lunedì 28 giugno 2021

Le interviste ai professori e ai collaboratori scolastici, di Federica Pinna, Classe 1^D, Scuola secondaria di Primo grado

 

I COLLABORATORI SCOLASTICI

 

D.: Come le è cambiata la vita scolastica da quando c’è il COVID?

R.: La prima volta che ho iniziato a lavorare in questo settore c’era già il COVID, ma poiché avevo già fatto altri lavori, ho comunque avuto due sensazioni, una bella e una brutta: la bella è stata ricominciare a lavorare dopo un periodo di disoccupazione; la brutta è stata sentirsi turbata per il periodo rischioso della pandemia e non riuscire a conciliare i miei doveri di mamma.

 

D.: È molto stressante controllare ed obbligare gli alunni a mettere il gel igienizzante sulle mani?

R.: Non è stressante obbligare gli alunni a mettere il gel igienizzante sulle mani, ma è un loro dovere perché dobbiamo in tutti i modi impegnarci a prevenire il Covid. Però mi dispiace sottolineare che certi alunni non hanno capito l’importanza di tutto ciò e vogliano fare i furbi cercando di scampare l'igienizzazione.

 

D.: La vostra responsabilità è aumentata?

R.: Sì, la nostra responsabilità è aumentata perché prima si doveva pulire con i vari detersivi invece adesso si deve prima pulire con i detersivi e poi igienizzare anche con i vari alcol.


LA PROFESSORESSA BUA (Lettere)

 

D.: Come è cambiata per lei la vita scolastica da quando c’è il COVID?

R.: Non è stato facile abituarsi alle restrizioni e ai cambiamenti della DAD.

 

D.: È molto stressante controllare ed obbligare gli alunni a mettere il gel igienizzante sulle mani e la mascherina sul naso?

R.: Sì, molto, è difficile richiamare alcuni alunni a indossare correttamente la mascherina.

 

D.: La vostra responsabilità è aumentata?

R.: Sì, è aumentata molto, perché oltre a far rispettare le regole normali devi anche far rispettare le regole anti COVID.

 

D.. Le attività scolastiche sono molto cambiate?

R.. Durante la DAD sì, perché le lezioni devono sembrare più accattivanti, è più faticoso anche correggere i compiti e le verifiche orali sono più difficili perché non c’è la sicurezza che qualcuno stia leggendo e quindi copiando.

In presenza non ho notato molti cambiamenti, mentre in DAD noto meno partecipazione degli alunni.

 

LA PROFESSORESSA ATZENI (Inglese)

 

D.: Come è cambiata per lei la vita scolastica da quando c’è il COVID? Il rapporto con gli alunni è cambiato?

R.. E’ cambiata in peggio sotto vari aspetti, sia per quanto riguarda la didattica sia per ciò che concerne la relazione con gli alunni. Ad esempio, anche noi insegnanti siamo tenuti ad osservare le norme di sicurezza, tra le quali il distanziamento fisico - ciò significa che siamo limitati negli spostamenti all'interno dell’aula, non possiamo avvicinarci più di tanto agli alunni. Poi, la mascherina comporta spesso difficoltà di comprensione durante l’interazione ed è molto faticoso tenerla  per tante ore.

 

D.. È molto stressante controllare e obbligare gli alunni a mettere il gel igienizzante sulle mani e la mascherina sul naso?

R.: Direi di sì. Bisogna ricordare in continuazione di indossare la mascherina in modo corretto; mentre, per quanto riguarda il gel, in certi casi, viene utilizzato in modo improprio, ossia per giocare, con spargimento, a volte, sui banchi, sul materiale scolastico o per terra.

 

D.: La vostra responsabilità è aumentata?

R.: Sì, decisamente. Perché dobbiamo vigilare costantemente affinché gli alunni rispettino tutte le disposizioni sanitarie volte ad impedire il contagio.

 

D.: Le attività scolastiche sono molto cambiate?

R.: Sì, certamente.  Abbiamo dovuto imparare un nuovo modo di fare scuola, con la DaD, la quale, se da un lato è  stata utile per mantenere i contatti con gli alunni e garantire loro il diritto all'istruzione nei periodi di interruzione delle lezioni in presenza, dall'altro ha comportato svariati problemi: oltre alle difficoltà  dovute alla connessione, parte del tempo a disposizione andava perso per sollecitare gli studenti al rispetto del regolamento della DaD, che prevede, tra l'altro, l'attivazione della telecamera.

Inoltre, abbiamo dovuto rinunciare a tutte le occasioni di socializzazione e arricchimento culturale, quali le uscite didattiche, i viaggi di istruzione, i tanti progetti ai quali la nostra Scuola ha sempre partecipato.

 

IL PROFESSOR FRAU  (Educazione Motoria)

 

D.: Come è cambiata per lei la vita scolastica da quando c’è il Covid ?

R.: Per la mia materia le restrizioni hanno reso le lezioni più difficili e complicate, ho dovuto adeguare in base alle restrizioni imposte dal Ministero. Le mie lezioni erano basate soprattutto sul gioco e sulla fase ludica.

Il gioco è la base da cui si impara il rispetto delle regole, dei compagni.

 

D:  Il rapporto con gli alunni è cambiato?

R.: No, anche perché malgrado sia il primo anno che insegno in questa scuola, molti alunni li conoscevo.

 

D:  E’ molto stressante controllare ed obbligare gli alunni a mettere il gel igienizzante sulle mani e la mascherina sollevata?

R.: Devo dare merito ai ragazzi di essere stati ligi alle regole e dopo un primo momento di ambientamento non c’è stato bisogno di obbligare, addirittura alla fine dell’anno, nelle attività individuali all’aperto, dovevi ricordare che si poteva fare l’attività con la mascherina abbassata. 

D:  La vostra responsabilità è aumentata?

R.: No, la responsabilità è sempre uguale, non è cambiata.

 

D:  Le attività scolastiche sono cambiate?

R:  Si, perché manca la fase del gioco, della competizione e soprattutto i progetti sportivi. Durante la DAD manca il confronto pratico. I ragazzi hanno sofferto di questa limitazione. E’ stato difficile fare le lezioni teoriche di una materia in cui la pratica è la base di lavoro.

 

Federica Pinna, Classe 1^D, Scuola secondaria di Primo grado

 

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