Giornata del 23/11/2018
“Amor vincit omnia”
Alessia Serrau, socia del CIF, ci ha dedicato questa frase
che vuol dire “l’Amore vince sempre “, tratta da una poesia di Virgilio, per
ricordarci che l’amore non può essere sopraffatto da sciocchezze e che trionfa
sempre.
Il Cif Sestu, associazione di volontariato, ha organizzato un
incontro con i ragazzi delle classi terze della Scuola secondaria di Primo
grado dell’Istituto Comprensivo, in occasione della Giornata Internazionale
contro la violenza sulle donne. Sono intervenute per i saluti la Presidente
dell’associazione Annalisa Usai e la sindaca di Sestu Paola Secci. Al dibattito
erano presenti l’avvocata Monica Tascedda e la psicologa-pedagogista, nonché
insegnante della nostra scuola, Daniela Ticca. Queste ultime ci hanno parlato
dell’aspetto legislativo, psicologico, e degli effetti provocati dagli abusi e
dalle violenze sulle donne.
Monica
Tascedda ha spiegato le diverse forme di violenza, tra cui quella sessuale: quando
ci sono delle forme di imposizione e di coinvolgimento in attività sessuali non
volontarie; quella fisica, che riguarda i maltrattamenti fisici subiti; quella
psicologica: ogni forma di mancanza di rispetto che può danneggiare l’identità
della donna; e infine, quella economica: è la più difficile da capire perché
consiste nel privare la donna di ogni indipendenza.
La violenza è difficile da ammettere perché si prova vergogna
e imbarazzo e, quando si cerca di parlarne, alla fine viene un nodo alla gola e
si rimane in silenzio a subire, fino a quando qualcuno non agisce e salva la
vittima da questa derisione continua.
In certi casi, però, non c’è un lieto fine: la vittima spesso
muore ed è il modo più brutto e angosciante, perché inizia con “non uscire più
con quel tuo amico”, “dammi la password del telefono”. Poi si passa alle
azioni, uno schiaffo per una camicia troppo scollata, si prosegue col divieto
di uscire fino a quando la vittima non riesce più a respirare.
Quando succedono queste disgrazie, molte persone dicono: “Se
l’è cercata” oppure “Peggio per lei, doveva dar ascolto al suo compagno”.
A quel punto, si capisce quanto la gente può essere
ignorante, perché una violenza è una violenza, non importa se la vittima si è
vestita troppo scollata o non ha dato retta al compagno, nessuno non ha il
diritto di controllare la vita di qualcun altro.
L’imposizione del controllo sulla propria ragazza è molto
frequente anche tra gli adolescenti: alla nostra età si crede che il proprio
fidanzato sia la nostra “anima gemella”, quindi non facciamo caso se magari ci
vieta di uscire con qualcuno; così inventiamo delle scuse come “Lo fa perché mi
ama e mi vuole proteggere”, “E’ semplicemente geloso”, quando in realtà non ti
ama ma ti vuole possedere come un oggetto da collezione e ti sta privando dei
tuoi diritti, della tua vita.
Il messaggio che ci hanno voluto lasciare è che non dobbiamo
permettere che qualcuno prenda la nostra vita, bisogna parlarne subito con un
amico o un parente e non dobbiamo avere paura di far
sentire la nostra voce perché, se non lo facciamo, la daremo vinta al nostro
aguzzino.
Sara Tinti, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado
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