Giornalino scolastico dell'I.C. di Sestu fondato nell'anno scolastico 2014/2015. Direttori responsabili: Pina Pala, Valeria Pettinau, Fabrizio Lo Bianco, Sandra Rombi, Antonella Pinna, Tamara Diana; hanno collaborato con noi Andreina Murgia, Mariolina Argiolas, Maria Francesca Murgia, Ignazio Murru, Claudia Brignone e Susanna Littarru.
domenica 7 aprile 2019
Siamo tutti uguali, Noemi Balistreri; Classe 1^D, Scuola secondaria di Primo grado
“Spostati sporco negro!”. Questa è una tra le frasi che a volte vengono dette ad una persona di colore. Ma molte volte chi lo dice non si rende conto dei sentimenti che una persona può provare, come tristezza e umiliazione.
La diversità di cultura e il colore della pelle il più delle volte ci porta a giudicare una persona a primo impatto e a catalogarla come una brutta persona che fa degli atti ingiusti, ma prima di giudicare le persone sarebbe meglio imparare a conoscerle. Questo atteggiamento degli adulti, poi, viene trasmesso anche ai bambini e questo è l'aspetto più brutto. Immaginate cosa voglia dire per un uomo di colore sentirsi insultato o rifiutato. Quante volte è successo che in metro o in autobus i genitori spostassero i loro figli perché erano affianco ad una persona scura, o addirittura la insultassero! Ecco, adesso provate a mettervi nei panni di quell’uomo o quella donna: come vi sentireste?
Immagino non molto bene, anzi malissimo. Ma la vera problematica è che molte volte i bambini hanno compagnetti di colore e magari hanno genitori razzisti. Loro, ovviamente, fanno domande come: “Perché hai la pelle così?”, che per la loro età è normale. I bambini a volte sono più aperti a fare amicizia con persone di colore.
Mentre alcuni adulti, anche solo sentendoli nominare al TG, si arrabbiano come se gli avessero fatto qualcosa di male o esultano al solo pensiero che migliaia di uomini, donne e bambini muoiono annegati in mare. In realtà, non sanno che quelle persone sono persone come noi, con famiglia e sentimenti. A me è capitato di salire in metro e accorgermi di un ragazzo scuro seduto affianco ad una signora anziana e sentire degli insulti come “Tornatene al tuo paese, brutto e sporco negro!”. Questo ragazzo per educazione non le ha risposto, ma dentro di sé era furioso e triste, soprattutto perché c’era il figlio di soli cinque anni che ha sentito tutto.
Io ho preso come riferimento questo povero ragazzo: non solo in Italia, ma nel resto del mondo, migliaia di ragazzi vengono umiliati, picchiati e presi di mira. Ho dei compagni di classe che insultano le persone di colore e dicono frasi come: “Perché non se ne restano a casa loro? Vengono qui solo per rubarci il lavoro”. E a me fa veramente arrabbiare perché io sono dell’idea che, se non ti fanno nulla, devi lasciarli stare. Alcuni dicono “Ladroni”, ma i ladri sono sia bianchi che neri, ci sono persone buone bianche come ce ne sono nere.
Quindi, tocca a noi giovani del futuro prendere in mano le redini di questa situazione e far sì che questi continui avvenimenti non succedano più perché “neri o bianchi, siamo tutti uguali”.
Noemi Balistreri; Classe 1^D, Scuola secondaria di Primo grado
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"
Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...
-
Abbiamo scoperto, osservando i quadri di Paul Klee e di Vasilij Kandinskij, che il punto è la cosa più piccola e più semplice...
-
Nata dall’idea di una scuola primaria in provincia di Udine con lo scopo iniziale di suscitare interesse verso l’autismo e la disabilità, ne...
-
Classi 4^ A e 4^ B Oltre a fare le lezioni da remoto, in questo tempo sospeso, abbiamo riscoperto il bel gesto antico di scr...
Nessun commento:
Posta un commento