sabato 2 febbraio 2019

A scuola di Coding, a cura di Claudia Brignone, Scuola dell'Infanzia "Gagarin"

Il nostro Istituto Comprensivo, sempre attento alle iniziative che possono arricchire le competenze dei propri alunni, ha aderito a “L’ora del Codice”, in inglese “The Hour of Code”, proposta nata negli Stati Uniti nel 2013 per far sì che ogni studente, in ogni scuola del mondo, svolga almeno un’ora di programmazione. In Italia, tale iniziativa si è tradotta nel progetto “Programma il futuro” voluto dal MIUR in collaborazione con il CINI, con l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli alunni ai concetti base dell’informatica. Curiosità, entusiasmo, stupore, scoperta, emozione, sono stati gli ingredienti che hanno caratterizzato i laboratori di “Coding Creativo” proposti nella settimana dal 3 al 9 Dicembre 2018 al quale hanno partecipato i bambini, dai tre ai cinque anni, della Scuola dell’Infanzia “J. Gagarin”. In situazioni di grande-piccolo gruppo o in coppia, i bimbi hanno appreso per scoperta procedendo per tentativi ed errori; sperimentato; progettato; costruito; condiviso con gli altri le proprie idee-conquiste e attivato modalità di tutoraggio nei confronti di chi si è trovato in difficoltà. In quest’ottica il ruolo dell’insegnante è stato quello di mediatore didattico che ha guidato a distanza, coordinato, sollecitato, confortato ed incoraggiato i piccoli aiutandoli a superare i conflitti e ad accrescere la propria autostima. Attraverso attività divertenti di coding, i bambini, in un clima di condivisione e collaborazione, hanno maturato e consolidato alcune abilità di base proprie della scuola dell’infanzia come: l’orientamento nello spazio, la lateralità, la creatività, il pensiero logico-deduttivo, il pensiero computazionale dando avvio allo sviluppo di competenze digitali. I bambini di tre e quattro anni si sono cimentati nei panni del vigile del fuoco e hanno “guidato” l’autobotte sino al palazzo dove era esploso un incendio, evitando di passare sul fuoco.


I bambini di cinque anni hanno, invece, personificato Cappuccetto Rosso, percorrendo il tragitto all’interno del bosco per raggiungere la casa della nonna, facendo attenzione a non incontrare il lupo e a non cadere nel fiume. In seguito, gli alunni prescolari hanno esplorato minuziosamente con le loro manine l’ape virtuale Bee-Bot. Il robot è stato programmato per effettuare percorsi sempre più complessi lungo il prato al fine di arrivare al suo alveare, senza incorrere in pericoli.


Lo svolgimento di tali laboratori ha consolidato il pensiero condiviso dagli insegnanti del nostro Istituto, secondo cui l’utilizzo delle nuove tecnologie applicate alla didattica rende il processo di insegnamento-apprendimento innovativo, coinvolgente e attento alle esigenze degli alunni. Rappresenta, inoltre, un valore aggiunto alle tradizionali modalità di lavoro dell’insegnante rendendo anche la scuola dell’infanzia viva, partecipe e protagonista della società digitale odierna.


a cura di Claudia Brignone, Scuola dell'Infanzia "Gagarin"

Un Natale di solidarietà, a cura di Claudia Brignone, Scuola dell'Infanzia "Gagarin"

Le attività didattiche del Natale 2018 alla Scuola dell’Infanzia “J. Gagarin” sono state un’esplosione di generosità e di solidarietà da parte di alunni, insegnanti e genitori. La nostra scuola ha infatti organizzato, con il contribuito delle famiglie che hanno mostrato una grande sensibilità, eventi benefici con i quali “allargare il cuore” per creare uno spazio speciale che ospita i bisogni di chi vive momenti di difficoltà, nella convinzione che donare sia il più grande regalo! Sono state messe in atto tante iniziative solidali, quali:  Laboratorio “Christmas Jumper Day”, promosso dall’associazione “Save the Children”;  Festa di Natale con canti dei genitori e degli alunni;  Bancarella di Natale con prodotti alimentari e lavori artigianali realizzati da genitori e alunni, il cui ricavato è stato interamente devoluto in beneficienza;  Spettacolo di giochi di prestigio proposto da Maga Gascar dell’associazione “Idèm”. Durante il laboratorio “Christhmas Jumper Day”, i bambini, con l’aiuto degli insegnanti e di alcuni genitori, hanno decorato un vecchio maglione con materiali di recupero, dando spazio alla creatività per realizzarlo come preferivano. I simpatici pullover sono stati indossati dagli alunni in occasione dell’apertura della Bancarella di Natale e dello Spettacolo di Magia.




La Festa di Natale ha avuto inizio con il Coro di alcuni genitori, che hanno cantato i brani preparati con un’insegnante della nostra scuola. È stato poi il turno degli alunni, che si sono esibiti in un grande “Girotondo di Natale”.


Dopo i canti, è stata inaugurata la Bancarella di Natale adibita nell’aula polivalente della nostra scuola, dove i bambini hanno potuto ammirare i lavoretti realizzati con le loro manine.


I genitori hanno regalato tantissimi prodotti da vendere…dolci, frutta, verdura…ma anche articoli per bambini come cerchietti e elastici per capelli, spilline e quant’altro. Doni che testimoniano il vero spirito del Natale che risiede nella solidarietà, ma anche nella collaborazione tra genitori per fare i turni per la vendita alla Bancarella. Il ricavato è stato devoluto in beneficienza alle associazioni “Save the Children” e “Idèm”. Siamo stati molto orgogliosi di aver dato il nostro apporto a “Save the Children”per contribuire a regalare un futuro migliore a tanti bambini che in tutto il mondo, così come in Italia, continuano ad essere privati della propria infanzia e delle opportunità che meritano per crescere e vivere sani. È stato molto gratificante anche dare il nostro contributo all’associazione “Idèm” per l’acquisto di penne e quaderni nelle scuole salesiane in Madagascar e per la costruzione di una piccola scuola a Marotolana.


Lo spettacolo di giochi di prestigio dal titolo “Regalami una penna e un quaderno” si è svolto il giorno prima che iniziassero le vacanze natalizie e ha divertito molto i bambini, ma è stato anche un importante momento di educazione e di sensibilizzazione ai problemi dell’infanzia. Maga Gascar ha portato, infatti, una testimonianza diretta della sua esperienza in Madagascar e ha mostrato alcuni oggetti malgasci di uso quotidiano.


Lo svolgimento di tali attività ha consolidato nei nostri alunni l’attenzione verso i bisogni dell’altro, sia come realtà vicina che lontana…fino a spaziare in nazioni in cui la povertà è “condizione di vita”, tale da esigere sin dalla scuola dell’infanzia un’educazione alla cultura della solidarietà.


a cura di Claudia Brignone, Scuola dell'Infanzia "Gagarin"

La storia di Anna Frank, Andrea Porcedda, Classe 4^ B, Scuola Primaria



                                     La storia di Anna Frank

Anna Frank era una ragazzina curiosa e intelligente.
Per il suo tredicesimo compleanno ha ricevuto in dono un diario nel quale scrisse delle frasi che l'hanno resa famosa.
Tutta la sua famiglia e' stata catturata,solo il padre e' tornato a casa dopo la guerra.
Lei scriveva confidando i propri pensieri a Kitti,l'immaginaria amica del cuore.
Desiderava tantissimo poter uscire dal suo nascondiglio e pensava che la carta era tanto paziente da aspettare le sue confidenze.
Purtroppo alla fine fu catturata e mori' insieme a sei milioni di persone per fame ,freddo,malattie e camere a gas.
I morti venivano seppelliti tutti insieme perfino con l'aiuto degli escavatori.
Ancora oggi Anna Frank viene ricordata per i profondi pensieri scritti nel suo diario.

Andrea Porcedda, Classe 4^ B, Scuola Primaria

Riflessioni e pensieri sulla lezione di Anna Frank, Cristian Crobu, Classe 4^ B, Scuola primaria



Riflessioni e pensieri sulla lezione di Anna Frank

Secondo me,quelli sono stati tempi molto duri e brutti.
Anna Frank ha fatto molto bene a scrivere il suo diario e a raccontare la sua grande paura di essere catturata,sperava di sfuggire ai soldati per non essere portata nei campi di concentramento. Forse scriveva il diario per noi.
E' impensabile la piccolezza della parte buona e intelligente del cervello di Hitler.
Chissa' come ha potuto dire che i tedeschi erano una razza  superiore.
A vedere le immagini della shoah ,con sei milioni di morti,viene da riflettere,sono cose indescrivibili,sembra finto tutto cio' che si vede,sembra un film inventato invece e' proprio la realta'.
Purtroppo ancora oggi succedono cose simili,ancora molti potenti si comportano come Hitler e odiano gli stranieri.
Secondo me e' utile guardare al passato per non fare gli stessi errori,cercare la pace per vivere meglio nel futuro.

Cristian Crobu 4^ B

Concerto Sfera Ebbasta, Chiara Pisu, Classe 3^F, Sara Fadda Classe 3^D, Scuola secondaria di Primo grado


Il giorno 7 dicembre 2018 nel locale ‘’Lanterna Azzurra‘’ a Corinaldo, in provincia di Ancona, si è svolto il concerto del cantante trap Sfera Ebbasta che si è concluso in tragedia.
Sono sei le vittime dell’accaduto, esattamente cinque di età compresa tra i 14 e i 16 anni, e una madre. Numerosi sono anche i feriti, circa 120 persone.
La serata sarebbe dovuta iniziare alle ore 22.00, ma il cantante è arrivato in ritardo, sono stati venduti 1400 biglietti nonostante la capienza fosse di un terzo (870 persone). Il concerto procedeva normalmente, ma nessuno si sarebbe aspettato ciò che stava per accadere: un ragazzo, forse non consapevole di ciò che avrebbe provocato la sua azione, per gioco o per il gusto di vedere le persone scappare, verso l’una di notte, ha spruzzato uno spray urticante al peperoncino che ha generato il panico in tutta la discoteca.
Molte persone hanno tentato la fuga sporgendosi alla balaustra che dava sull’uscita di emergenza, ma a causa dell’eccessivo peso quest’ultima è crollata, facendo in modo che la gente già a terra venisse schiacciata dalle persone che stavano cercando di uscire.
Quando sono arrivati i soccorsi, per alcuni era già troppo tardi, mentre altri sono stati immediatamente trasportati in ospedale.
Grazie alle indagini si è scoperto il colpevole, il cui nome è censurato poiché si tratta di un minorenne.
Sfera Ebbasta, il giorno seguente, ha ribadito il suo dolore e il rammarico su un social network, ringraziando i soccorsi per l’aiuto e cercando di far capire il suo disappunto per il gesto compiuto dal ragazzo.
Sfera in memoria delle vittime si è fatto tatuare sei stelle sulla fronte, un gesto gradito dai suoi fan, mostrando così la sua vicinanza alle famiglie delle persone rimaste uccise.

Chiara Pisu, Classe 3^F, Sara Fadda Classe 3^D, Scuola secondaria di Primo grado

GRETA THUNBERG: la ragazza che ha messo sotto accusa i potenti del mondo, Nicola Truzzu, Classe 2^G, Scuola secondaria di Primo grado




GRETA THUNBERG:  la ragazza che ha messo sotto accusa i potenti del mondo, Nicola Truzzu, Classe 2^G, Scuola secondaria di Primo grado


Greta Thunberg è una ragazza svedese di 15 anni, attivista per l’ambiente, riconosciuta dalla rivista TIME come uno dei teeneger più influenti al mondo. Greta è nota, oltre che per le sue battaglie ambientaliste, perché ogni venerdì sciopera per andare a protestare sotto la sede del Parlamento svedese, manifestando contro l’inquinamento globale.

Pur essendo affetta dalla Sindrome di Asperger, ha avuto la capacità di partecipare alla Conferenza Internazionale sul Clima (Cop24), conferenza promossa dalle Nazioni Unite e tenutasi a Katowice nello scorso dicembre.
GRETA THUMBERG ha saputo mettere in evidenza, con il suo discorso, l’incapacità dei rappresentanti dei vari stati di trovare le soluzioni ai problemi climatici, con parole che hanno suscitato molta ammirazione nell’opinione pubblica e, si spera, sensi di colpa in chi dovrebbe avere a cuore la salute del nostro Pianeta.
“Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi.” (Greta Thunberg)

Nicola Truzzu, Classe 2^G, Scuola secondaria di Primo grado

Incontro con la Polizia di Stato su Bullismo e Cyberbullismo, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado


Riflessioni raccolte tra gli alunni della Classe 3^C, in seguito all’incontro con la Polizia di Stato su Bullismo e Cyberbullismo

Enrico Manunza
In questo incontro con la polizia, basato su bullismo e cyberbullismo, abbiamo interagito con un poliziotto, Maurizio, che è riuscito a farci trascorrere diverse ore velocemente, raccontandoci situazioni problematiche da lui risolte, dei casi che hanno portato anche a suicidi. Ci ha fatto capire quali conseguenze si creano in caso di bullismo. Malgrado la serietà dell’argomento, lui è riuscito a fare dell'ironia e ad alleggerire così la situazione pesante. Inoltre, ci ha mostrato un'applicazione utile per segnalare casi di bullismo,  problemi con la droga, in modo da far intervenire i poliziotti.

Sara Tinti
Non vedo non sento non parlo, queste sono le famose scimmie di whatsapp. Noi le abbiamo reinterpretate in senso negativo, perché in realtà vogliono dire vedi, senti, parla, in senso positivo nella vita di tutti i giorni, ma non per parlare alle spalle di qualcuno, bensì per aiutare. Ogni giorno troppi ragazzi si suicidano perché bullizzati e i loro “amici” non sono riusciti ad aiutarli, non hanno seguito quelle semplici regole che potevano salvare la vita a un innocente, a una vittima. Dall'incontro che abbiamo avuto con la Polizia di stato, ho capito che anche un piccolo gesto di affetto verso un'altra persona, che viene considerata un “soggetto” o con migliaia di altre etichette, può salvarla e non dobbiamo lasciare che un individuo qualsiasi se la prenda con un altro più debole perché, così facendo, sta dimostrando di essere lui più debole, nascondendosi dietro una corazza.

Andrea Demurtas
Bullismo e cyberbullismo sono in forte crescita tra noi adolescenti. Colui che ha un comportamento offensivo e violento, verso chi è più debole o più piccolo, è un bullo. In gruppo o da solo, il bullo sceglie la propria vittima aggredendola anche verbalmente: “le parole fanno più male delle armi”. Cyberbullismo è un atto aggressivo attraverso pubblicazioni di foto e video a volte compromettenti sul web o sui social. Causa un forte stress psicologico che porta, talvolta, al suicidio di chi cade nella “rete”. Carolina Picchio e Amanda Todd sono alcuni esempi di adolescenti che si sono tolti la vita. Chi ha il minimo sospetto di essere vittima di bullismo di cyberbullismo, può fare denuncia alla polizia postale attraverso un'app dal nome youpol.

Elena Spanu
Ho capito che esiste vivere e sopravvivere. Tutti sappiamo cosa significa vivere, ma sopravvivere? Sopravvivere significa vivere a stenti, lottando. Chi dice che il suicidio non sia una conseguenza del sopravvivere? Sopravvivere alle pressioni psicologiche del bullismo che portano a depressione e solitudine. Vivere senza amici è vivere? Io conosco già la mia risposta, ma non è questo l'importante. Quel che conta è chi lo ha detto esplicitamente: con il suicidio.

Loi Mattia
Da questo incontro ho capito che non bisogna fidarsi troppo dei nostri dispositivi: questo perché non c'è nessuna privacy, ma non solo dei dispositivi attraverso i quali anche alcuni nostri “amici” da un momento all'altro ci potrebbero pugnalare alle spalle. Ho capito soprattutto che non bisogna ammazzarsi o stare male per dei bulli, ma andare avanti senza che questi possano rovinare la vita di una persona. Ho capito che noi, attraverso quei “mostri” (telefoni) che teniamo in mano 24 ore su 24, siamo sorvegliatissimi anche se non ce ne accorgiamo!

Lampis Edoardo
E’ stato un incontro molto significativo. Ci ha fatto capire cosa potrebbe succedere a una vittima di bullismo  o di cyberbullismo che non riesce più a trattenere rabbia, tristezza e vergogna e fino a dove possa spingersi per smettere di soffrire. Abbiamo visto e sentito racconti terribili riguardanti ragazzini  più grandi di noi, che si sono spinti ad uccidersi pur di farla finita. Ci hanno insegnato a stare attenti a quello che diciamo e facciamo, ma soprattutto a quello che postiamo.

Silvia Salvatori
Quando si è testimoni di episodi di bullismo, la cosa peggiore da fare è rimanere indifferenti. Ognuno di noi non è nessuno per sminuire o insultare persone diverse da noi. Le parole feriscono più delle armi, bisogna stare attenti a come vengono usate. A volte, pubblicando video e mettendosi in situazioni imbarazzanti con contenuti privati, si può rovinare la vita di una persona portandola al suicidio (che poi sarebbe un omicidio) perché colui che ha agito in questo modo sapeva che ciò che stava facendo avrebbe ferito il prossimo. Ognuno di noi dovrebbe aiutare a sconfiggere il bullismo, denunciando e parlando con gli adulti. Bisogna cercare di lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato.

Antonio Puddu
Ho imparato che le parole fanno più male dei colpi, perché possono fare male dal punto di vista psicologico. E’ successo a molti ragazzi di togliersi la vita per colpa di “amici” che hanno fatto dei video senza autorizzazione che poi sono diventati virali, come per Carolina, una ragazza che si è tolta la vita a 15 anni per colpa di un video. Ci è stato raccontato anche che un ragazzo russo ha creato un suicide game (un gioco che porta al suicidio), chiamato Blue whale, un gioco che invita a fare cinquanta passi da seguire, l'ultimo per raggiungere il palazzo più alto e poi... finisce così il messaggio della prova. In realtà, non c’è l’invito a fare un passo avanti, però neanche a farne uno indietro, ma i ragazzini hanno in testa solo prove suicide e quindi molti decidono di fare quel passo in avanti…

Ilaria Boi
Ho imparato che esistono diversi tipi di violenza, come quella fisica e mentale che possono avere come conseguenze disturbi psicologici che possono portare alla depressione, alla scarsa autostima, a disturbi del sonno e dell'alimentazione e, infine, al suicidio. Un'altra forma di aggressione è il cyberbullismo che avviene con l'uso di un apparecchio elettronico usato contro una vittima che non può facilmente difendersi. Inoltre, ho imparato che, se si avverte la polizia o qualche adulto di cui possiamo fidarci, come i genitori, di qualsiasi cosa di cui una persona sta soffrendo e che da sola non è in grado di risolvere, non è fare la spia, ma impedire che la vittima possa arrivare a suicidarsi e fermare in tempo il bullo, il quale pensa che, comportandosi in questo modo, possa apparire più grande e più forte degli altri, ma è tutt'altro.


Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado

Progetto “PON 2018-2019”, Gaia Farris, Classe 3^F, Scuola secondaria di Primo grado




I primi giorni di ottobre i professori della nostra scuola ci  hanno proposto un progetto“PON” (Programma Operativo Nazionale del Miur), chiamato Patrimonio culturale, che ha come obiettivo la ricostruzione della storia del fiume Rio Matzeu di Sestu.
Il progetto è stato suddiviso in tre parti:
raccogliere le informazioni;
trasformarle e inserirle in un sito;
costruire un'applicazione dove vengono inserite le informazioni.
Io ho fatto parte del primo gruppo, con il quale abbiamo organizzato diverse uscite e raccolto le informazioni con foto e registrazioni.
Il primo giorno abbiamo fatto un test d'ingresso e una riunione per incominciare a conoscerci, poiché non tutti facciamo parte della stessa classe. Abbiamo visto dei video sulle alluvioni che hanno colpito il nostro paese e i danni causati dal fiume: l'alluvione più grave è successa il 26 ottobre del 1946 che ha causato nove vittime.
Durante l'uscita abbiamo fatto diverse foto e abbiamo notato la poca pulizia e la scarsa manutenzione del fiume. Al nostro rientro a scuola, abbiamo scaricato e inserito le foto in un file. 
Il giorno successivo abbiamo fatto la geo-localizzazione del fiume, seguendo il suo percorso sino al punto dove sfocia; abbiamo notato che divide Sestu in due parti.
Nell'uscita successiva abbiamo visitato e fotografato le diverse chiese: San Giorgio il cui parroco è Don Serra, la chiesa di San Salvatore, di Sant'Antonio e Nostra Signora delle Grazie. Tornati a scuola abbiamo scaricato e inserito le ultime foto nel file.
Il 28 dicembre, a conclusione del Progetto, abbiamo fatto il test di chiusura e subito dopo una piccola festicciola organizzata dalle nostre mitiche professoresse Daniela Porcedda e Sandra Rombi. È stata un'esperienza fantastica, divertente e allo stesso tempo impegnativa e istruttiva. In futuro spero di farne tante altre.         

Gaia Farris, Classe 3^F, Scuola secondaria di Primo grado


Spettacolo di Natale, di Francesco Monni, Classe 2^F, Scuola secondaria di Primo Grado

                 SPETTACOLO DI NATALE
  
IL 21 Dicembre del 2018 , alle ore 10:00, si è tenuto un spettacolo in cui gli alunni delle classi dell'Istituto comprensivo di Sestu si sono esibiti in canti e danze natalizi. 
Ad aprire lo spettacolo sono state le classi 1F, 2F e 1G, che hanno cantato due canzoni della tradizione natalizia sarda: Notte de Chelu e Naschid'est.
Poco dopo, le classi 2E, 2B e 2D,  hanno eseguito due brani con il flauto, lo xilofono e l'accompagnamento di un alunno alla pianola. 
A concludere lo spettacolo sono state le terze, 3D, 3B, e 3E, che hanno preparato una piccola esibizione in cui due ragazzi, che hanno interpretato il buono e il cattivo, si sono sfidati a "colpi" di ballo e, alla fine della performance, si sono scambiati un abbraccio in segno di pace.
Si ringraziano la professoressa Usai e professor Picciau per la realizzazione di questo spettacolo che ha rappresentato un modo divertente e caloroso per augurarci buone feste.


Francesco Monni, Classe 2^F, Scuola secondaria di Primo Grado

Progetto FilmAliga, Daniela Massidda, Classe 1^F, Scuola secondaria di Primo grado



La 1°F e la 1°H hanno partecipato al progetto  FILMALIGA con il regista videomaker Andrea Mura.


Dopo un'introduzione con un video sulla nascita del cinema, il regista videomaker Andrea Mura ha mostrato vari cortometraggi, documentari e filmati, alcuni dei quali realizzati da lui. Insieme ai contenuti, abbiamo scoperto varie tecniche utilizzate e dopo abbiamo disegnato le diverse prospettive, i diversi piani degli attori, i campi dei film e abbiamo visto i materiali che servono per realizzare  le registrazioni. Ci hanno incuriosito molto il microfono per migliorare l'audio ed evitare rumori fastidiosi in sottofondo, il death cat, il fisheye (la lente che cambia la prospettiva).
Dopo le prime lezioni, abbiamo guardato  altri cortometraggi che  parlavano delle ISOLE DI PLASTICA, ovvero i mari purtroppo inquinati dalla plastica e da altri rifiuti tossici,  dannosi per gli uccelli, per i pesci e per gli uomini perché, se si cibano di queste microplastiche e noi mangiamo questi pesci, fanno male anche alla  nostra salute. Andrea ha fatto ad ognuno di noi delle interviste su questo disastro ambientale e in seguito ognuno di noi ha scritto delle storie inventate sul mare inquinato. Dopo aver letto le nostre storie in classe, ne sono state scelte alcune  e sono stati formati dei gruppi per poter rappresentare le storie attraverso dei disegni per realizzare le stop motion.

                         
Secondo me, noi dovremmo cercare di salvare il nostro pianeta per un futuro migliore, magari cercando di usare la plastica il meno possibile, per tutelare l' ambiente che ci circonda e riciclare il più possibile. Altrimenti, fra qualche anno ci ritroveremo sommersi dalla plastica e da altri materiali di vario tipo, rendendo la nostra vita difficile da gestire.

Daniela Massidda, Classe 1^F, Scuola secondaria di Primo grado






Progetto Scuola Ferrovie, Daniela Massidda, Sofia Meloni, Giorgia Serra, Classe 1^F, Scuola secondaria di Primo grado


Il giorno 14 gennaio 2019 abbiamo partecipato al primo incontro previsto per il Progetto “Scuola ferrovie” con gli esperti di treni e ferrovie che ci hanno spiegato tante cose che non sapevamo.
Inoltre, hanno  invitato le classi partecipanti al Progetto a partecipare al Concorso con la realizzazione di un disegno oppure un elaborato scritto, avente come tema il treno. Nelle prossime settimane faremo un’uscita in treno e questa sarà la prima volta per chi non ha mai viaggiato in treno. I treni in origine servivano solo per trasportare merci dalla stazione al deposito, però poi sono diventati anche mezzi di trasporto per le persone.

                                           
Cos’è il Progetto Scuola Ferrovie?
Nasce intorno al 2000 con lo scopo d’inventare un treno a vapore.
Che cos'è una ferrovia?
La ferrovia è una strada che può essere percorsa solo da particolari mezzi.
Nel 1835 in Inghilterra George Stephenson inventò il treno a vapore.
Cosa c'era prima dei treni?
Prima dei treni c'erano i cavalli e, se le persone non usavano questo mezzo di trasporto, andavano a piedi.
Da cosa è alimentato un treno a vapore?
Un treno a vapore è alimentato da acqua e carbone.
Ha il volante?
No, perché  viaggia su dei binari.
Esiste il treno più lungo del mondo?
No, perché  in base alle persone che viaggiano si aggiungono i vagoni.
Le ferrovie più importanti della Sardegna sono quelle di Cagliari e Sassari.


                                            I SEGNALI PER L'AUTISTA
Sono 4:
1) Segnale a disco girevole
2) Segnale ad ala 1° categoria con avviso accoppiato
3) Segnale ad ala 2° categoria
4) Segnali luminosi multipli a vela quadra e a vela rotonda.

                                                  I SEMAFORI
Verde: via libera
Giallo: frenare
Rosso: fermarsi

Il treno è il mezzo di trasporto più sicuro e garantisce oggi più che mai il trasporto di grandi quantità di persone o di merci in condizioni di maggior sicurezza e maggior rispetto dell’ambiente, oltre che a costi minori per la collettività. E con velocità competitive, grazie al nuovo sistema AV alta velocità, che ha permesso di ridurre drasticamente le distanze fra le città.

I TRENI 
La ferrovia è una strada che può essere percorsa solo da treni.
Nel 1830 l'Inghilterra era molto sviluppata e George Stewenson inventò i treni a vapore durante la Prima Rivoluzione industriale. Il treno camminava solo con acqua e carbone, era fatto da tante carrozze e aveva 1300 cavalli di potenza. 
Ci sono due tipi di binari: il binario semplice e il binario doppio. 
Si chiamano Pendolari quando passano due treni nei due binari alla stessa ora.
Ci sono due tipi di treni: il treno merci e il treno viaggiatori. Si sono sviluppati con la trazione diesel e la velocità di 180 Km orari. I treni elettrici invece vanno a 350 Km orari. Le ferrovie in Sardegna partono da Cagliari e arrivano a Sassari e in molti paesi della Sardegna.

Daniela Massidda, Sofia Meloni, Giorgia Serra, Classe 1^F, Scuola secondaria di Primo grado


Open-day per l'orientamento alla scelta della Scuola Superiore, Davide Cogodi, Classe 3^B, Scuola secondaria di Primo grado




Il 9 Gennaio 2019 presso la Scuola di Via Dante si è svolto l'Open-day per l'orientamento alla scelta della Scuola Superiore.
L'evento organizzato dalla scuola è stato fatto principalmente per offrire ai ragazzi maggiori informazioni sulle scuole Superiori; è stata, inoltre, un'occasione per conoscere le attività svolte dalle scuole che hanno partecipato all'evento.
I ragazzi delle scuole presenti sono stati molto gentili e ben organizzati e sono riusciti a fornire informazioni e a rispondere alle domande fatte da noi studenti.
All'evento hanno partecipato le seguenti scuole:

-Liceo classico e scientifico Euclide
-Liceo scientifico Pitagora
-Liceo Linguistico Eleonora d'Arborea
-Liceo Artistico Cagliari
--Liceo delle scienze umane Sacro Cuore
-Liceo delle scienze applicate Michele Giua
-I.I.S. De Sanctis – Deledda
-ITAS Grazia Deledda 
-IPSAR Gramsci
-I.I.S. Michele Giua
-I.T.I.S. Dionigi Scano
-Istituto Agrario Duca degli Abruzzi .

Davide Cogodi, Classe 3^B, Scuola secondaria di Primo grado

Miracolo diI Natale 2018, Alessia Frigau, Classe 2^F, Scuola secondaria di Primo grado




Quest’anno, per la prima volta, anche il Comune di Sestu ha partecipato al miracolo di Natale: iniziativa creata da Gennaro Longobardi, presentatore televisivo che ventidue anni fa ha avuto questa magnifica idea.
Si è trattato della prima edizione per Sestu e della ventiduesima  per il resto della Sardegna.
Con le ventidue edizioni, in tutta l’Isola si sono raccolte circa quindici tonnellate di prodotti.
Il Miracolo di Natale consiste nella donazione, da parte dei comuni che aderiscono all’iniziativa, di alimenti non scaduti, giocattoli ancora intatti, e anche di vestiti per neonati. Quanto raccolto poi viene distribuito dalla Caritas e dai volontari alle persone economicamente meno fortunate.
Per partecipare a questa donazione, i cittadini dovevano confezionare ciò che desideravano regalare in buste o scatole e portare questi doni sulla scalinata del Comune e nella Piazza Salvo D’Acquisto, che sono i due punti di raccolta di Sestu.
Il miracolo di Natale è stato fatto il 19 Dicembre dalle ore 9:00 alle ore 21:00.
Molti cittadini di Sestu hanno partecipato, facendo sì che la manifestazione raggiungesse il suo scopo e aiutasse molte famiglie.

Alessia Frigau, Classe 2^F, Scuola secondaria di Primo grado



Concerto di Natale 2018 della 1^H, Stefania Cossu, Classe 1^H, Scuola secondaria di Primo grado


                    

Il giorno 19 dicembre 2018 anche quest’anno si è svolto il Concerto di Natale del Corso Musicale dell’Istituto Comprensivo di Sestu.
Quest’anno la classe 1^H ha partecipato alla sua prima esibizione in pubblico: da appena tre mesi abbiamo iniziato a suonare clarinetto, pianoforte, percussioni e violino e ci sembrava un miracolo riuscire a seguire gli spartiti e fare parte di un’orchestra! Negli anni passati a qualcuno di noi, che proviene dalla Primaria “Gianni Rodari”, era capitato di partecipare a qualche concerto, cantando insieme al corso H dell’Indirizzo Musicale della scuola secondaria, ma questa è stata un’emozione unica ed indimenticabile! I nostri professori sono stati veramente bravi ad insegnarci a suonare gli strumenti musicali e ancor più ad insegnarci a suonare tutti insieme e ad infonderci lo “spirito dell’orchestra”. Abbiamo suonato due brani e accompagnato con i canti cinque su sei dei brani suonati dalla 2^ e dalla terza H.
Il concerto si è tenuto nell’Aula Consiliare del Comune di Sestu, piena di parenti che quasi scoppiava, anche se quest’anno mancavano i genitori dei bambini della Scuola Primaria.
 All’inizio avevamo un po’ di ansia e di paura di sbagliare qualche nota… ma alla fine abbiamo suonato quasi come dei professionisti!
I due brani che abbiamo suonato sono: “Inno alla Gioia” di Beethoven e la “Quinta Sinfonia” tratta da “Il nuovo Mondo” di A. Dvorak; mentre i cinque brani che abbiamo cantato per accompagnare la 2^ e la 3^H sono: “Jingle bell rock”, “Oh, happy day”, “Go tell it on the mountain” (suonati dalla 2^) e “You go down from the stars” e “White Christmas” (suonati dalla 3^).
Tutti alla fine eravamo molto orgogliosi e felici dei risultati ottenuti.

Stefania Cossu, Classe 1^H, Scuola secondaria di Primo grado


Concerto di Natale della 2^H, Federico Pilloni e Tommaso Meloni, Classe 2^H, Scuola secondaria di Primo grado


Quest’anno la 2^H ha contribuito al concerto di Natale.         Il 21 dicembre all’aula consigliare di Sestu la 1^H, 2^H e 3^H hanno dato vita al concerto di Natale dell’Istituto “Gramsci Rodari” di Sestu accompagnati dai professori di musica: Cristian Carboni, Valentina Trincas, Monica Melis, Barbara Sarigu.
La 2^H ha eseguito i brani Go tell in on the mountain, Jingle bells rock e Oh, happy day.                                            

C’era un sacco di gente tra amici, famiglie, professori, maestre, non si poteva respirare, le scale erano strapiene di persone, il cuore batteva a mille, le gambe tremavano.
Insomma, tra percussioni, clarinetti, violini e piani si è assistito ad un bellissimo concerto da parte di tuttiiiii!!!:)

Federico Pilloni e Tommaso Meloni, Classe 2^H, Scuola secondaria di Primo grado         

Note di Natale - Concerto corso musicale I.C. Sestu, Beatrice Meloni, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado



Anche quest’anno i ragazzi e i professori che fanno parte del corso musicale dell’ istituto comprensivo di Sestu hanno organizzato il concerto di Natale, con l’esibizione orchestrale delle classi prima, seconda e terza H, dirette dal professore di percussioni Cristian Carboni.
Il concerto si è tenuto presso la Sala Consiliare del Comune di Sestu il giorno 19 Dicembre.
Intorno alle 15:30 i ragazzi si sono incontrati per eseguire le prove tecniche e l’accordatura di vari strumenti. Alle 17:00 la sala è stata aperta al pubblico, tra cui i genitori, molto numeroso e fortemente emozionato nel vedere i propri figli esibirsi nell’orchestra!
La prima classe che si è esibita è stata la 1^H con l’Inno alla gioia e la Quinta sinfonia del nuovo mondo.
A seguire si è esibita la 2^H con i brani Go tell in on the mountain, Happy day, Jingle bell rock.
Infine la 3^H con i brani New york New York, You go down e White Christmas.
Dopo duro lavoro e tante prove, il concerto ha avuto un grande successo, ed è impossibile descrivere la soddisfazione, la felicità e il coinvolgimento che hanno trasmesso gli alunni e i professori di musica, che ancora una volta hanno stupito il pubblico.

Beatrice Meloni, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado

L’attesissimo concerto di Natale!, Sara Veroni, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado



Il giorno 19 dicembre 2018 alle ore 17:00, nella sala consiliare del Comune di Sestu, si è tenuto il concento di Natale delle classi ad indirizzo musicale, prima, seconda e terza H.
Come ogni anno, la cerimonia ha avuto inizio con gli ultimi arrivati, ovvero la classe prima H che, con solo pochi mesi di studio alle spalle, è riuscita a stupire ed emozionare il pubblico, molto incuriosito.
Ha eseguito il famosissimo Inno alla Gioia di Beethoven e la Quinta Sinfonia di Dvořák.
Il concerto è proseguito con la performance della classe seconda H, la quale ha suonato tre brani col coro dei ragazzi di prima H: Jingle Bell Rock di Joe Beal e Jim Boothe, Oh, Happy Day,un brano tradizionale e Go,Tell it on the Mountain,un pezzo afro-americano. Questi brani hanno messo allegria al pubblico, che alla fine ha applaudito con tutte le energie che aveva.
La serata si è conclusa con l’esibizione della mia classe, la terza H, che si è spostata dall’altra parte del globo per eseguire il brano New York New York di Frank Sinatra (solo orchestra),You Go Down From the Stars di Spaccazocchi col coro della prima H e, infine, White Christmas, anch’esso col coro, di cui il pubblico ha chiesto il bis.
La paura di stonare, perdere il ritmo, avere le mani bloccate la avevamo tutti, ma alla fine è andato tutto per il verso giusto e il pubblico, molto partecipe e numeroso, ha gradito le esecuzioni, dimostrandocelo con un grande applauso finale.


Sara Veroni, Classe 3^H, Scuola secondaria di Primo grado


Palestra e campetti sportivi della scuola di via Dante, Samuele Spiga, Classe 3^E, Scuola secondaria di Primo grado



Vi diamo gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni della palestra e dei campetti sportivi della scuola di via Dante.
L'ultima volta ci siamo lasciati parlando del disastro provocato da un gruppo sconosciuto di vandali ai danni della palestra della scuola di via Dante. Dopo un anno sono torniamo con delle buone notizie.
A inizio anno scolastico 2018/2019, la palestra è ritornata in funzione, grazie ai lavori di ristrutturazione che hanno ripulito e rimodernato l'edificio, rendendolo più bello e accogliente. Sono state cambiate le porte e sono state fatte numerose modifiche al pavimento del salone, adibito allo sport, e agli spogliatoi. Al di fuori, la palestra è stata rintonacata e riverniciata, con dei colori accesi e belli da vedere.
Per i campetti, invece, non ci sono stati evidenti cambiamenti. Il campetto da calcio è addirittura peggiorato. Durante l'estate 2018, le reti metalliche della parte opposta alla strada sono state completamente rase al suolo e per i ragazzi è stato difficile giocare a calcio. Per ora non si è fatto ancora nulla. Vorrei fare un appello alla Dirigente e alla Sindaca per cercare di riparare e ristrutturare il campetto e, se è possibile, installare un impianto di videosorveglianza per monitorare eventuali attacchi vandalici.

Samuele Spiga, Classe 3^E, Scuola secondaria di Primo grado

N.d.R.: purtroppo, mentre pubblichiamo, dobbiamo registrare un ulteriore atto di vandalismo ai danni della palestra



La storia del Sommo Poeta, Samuel Mocerino, Classe 2^B, Scuola secondaria di Primo grado


Dante Alighieri nacque a Firenze, probabilmente tra il 21 maggio e il 20 giugno 1265. Tali riferimenti si sono evinti attraverso la lettura delle sue opere. Infatti, quando il poeta annuncia d’aver fatto il viaggio nell’oltretomba, afferma che si trovava “nel mezzo del cammin”, ovvero attorno ai 35 anni, visto che in quell’epoca la vita media era di 70 anni. Dante fa risalire la stesura dell’opera intorno al 1300 ed è così che giungiamo a intuire la sua data di nascita. Nacque in una famiglia della piccola nobiltà fiorentina, che viveva in modeste condizioni economiche. Col tempo diventò uno dei letterati più importanti del Dolce Stil Novo. L’avvenimento più importante della sua giovinezza fu l’amore spirituale per Beatrice, figlia di Folco Portinari.
Partecipò alla vita politica della sua città che in quegli anni era tormentata da lotte interne tra guelfi bianchi e guelfi neri: Dante si schierò con i guelfi bianchi e ottenne varie cariche pubbliche. Nel 1300 rivestì anche quella di priore, ma dopo la lotta con i guelfi neri, questi ultimi presero il sopravvento e lo condannarono all’esilio.
Durante questo periodo, Dante girò le città e le corti italiane, trascorse gli ultimi anni della sua vita a Ravenna, alla corte di Guido da Polenta, dove morì nel 1321, poco dopo aver terminato la sua Commedia.
Il testo della Divina Commedia è - secondo Dante- una missione che gli fu affidata nientedimeno che da Dio, tramite la quale egli descrisse le anime dei peccatori e dei beati, attraverso un percorso di salvezza per se stesso e per tutte le altre anime. Il suo intento era di farsi banditore di verità e giustizia, e questo gli derivò dalla sua esperienza di vita travagliata, dalla degenerazione della vita politica del suo tempo, alla mercé di politici e cortigiani perversi che agivano contro gli onesti. Egli considera questo viaggio un tragitto dell’anima, soprattutto della propria, di cui coglie i rapporti con la società del tempo, con la  storia universale e con Dio.
Nella Divina Commedia Dante si perde in una selva oscura dove incontra tre bestie feroci che si oppongono al suo cammino: la lonza che sta a significare la superbia, la lupa l’invidia, e il leone l’avarizia. Questo passo della Commedia mi ha molto colpito e voglio esprimerlo meglio. C’è differenza tra le tre bestie per il significato che esprimono nella metafora: la superbia della lonza e l’avarizia del leone nell’uomo provocano una sensazione di piacere, di godimento, mentre nel caso della lupa, che Dante disegna magrissima, non è un aspetto positivo, poiché l’invidia è un sentimento che ci consuma, ed è fatto di sofferenza.
In soccorso a Dante arriva l’anima di Virgilio (simbolo della ragione umana); egli lo accompagnerà fino al Paradiso dove però si dovrà fermare, perché, essendo vissuto prima di Cristo, non ha conosciuto la fede cristiana e quindi non potrà mai vedere Dio. Dante descrive l’Inferno come una voragine a forma d’imbuto, costituita da nove cerchi concentrici che a loro volta si dividono in zone. Dal primo al sesto cerchio troviamo gli incontinenti, ovvero i non battezzati (limbo), i lussuriosi, i golosi, gli avari e prodighi, gli iracondi e gli accidiosi, per concludere con gli eretici. L’Inferno prosegue con il settimo cerchio, ovvero quello dei violenti, con l’ottavo dove si trovano i fraudolenti (ruffiani, adulatori, seduttori) e il nono dove troviamo i traditori (dei familiari, della Patria, degli ospiti e dei benefattori). Nel nono cerchio si trova anche Lucifero, un essere trasformato da Dio in un mostro a tre facce e sei ali di pipistrello.
Virgilio accompagna Dante anche nel Purgatorio. Questo luogo è costituito da un tronco di cono diviso in tre parti: l’Antipurgatorio; il Purgatorio; il Paradiso Terrestre,  suddiviso ancora in sette cornici in cui si espiano i sette peccati capitali. Questi peccati sono: superbia, invidia, accidia, avarizia, gola e lussuria. Il significato del Purgatorio è quello di espiazione, riflessione e pentimento.
Il tratto del Paradiso Dante lo compie con Beatrice, ovvero la rappresentazione allegorica della Bellezza impossibile da raggiungere e da capire se non attraverso la purezza, la Grazia della fede, la teologia. Quando Dante arriva nel Paradiso, non descrive Dio, ma afferma solo che davanti a lui c’era un’immensa luce bianca. La descrizione del Paradiso che Dante ci fa è di un luogo composto da nove cieli. I primi sette hanno nomi di pianeti noti (Luna, Mercurio, Venere, Giove, Marte, Saturno, il Sole), i successivi due sono chiamati ”Il cielo delle Stelle fisse” e “Cielo cristallino”. Nel Paradiso Dante colloca le anime beate che contemplano la divinità di Dio e sono colme di Grazia.

CURIOSITA’: esistono circa 700 codici manoscritti della Divina Commedia, nessuno di essi è la copia autografata del poeta, che non è mai stata trovata.

Samuel Mocerino, Classe 2^B, Scuola secondaria di Primo grado

Incontro "Sulla nostra via", organizzato dal CIF-Sestu, Sara Tinti, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado


Giornata del 23/11/2018

“Amor vincit omnia”

Alessia Serrau, socia del CIF, ci ha dedicato questa frase che vuol dire “l’Amore vince sempre “, tratta da una poesia di Virgilio, per ricordarci che l’amore non può essere sopraffatto da sciocchezze e che trionfa sempre.
Il Cif Sestu, associazione di volontariato, ha organizzato un incontro con i ragazzi delle classi terze della Scuola secondaria di Primo grado dell’Istituto Comprensivo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Sono intervenute per i saluti la Presidente dell’associazione Annalisa Usai e la sindaca di Sestu Paola Secci. Al dibattito erano presenti l’avvocata Monica Tascedda e la psicologa-pedagogista, nonché insegnante della nostra scuola, Daniela Ticca. Queste ultime ci hanno parlato dell’aspetto legislativo, psicologico, e degli effetti provocati dagli abusi e dalle violenze sulle donne.

Monica Tascedda ha spiegato le diverse forme di violenza, tra cui quella sessuale: quando ci sono delle forme di imposizione e di coinvolgimento in attività sessuali non volontarie; quella fisica, che riguarda i maltrattamenti fisici subiti; quella psicologica: ogni forma di mancanza di rispetto che può danneggiare l’identità della donna; e infine, quella economica: è la più difficile da capire perché consiste nel privare la donna di ogni indipendenza.

La violenza è difficile da ammettere perché si prova vergogna e imbarazzo e, quando si cerca di parlarne, alla fine viene un nodo alla gola e si rimane in silenzio a subire, fino a quando qualcuno non agisce e salva la vittima da questa derisione continua.
In certi casi, però, non c’è un lieto fine: la vittima spesso muore ed è il modo più brutto e angosciante, perché inizia con “non uscire più con quel tuo amico”, “dammi la password del telefono”. Poi si passa alle azioni, uno schiaffo per una camicia troppo scollata, si prosegue col divieto di uscire fino a quando la vittima non riesce più a respirare.
Quando succedono queste disgrazie, molte persone dicono: “Se l’è cercata” oppure “Peggio per lei, doveva dar ascolto al suo compagno”.
A quel punto, si capisce quanto la gente può essere ignorante, perché una violenza è una violenza, non importa se la vittima si è vestita troppo scollata o non ha dato retta al compagno, nessuno non ha il diritto di controllare la vita di qualcun altro.
L’imposizione del controllo sulla propria ragazza è molto frequente anche tra gli adolescenti: alla nostra età si crede che il proprio fidanzato sia la nostra “anima gemella”, quindi non facciamo caso se magari ci vieta di uscire con qualcuno; così inventiamo delle scuse come “Lo fa perché mi ama e mi vuole proteggere”, “E’ semplicemente geloso”, quando in realtà non ti ama ma ti vuole possedere come un oggetto da collezione e ti sta privando dei tuoi diritti, della tua vita.
Il messaggio che ci hanno voluto lasciare è che non dobbiamo permettere che qualcuno prenda la nostra vita, bisogna parlarne subito con un amico o un parente e non dobbiamo avere paura di far sentire la nostra voce perché, se non lo facciamo, la daremo vinta al nostro aguzzino.

Sara Tinti, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado




Incontro "Sulla nostra via", organizzato dal CIF-Sestu, Elena Spanu, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado


Il 23 Novembre con la classe ci siamo recati all’aula consiliare per trattare l’argomento sulla violenza sulle donne con degli esperti.
Ci hanno detto molte cose, alcune si danno per scontate, ma si continuano a dire, come se ci fosse una buca ed ogni volta viene detto “Stai attenta a non cadere!” eppure, per tutte le volte che verrà detto, qualcuna ci cadrà ed alcune non riusciranno più ad uscire. Ci saranno persone che ti porgeranno la mano per risalire e spetterà sempre a te usare tutte le tue forze per aggrapparti, anche se quella buca non l’hai scavata tu. Unica colpa? Non essere stata attenta.
Molto spesso si dice: “Denunciate le violenze!”, poi però il sistema giuridico non ci protegge. Come è possibile che esistano delle leggi che salverebbero la vita di inestimabili donne e non vengano messe in pratica?
Si deve dire pure che molto spesso si sceglie di non aggrapparci a quella mano e si decide di rimanere nella nostra fossa. Spesso per la scarsa fiducia nelle istituzioni o il pensiero ignorante che in qualche modo questo sia giusto.
Negli amori che sono sbocciati da poco, l’errore più diffuso è pensare che sia un caso isolato, uno spintone, il voler sapere dove vai e con chi, l’urlarti contro di non valere nulla… La tendenza a perdonare tutta questa barbarie è il motivo della continua violenza che, se non si riesce a  fermare in tempo, può portare ad una sola cosa: il femminicidio.
In questo momento penso a noi donne, così adorate e contraddittoriamente cosi discriminate, al nostro amare che ci si ritorce contro e perciò dico che l’unico amore che ci verrà sempre e comunque ricambiato è quello per noi stesse, quindi amiamoci prima di ogni cosa.
Ricordiamoci che nulla giustifica una violenza né fisica né psicologica, di sicuro non è ciò che meritiamo perché prima di tutto questo non è amore.

Elena Spanu, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado



Incontro "Sulla nostra via", organizzato dal CIF-Sestu,Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado


Riflessioni raccolte tra gli alunni della Classe 3^C, in seguito all’incontro che verteva sulla violenza sulle donne presso l’Aula consiliare del Comune di Sestu a cura del CIF di Sestu

Matteo Perra 
Ancora oggi, purtroppo, si verificano episodi di violenza contro le donne e, ancora peggio, femminicidi. Uomini crudeli, aggressivi, spesso alcolizzati e drogati, sfogano i loro problemi sottomettendo e maltrattando le donne che stanno al loro fianco. Tutto questo è triste, le donne non si devono toccare neanche con un fiore punto. Tutti noi... siamo nati da una donna...

Silvia Salvatori
La violenza può essere di due tipi, fisica o psicologica. La violenza psicologica è molto diffusa tra le mura domestiche. La violenza fisica può avere inizio anche solo da uno schiaffo dopo una litigata. Per le donne in difficoltà e maltrattate, ci sono dei centri in cui vengono aiutate. Ma la cosa più importante da fare è denunciare e non rimanere indifferenti.

Mattia Loi
Da questo incontro ho capito che, anche se abbiamo il fidanzato o la fidanzata, non bisogna trascurarlo/a, ma neanche vietare di uscire con chi vuole o impedire diindossare quello che vuole. Quello che ho capito quindi è di non trattare le donne come bestie, soprattutto non bisogna mai alzare le mani contro di loro.

Ilaria Boi
Dai discorsi delle insegnanti e della dirigente ho capito che esistono diversi tipi di violenza, oltre a quella fisica che lascia il segno sulla pelle, anche quella sessuale e quella verbale, molto frequente tra le coppie e nelle scuole e che, nella maggior parte dei casi, porta le persone a suicidarsi. Infine, ho imparato che se una persona ti ama veramente, desidera soltanto la tua felicità, senza più dirti nulla e senza metterti dei limiti, altrimenti non è amore, ma possesso.

Enrico Manunza

L'incontro è stato molto piacevole. Le presentatrici sono state molto brave a spiegare un problema così serio con le parole giuste a ragazzi della nostra età, hanno letto un brano interessante, parlato pure di problemi che noi ragazzi diamo per scontati o minimizziamo, e ci hanno fatto capire le situazioni pericolose e come uscirne. Credo che questi incontri siano molto utili per sensibilizzare e, magari, debellare questi problemi.

Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...