sabato 26 febbraio 2022

PLASTIC FREE, di Matteo Angius, Classe 5^B, Scuola primaria, insegnante Valeria Pettinau

 

PLASTIC FREE

Martedì le maestre ci hanno fatto scrivere l’avviso che riguardava il Progetto Plastic Free che si sarebbe svolto giovedì 25 novembre. Io all’idea di partecipare ero eccitatissimo perché volevo parlare della tutela dell’ambiente.

Finalmente arrivò il giorno tanto atteso, dopo le ore di matematica sono arrivate in classe tre ragazze che lavorano con l’Associazione Plastic Free.

Loro ci hanno detto che la plastica inquina tantissimo e ci hanno fatto vedere che le tartarughe marine scambiano le bottigliette di plastica per meduse. Poi abbiamo visto una tartaruga in una vasca di riabilitazione e quando è guarita l’hanno liberata in mare.

Dopo ci hanno mostrato uno sport chiamato Plogging, cioè camminare o correre con una busta fermandosi a raccogliere i rifiuti.

Abbiamo anche fatto un gioco sul riciclaggio che consisteva nel mettere la spazzatura nei bidoni giusti. Infine ci hanno mostrato delle immagini, a mio parere sconcertanti, in quelle immagini c’erano: una balena che aveva in bocca tantissima plastica, una foca impigliata in una rete, una tartarughina morta con a fianco una bottiglietta di plastica.

Purtroppo il nostro viaggio è finito qui ma io spero di rifare questa esperienza.

Matteo Angius 5B








 

 

giovedì 24 febbraio 2022

La giornata dei calzini spaiati, a cura della Classe 3^A, Scuola Primaria, insegnante Pina Pala

 

GIORNATE A TEMA

La giornata dei calzini spaiati - 4 febbraio 2022

Classe 3^A

Scuola Primaria Rodari

Insegnante Pina Pala

Riflessione collettiva sul tema dell’unicità di  ogni essere umano.

Le caratteristiche di ciascuno, se valorizzate e condivise, possono creare unione e forza, crescita e amicizia.


Viva la diversità

Braccialetto dei calzini spaiati

Tutti gli amici vanno amati,

non importan forma e colore,

son speciali come un fiore

ed i fiori sono tanti,

diversi, ma belli tutti quanti.

Festeggiamone la diversità

e celebriamo la tua e la loro UNICITA’

Poesia tratta da Guidagenda - maestrainbluejeans.


Di Davide Tedde

Tutti noi abbiamo caratteristiche diverse: colore di capelli, colore della pelle e capacità diverse.

Negli altri cerco emozioni e non trovo caratteristiche uguali alle mie, apprezzo le capacità che hanno i miei amici e cugini. Quando sono insieme ai miei amici mi sento INVINCIBILE!

Mi arrabbio quando vedo bambini che insultano altri bambini perché perdono l’occasione per divertirsi e fare nuove amicizie.

 

 

Di  Simone Fadda

Secondo me questa poesia significa che tutte le persone vanno amate per quello che sono, non importa se hanno la pelle chiara o scura, se sono alte o basse, se sono magre o se sono grasse; sono sempre delle persone come tutti noi. Tutti siamo diversi, ma proprio per questo siamo UNICI!

 

Di Loredana De Luca

Questa poesia ci racconta che gli amici devono essere tutti  quanti amati anche se siamo tutti diversi e ognuno ha il suo carattere. Non significa niente la razza, la pelle, la religione perché siamo tutti uguali e abbiamo tutti dei sentimenti.

Noi siamo tutti speciali, anche quelli più sfortunati sono SPECIALI!

 

Di Laura Aresu

Come dice il titolo, la poesia spiega l’importanza della diversità. Soprattutto a noi bambini manda un messaggio importantissimo che dice che tutti gli amici vanno amati, che tutti siamo importanti e speciali. Non bisogna prendere in giro i compagni perché ognuno di noi con la propria diversità unita a quella degli altri crea la forza.

Anche i fiori sono diversi uno dall’altro, ma messi insieme in un unico mazzo formano bouquet di una BELLEZZA incredibile!

 foto Marco Burguez





 

PARTECIPAZIONE AL CONCORSO DI IDEE “SENZA ALBERI NON ABBIAMO RADICI”, a cura delle Classi 3^A e 3^B, Scuola Primaria, insegnante Pina Pala

 

PARTECIPAZIONE AL CONCORSO DI IDEE “SENZA ALBERI NON ABBIAMO RADICI”

CLASSE 3 A

Scuola Primaria “Rodari”

A cura dell’insegnante Pina Pala

 Alunni: Aresu Laura, Boi Camilla, Burguez Marco, Cristaldi Sofia, Crobu Sofia, De Luca Loredana, Fadda Simone, Lai Lorenzo, Meloni Daniel, Nieddu Alessi, Pala Melissa Guadalupe, Paulis Marika, Pilloni Tommaso, Piras Giada, Saito Edoardo, Sanna Nicolò, Tedde Davide, Trossero Federico

BRUTTO BRUCIARE, BELLO RISPETTARE

Gli alunni, dietro la guida delle insegnanti, hanno realizzato un lapbook in cui viene affrontato il tema degli incendi boschivi in Sardegna. Nella copertina del lapbook troviamo un albero diviso a metà: metà albero, colpito dalle fiamme di un incendio, rappresenta l’incuria dell’uomo; l’altra metà, con un albero verde e rigoglioso, rappresenta la cura nei confronti dell’ambiente. Il dualismo  tra la natura devastata dagli incendi e un ambiente naturale, curato e rispettato, viene approfondito all’interno del lapbook: nella metà della parte sinistra c’è la Sardegna NERA, in LUTTO, devastata dagli incendi. In alto ci sono tre finestre con i segnali di divieto e le regole da rispettare per evitare il rischio di incendi boschivi. In basso due richiami contro gli incendi con il numero da chiamare in caso di avvistamento di fuochi; nella parte laterale sinistra ci sono i disegni degli alunni che parlano delle conseguenze degli incendi.

 Nella parte destra troviamo la parte riferita alla tutela dell’ambiente e degli esseri viventi:  la carta fisica rappresenta la Sardegna con i suoi bei colori.

 In alto tre finestre con segnali verdi esortativi contenenti semplici istruzioni sui comportamenti da adottare per garantire il rispetto della natura. In basso troviamo messaggi contro gli sprechi, a favore del riciclo e della raccolta differenziata; nella parte laterale destra ci sono i disegni dei bambini sulla tutela dell’ambiente: raccolta differenziata, riciclo,  boschi con alberi rigogliosi, bambini che giocano in armonia con la natura.

 L’intento comunicativo  dell’elaborato è sintetizzato nel titolo/slogan scelto dagli alunni: “BRUTTO BRUCIARE, BELLO RISPETTARE”. Il titolo contiene l’esortazione  a rispettare i divieti  per non  deturpare il paesaggio e un  invito al rispetto del nostro patrimonio ambientale poiché, ciascuno di noi con il proprio comportamento e le proprie abitudini quotidiane può favorire la tutela dell’AMBIENTE e di tutti gli ESSERI VIVENTI.



CLASSE 3 B

Scuola Primaria “Rodari”

A cura dell’insegnante Pina Pala

Alunni: Addaris Melissa,  Alias Samira, Corona Marco, Lai Mauro, Lai Riccardo, Lai Roberto, Leoni Giulia, Lipari Mattia,  Olandru Laura, Palla Micol Andrea, Pilloni Matteo, Pinna Marco, Saba Rebecca, Serci Marco, Siddi Lorenzo,  Soro Rebecca, Tinti Marco, Tinti Matteo

 

IL MONDO CHE CI PIACE E IL MONDO CHE NON CI PIACE

Gli alunni  hanno realizzato un grande cartellone Pop-up in cui viene affrontato il tema del rispetto e della tutela dell’ambiente. Le buone prassi da attuare per valorizzare e rispettare l’ambiente vengono contrapposte ai problemi legati alla sua incuria e al mancato rispetto delle più semplici norme comportamentali .

Nella copertina la Terra è divisa a metà e  i disegni dei bambini rappresentano proprio queste due realtà contrapposte. Il messaggio scelto dagli alunni per questa parte del lavoro è molto semplice: “Il mondo che CI PIACE”  viene rappresentato come un mondo bello e sereno:  gli alberi sono verdi, i pesci nuotano in un mare pulito, i bambini giocano tranquilli in un ambiente sano e armonico.

Nell’altra metà è rappresentato “Il mondo che NON ci piace”.  Un mondo in cui sono presenti diversi problemi legati all’incuria dell’ambiente:  le ciminiere delle fabbriche e i tubi di scarico delle macchine emettono gas nocivi, i mari sono sporchi e i pesci non riescono a sopravvivere, i rifiuti vengono abbandonati nell’ambiente.

Questi due mondi vengono contrapposti anche all’interno del pop up:  la parte dello sfondo è dedicata ai disegni sul “MONDO CHE CI PIACE”:  un mondo ricco di alberi rigogliosi, rispettoso dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi.

La parte in primo piano  è dedicata ai disegni sul “MONDO CHE NON CI PIACE”: un mondo in cui non si rispetta l’ambiente,  gli esseri viventi soffrono, non respirano aria pulita e le persone indossano le mascherine, non solo per il Covid, ma  anche  a causa dello smog.

Il messaggio contenuto nell’elaborato è evidenziare le differenze  tra RISPETTO e INCURIA; vengono sottolineate le conseguenze che derivano da comportamenti  scorretti e si invitano le persone a prendersi cura dell’ambiente in modo da poter contrastare, con fatti concreti e azioni quotidiane, il declino del Pianeta, così da favorire la rinascita di un mondo MIGLIORE.






 



VISITA ALLA MOSTRA “NURAGICA”, di Laura Angioni Classe 5^B, Scuola primaria, insegnante Valeria Pettinau

 

VISITA ALLA MOSTRA “NURAGICA”

 

Venerdì 22 ottobre io e la mia classe, la 5B, siamo andati a “Nuragica”, una mostra sul popolo dei nuragici.

Il nostro viaggio è iniziato all’incirca intorno alle 11, destinazione Fiera di Cagliari, ci hanno accompagnati i genitori e al cancello d’ingresso abbiamo incontrato le maestre che ci aspettavano. Poi siamo entrati e ci hanno presentato la guida che si chiamava Arianna. Appena è iniziato il percorso ci ha fatto vedere la linea del tempo della preistoria in Sardegna e ci ha spiegato che i Nuragici erano un popolo che viveva nei nuraghi, che sono delle strutture alte massimo trenta metri, come un palazzo di 11 piani. I nuraghi in Sardegna sono circa 8000.  In seguito ci ha mostrato le immagini delle Tombe dei Giganti dove venivano sepolti collettivamente i nuragici.

Dopo la guida ci ha fatto una sorpresa: ci ha fatti entrare in una capanna ricostruita per farci capire come vivevano a quei tempi. Abbiamo preso in mano dei bronzetti (copie). Nella stanza successiva ci ha spiegato quali sono i nuraghi più importanti della Sardegna e poi siamo andati in una stanza dove ci ha mostrato i costumi dei vari personaggi nuragici, il più importante il guerriero sacro dai quattro occhi e dalle quattro braccia.

E infine, la realtà virtuale, un viaggio nell’antichità dove io ero seduta e davo calci al nulla come una matta.

E’ stata un’esperienza indimenticabile che spero di ripetere.

                                                                                                                    Laura Angioni 5^B






LA ZUCCA DI YAYOI KUSAMA, a cura della Classe 5^B, Scuola primaria, insegnante Valeria Pettinau

 

LA ZUCCA DI YAYOI KUSAMA

Quest’anno per Halloween nella classe 5B abbiamo voluto conoscere l’artista di Yayoi Kusama . Infatti per lei la zucca di Halloween è da sempre stata fonte di ispirazione. Per Kusama l’amore per le zucche ha condizionato in modo significativo la sua arte per oltre 70 anni. Che si tratti di sculture, dipinti o installazioni, l’artista giapponese ha fatto della zucca un’icona della storia dell’arte contemporanea.

Così ci siamo cimentati nella riproduzione delle sue zucche e questo è stato il risultato.





IL MOTTO DELLE OLIMPIADI ISPIRAZIONE PER IL NOSTRO MOTTO, a cura della Classe 5^B, Scuola primaria, insegnante Valeria Pettinau

 

IL MOTTO DELLE OLIMPIADI ISPIRAZIONE PER IL NOSTRO MOTTO

In 5B, dopo i magnifici successi degli italiani alle olimpiadi che si sono svolte a luglio 2021 a Pechino e in previsione quest’anno dello studio dei Greci, abbiamo voluto conoscere più da vicino la storia di questi Giochi e il grande valore che rappresentano per tutto il mondo.

In particolare siamo partiti dal motto antico e abbiamo scoperto che dopo ben 127 anni è cambiato il motto olimpico. Il proverbiale “Citius!, Altius!, Fortius!” adottato dal Cio sin dalla sua fondazione, nel 1894, è stata aggiunta la parola “Communis”.

La proposta era stata effettuata dal Presidente Thomas Bach in aprile, per sottolineare come lo sforzo contro la pandemia di Covid-19 debba essere svolto tutti assieme

Dunque, in inglese il motto diventa “Faster, Higher, Stronger – Together”, mentre in italiano può essere tradotto come “Più veloce, più in alto, più forte – Insieme”.

Così, ciascuno di noi  si è divertito a trovare il proprio motto per quest’ultimo importante anno della scuola primaria e lo ha rappresentato nella fiaccola che ci guiderà fino alla scuola media.

Eccone alcuni:










ALBO ILLUSTRATO: IO SONO FOGLIA, a cura della Classe 5^B, Scuola primaria, insegnante Valeria Pettinau

ALBO ILLUSTRATO: IO SONO FOGLIA di A.Mozzillo e M.Balducci

A scuola spesso leggiamo insieme e lavoriamo sugli albi illustrati.

Partendo dall’albo illustrato “Io sono Foglia” vogliamo farvi conoscere cosa siamo riusciti a fare:


Io sono albero

 

Oggi dritta,

domani storta?

Mattino allegra

sera triste?

A volte rimango male

Altre poco importa

Un giorno sveglia

un altro solo stanca.

Di mattino un bradipo,

di sera una pantera.

Il pomeriggio tante idee,

la sera tutta spenta.

Io sarò albero,

se tu sarai radice!

                               Aurora Trois 5B


Io sono arcobaleno


Oggi sono stanca,

domani sarò l’alba.

Un mattino sarò forza,

e l’altro solo sonno.

Forse sarò felice,

oppure triste.

Un giorno son capionessa,

altri giorni me lo sogno.

Una volta più forte di un leone,

ora una piccola formica.

Alcune sere blu e bianca,

altre viola e nera.

Se un giorno mi vorrai non chiedermi chi sono,

io sarò i tuoi colori,

se tu sarai il mio arcobaleno!

                                               Filitsa Crotti 5B


Io sono luce


A volte son felice, se sono una fenice.

Un giorno son di fretta un altro la lentezza.

Io quel dì, la padrona dei miei sogni,

lunedì la noia in persona.

La mattina arrabbiata,

la sera affamata.

A un’ora tutto posso fare,

ad un’altra mi sento squagliare.

Un giorno so,

un altro non lo so.

Giovedì la protagonista di quel film,

venerdì svanisco!

Un giorno mi sento cadere dal grattacielo,

un altro con un dito tocco il cielo.

Prima rinchiusa nella torre,

dopo libera sul prato a piedi nudi.

Quel giorno il vento mi porta via,

quell’altro i piedi appiccicati al siolo.

Quel giorno ero foglia schiacciata,

ora son bella intatta.

Io sarò luce se tu mi illuminerai.

                                                             Laura Angioni 5B


Io sono yang


Ora son felice,

dopo sono triste.

Oggi sono sole o forse acquazzone?

La mattina sono bianca,

la sera sono nera.

Oggi sono noia,

domani sono gioia.

Adesso un fiore bianco,

ieri un fiore nero.

In questo momento timida,

tra un’ora coraggiosa.

Io sarò yang

Se tu sarei Yin.

                                         Maya Spiga 5B

 

 

 

 

 


 

 

Elezione del Presidente Mattarella, a cura della Classe 5^B, Scuola primaria, insegnante Valeria Pettinau

 Elezione del Presidente Mattarella, secondo mandato

 

In classe abbiamo letto e commentato il discorso che il Presidente Mattarella ha tenuto in Parlamento per il suo secondo mandato, è stato interessante e pieno di spunti, così abbiamo pensato di scrivere una lettera per fargli gli auguri e approffittarne per fargli delle domande. Ecco alcune lettere scritte da noi.


Sestu, 10 febbraio 2022

Caro Presidente Mattarella,

io la ammiro, perché trovo interessante e impegnativo il suo lavoro, anche perché è difficile fare il Presidente per altri 7 anni di fila e per questo le faccio i miei complimenti.

Come cittadina responsabile, desidero offrire il meglio che posso a tutto il mio Paese, certo, non posso fare tanto per ora, anche perché ho solo 10 anni, ma cercherò di contribuire in modo efficace, come non inquinare, non sprecare cibo…insomma queste cosine qua.

Naturalmente spero di avere un bel futuro anche io, ma soprattutto spero che la pandemia finisca.

Cambiando discorso, vedo che lei è un buon Presidente perché prende in considerazione tutti i problemi da risolvere e non trascura nulla, penso che questo sia un requisito importante. Unica cosa che le voglio chiedere è: “E’ felice di essere il Presidente della Repubblica?”.

Spero che le piacciano le idee che ho in mente e conto su di lei!

Carolina Murru classe 5B

Scuola Primaria Gianni Rodari – Sestu (Ca)

P.S. Tanti saluti e buona fortuna!


Sestu 10 febbraio 2022

Caro Presidente Mattarella,

le scrivo questa lettera perché le vorrei dire alcune cose.

Una di queste è che io la ammiro molto, ma non solo perché è il Presidente della Repubblica, ma anche perché nonostante una certa età riesce ancora ad essere una buonissima Presidente. Prende sempre decisioni giuste e necessarie per il nostro Paese e io le approvo. La vedo sempre al telegiornale, ho sentito il suo discorso di insediamento del 3 febbraio 2022 quando è stato eletto Presidente della Repubblica italiana per la seconda volta e ne abbiamo parlato anche a scuola.

Mi è sembrato un discorso molto maturo e responsabile con tante belle parole e ha anche affrontato molti argomenti forti ed interessanti, tra cui la dignità che è forse uno di quegli argomenti che mi è sembrato molto importante affrontare per far conoscere la realtà ai bambini di oggi.

Ma, detto in parole povere, le vorrei dire grazie, grazie per tutto quello che fa per noi cittadini!

Laura Angioni classe 5B

Scuola Primaria Gianni Rodari – Sestu (CA)


Sestu, 10 febbraio 2022

Carissimo Presidente,

io sono Lorenzo e ho 10 anni. Io da lei mi aspetto un altro settennato molto impegnativo e molto bello, visto che l’Italia ha molti settori da migliorare.

Il suo discorso del 3 febbraio a me, come a tutta la mia classe è piaciuto molto, l’ho trovato sincero e e ancor più sicuro, secondo me l’Italia farà ottimi progressi.

Io mi impegnerò e mi responsabilizzerò per aiutarla a raggiungere molti suoi obiettivi: prima di tutto la aiuterò per la salvaguardia dell’ambiente e altri ad elencarli non finirei le pagine a disposizione.

Avrei una domanda da farle. “E’ molto difficile fare il Presidente della Repubblica? E se lo fosse è entusiasta del suo ruolo?”.

La saluto cordialmente

Lorenzo Argiolas classe 5B

Scuola Primaria Gianni Rodari – Sestu

P.S. Quasi dimenticavo, tanti saluti dalle maestre e dalla mia classe. Sono molto contento che l’abbiano eletto nuovamente.

Ancora saluti.

 


Sestu 10 febbraio 2022

Caro Presidente della Repubblica,

sono felice che lei sia stato rieletto. Ho sentito il suo discorso ed è stato fantastico, ha detto parole bellissime ed incoraggianti per tutti i cittadini.

Vorrei farle una piccola domanda: “Secondo lei, riuscirà a far raggiungere la pace con semplici gesti ma importanti?”.

Speriamo che duri anche per tutti questi 7 anni perché ha incoraggiato milioni di persone. Per me è una speranza perché, secondo me, lei sarà il Presidente migliore per tutti.

Oh, dimenticavo di dirle che sono Martina, ho 10 anni e sono un’alunna della 5B, vivo in Sardegna a Sestu e la mia scuola è dedicata a Gianni Rodari, lo conosce vero? Spero proprio di sì.

In classe abbiamo parlato molto di Lei e spero proprio le arrivi la mia lettera.

Buona giornata

Martina Murtas classe 5B

Scuola Primaria Gianni Rodari – Sestu (CA)

 

Sestu 10 febbraio 2022

Caro Presidente Sergio Mattarella,

le scrivo questa lettera per congratularmi pe la seconda elezione come Presidente della Repubblica.

Leggendo il suo discorso del 3 febbraio sono d’accordo con lei soprattutto nella parte che riguarda la dignità. Inoltre mi sono quasi commosso quando nel suo discorso ha ricordato David Sassoli.

Vorrei farle solo una piccola domanda: “Qual è stata la sua reazione quando è stato rieletto Presidente della Repubblica?”.

Le auguro, data la sua età, di riuscire a restare per tutti questi 7 anni.

Arrivederci da

Matteo Angius classe 5B

Scuola Primaria Gianni Rodari – Sestu (CA)

 Sestu 10 febbraio 2022

Caro Mattarella,

vedo che lei è un Presidente molto responsabile, ho notato che grazie alei stanno cambiando un po’ di cose.

Le volevo solo dire una cosa e cioè di cercare di sempre di più di aiutare i bimbi meno fortunati e magari convincere anche i cittadini a farlo.

Vorrei chiederle: “Lei è abbastanza anziano, quanto è difficile avere una così tanto grande responsabilità da Presidente della Repubblica?”.

Però anche se lei è anziano, secondo me può fare tanto. Io mi chiedo sempre che emozione deve essere stata quella di essere eletto per la seconda volta con tanti voti.

Nichola Cau classe 5B

Scuola Primaria Gianni Rodari – Sestu (CA)

P.S. Conto su di Lei!

 

 


Più cestini a scuola!, di Rodrigo Pili, Classe 1^G, Scuola secondaria di Primo grado

 

Più cestini a scuola!

Era Novembre, i primi giorni in cui il nostro orario era completo e, rientrando dalle due ricreazioni, notavo qualcosa di strano che mi dava un certo fastidio, peggio dei maglioni urticanti! Nei giorni seguenti questa sgradevole sensazione aumentava sempre di più finché mi sono stufato e ritrovato qui a  scrivere per un giornalino scolastico di cosa mi disturbasse così tanto l’occhio.

Ciò che notavo e noto con disgusto è l’immondezza vicino ai cestini strabordanti e così ho fatto due considerazioni.

La prima è che, anche se ci sono alcune persone incivili in questa scuola che buttano la spazzatura in giro per il cortile, ignorando i cestini vicino a loro, devo dire che il numero dei bidoni è insufficiente rispetto agli studenti e insegnanti. Per questo mi domandavo se fosse possibile predisporre più pattumiere per la differenziata intorno al cortile scolastico.

 

 

 

 

Ma, di certo, non è qualche bidone in più che basta per avere un cortile pulito.  Ci vuole la collaborazione da parte di tutti.





E arriviamo alla seconda considerazione.

C’è sicuramente bisogno dello sforzo e dell'impegno di noi ragazzi nell'evitare di buttare a caso in giro per la scuola le cartacce di merendine, panini, lattine, fazzolettini ecc….e rispettare le cose comuni come fossero nostre. Ma mi rendo anche conto che alcuni di noi non hanno la minima idea di come fare un raccolta differenziata. E a questo punto però devo mettere in gioco anche la richiesta d’aiuto ai genitori e agli insegnanti perché educhino i loro figli e alunni al rispetto dell’ambiente e delle cose di tutti e a saper fare una corretta raccolta differenziata.

Sono sicuro che altri ragazzi hanno provato il mio stesso fastidio, spero che questi suggerimenti possano essere considerati e messi in atto e che ci sia la collaborazione di tutti.


Per ora vi ringrazio per la lettura di questo articolo e state sintonizzati per il prossimo.

Ringrazio gli Slayer che mi hanno fatto compagnia durante la stesura.


Rodrigo Pili, Classe 1^G, Scuola secondaria di Primo grado

 

Yara Gambirasio: il film, di Giulia Cau, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado

YARA GAMBIRASIO: IL FILM

 

Il film racconta il giallo che riguarda la scomparsa  di Yara Gambirasio, una ragazza di Brembate di soli tredici anni, con la passione per la ginnastica ritmica. 

Il 26 Novembre del 2010, dopo essere uscita dalla palestra dove praticava danza, Yara non ha fatto più ritorno a casa. Dopo numerose ricerche, il suo corpo è stato ritrovato senza vita tre mesi esatti dopo la sua scomparsa, ossia il 26 Febbraio 2011. Il 26 Febbraio 2015 le indagini sono state chiuse. Il 16 Giugno 2014, tre anni e mezzo dopo la scomparsa della tredicenne, viene arrestato Massimo Giuseppe Bossetti, un muratore 44enne di Mapello, con l’accusa di averla uccisa. Bossetti è stato incastrato dalle tracce di DNA prelevate dai vestiti di Yara, ed è stato condannato all’ergastolo nonostante lui continui a dichiararsi innocente. Anche se l’assassino di Yara sta pagando tutto il male che ha fatto in carcere, lei non riavrà mai indietro la sua vita e tutti i suoi sogni, come quello di diventare una persona importante nel mondo della danza, perché sono stati infranti da un mostro che la sua vita l’ha già vissuta e che ha già realizzato i suoi sogni. Il carcere non potrà mai colmare il dolore della famiglia di Yara e non potrà mai più riportarla indietro.

Guardare questo film mi ha appassionato e allo stesso tempo impressionato: all’epoca dei fatti avevo appena tre anni e ne ho sentito parlare ai telegiornali e in famiglia quando frequentavo la scuola elementare.

Mi ha colpito particolarmente il personaggio di Bossetti per il fatto che l’attore assomigliasse fisicamente alla persona reale.

Yara aveva allora l’età che ho io oggi e questo mi ha fatto riflettere molto.

 

FONTI:

https://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/yara-gambirasio- 1.7076781

https://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/yara-gambirasio- 1.7076781

https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Yara_Gambirasi

 

Giulia Cau, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado


Ricordi di mio nonno bambino, di Adriano Espa, Classe 3^E, Scuola secondaria di Primo grado

 

Ricordi di mio nonno bambino

Il Fascismo e la guerra

Durante il Fascismo a Samassi, nel paese di mio nonno, i bambini di 12-13 anni marciavano per le strade del paese vestiti di nero con una fascia bandoliera: erano i balilla.

Il sabato i tesserati del partito fascista si riunivano nella loro sede e cantavano canzoni come "Giovinezza". Sul muro del mulino del paese, dove si macinava il grano, bene in vista per tutti i passanti, c'era scritto in nero "Chi non è pronto a morire per la sua fede, non è degno di professarla".

Durante la Seconda guerra mondiale spesso degli aerei con la scritta "SS" e la svastica, il simbolo nazista, sorvolavano il paese; ogni vicinato aveva un rifugio sotterraneo scavato con le mani dagli abitanti per paura dei bombardamenti.

Da Serrenti, un paese vicino, arrivava il suono della sirena che avvisava le persone del pericolo. Anche vicino a casa di mio nonno c'era un rifugio e lui vi entrò molte volte superspaventato.

Su Samassi non furono mai sganciate bombe, ma si sentivano da Cagliari, a 30 km. di distanza. Per ripararsi ci si poteva poggiare anche sugli stipiti delle porte, al tempo molto robusti, fatti con mattoni crudi, fango e paglia, in modo da non restare colpiti dal soffitto in caso di caduta per il bombardamento. Per strada venivano disseminati ordigni nascosti in penne, matite, calamai e oggetti simili per trarre in inganno le persone, e se venivano urtati, o anche semplicemente toccati, potevano scoppiare in mano col rischio di danni agli arti. Gli edifici pubblici come le scuole o le chiese erano diventati alloggio per i soldati con le loro munizioni.

Una vicina di casa di mia nonna andava tutti i giorni, per anni, alla stazione dei treni, ad attendere il ritorno del figlio partito per la guerra e mai più tornato. Si chiamava Francesco.

La scuola

Anche se al tempo le classi erano o di soli maschi o di sole femmine, mio nonno ha frequentato una classe mista. Gli alunni erano una trentina e a quei tempi i bambini che si comportavano male dovevano avvicinarsi alla cattedra e ricevevano una bacchettata. Mio nonno non fu mai colpito. Veniva chiamato per intonare il canto del "Padre nostro" perché era il più bravo nella materia recitazione/canto. Una volta un professore gli fece studiare delle canzoni fasciste. Alle pareti della sua aula c'erano dei cartelloni con le foto del monumento al Milite ignoto.

Il pane

A quei tempi le persone facevano il pane in casa. Chi non poteva farlo per motivi di tempo o economici, doveva andare in panificio e presentare necessariamente la tessera fascista. Mio nonno si ricorda bene di quell'esperienza. Oggi sembra facile fare il pane, ma allora ci volevano tanti passaggi: inizialmente veniva coltivato il grano, venivano estirpate tutte le erbacce e nel tempo della raccolta si mieteva a mano; dopo il grano veniva portato nelle aie con i carri, si lasciava asciugare, si spargevano per terra le fascine e usavano il bestiame per la trebbiatura.

Una volta trebbiato, il grano veniva ammucchiato e si doveva aspettare un giorno ventoso per poterlo separare dalla paglia.

In seguito questo grano veniva messo nei sacchi e portato a casa e attraverso altri procedimenti veniva lavato ogni quindici giorni e veniva conservato in luoghi freschi, visto che al tempo non c'erano frigoriferi. Infine, si portava al mulino dove veniva macinato in presenza del padrone a cui poi sarebbe stata consegnata la farina in sacchi.

I poveri come mio nonno, che non potevano trasportarlo con un mezzo o un animale, lo trasportavano a spalle sino a casa.

Ogni quindici giorni si produceva tanto pane che poteva bastare per alcune settimane. Con le famiglie che ne avevano in abbondanza per loro, interveniva il Comune che, per volere del Partito, prendeva quello in eccedenza e offriva in cambio ricompense.

Adriano Espa, Classe 3^E, Scuola secondaria di Primo grado

Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...