L’attentato
alle Torri Gemelle
Rimane
sempre nei nostri pensieri la catastrofe dell’11 settembre 2001, ovvero
l’attentato alle Torri Gemelle di New York.
Quel
giorno è stato un vero disastro, sono morte migliaia di persone, per
l’esattezza 2.996, e molte famiglie sono state distrutte.
Quel
giorno mio nonno si trovava a New York esattamente a due passi dal luogo della
tragedia.
Ecco
cosa è successo dal racconto di un uomo che ha vissuto quei momenti
direttamente.
Erano
le 7:30 a New York e mio nonno, come ogni giorno, stava andando a prendere il
fratello, Lewis, al lavoro. In quel momento ha sentito quel boato terrificante,
ha alzato la testa e ha visto i due aerei, prima il volo American Airlines e successivamente il volo United Airlines 175, colpire le due Torri, rispettivamente la Torre
Nord e la Torre Sud del World Trade
Center. In quel momento stava chiamando il fratello, ma senza ottenere
risposta. Dopo un po’ ha sentito il suo telefono squillare e ha guardato
chi fosse: era un numero che non conosceva. In preda all’ansia e immaginando il
peggio, ha risposto. Al telefono non c’era suo fratello, ma una soccorritrice e
cara amica di famiglia che aveva visto il corpo di Lewis steso in terra, senza
alcun segno di vita.
Per mio nonno è stato difficile pensare che aveva perso suo fratello minore che
per lui era come un figlio.
Mio nonno, senza pensare al pericolo e a ciò che lo circondava, è entrato in
mezzo alle macerie per aiutare i soccorritori che già si trovavano lì, convinto
di poter essere utile, dato che aveva fatto parte dei Marines. Le ricerche sono durate
alcuni giorni, ma i soccorritori non sono riusciti a trovare tutti vivi.
I giorni successivi sono stati molto difficili per mio nonno e per la sua
famiglia. Lui non è riuscito a superare il lutto ed è arrivato addirittura a
pensare di togliersi la vita, ma grazie all'aiuto della sua famiglia e di mia
nonna, che aveva conosciuto un anno prima, è riuscito ad andare avanti, anche
se ogni 11 settembre per lui è come una fredda giornata invernale, perché
riemergono quei terribili ricordi.
Ilenia
Bolli, Classe 3^E, Scuola secondaria di Primo grado
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