lunedì 28 giugno 2021

Liliana Segre, di Giulia Lai, Classe 3^D, Scuola secondaria di Primo grado

Liliana Segre


Quest’anno nella mia classe, 3^D, insieme alla docente di Italiano, abbiamo trattato il tema della Shoah e uno dei maggiori esponenti di questo argomento è Liliana Segre.

In classe abbiamo guardato molti video su Liliana e abbiamo letto il suo libro "Scolpitelo nel vostro cuore", dove ci racconta la sua vita e ciò che ha vissuto nel campo di concentramento di Auschwitz.

Liliana Segre nasce a Milano il 10 settembre 1930, in una famiglia di origine ebraica. Nel 1938, in seguito alle leggi razziali fasciste, Liliana venne espulsa dalla scuola che frequentava, per il fatto di essere  ebrea. In seguito alle persecuzioni degli ebrei, il 10 dicembre 1940 provò a fuggire a Lugano insieme a suo padre e ai suoi due cugini, però vennero respinti dalle guardie. Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Arrivata nel campo di concentramento venne subito separata dal padre,  che non rivide mai più. Anche i suoi nonni vennero deportati e uccisi nelle camere a gas il 30 giugno 1944. Venne liberata il 1° maggio 1945 dal campo di Malchow dall’Armata Rossa. 

Al rientro visse con gli zii e in seguito con i nonni materni. Ritornata dal campo di concentramento Liliana era vuota, non era più quella di prima. Anche dopo essere tornata a casa, i suoi zii le dicevano che era tutto finito, ma lei non ritornò più la ragazza spensierata di prima.

Nel 1948 Liliana conobbe Alfredo Belli Paci, avvocato, anche lui ex prigioniero dei campi di concentramento nazisti. Si sposarono nel 1979  ed ebbero tre figli: Alberto, Luciano e Federica.

Nel 1997, al festival di Berlino, Liliana Segre ha fatto da testimone alla presentazione del film-documentario "Memoria" di Moni  Ovadia.  Il 19 gennaio 2018 il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la nomina Senatrice a vita.

Liliana porta la sua esperienze nelle scuole a racconta ciò che le è successo nei lager nazisti. Il suo  messaggio è quello di essere sempre empatici nei confronti degli altri e di non essere mai indifferenti, per non dimenticare e fare in modo che non accada più ciò che è successo.

Nel libro “Scolpitelo nel vostro cuore” racconta ai ragazzi ciò che ha vissuto quando aveva tredici anni nei campi di concentramento nazisti, degli anni terribili ad Auschwitz, fino alla sua liberazione. Racconta la sua storia, le sue emozioni e le sue paure in modo semplice, in modo da far emergere con semplicità la voce della bambina e della ragazza di allora. Manda un messaggio importante a tutti i ragazzi e alle generazioni future affinché certi orrori non accadano mai più  e, soprattutto, per ricordare sempre ciò che è successo e non dimenticare mai.

Questo libro per me è stato molto emozionante, fa davvero riflettere e pensare che una ragazzina di tredici anni e molte persone abbiano vissuto un orrore simile. Mi fa tanto riflettere perché anche mio bisnonno paterno è stato prigioniero nei campi di prigionia tedeschi. Mio nonno mi ha raccontato che veniva picchiato e che subiva ogni genere di umiliazioni. Finì lì perché si era rifiutato, dopo l’armistizio, di far parte della Repubblica di Salò. Quando rientrò a casa era molto cambiato, sia nel fisico che nell’animo.

E’ stato molto importante trattare in classe questo argomento. Infatti nel mio percorso d'esame di terza media ho deciso di trattare la storia di Liliana Segre e della Shoah.


Giulia Lai, Classe 3^D, Scuola secondaria di Primo grado

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