Un venerdì di ottobre le classi 3^D e 3^B
hanno partecipato all'incontro con la Polizia di Stato.
Un poliziotto ha iniziato il suo discorso
parlando degli atti di bullismo nell'ambito scolastico e fuori; a causa del
bullismo, molti ragazzi tra i 12 e 19
anni si suicidano o soffrono di autolesionismo. Per loro non è facile parlare
con qualcuno perché, per la maggior parte dei casi, vengono minacciati di
essere picchiati o addirittura uccisi. Ognuno ha la sua parte, ci sono i bulli,
c'è il gruppo che segue il bullo, la vittima, l' “aiutante” e quello che se ne
frega, l'indifferente. Secondo voi chi è il peggiore tra questi a parte il
Bullo? Voi penserete il gruppo, ma non è così, il peggiore è l'indifferente,
perché potrebbe intervenire in aiuto della vittima, ma non lo fa; potrebbe
anche parlarne con i professori o comunque con chi di dovere, ma non lo fa.
Purtroppo ci sono anche quelli che prima che il ragazzo o la ragazza venisse
preso di mira erano dei cari “amici”, ma si sa che questi non sono i veri
amici… appena un bullo inizia a prendere
di mira il ragazzo, loro si allontanano, lo abbandonano, invece di
aiutarlo.
Sfortunatamente il bullismo si è diffuso
anche su internet e prende il nome di Cyberbullismo. I cyberbulli insultano le
persone sotto i loro post o tramite messaggi, sia in anonimo sia con la
visibilità del nome; così, le vittime si tagliano oppure si suicidano perché
soffrono e in questo modo pensano di risolvere i problemi, ma non è così.
Nel 2017 è nata una “challenge”, una sfida chiamata
“Blue whale” (balena blu), che consiste nel riuscire a superare 50 prove,
alcune delle quali molto pericolose, tra cui l’ultima, che consiste nel
lanciarsi dal palazzo più alto della propria città, oppure lanciarsi su delle
rotaie nel momento in cui arriva il treno. Il “pazzo” che ha inventato questo
orrore è uno studente russo di nome
Philipp Budeikin di 22 anni, che grazie ai suoi studi in psicologia riusciva a influenzare
le menti degli adolescenti; secondo lui quelli che contattava erano dei rifiuti
della società e lui era l'unico che dava loro comprensione, aiuto e tutte l'emozioni
che volevano provare nella propria vita. Salvo poi spingerli a morire, anche se
lui ha detto che non ha nessun rimorso per tutti gli omicidi commessi.
Maurizio, il poliziotto, ci ha anche parlato
di un’applicazione per gli smarthphone, chiamata “YouPol”, la quale mette in
contatto le persone che si trovano in difficoltà di questo genere con la
polizia, che interviene subito: basta scrivere un messaggio e viene subito
recapitato. Infine, ci ha fatto vedere un video che personalmente mi ha toccato
molto: era un video di una ragazza che è stata uccisa dal bullismo, si è suicidata perché non poteva reggere tutti
quegli insulti. Il video presenta alcune sue foto dove era felice quando non pensava
a quelle brutte faccende. Come base musicale c'è la canzone “È per
te” di Eros Ramazzotti, il quale ha autorizzato l’utilizzo del suo brano per
accompagnare il video.
Molte persone dopo questo incontro
ragioneranno e capiranno il male che fanno o come risolvere la situazione.
Federica Pia, Classe 3^D, Scuola
secondaria di Primo grado
Nessun commento:
Posta un commento