGITALE ESSENZIALE

Di Daniel Carboni

CHAT: spazio virtuale in cui i partecipanti dialogano fra loro in tempo reale.

FORUM: comunità virtuale.

SOCIAL NETWORK: piattaforme digitali che mettono in contatto gruppi anche molto grandi di persone in tutto il mondo.

POSTARE: pubblicare in internet.

 

SCHERZO, LITIGIO E BULLISMO

LO SCHERZO è un evento divertente che non ha l’intenzione di ferire e contempla la reciprocità.

IL LITIGIO è un dissidio occasionale che nasce a causa di un’incomprensione, ad una differenza, a una competizione.

IL BULLISMO è una relazione fatta di prepotenze ripetute, in una situazione di squilibrio di forze.

_

Un comportamento si configura reato se infrange una norma giuridica.


                           IL BULLO e/o IL CYBERBULLO:

·       Insulta-picchia-condiziona-minaccia-sbeffeggia-ridicolizza-intimidisce-isola.

·       È arrogante- aggressivo- cattivo-insolente-oppositivo-ostile-intollerante.

·       Vuole dominare sugli altri

·       Si nasconde dietro al gruppo o dietro una tastiera (i leoni da tastiera)

·       Ha un comportamento ANTISOCIALE

 

 

Come difendersi dai cyberbulli

Di Alessia Pitzus

Il cyberbullo agisce spesso in maniera anonima, infatti adotta nomi falsi. Si sente sicuro perché non c’è un contatto diretto tra lui e la vittima. Il cyberbullo può fingersi amico ma poi pubblica su internet le confidenze che gli vengono fatte.

Pe evitare questo non bisogna mai mettere online dati personali (indirizzo, numero di cellulare, scuola frequentata) oppure le foto e i video perché, una volta pubblicati, la loro diffusione non può più essere controllata.

Non bisogna MAI rispondere ai bulli che inviano messaggi offensivi, ma bisogna scrivere il giorno e l’ora in cui sono arrivati, così potranno essere usati come una prova contro il bullo. In ogni caso, vale sempre la stessa regola: se qualcosa ci infastidisce o ci offende bisogna parlarne immediatamente di un adulto di cui ci fidiamo e che ci aiuterà ad affrontare il problema.

 

Profilo Di Un Bullo

Laboratorio di scrittura

Nella sedia vuota , davanti a te , c’è seduto un bullo …”

Di Riccardo Muscas

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo. E’ un maschio e ha diciotto anni. Indossa una felpa nera, ha dei piercing e dei tatuaggi.

Fanno impressione i suoi occhi, sembra sempre infuriato. La sua bocca è nera, colorata da una matita da trucco. E’ molto forte e muscoloso. Capisco che è un bullo perché prende in giro la gente, picchia alcuni compagni e prende in giro. Ad alcuni dice di fare qualcosa e loro lo fanno perché sono amici.

Secondo me si comporta così perché si sente sottovalutato e colpisce le persone nei loro punti deboli per sentirsi superiore agli altri. Anche io sono stato in questa situazione e hanno continuato perché il bersaglio più facile per un bullo è una persona sensibile come me.

 

Di Aurora Cadau

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo. E’ un maschio ed ha quattordici anni. E’ muscoloso ed è leggermente più alto della media per avere la sua età. Ha tre cicatrici: una sulla gamba sinistra, una sul polso destro e l’ultima sulla spalla destra. I suoi capelli sono biondi e molto spettinati, come se fossero degli spuntoni. I suoi occhi marroni, pieni di arroganza, sono molto aggressivi. Il suo sguardo è molto intollerante e mi guarda con aria di sfida e superiorità, come per intimidirmi. Con la bocca fa una smorfia: sembra disgustato. Ha un abbigliamento molto grezzo: ha una maglietta con le maniche strappate, rossa, con un teschio figurato con sopra una giacca senza maniche, nera e aperta; i suoi pantaloni sono grigi, larghi e con le tasche, mentre le sue scarpe gli arrivano alla caviglia e sono molto sporche. Si capisce subito che è un bullo dalla sua aria presuntuosa e menefreghista. Con i compagni non è per niente gentile, ruba le merende, minaccia, picchia, copia e insulta, dicendo loro anche parolacce. Secondo me si comporta così per sentirsi più forte degli altri e per dimostrare che lui non ha paura di niente, ma in realtà si sente molto debole e vorrebbe solo trovare dei veri amici.                                       


Di Giulia Soro

Davanti a me, nella sedia, è seduto un bullo. E' un maschio e ha ben sedici anni, i suoi occhi sono minacciosi, suscitano terrore e paura.

Guarda le persone, compresa me, come se lui fosse il RE e comandasse ogni cosa.

La sua mascella si stringe mentre i suoi denti digrignano fastidiosamente.

Nella lingua ha pure un piercing!

E' vestito senza grembiule perché non rispetta mai le regole, quindi ha una maglia (puzzolente) tutta strappata e scolorita, dei jeans strappati e delle semplici scarpe da calcio.

Prende sempre in giro i compagni, insultandoli nelle loro più grandi insicurezze, perché portano gli occhiali o sono un po' in carne o sono troppo magri.

Probabilmente si comporta in questo modo per attirare l'attenzione, perché in prima media veniva davvero preso in giro perché era “grasso”.

Ma non dovrebbe fare così anche perché, in realtà, ha un cuore d'oro e, in fondo, è veramente tanto dolce e debole.


Di Vanessa Argiolas 

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo. Il bullo che ho davanti a me è un maschio, ha 12 anni; è magro e alto, dalla sua espressione si capisce subito che è antipatico e insolente, guarda le persone come se fossero la disgrazia della terra facendole sentire inferiori a lui. La sua bocca è sottile, ma quando passano le persone diventa grande con un sorriso un bel po’ fastidioso. Indossa una felpa nera con il cappuccio e dei jeans neri strappati .

 Visto da lontano non sembra un bullo ma il suo sguardo lo fa capire subito, con i compagni si comporta molto male dicendo a tutti ogni volta che passano vicino a lui almeno un loro difetto. Secondo me si comporta così da quando, purtroppo, ha perso sua nonna che è morta per colpa del cancro, la nonna era per lui sicuramente un punto di riferimento e dal giorno si comporta così per nascondere la sua debolezza.


Di Alessandro Pitzanti

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo.

 È un maschio e ha 15 anni.

 È muscoloso, mi guarda con uno sguardo divertito e credo che guardi allo stesso modo gli altri.

Ha quasi sempre un ghigno malefico come se volesse dire che non sei mai al sicuro quando c’è lui.

Ha i vestiti strappati e sporchi, è pieno di tatuaggi e, per sentirsi più grande, fuma.

L’atteggiamento che mi fa capire che è un bullo è il suo comportamento ANTISOCIALE.

Con i miei compagni si comporta come se fosse il re e se non eseguono gli ordini vengono picchiati. Un bullo tende sempre ad esagerare.

Secondo me si comporta così perché quando era più piccolo ha subito atti di bullismo.


Di Marta Piras

Davanti a me, nella sedia vuota, è seduto un bullo.

E’ un maschio e ha 14 anni. Il suo aspetto fisico è robusto e alto.

Il bullo ha un’espressione malefica e minacciosa, il suo sguardo fa scappare la gente. La bocca è carnosa e screpolata. I vestiti hanno le caratteristiche proprio di un bullo, ha una giacca nera con un cappuccio e dei jeans strappati nelle ginocchia. Il suo comportamento è da bullo, me lo fa capire perché minaccia i miei compagni, li prende in giro e fa le foto più imbarazzanti a tutta la classe. Secondo me si comporta così perché tutte le persone lo escludono e non lo vogliono come amico.

  

 Nei Panni di Un Bullo

Laboratorio di scrittura

“Immagina di esser tu il bullo, immedesimati in lui, come ti vedresti?”

 

Di Arianna Barracciu

Mi chiamo Arianna e sono una bulla. Mi piace andare a scuola, ma solo per prendere in giro gli altri. È molto divertente essere bulla, posso fare quello che voglio e tutti mi rispettano perché mi temono.

Ogni giorno, all'entrata, copio i compiti del secchione della classe e gli sequestro i dolci che porta a scuola. Alla ricreazione il mio passatempo preferito è mangiare la merenda di una compagna. Ma la cosa che mi diverte di più è spingere la "grassoccia" giù per le scale; è veramente ridicola! Quando mi annoio ad ascoltare la maestra scarabocchio sui quaderni della mia compagna di banco e cerco nel suo astuccio qualcosa da portare via.

Nessuno osa mettersi contro di me, e se qualcuno ci prova, posso sempre contare sulle mie aiutanti. Mi basta un'occhiata per ottenere quello che voglio e per questo mi sento molto forte. Spesso mi caccio nei guai e mi mandano a casa; ma non mi importa, così almeno non ascolto la maestra che blatera.

 

Di Cloe Lai

Io sono una bulla e mi chiamo Cloe. Mi piace incutere paura, infatti mi chiamano tutti “La Pantera Killer”.

Sono magra, ma non troppo (peso 27 kg) e sono alta. Mi piace dare nell’occhio, infatti indosso sempre felpe viola, gialle, verdi, rosa e celesti che scoprono l’ombelico. I miei pantaloni non sono di jeans: sono fatti di semplice cotone bianco, rosso glitterato e sfumature fluo. Adoro mettere i collari e abbinarli ai miei elastici e all’abbigliamento: se mi vesto con la felpa rosa e i pantaloni bianchi metto il collare rosa pelle e l’elastico bianco con le perline blu. Gli orecchini non sono così sfavillanti: sono allergica alla BIJOTTERIA, quindi li metto solo se sono in oro.

Non ho una vasta scelta: o quelli a forma di coccinella o quelli tondi o quelli a forma di gatto. Uso sempre le scarpe da tennis e metto lo smalto rosa e blu glitterato.

Sono bravissima in italiano, soprattutto nei testi, e ho un segreto: vorrei diventare scrittrice. In matematica sto migliorando. Riesco anche a farmi degli amici.

Io sono una bulla solo perché così mi sento più forte, ma in realtà sono educata e fragile. Bene, questo è tutto.

Alla prossima!

P.S. nella terz’ultima riga e nella prima mi immedesimo in una bulla, mentre nelle altre sono io, proprio me stessa, nel mio aspetto fisico e nelle mie abitudini.


Di Martina Melis

Ciao, sono una vera e propria bulla, anzi non vi saluto neanche! Non so nemmeno cosa vuol dire essere educata perché ormai la mia routine quotidiana è essere maleducata, non rispetto le regole perché altrimenti sarei una bambina brava e io invece voglio essere malefica. Le regole sono troppo giuste e noiose, la mia passione è prendere in giro gli altri, sia per l’aspetto fisico che mentale, anche perché facendo così sarò la regina della scuola e sarò anche temuta da tutti. Mi piace molto far arrabbiare le maestre, mi diverto tantissimo a tormentare i bambini più piccoli di me e anche quelli più bassi, a volte rubo le merende, i soldi e i libri che poi rivendo perché tanto io non studio e penso solo ai miei poster di teschi luccicanti (sarà proprio così?).

 

Di Chiara Pinna

Ehi ciao piccoli poppanti, io sono Chiara la bulla della scuola! Mi vesto sempre tutta di nero e tengo sempre il cappuccio in testa, sia di giorno che di notte. A me piace prendere in giro tutti, adulti e bambini ovvero quei poppanti dei miei compagni, persino i miei genitori. Sono super conosciuta in modo negativo e di questo ne sono fiera, vuol dire che tutti hanno paura di me. Rubo e faccio sgambetti a quelli che passano.

Ti conviene stare attento perché anche se sei perfetto un difetto lo trovo comunque! (Ma, non ditelo a nessuno, anch’io ne ho tanti!)

Di Aurora Cadau

Io sono una bulla e sono molto aggressiva, arrogante, presuntuosa e prepotente. Mi diverte vedere gli altri soffrire, essere presi in giro o essere isolati.

Non rispetto per niente le regole e dico un sacco di parolacce, picchio, rubo, ridicolizzo e minaccio. Tutti hanno paura di me e quindi non mi contraddicono mai. Non studio mai niente, tanto copio. Fare i compiti? Ah ah ah! Quelli sono cose da “sfigati”! A me basta minacciare per avere i compiti già fatti. Quando qualcuno cerca di contrastarmi lo insulto e lo sbeffeggio di fronte a tutti per fargli capire chi è il più forte.

Però io in realtà faccio così perché sono molto insicura, ma anche per costruirmi una corazza che mi difenda da tutte le cose brutte che mi sono successe. In realtà cerco soltanto qualcuno che mi voglia bene per come sono…

 




 

Nessun commento:

Posta un commento

Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...