L’ISTRUZIONE DELLE DONNE

L’ISTRUZIONE DELLE DONNE, UNA BATTAGLIA ANCORA DA VINCERE

Nei Paesi in guerra le ragazze hanno maggiore probabilità di interrompere gli studi, rispetto alle coetanee negli Stati in pace.

di Gabriele Oppo, 1^Secondaria di Primo grado


La situazione nel mondo: 132 milioni di ragazze non vanno a scuola, tra cui 34,4 milioni dovrebbero frequentare le elementari e 97,4 milioni le scuole medie.


UNA SOLUZIONE NELLA LOTTA ALLA POVERTÀ

Nelle regioni del Mondo poco sviluppate capita spesso che le donne vengano fatte sposare precocemente, quando sono ancora bambine. Le ragazze istruite si sposano più tardi, imparano a prevenire malattie come l’HIV e la malaria, crescono figli più sani, meglio nutriti e andranno più spesso a scuola. L’istruzione è quindi una delle più efficaci vie per uscire dalla povertà e dalla sovrappopolazione.


MOTIVI DELLA MANCANZA DI ISTRUZIONE DELLE DONNE

La principale causa dell’analfabetismo femminile è la povertà, alcune famiglie non hanno i soldi per mandare le loro figlie a scuola. In alcuni Paesi come l’Afghanistan il sistema educativo è peggiorato quando i talebani hanno preso il controllo del Paese, mettendo a rischio il futuro dei bambini e soprattutto quello delle bambine, vietando l’accesso a scuola.


PROGETTI PER L’ISTRUZIONE DELLE DONNE

In Afghanistan è nata la “scuola” senza muri, promossa da Wazir Khan, uno studente universitario afghano originario di Pol-e-Khomri, nella provincia di Baghlan, a 200 chilometri dalla capitale Kabul. Un giorno decise di creare una scuola itinerante, che non ha banchi, aule, sedie e muri. Lui si sposta da una zona all’altra con la lavagna e i suoi alunni si riuniscono all’aperto, in mezzo alla polvere, al caldo e al freddo per non perdere neanche una lezione. Così ha conquistato la fiducia di intere famiglie che gli affidano le loro bambine. 


E COME DIMENTICARCI DI…

Malala Yousafzai, che era ancora una ragazzina di 11 anni quando iniziò a tenere un blog in cui rivendicava il diritto delle donne di ricevere un’istruzione e godere delle stesse possibilità dei maschi. Questo non piacque ai fondamentalisti islamici e il 9 ottobre 2012 un gruppo di uomini armati le sparò in testa. Malala venne salvata dopo un lungo intervento chirurgico, ma non si fece intimidire diventando una celebre attivista per l’affermazione dei diritti delle donne. 

Nel giorno del suo sedicesimo compleanno, il 12 luglio 2013, Malala ha preso la parola al Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite a New York. Il suo discorso è stato un appello pacifico affinché ogni bambino del mondo abbia la possibilità di frequentare la scuola e costruirsi un futuro. Malala ha invitato la comunità internazionale a impegnarsi con tutte le forze per garantire questo diritto a tutti i bambini, senza distinzioni.

La sua frase più celebre, indimenticabile, è: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.


Gabriele Oppo, 1^B

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