sabato 2 febbraio 2019

Incontro "Sulla nostra via", organizzato dal CIF-Sestu, Sara Tinti, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado


Giornata del 23/11/2018

“Amor vincit omnia”

Alessia Serrau, socia del CIF, ci ha dedicato questa frase che vuol dire “l’Amore vince sempre “, tratta da una poesia di Virgilio, per ricordarci che l’amore non può essere sopraffatto da sciocchezze e che trionfa sempre.
Il Cif Sestu, associazione di volontariato, ha organizzato un incontro con i ragazzi delle classi terze della Scuola secondaria di Primo grado dell’Istituto Comprensivo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Sono intervenute per i saluti la Presidente dell’associazione Annalisa Usai e la sindaca di Sestu Paola Secci. Al dibattito erano presenti l’avvocata Monica Tascedda e la psicologa-pedagogista, nonché insegnante della nostra scuola, Daniela Ticca. Queste ultime ci hanno parlato dell’aspetto legislativo, psicologico, e degli effetti provocati dagli abusi e dalle violenze sulle donne.

Monica Tascedda ha spiegato le diverse forme di violenza, tra cui quella sessuale: quando ci sono delle forme di imposizione e di coinvolgimento in attività sessuali non volontarie; quella fisica, che riguarda i maltrattamenti fisici subiti; quella psicologica: ogni forma di mancanza di rispetto che può danneggiare l’identità della donna; e infine, quella economica: è la più difficile da capire perché consiste nel privare la donna di ogni indipendenza.

La violenza è difficile da ammettere perché si prova vergogna e imbarazzo e, quando si cerca di parlarne, alla fine viene un nodo alla gola e si rimane in silenzio a subire, fino a quando qualcuno non agisce e salva la vittima da questa derisione continua.
In certi casi, però, non c’è un lieto fine: la vittima spesso muore ed è il modo più brutto e angosciante, perché inizia con “non uscire più con quel tuo amico”, “dammi la password del telefono”. Poi si passa alle azioni, uno schiaffo per una camicia troppo scollata, si prosegue col divieto di uscire fino a quando la vittima non riesce più a respirare.
Quando succedono queste disgrazie, molte persone dicono: “Se l’è cercata” oppure “Peggio per lei, doveva dar ascolto al suo compagno”.
A quel punto, si capisce quanto la gente può essere ignorante, perché una violenza è una violenza, non importa se la vittima si è vestita troppo scollata o non ha dato retta al compagno, nessuno non ha il diritto di controllare la vita di qualcun altro.
L’imposizione del controllo sulla propria ragazza è molto frequente anche tra gli adolescenti: alla nostra età si crede che il proprio fidanzato sia la nostra “anima gemella”, quindi non facciamo caso se magari ci vieta di uscire con qualcuno; così inventiamo delle scuse come “Lo fa perché mi ama e mi vuole proteggere”, “E’ semplicemente geloso”, quando in realtà non ti ama ma ti vuole possedere come un oggetto da collezione e ti sta privando dei tuoi diritti, della tua vita.
Il messaggio che ci hanno voluto lasciare è che non dobbiamo permettere che qualcuno prenda la nostra vita, bisogna parlarne subito con un amico o un parente e non dobbiamo avere paura di far sentire la nostra voce perché, se non lo facciamo, la daremo vinta al nostro aguzzino.

Sara Tinti, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado




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