martedì 28 giugno 2022

Intervista a Luca Faraone, di Elisa Pinna, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado

 

Intervista a Luca Faraone

Oggi vi parlerò di Luca Faraone, di professione fa il producer

Per chi non lo sapesse, il producer è una persona che lavora nel settore della musica e si prende cura della produzione di un disco, guidando le registrazioni e i musicisti.

La sua passione per la musica è iniziata già da quando lui era piccolissimo tanto che lui stesso non ricorda i suoi esordi. Al suo primo compleanno gli hanno regalato un piccola chitarra a cui lui si è così affezionato da portarla sempre in giro. All’età di 4/5 anni ha iniziato a giocare a calcio e facendo il portiere - dato che non gli arrivava il pallone - ha richiesto di portare in campo insieme a lui la sua chitarra, per non annoiarsi. Più che usare i giocattoli abitualmente usati dai bambini, lui usava questo strumento ma non solo perché circondato in casa da tanti strumenti come un organo, dei bassi, un violino ecc. Da grande, per trovare più possibilità di lavoro con la musica si è trasferito a Londra. Qui un cantante che gli aperto le porte a varie altre collaborazioni è stato il britannico Craig David che aveva bloccato per un paio d’anni la sua attività artistica ed è tornato con un album in cui ha suonato proprio Luca. 

La prima canzone a cui ha lavorato qui in Italia è stata “Le vacanze” di Joan Thiele (https://open.spotify.com/track/5ZLXujaQWm4Q7BqpdwNFrK?si=ZZ11NyOpQNmTiPgTUaGIxQ&utm_source=copy-link). 

Poco dopo esser tornato da Londra è arrivata la collaborazione all’album “TAXI DRIVER” di Rkomi (https://open.spotify.com/album/4D04TN7Kw7Bq98kfDjUmgh?si=q8obowlLSpu1AHxyx1SqnQ&utm_source=copy-link).                                                                                          Il primo brano in cui ha suonato è stato “DIECIMILAVOCI” Rkomi ft. Ariete, a cui hanno fatto seguito altri pezzi. Anche nel 2021 ha collaborato con molti altri artisti.

I suoi studi nella scuola superiore non hanno contribuito direttamente all’approfondimento della musica perché ha fatto il liceo scientifico, ma ha conosciuto in quegli anni tanti musicisti e diverse persone che stimolavano il suo percorso successivo. 

Oggi suona principalmente la chitarra e il basso, che ha iniziato a suonare da piccolo, ma anche contrabbasso, batteria, piano e diversi strumenti che gli possono capitare tra le mani come l’ukulele, il banjo e percussioni di vario genere. Inoltre, producendo musica, ha il desiderio di provare qualsiasi strumento. 

Non ha un genere musicale preferito perché dipende anche dalle diverse emozioni e dalle situazioni che vive sul momento: può essere ispirato a fare un genere piuttosto che un altro, per questo fa il producer è un lavoro che gli permette di spaziare. 

Ha diretto l’orchestra di Sanremo per Rkomi e ci raccontato di come questa partecipazione sia stata una cosa molto improvvisa, nata da una chiamata di Shablo, anche lui producer, verso metà novembre che improvvisamente gli chiede: “ Ti va di dirigere l’orchestra a Sanremo per Mirko (Rkomi)?” e lui da quel momento, in breve tempo, si è trovato a dirigere l’orchestra di Sanremo. Per lui sono stati dei mesi pieni di impegni perché doveva fare la direzione d’orchestra per Rkomi, finire la canzone di Irama e preparare per entrambi i cantanti le cover per la quarta serata, abbiamo ascoltato le canzoni dei cantanti in gara divisi nelle prime due serate, nella terza un riepilogo di tutti i cantanti, la quarta la serata delle cover e nella quinta tutti i cantanti con conclusione del/dei vincitore/i; in più, con Irama stava chiudendo il disco “Il giorno in cui ho smesso di pensare”. (https://open.spotify.com/album/2bL1yZKdgMo1syeyCYDwhq?si=xff8gnR4SwayC5Opg_AFBA&utm_source=copy-link), uscito il 25 febbraio. 

Da “grande” si vede sempre impegnato nello stesso lavoro di adesso, più ampio, con più persone. A chi ha un sogno come il suo consiglia di seguirlo, questo sogno, e di perseverare con le passioni che più ci stimolano, essere belle persone anche nel socializzare per fare esperienze e avere senso del sacrificio. 

 

Elisa Pinna, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado



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