giovedì 1 febbraio 2024

L’atletica leggera - di Giorgia Garau, 1°D

Salto in alto in stile Fosbury

L’ATLETICA LEGGERA
Tante discipline per una grande passione


L’atletica leggera è fatta da diversi sport praticati in pista e alcune volte anche in strada. Molte persone pensano che l’atletica sia solo correre e nient’altro, ma non è assolutamente così poiché comprende tante discipline, come per esempio il salto in alto, il vortex, il salto in lungo, la marcia, la corsa a gli ostacoli. Partiamo però parlando della corsa e della marcia che sono abbastanza simili tra loro: ogni atleta viene valutato in base alle proprie capacità e da lì si scopre a quale categoria appartiene tra i velocisti, cioè tra gli atleti più portati per le corte distanze. C’è poi chi invece può dare il meglio tra i mezzofondisti, cioè gli atleti più portati per le distanze di medio-lunghe, e infine chi dimostra maggior resistenza nel fondo, cioè sulle lunghe distanze. Infine per la corsa vorrei ricordare la corsa a ostacoli: è una gara in cui bisogna correre e saltare delle barriere collocate a distanze fisse e può essere disputata sulla lunghezza di 100, 110 o 400 metri.


Adesso parliamo delle altre discipline: nel salto in lungo bisogna saltare più lontano possibile ricadendo in una buca di sabbia e qui atterrare a piedi uniti. Il vortex invece prende il nome da un attrezzo usato dagli atleti ed è come una specie di giavellotto corto, vagamente somigliante a un piccolo missile: in pratica bisogna lanciarlo il più lontano possibile, secondo la stessa logica di altre discipline come il lancio del giavellotto, del peso o del martello. Nel salto in alto bisogna saltare più in alto possibile al di sopra di un’asta flessibile parallela al terreno: nel corso delle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, un famoso saltatore statunitense di nome Dick Fosbury vinse la medaglia d’oro superando l’asticella a 2,24 metri sorvolandola di schiena per poi atterrare sul materasso di spalle. Il suo modo di saltare stupì il mondo intero e da allora lo stile “Fosbury” è usato praticamente da tutti i migliori saltatori professionisti.

di Giorgia Garau, 1°D

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