L'isola di Tavolara è stata la tappa più bella del mio viaggio d'istruzione. Sull'isola ho conosciuto Signor Tonino, l'attuale re dell'isola. La sua figura mi ha talmente incuriosito che ho voluto approfondire la sua storia.
La famiglia Bertoleoni, di origine genovese, sbarcò sull'isola di Tavolara nel 1807. Da quel momento si stabilirono lì. Dato che erano gli unici abitanti, si impossessarono dell'isola. Secondo la leggenda, il principe Carlo Alberto, futuro re d'Italia, promise al re di Tavolara, che quando fosse diventato re d'Italia lo avrebbe riconosciuto come re dell'isola più piccola d'Italia. Ma non c'è nessun documento storico che attesti ciò. C'è una testimonianza che proviene dall'Inghilterra in quanto nel palazzo reale è presente una foto con il re di Tavolara.
“Sono il re più povero del mondo, ma il mio regno è un paradiso”: queste sono le parole più umili che un re possa dire; di sicuro il re Tonino non ha un esercito e dei sudditi da comandare, ma ha i suoi figli con cui dirige un ristorante e accoglie tutti i turisti che arrivano sull'isola.
La cucina del ristorante è davvero una cucina regale, nel senso che certe prelibatezze non si possono mangiare in una qualunque trattoria. L’impero dei Bertoleoni è tutto qui: poche case (non tutte in buone condizioni), tanti vacanzieri d’estate, rare anime vive durante l’inverno.
C’è anche un cimitero e in tanti ci vorrebbero trascorrere l’eternità. «Questo è il cimitero dei re, non è una sepoltura per tutti, le richieste sono tantissime, ma non c’è posto per altri».
L'isola di Tavolara è un vero e proprio paradiso terrestre e penso che sia una tappa dove tutti dovrebbero andare, anche perché fa parte della nostra cultura e non tutti la conoscono.
Samuel Mocerino, Classe 2^B, Scuola secondaria di Primo grado
Giornalino scolastico dell'I.C. di Sestu fondato nell'anno scolastico 2014/2015. Direttori responsabili: Pina Pala, Valeria Pettinau, Fabrizio Lo Bianco, Sandra Rombi, Antonella Pinna, Tamara Diana; hanno collaborato con noi Andreina Murgia, Mariolina Argiolas, Maria Francesca Murgia, Ignazio Murru, Claudia Brignone e Susanna Littarru.
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