A
conclusione del Progetto Datinanta,
realizzato dagli alunni delle classi 1^A, 1^C, 1^E, 2^A e 2^C della Scuola
secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Sestu, in collaborazione
con l’Associazione Datinanta, si è
svolto il Seminario di presentazione dei risultati, nella Sala Consiliare del
Comune di Sestu che ha patrocinato il Progetto.
Nelle classi coinvolte ci sono anche degli alunni che
collaborano con il giornalino scolastico. Abbiamo pensato, quindi, di
realizzare delle interviste sugli Open Data. I redattori, a turno, hanno fatto
delle domande agli assessori del Comune di Sestu, Andrea Pisu e Matteo Taccori,
e agli esperti, Sandro Usai, Simone Scalas e Christian Lai.
Domanda di Giacomo Ledda 1^C: Chi e come si sta
occupando del Progetto "Datinanta"?
Risponde Sandro Usai: Noi abbiamo dato un nome alla nostra
società in sardo per divertirci però la cosa è seria perché se ne sta occupando
il mondo. Comprende ragazzi di 28 nazioni che compongono la Comunità Economica
Europea. L'Italia, per quanto riguarda la cultura digitale, è al
venticinquesimo posto: ciò significa che non siamo i più bravi. Abbiamo ancora tante cose da
imparare. Quindi ciò che sta portando avanti la vostra dirigente scolastica,
Alessandra Patti, insieme al corpo docente, è straordinario, difficile, tanto
più perché noi italiani non siamo attenti al digitale. Certo, i tempi sono
cambiati anche in Italia: noi contavamo con le dita, voi invece avete molti
altri strumenti a disposizione. Mi chiedete, inoltre, chi si sta occupando del
Progetto Open Data. Beh… Noi, cioè io,
Christian, Simone, siamo una piccola cellula rispetto al mondo. Sapete quanto
valgono i dati aperti? I dati valgono 300 miliardi di euro. In Europa saper
manovrare i dati significa toccare un valore che oggi è stimato in 300 miliardi
di euro. È un investimento per il futuro. Voi dovete capire, ragazzi, visto che
siete giovanissimi, che su dieci nuovi mestieri che ci saranno da qui al 2011,
che è vicinissimo per voi, otto di questi mestieri non li conosce ancora
nessuno. Nessuno sa quali saranno. Quindi bisognerà investire nel digitale. La
scuola sta facendo questo, così come vi sta insegnando le altre materie, vi sta
insegnando anche a conoscere questo nuovo mondo che offrirà nuove opportunità.
Domanda
di Nicola Brughitta 2^A: A che scopo state seguendo questo
Progetto?
Risponde Sandro Usai: Sicuramente non per soldi, ma per il
desiderio di divulgare la cultura del digitale dove possiamo. Quindi non per
guadagnare, anche se ci si rende conto che l'elemento più importante della gestione
dei dati è quello economico. Quindi voi dovete capire che si può far diventare
quest’attività un mestiere. E non è necessario essere matematici. Sappiate che
i più bravi con i dati sono coloro che hanno fatto studi in filosofia, insieme
a quelli che provengono dalle facoltà d’ingegneria. È davvero strano, ma è
così. La gestione dei dati non appartiene solo ai matematici.
Domanda
di Alessandro Garau 2^A: Grazie a questo Progetto, ci
saranno dei vantaggi per gli artigiani sestesi? Se sì, quali?
Risponde Christian Lai: Sicuramente oggi voi avete fatto un lavoro
straordinario perché con questa attività avete raccontato il vostro territorio.
Anch’io, che non sono di Sestu, oggi ho imparato tantissime cose perché ho
conosciuto una parte della vostra realtà artigianale. Quindi, come prima
ricaduta del risultato di questo lavoro, c’è sicuramente far conoscere alle
persone la realtà artigianale attraverso coloro che lavorano a Sestu.
Domanda di Alessandro Garau 2^A: Cosa farete in futuro per questo progetto?
Risponde Simone Scalas: Sicuramente continueremo a proporre
delle attività ai Comuni, alle scuole, a coloro che sono interessati alla
raccolta e alla diffusione dei dati.
Domanda
di Ilaria Pinna 1^C: Gli Open Data del
Comune sono tenuti in un archivio on line o cartaceo?
Risponde Andrea Pisu: Tutte le informazioni che vengono
dall'attività normale del Comune sono già online. Non sono ancora in relazione
l’uno con l'altro attraverso dei software, ma questi dati esistono e possono
essere estrapolati. Mi riferisco ai dati demografici, ai dati di bilancio...
Sta nascendo proprio in queste settimane un team di persone che si occuperà di
tenere aggiornati in un tempo molto stretto i dati relativi alle attività più
importanti del Comune.
Domanda di Emma Casavecchia 1^E: Quali programmi usate per conservare i dati?
Domanda di Elisa Faedda 1^E:
Quali programmi usate per rendere i dati visibili al pubblico?
Risponde Matteo Taccori: Purtroppo nel nostro Comune si fa ricorso
ancora molto al cartaceo, però recentemente abbiamo cercato, anche grazie agli
sforzi dell'amministrazione, di realizzare delle piattaforme digitali dove si
possono consultare i dati che normalmente vengono elaborati nel Consiglio
Comunale. Abbiamo cercato di realizzare delle piattaforme dove i consiglieri,
cioè i “politici”, potessero consultare i dati che vengono elaborati nel
Consiglio Comunale. Abbiamo sfruttato la piattaforma che era già presente nel
Comune di Sestu, cioè il sito del Comune di Sestu, quindi ci siamo creati
un’area riservata all'interno di questo sito dove i documenti sono sempre
presenti, sempre disponibili, però, appunto, solo per i consiglieri perché sono
documenti di consultazione strettamente riservata ai consiglieri.
Successivamente, i dati passano alla pubblicazione sempre nel sito del Comune
con varie modalità. Non abbiamo dei programmi di riferimento. La maggior parte
dei documenti prodotti dall'amministrazione sono dei documenti in PDF, di
conseguenza non abbiamo applicativi specifici. L'amministrazione, invece, in
senso più lato, quindi tutta la burocrazia che viene gestita dal Comune,
utilizza delle Software House. Nel
caso specifico, possiamo dire che il comune di Sestu utilizza una Software House che si chiama Datagraph che viene utilizzata anche da
altri comuni.
Domanda di Nicola Brughitta 2^A: Quali dati sono disponibili presso il sito
del Comune di Sestu?
Risponde Matteo Taccori: È possibile trovare tutto
ciò che riguarda l’Ente, a partire dai dati demografici sino alle delibere più
recenti. Come diceva Andrea, ci sono tutti i dati ovviamente, però parliamo
prevalentemente di atti. Quindi di tutto ciò che l'amministrazione produce per
attivarsi sul territorio, incidere sulla vita dei cittadini. Però in termini di
dati è possibile trovare di tutto, dall'anagrafe alle pubblicazioni di
matrimonio, alle determine dei vari settori all'interno del Comune alle
delibere di Giunta e di Consiglio. È veramente un mondo molto vasto perché l'amministrazione
si occupa di tutti gli aspetti della vita dei cittadini.
Domanda di Sara Tinti 2^C: Quali dati potrebbero essere interessanti per
noi ragazzi?
Risponde Andrea Pisu: Questo diventa un argomento più complicato. Quali
dati vorresti avere? (“Quelli che mi servono”, risponde Sara, n.d.r.). I dati
sono importanti, perché raccontano la realtà, la nostra realtà. Quanto siamo
consapevoli di quello che abbiamo intorno? Se ne siamo consapevoli, uno
strumento ottimo per esserne ancora più consapevoli è conoscere i dati. Però,
se non sappiamo cosa cercare, è difficile. Queste informazioni sul sito ci sono
tutte. L'onere di andare a trarre da questi dati le informazioni è del
cittadino e attraverso gli Open data si può rendere questa attività più
semplice.
Elisa Faedda 1^E, Emma Casavecchia 1^E,Ilaria Pinna 1^C, Giacomo Ledda 1^C, Nicola Brughitta 2^A, Alessandro Garau 2^A, Sara Tinti "^C, Elena Spanu 2^C
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