domenica 16 giugno 2024

SESTU AI TEMPI DEI NOSTRI NONNI - di Silvia Orrù, 2ªH

SESTU NEL SECOLO SCORSO

La nostra città attraverso i ricordi di un nonno sestese nato nel 1943

Oggigiorno la nostra generazione, ovvero la generazione Z, si lamenta di molte cose, soprattutto la maggior parte degli abitanti di Sestu spesso e volentieri critica questa piccola città perché magari non è grande e maestosa ma è solamente un'umile cittadina. 

Ma abbiamo mai pensato a com’era Sestu ai tempi dei nostri nonni?

Per saperne di più, ho chiesto ai miei nonni cosa c’era e cosa non c’era quando loro erano giovani...

A quei tempi Sestu era un paesino molto povero e l’unica strada asfaltata era via Cagliari mentre tutte le altre strade erano sterrate. C’erano piccole case che avevano solo il piano terra e solo alcune avevano un altro piano, quindi non c’erano le palazzine che ci sono adesso. 

C’era anche molta più campagna: infatti c’erano vari orti che usavano le famiglie per mantenersi. La famiglia di mio nonno, per esempio, ne aveva uno ai confini di Sestu. Quando mio nonno aveva 8 anni - quindi nel 1951 - il paese aveva circa 5.600 abitanti, invece quando nonno ne aveva 18 - quindi nel 1961 - c’erano circa 6.700 abitanti. Esisteva l’asilo dove insegnavano le suore, le elementari che però all’inizio si facevano in locali privati e non pubblici, mentre le medie non esistevano ancora. 

Non esistevano nemmeno i supermercati e il cibo si comprava in piccole botteghe e la maggior parte dei prodotti si vendeva sfusa.

Per i vestiti invece andavi a comprare la stoffa e poi ti facevi fare un abito su misura dal sarto. Se volevi abiti già pronti, dovevi per forza andare a Cagliari.

Se volevi uscire con gli amici, esistevano già bar e gelaterie ma, soprattutto, c'erano dei circoli con delle attività da fare: per esempio, mio nonno andava spesso al circolo bocciofilo. Ogni domenica poi si svolgevano delle gare organizzate dalla Federazione bocce ed è così che mio nonno ha vinto molte gare ed è diventato un campione di questo sport.

Quando mio nonno aveva circa 5 anni c’erano poche automobili. Solo dopo qualche tempo sono un po’ sono aumentate di numero. A Sestu inoltre c’erano solo rivenditori di macchine ma i veri e propri concessionari si trovavano solo a Cagliari. 

Se volevi comprare arredi per la casa c’erano sempre delle botteghine che vendevano un po’ di tutto. Esistevano anche edicole dove potevi comprare giornali e giornalini e anche negozi di piante.

Se avevi necessità di fare una visita per i denti a Sestu non c’era ancora niente e dovevi andare a Cagliari.

Esisteva già la banca e anche il comune, che però non era lo stesso di adesso ma si trovava in via Roma. 

Per fare le fototessere per i documenti, i fotografi usavano una stanza fatta apposta dentro casa loro.

C’erano diverse chiese molto antiche (risalenti al XII-XIII sec) che ci sono anche ora, come per esempio la chiesa di sant’Antonio, di San Salvatore, di San Giorgio e di San Gemiliano, mentre la chiesa di Nostra Signora delle Grazie non esisteva ancora quando erano piccoli i miei nonni perché è stata costruita solo nel 1968.

Sicuramente rispetto a oggi c’erano molte più differenze tra uomini e donne: infatti l’80% delle donne non lavorava e rimaneva a occuparsi della casa.

Secondo me una cittadina come Sestu ha oggi dei vantaggi:

    • si trova vicino a Cagliari;

    • puoi uscire abbastanza tranquillamente con i tuoi amici e ci sono molti punti di ritrovo tra cui alcuni parchi e piazze carine;

    • non c’è molto traffico a differenza di tante città importanti.

Secondo me tutti noi abitanti di Sestu critichiamo troppo questa piccola città perché magari non è bella e maestosa come Cagliari, però prima i sestesi vivevano con molto meno e ce l’hanno comunque fatta.

di Silvia Orrù, 2ªH


FONTE:
Wikipedia - https://www.flickr.com/photos/cristianocani/2984161058


LEGGIAMO E DIVENTIAMO PITTORI - a cura degli alunni della 2ªA e 2ªB della "Rodari"

LEGGIAMO E DIVENTIAMO PITTORI

Le copertine reinterpretate dagli alunni della 2ªA e 2ªB della "Rodari"

Anche quest’anno gli alunni della classe 2ªA e 2ªB della Scuola Primaria "Rodari" si sono divertiti a leggere i libri della biblioteca di classe e poi si sono trasformati in pittori copiando alcune copertine dei loro libri preferiti.

Ecco il risultato: niente male vero?








CHE COS'È LA SALUTE DIGITALE? - a cura delle classi 2ªA e 2ªB della Scuola Primaria "Rodari"

PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE DIGITALE

Comprendere opportunità e rischi del mondo digitale

Quest’anno gli alunni della 2ªA e 2ªB hanno partecipato al progetto di “Educazione alla Salute e alla Salute Digitale”, promosso dal Comune di Sestu con il coordinamento del Dott. Luca Pisano.

Alla scuola Primaria il progetto ha previsto, attività pratiche ed esperienziali - simulate, esercitazioni guidate e visione di video - per aiutare i bambini a comprendere le opportunità offerte dal mondo digitale, i suoi rischi e i pericoli. L'obiettivo è stato di favorire lo sviluppo della consapevolezza digitale per permettere ai bambini di avvicinarsi a internet con prudenza e in sicurezza. 

Alla fine degli incontri nelle due classi gli alunni hanno prodotto dei testi scritti partendo dal titolo: “Scrivi cosa hai imparato durante il Progetto educazione alla Salute Digitale e quali sono le tue considerazioni”.


Ecco alcuni elaborati:

Ho imparato che non fa bene guardare il telefono o il tablet per tante ore.

Ho anche imparato che esistono apps di truffa!

La psicologa è stata bravissima!

Ho imparato che prima di scaricare un gioco devo guardare per quale età viene consigliato.

Mi è piaciuto un mondo imparare tante cose nuove.

(Marzia 2ªA)


Mi sono divertito con la psicologa che ci ha fatto vedere i diversi tipi di videogiochi. Alcuni sono per i tre anni alcuni per i sette alcuni per i diciotto anni.

C’è una realtà virtuale e una realtà “normale in cui viviamo sempre.

La psicologa ci ha spiegato che non bisogna guardare molto il tablet fino a tardi perché poi non dormiamo.

Queste lezioni mi sono piaciute molto perché ho imparato che non bisogna utilizzare le cose elettroniche per tanto tempo perché fanno male al cervello.

(Nicholas 2ªA)


Ho imparato che non si devono usare tanto i videogiochi e che non si devono mandare le foro e le password agli sconosciuti. Non dobbiamo usare YouTube degli adulti ma possiamo usare YouTube Kids. Inoltre ho imparato che i bambini piccoli non possono guardare gli youtuber.

Mi è piaciuto perché mi ha fatto riflettere.

(Simone 2ªB)


Io ho imparato che alcuni giochi o film o serie TV non sono adatti alla nostra età. Infatti possono causare danni alla salute.

E’ pericoloso dare il proprio numero di telefono oppure la password a uno sconosciuto. Inoltre ho imparato che, se gioco online con gli sconosciuti loro ti possono imbrogliare.

Le lezioni per me sono state molto giuste e il cervello può essere modificato perché gli scienziati hanno lavorato duramente per scoprirlo.

Queste lezioni mi sono piaciute molto.

(Lorenzo 2ªB)


Io all’inizio pensavo che il Progetto non mi sarebbe piaciuto invece alla fine mi è piaciuto molto. E anche con mio grande stupore ho imparato che ci sono i pericoli dello smartphone e che ci sono i PEGI, dei numeri che indicano gli anni per giocare ai diversi tipi di videogiochi. Vi faccio un esempio, tipo Fortnite che è un gioco per i 18 anni.

La psicologa Irene Urrai era bravissima e ci ha fatto fare tre lezioni interessantissime. Nell’ultima lezione ci ha fatto fare la nostra carta di identità, con nome, aspetto fisico, ci ha fatto scrivere cosa ci piaceva o cosa non ci piaceva e il nostro sogno. Alla fine dovevamo disegnarci e c’è chi ha disegnato se stesso dentro il sogno.

A me le tre lezioni sono piaciute tantissimo e anch’io penso che i bambini devono leggere di più e non stare appiccicati a uno smatphone, un tablet o ai videogiochi oppure ai computer o a tutti tipi di dispositivi digitali fino a quando avranno 20 anni.

(Amelie 2ªB)

LETTURE PRIMAVERILI - di Elio, 2ªA Scuola Primaria "Rodari"

LETTURE PRIMAVERILI

Un resoconto dall'Aula Multimò


Oggi, 15 aprile 2024, le bibliotecarie della nostra scuola, maestra Veronica e maestra Rachele, hanno organizzato nell’Aula Multimò delle “Letture Primaverili” per gli alunni di tutta la scuola. 

Per noi di 2ªA e per la 2B, ha letto maestra Rachele che ha scelto due racconti intitolati “Uffa che noia!” e “Vorrei un tempo lento lento”, e poi una filastrocca di Gianni Rodari intitolata “Aiuto”.

A me sono piaciute le storie “Uffa che noia” e "Vorrei un tempo lento lento”, la prima perché era divertente e la seconda perché i tempi erano strani.

recensione di Elio e disegno di Leonardo, 2ªA Scuola Primaria "Rodari"

BISOGNA SEMPRE AIUTARSI! - a cura delle classi 2ªA e B della Scuola Primaria "Rodari"

BISOGNA SEMPRE AIUTARSI!

Le riflessioni dei bambini sul Progetto "Bocciando s'impara..."

Classe 2ªA

  • Mi ha fatto divertire essere membro di una squadra
  • Ho imparato che tutti possono fare uno sport
  • Ho imparato un nuovo gioco con i miei compagni
  • Bisogna sempre aiutarsi
  • Fare sport è la migliore cosa della vita
  • Si può sempre migliorare accettando la sconfitta
  • È stato emozionante tifare i miei compagni
  • Mi sono divertito un sacco a giocare
  • Mi ha insegnato la fratellanza sportiva
  • Mi piace lo spirito sportivo
  • Mi è piaciuto tanto fare gioco di squadra
  • Mi è piaciuto impegnarmi al massimo
  • Ho capito che non sempre si può vincere ma ci possiamo divertire lo stesso


Classe 2ªB

  • Per imparare a giocare ci vuole tanta concentrazione
  • In tutti gli sport c’è un obiettivo da raggiungere
  • Ho capito che per diventare bravi ci si deve impegnare
  • Mi è piaciuto giocare e tifare
  • Mi sono divertita ad allenarmi
  • Abbiamo capito che ci vuole precisione
  • Quando giocavo mi sentivo emozionato
  • Per imparare a giocare ci vuole tempo, allegria e impegno
  • Quando giocavo mi sentivo felice
  • In tutti gli sport c’è una regola
  • E alla fine siamo diventati tutti campioni

“BOCCIANDO S’IMPARA”... - a cura della 2ªA, SCUOLA PRIMARIA GIANNI RODARI

“BOCCIANDO S’IMPARA”… 

... a rispettare le regole sportive!


Gli alunni della 2ªA della scuola primaria “G. Rodari", durante il Progetto “Bocciando s’impara”, si sono confrontati su ciò che hanno imparato sulle regole sportive, ed ecco un loro piccolo-grande elenco:

    1) Nel gioco non si fa violenza

    2) Dobbiamo essere amici dei nostri avversari (fratellanza sportiva)

    3) Imparare dalle sconfitte

    4) Rispettare gli altri

    5) Giocare per divertirsi

    6) Dobbiamo rispettare le regole del gioco

    7) Accettare le sconfitte

    8) Rispettare se stessi

    9) Tutti possono fare sport

    10) Aiutarsi

    11) Mi impegno a migliorarmi 

    12) Dare l’esempio

    13) Essere leali


a cura della 2ªA, SCUOLA PRIMARIA GIANNI RODARI

QUANTO È BELLO GIOCARE A BOCCE - a cura della classe 2ªB della Scuola Primaria

QUANTO È BELLO GIOCARE A BOCCE

Un progetto per riscoprire uno sport molto bello!

Quest’anno gli alunni della 2ªA e 2ªB insieme a maestra Viviana hanno partecipato al Progetto “BOCCIANDO S’IMPARA…”, progetto che ha coinvolto moltissime classi della scuola primaria G. Rodari.

I bambini sono stati felicissimi di condividere con tutti noi la loro esperienza.





Mercoledì 27 marzo noi della 2ªB insieme alle altre classi della scuola primaria G. Rodari siamo andati in palestra per assistere alla finale del Progetto “Bocciando s’impara”.

Gli sfidanti sono state le classi 5ªB e 5ªC.

Alla fine ha vinto la 5ªB tra gli applausi di tutta la scuola ed è stata premiata con una coppa. Poi hanno dato le medaglie agli alunni di tutte le classi e diversi attestati di merito. 

A noi è stato dato per il MIGLIOR CARTELLONE che in dicava il nome della nostra squadra “I 4 MORI”.

Dopo sono stati donati dei fiori alla maestra esperta Elisabetta come segno di ringraziamento.

È stato meraviglioso perché eravamo contenti ed emozionati.

Attraverso questo progetto abbiamo imparato le regole del gioco delle bocce e abbiamo scoperto che esistono diversi tipi di bocce. Ci siamo prima allenati per poi divertirci a giocare sul serio una vera partita.

Alla fine siamo diventati dei SUPER CAMPIONI!

a cura della classe 2ªB


Come si faceva il pane in casa? - di Aurora, 2ªA della Scuola Primaria

DIVERTIMENTO A CASA OFELIA

Laboratorio del Pane con la 2ªA e la 2ªB della Primaria





Io e i miei compagni della 2ªA e della 2ªB ieri 21 marzo siamo andati a casa Ofelia per fare il pane.

Il laboratorio del pane era organizzato della Proloco e dal Comune di Sestu.

Abbiamo conosciuto il signor Mario che era molto gentile. Siamo entrati in una grande sala, c’era una grande tavolone e sopra due ciotole di terracotta per le diverse postazioni, quella grande conteneva farina e semola. Noi abbiamo aggiunto un po’ d’acqua dentro la ciotola e abbiamo aggiunto anche il sale. 

Poi ho visto mia zia Immacolata che mi ha aiutato a fare il pane. Piano piano abbiamo incominciato a fare una pallina, che poi le maestre del pane hanno preso e le hanno messe tutte insieme in una macchina che si chiama “mola”. 

Mentre impastava, la signora Ignazina (una delle molte maestre del pane) ha messo il lievito Madre e poi continuava a impastare. Poi le maestre del pane ci hanno restituito la pallina e noi abbiamo dato la forma di un semicerchio con una rotellina e un coltellino di plastica abbiamo fatto dei taglietti (almeno 9). 

Dopo hanno infornato il pane che, mentre noi facevano la ricreazione (giocando con il cavallino di canna e guardando gli antichi giochi), cuoceva. Alla fine la signora Ignazina ha tolto il pane dal forno e alcuni bambini hanno tolto la cenere dal pane. Poi lo hanno imbustato e ogni bambino ha avuto il proprio pane (coccoetto).



Questa esperienza mi è piaciuta molto, è stata SUPER!

di Aurora, 2ªA della Scuola Primaria


Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning

Curiosità, scoperta, creatività, invenzione

Conoscete Mary Anning?

Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta.

Maestra Alessia Zurru è arrivata nella nostra scuola con un bellissimo libro e una vecchia valigia.

Eravamo curiosi di sapere cosa c’era dentro e non vedevamo l’ora di scoprirlo. 

Wow! Nella valigia c’erano fossili, conchiglie, rametti e oggetti come quelli che trovava Mary Anning.

Mary era una bambina come noi che viveva in Inghilterra, vicino al mare. Era molto curiosa (come noi) e si divertiva a cercare fossili di conchiglie e animali vissuti tanto tempo fa. I fossili più belli li vendeva ai turisti per guadagnare i soldi per la famiglia. Quando è diventata grande, tra le rocce ha trovato i fossili di ittiosauro e di altri grandi animali marini che non esistevano più.

Mary leggeva tanto, soprattutto i libri scritti dagli scienziati. Ha studiato e ha scritto tanto da diventare anche lei una scienziata molto importante.

Maestra Alessia ci ha detto che quando Mary era molto piccola un fulmine aveva colpito la signora che la teneva in braccio. Dopo tanti anni, la gente pensava che Mary fosse diventata tanto intelligente grazie all’energia di quel fulmine. 

Mary era davvero intelligente e ogni giorno pensava ai suoi fossili: li osservava, li toccava, li misurava, li puliva, li disegnava. Per lei era un lavoro, ma anche un grande divertimento.

Tutte le volte che abbiamo incontrato maestra Alessia abbiamo fatto nuove scoperte. Anche noi, come Mary ci siamo divertiti a cercare, toccare, osservare, descrivere e disegnare.




Abbiamo fatto tante esperienze ed esperimenti e abbiamo giocato con i quattro elementi: l’acqua, l’aria, il fuoco e la terra. 

Tra tutti gli esperimenti che abbiamo fatto, quello che ci è piaciuto di più è stato quello del vulcano: l’esplosione della lava (che era schiuma) è stata davvero divertente e ci ha lasciato a bocca aperta.

Abbiamo conosciuto anche altre due scienziate che, come Mary Anning, fin da bambine avevano una grande passione per la scienza e le scoperte. Margherita Hack era affascinata dalle stelle e Samantha Cristoforetti amava volare. Tutt’e due erano molto curiose (come noi).

Margherita è già morta e Samantha è ancora viva. Però le abbiamo viste e sentite tutt’e due perché hanno fatto i video per noi bambini. 

Grazie a Margherita abbiamo imparato tante cose su come si osservano le stelle, i pianeti e l’universo. 

Grazie a Samantha abbiamo imparato tante cose su come si viaggia e sugli esperimenti che si fanno nello spazio.

Anche noi, come Mary ci stiamo allenando a conoscere il mondo e lo spazio per capire come sono fatti. E, per gioco, stiamo imparando a contare, pesare, misurare, mischiare colori e fare arte, costruire, vedere come le cose sono fatte e come funzionano, usare le tecnologie e gli strumenti.

Perché siamo curiosi e creativi.

Chissà se, quando saremo grandi le nostre scoperte saranno utili e potranno aiutare le persone.

Per ora abbiamo delle idee su alcune invenzioni:

    • La bicicletta da cui non si cade mai;  

    • la casa bella con un microfono per far parlare le persone cambiando la loro voce:             arrabbiata, felice…;

    • il fiore che si apre e dentro c’è un anello;

    • la pistola ad acqua per sparare dentro il vulcano per non fare uscire la lava;

    • l’aquilone magico che porta le persone al parco degli unicorni;

    • il temperino per i pennarelli, che si scaricano sempre;

    • l’albero che fa il cibo: arance, le angurie, la pasta di mais…

    • l’autobus gigante con un pulsante per il bagno e con un altro pulsante le sedie diventano letti, con l’ascensore e vai in cucina, con un pulsante si apre la piscina e con un pulsante si apre la cassaforte dove ci sono soldi e diamanti;

    • la moto che si guida da sola senza le ruote così non si buca;

    • lo skateboard che vola perché ha dei razzi sotto che usano il fuoco per farlo volare, come dei razzi veri che vanno nello spazio. Così si potrebbe andare nello spazio con lo skateboard;

    • le ali per volare sopra gli alberi;

    • la macchinina che vola da sola e che trasporta una scatola con dentro una pizza con i wurstel e la porta al mio amico;

    • la macchina che guida da sola, va ad acqua e va dove le dicono di andare;

    • la cucina parlante che ripete le cose che dici tu. Cucina da sola, sa fare molto bene la pasta in bianco e sa cuocere la carne, come papà, però la cuoce meglio la cucina;

    • il televisore che cammina e va in camera da letto. Il televisore parla e dice: giochiamo insieme?

    • la pozione che sgrida i bambini così non c’è bisogno che li sgridino i maestri e i genitori;

    • la macchina elettrica che stira con una catena e con il ferro da stiro che ha delle molle all’interno per farla stirare. Per stirare meglio usa un liquido con il colorante e delle bolle che si formano;

    • una storia: i tre porcellini. Invece del lupo arriva la mucca, poi la pecorella, poi viene una persona che li chiama e dice che maestro Ignazio è bello;

    • un giocattolo: la macchina del pompiere grande che ha la sirena e spegne l’incendio con la pompa dell’acqua e anche la Coca Cola;

    • una torre con i cubi di mattoni che sarà tanto alta come una montagna.


Vi piacciono le nostre invenzioni?

Se volete imparare, fate come noi e come Mary, Margherita e Samantha.

Basta provarci, per gioco, senza aver paura di sbagliare!

Solo così potremmo conoscere il mondo e i suoi quattro elementi. Perché, come diceva Margherita, noi e il nostro mondo siamo fatti di polvere di stelle.


a cura dei bambini e degli insegnanti della scuola dell’infanzia Maria Lai, la Scuola del sorriso.

La Cattedrale di S. Chiara a Iglesias - di Pietro Piras, 1ªB

La Cattedrale di Santa Chiara d'Assisi

Gita scolastica delle classi 1ªB e 1ªH

Il giorno 27 marzo 2024, le classi 1ªB e 1ªH si sono recate, col treno, in gita a Iglesias. Viaggiare in treno con i compagni di classe è stata una bella esperienza che sicuramente ci ricorderemo per lungo tempo, ma ancor di più lo è stato visitare il centro storico e le sue meravigliose chiese. 

Quella che mi ha colpito di più è stata sicuramente la Cattedrale di Santa Chiara d'Assisi, soprattutto perché è l'unica al mondo intitolata alla Santa, ma anche perché è la chiesa più grande e importante della città di Iglesias, sede vescovile della diocesi omonima. 

La Cattedrale è situata nella piazza Municipio, centro storico della città. Ha una facciata imponente e molto ben curata, ed è particolare perché alla sua destra sorge la torre campanile, con la campana che è stata fatta da Andrea di Giudotto del 1337-38

Siamo entrati dal portone principale e, nel fare il segno della croce con l'acqua santa, ho notato che c'era un angelo in marmo che reggeva l'acquasantiera. Una volta dentro, abbiamo potuto ammirare un'unica navata in stile gotico con al centro un rosone. 

Tra gli arredi presenti all'interno della chiesa, si nota per il suo splendore l'altare in legno dorato di Sant'Antioco. Nella parte destra sorge un altro altare in marmo di vari colori. Marco, la nostra guida turistica, ci ha spiegato e illustrato questa meraviglia e tutte le altre che abbiamo visitato nella mattinata a Iglesias.


Santa Chiara d'Assisi

Santa Chiara d'Assisi era fin da bambina molto religiosa e, nonostante appartenesse a una famiglia nobile e ricca, rinunciò agli abiti costosi per poter aiutare i poveri. La madre la sensibilizzò alla sofferenza altrui e questa la portò ad offrire pranzi per i poveri. Chiara divenne una donna autonoma e coraggiosa, partecipò anche a dei pellegrinaggi, anche se preferiva una vita contemplativa e riservata. 

Durante la sua giovinezza fece conoscenza con Francesco, quello che poi diventò San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia. Entrambi si spogliarono di tutti i loro beni per condurre una vita povera e religiosa. 

Santa Chiara dopo la fuga da Assisi, condusse una vita ispirata al Vangelo e divulgò il suo ideale di povertà, che venne preso come esempio da altre donne. Fondò quindi l'ordine di suore chiamato Clarisse.

Fu canonizzata come Santa Chiara nel 1255 da Alessandro IV nella cattedrale di Anagni e il 17 febbraio 1958 fu dichiarata da Pio XII santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni.

di Pietro Piras, 1ªB

Bullismo: la soluzione della 2ªH! - di Aurora Maria Cadau, 3ªH

Bullismo: la soluzione della 2^H!

La proposta premiata dal CAI Scuola

Nell’anno scolastico 2022/2023, la classe 2ªH ha partecipato al concorso nazionale “Sbulliamoci” promosso da CAI Scuola; quest’ultimo prevedeva la presentazione di un elaborato grafico, letterario o multimediale, che avesse come centro un tema di cui si parla molto, ma sempre troppo poco: il bullismo. 

La 2^H ha lavorato su un elaborato multimediale, un video nel quale veniva mostrata una metodologia e una proposta per intervenire sui fenomeni di bullismo presenti nella nostra scuola e non solo.


Partendo dalla considerazione che spesso essi sono nascosti agli occhi dei più, la nostra classe ha cominciato a confrontarsi per cercare di trovare il modo per venire a conoscenza dei fenomeni di bullismo e contrastarli. Abbiamo quindi pensato di creare una scatola, detta "Bull box", dove i ragazzi e le ragazze avrebbero la possibilità di inserire in maniera anonima le loro richieste d’aiuto o denunciare fatti che hanno visto.

Ma questo è solo il primo passo.

Ogni giovedì, la classe si riunisce in quello che è un vero e proprio comitato: il comitato di solidarietà! All’interno di questa organizzazione sono presenti diversi organi ricoperti da altrettanti alunni o alunne: un presidente, che ha il compito di riunire le idee del comitato; un vice presidente, con la mansione di dare la parola ai membri; 4 consiglieri, che esprimono i pensieri delle proprie bancate; e infine i restanti 17 membri attivi, di cui ognuno dispone di un cartellino arancione per chiedere la parola, uno rosso e uno verde per esprimere il loro voto.

Lo scopo di queste azioni è di connettere gli alunni fra loro per non lasciare solo nessuno e, quindi, prevenire o fermare qualsiasi atto di bullismo che si può manifestare.

Questo lavoro non venne ignorato, ma bensì premiato. Pertanto, la 2^H, insieme alla professoressa Sandra Rombi, ha vinto il primo posto per la favolosa idea coniata! La premiazione è avvenuta in diretta streaming, sul canale YouTube del CAI, con la presenza di tutte le scuole d’Italia che hanno partecipato al concorso, quest’anno scolastico, nella giornata del bullismo e cyberbullismo, il 7 febbraio.

Il vero lavoro però, non è ideare, ma mettere in pratica. Questo sarebbe favoloso in quanto creerebbe un ambiente più sano e inclusivo per tutti!

di Aurora Maria Cadau, 3ªH


I film più amati e… odiati al mondo - di Raffaele Vallascas, 1ªB

I film più amati e… odiati al mondo

Flop e trionfi al cinema

Il cinema esiste da tanto tempo e negli anni sono usciti moltissimi film. Tra tutti quelli che sono usciti negli anni, molti non hanno avuto successo, altri invece sono piaciuti molto al pubblico.

I film esistono dal 1891 e il primo a essere proiettato si intitolava Dickson Greeting e per quegli anni fu una rivoluzione. Le pellicole girate in bianco e nero rimasero sino alla fine del 1970 e dopo quegli anni molte aziende si sono interessate al settore del cinema.

Parlando di epoche più recenti, nel nuovo secolo tra film più amati al mondo e con i maggiori incassi vi sono: 


Film del 2000/2009

  • Il signore degli anelli, che ha guadagnato 2,92 miliardi di euro circa;
  • Avatar, che è stato rivoluzionario in quei tempi e che ha guadagnato 3 miliardi circa di euro.

Film del 2014/2017

  • Pets vita da animali, fatto dalla Illumination Company, ha guadagnato 3 milioni di euro circa;
  • Wonder, nel 2017, ha guadagnato 11 milioni di euro circa;
  • Coco, prodotto dalla Disney Pixar nel 2017, ha guadagnato 3 milioni e mezzo di euro circa;
  • Baby boss, ha guadagnato 4,5 milioni di euro circa.

Film dal 2018 al 2020

  • Bao, cortometraggio della Disney Pixar del 2018, ha guadagnato 13 milioni;
  • Black Panther, prodottp dalla Marvel e uscito nel 2018, ha guadagnato 46 milioni di euro circa;
  • Mio fratello rincorre dinosauri, film italiano, ha guadagnato 22 milioni di euro;
  • Weathering with you, un film anime, ha guadagnato 1 milione e mezzo di euro.

Film dal 2021 al 2023

  • Spider man no way home, prodotto dalla Marvel, ha incassato quasi 2 miliardi;
  • Avatar, la via dell’acqua è arrivato a incassare ben 3 miliardi;
  • Five night at freddyes ha incassato "solo" 3 milioni e ha avuto un meta score di circa 84;
  • Oppenhaimer, film pluripremiato agli Oscar, ha incassato circa 2 miliardi 
  • Barbie, infine, ha incassato circa 2 miliardi anch'esso.

Molte altre pellicole non hanno avuto la stessa fortuna.

Per citarne alcuni, The Emoji Movie, uscito nel 2017, è un film d’animazione considerato talmente brutto da essere citato come il simbolo di film di bassa qualità, uno dei peggiori degli ultimi anni.

Anche film della serie After, che prendono spunto dai romanzi di Anna Todd, sono considerati “trash” (spazzatura). Ma forse ad ottenere le critiche peggiori è Ouija Shark, un film horror del 2020 conosciuto per essere “trash” e per una produzione di basso livello. 

Insomma, non tutte le pellicole hanno la stessa qualità e la stessa fortuna!

di Raffaele Vallascas, 1ªB

 

sabato 15 giugno 2024

The Maze Runner - di Emma Murgia, 2ªF

Recensioni - videogiochi

The Maze Runner 

La trilogia!

Ciao a tutti e benvenuti in questa nuova recensione! 

Oggi mi piacerebbe parlarvi di una trilogia che, a me personalmente, è piaciuta molto: The Maze Runner. I libri sono fantascientifico-distopici ambientati in un futuro post-apocalittico. L’autore è James Dashner.

La trama approssimata è questa:

“Un giorno Thomas, il protagonista, si sveglia in una scatola di metallo che dà su una radura piena di tantissimi ragazzi (solo maschi) senza ricordare nient’altro che il proprio nome. Gli viene spiegato da un ragazzo di nome Chuck ciò che è successo a tutti loro. Ogni trenta giorni arriva un nuovo ragazzo, e così le cose si sono ripetute per tanti anni. Nessuno di loro sa il perché. La radura è circondata da un labirinto dove la notte girano pericolose creature, i Dolenti. La loro puntura causa la mutazione: riprendi alcuni dei tuoi ricordi, anche se molto frammentari, ma cambi in peggio diventando violento, paranoico e pazzo. 
I Dolenti potrebbero tranquillamente entrare nella Radura, ma delle gigantesche porte la proteggono, e si chiudono sempre alla stessa ora, come cala il sole. Tutto è sempre andato così, e nessuno si aspetterebbe il contrario. Ma, a pochi giorni dall’arrivo di Thomas, dalla 'scatola' esce una ragazza. E da quel momento tutto si complica. A partire dalle porte che, la notte, non si chiudono più.”

Me l’aveva consigliato una mia amica a cui era piaciuto moltissimo, così un pomeriggio, l’estate scorsa, sono andata in biblioteca e l’ho preso in prestito.

Devo essere sincera, inizialmente non mi ispirava moltissimo: la trama è interessante, ma “preferisco altri libri”, mi dicevo. 

Invece, dopo solo un paio di pagine, ho cambiato totalmente idea: Il libro è scritto molto bene e c’è sempre quella suspence che, sino alla fine, ti costringe a leggere per sapere come va a finire. 

Quindi la mia recensione è assolutamente positiva! Ve lo consiglio se: 

1) siete appassionati di questo genere

2) siete poco impressionabili (il libro è leggermente cruento) 

3) vi piacciono i “triangoli d’amore”. Infatti, questo ne ha, e nemmeno pochi. 

Un’ultima cosa: Se non vi ispira particolarmente l’idea di leggere tre libri, perché non vi piace leggere perché avete poco tempo… ci sono i tre film su Disney+ e su YouTube a pagamento. 

Buona Lettura! O… buona visione! Spero che dopo aver letto quest’articolo, vi verrà voglia di leggerlo/guardarlo. 

di Emma Murgia, 2ªF


I social network - di Rodrigo Pili, 3ªG

I social network

Dalle app militari a quelle della vita quotidiana

Internet è nata alla fine degli anni '50, come applicazione militare ma negli ultimi decenni è entrata a far parte della vita quotidiana di tutti noi.

Basta una connessione, uno smartphone, un pc, ecc., per entrare in contatto con tutto il mondo attraverso l’utilizzo di piattaforme virtuali, quali Instagram, Facebook, Whatsapp solo per citare le più note. 

Molti giovani entrano in una sorta di mondo parallelo, che fornisce una seconda vita, che permette di comunicare con persone lontane chilometri e chilometri senza, magari, sapere nemmeno la loro giusta posizione.

E chi lo sa?, parlando con questa persona probabilmente sconosciuta, si può creare un bel rapporto, stretto come dei lacci di scarpe, legate dalle passioni in comune.

Tante persone con questa seconda vita ci lavorano, tra chi entra nel mondo del business, chi fa le recensioni e chi fa dei semplici video mediante un oggetto di uso ormai comune: lo smartphone.

Tra varie tipologie di video, tante sono comiche, create apposta per strappare una risata a diversi spettatori rinchiusi in una giornata “no”.

I social network fanno scoprire tantissime cose, e - perché no? - potrebbero far scoprire delle nuove passioni, o perfino ossessioni. Per non perdere nessuna notizia di questa nuova passione ci basta un semplice click per sapere tutto, un click che sostituisce eventuali anni di studio, anni passati dentro i libri e anche lavori veri e propri.

Ci sono tanti aspetti positivi, ma non dimenticatevi che tutto ha un lato buono e uno cattivo. 

La fiducia nei rapporti che si possono instaurare nella seconda vita non ha un sempre un riscontro nella passione della vita vera, nel contatto fisico, nella fiducia, nei sentimenti veri. L’amicizia vera e propria è come un siero che si inietta nel cuore e diffonde amore e fiducia.

Su Internet ci sono parecchi dati che ci dicono chi siamo in questo "secondo mondo", ma nel secondo mondo è pieno di ladri che come obiettivo hanno prendersi il possesso delle persone in forma digitale. Quando questo loro obiettivo viene raggiunto, diventa poi difficile fare un contro attacco.

Tra i vari problemi che derivano dalla vita vera, c’è anche il più banale e il più temibile, anche se tutti ne parlano. È come un "boss" finale di un videogioco degli anni '80, così temibile che quasi quasi ci rifiutiamo di combatterlo. E questo boss è il cyber bullismo stesso.

Con le sue mosse speciali può mandare alla deriva un povero ragazzo che non riesce a darsi pace, rendendolo sempre più debole.  

Quindi si può dire che i social network sono degli amici, ma solo fino a un certo punto.

di Rodrigo Pili, 3ªG

Cyberbullismo - di Marco Cogoni, 3ªB

Cyberbullismo 

Una piaga che avvelena ogni angolo del web

Il cyberbullismo, come un'ombra oscura, si insinua in ogni settore del mondo online, lasciando una scia di dolore e sofferenza che travalica i confini virtuali per colpire duramente la vita reale delle persone. Dalle aule virtuali dei social media, ai forum di discussione, fino agli angoli più remoti del web, i bulli digitali seminano il terrore, approfittando dell'anonimato e della vastità della rete per perpetrare i loro abusi.

Sui social media, terreno fertile per l'odio e il cyberbullismo, i commenti offensivi, le minacce e le immagini umilianti si diffondono come un virus, colpendo indistintamente bambini, adolescenti e adulti. Il cyberbullismo sui social assume forme diverse, dalle vessazioni private via messaggio alle aggressioni pubbliche nei commenti e nei post. Le vittime, spesso isolate e indifese, si ritrovano intrappolate in una spirale di umiliazioni e sofferenza che può avere conseguenze devastanti sulla loro autostima e sul loro benessere psicologico.

Nei forum di discussione, l'anonimato offre ai cyberbulli la possibilità di nascondersi dietro uno schermo e scatenare la loro rabbia e frustrazione sugli altri. Insulti, trolling e flame diventano all'ordine del giorno, creando un clima di ostilità e terrore che soffoca il libero scambio di idee e il confronto costruttivo. Le vittime, scoraggiate e impaurite, si ritirano dai forum, perdendo l'accesso a preziose informazioni e comunità di supporto.

Anche negli angoli più remoti del web, come i videogiochi online e le chat room, il cyberbullismo trova terreno fertile per proliferare. I bulli digitali sfruttano la voce e le chat per molestare, insultare e minacciare le loro vittime, creando un ambiente di gioco tossico e inospitale. Le conseguenze del cyberbullismo nel mondo del gaming possono essere gravi, portando all'isolamento sociale, alla rabbia e persino alla violenza.

La lotta contro il cyberbullismo è una sfida complessa che richiede un impegno globale da parte di individui, istituzioni e aziende. È necessario educare i giovani all'uso responsabile del web, promuovere il rispetto reciproco e la tolleranza online, e fornire alle vittime gli strumenti e il supporto necessari per affrontare il cyberbullismo e denunciare gli abusi. Solo con un'azione collettiva e consapevole potremo estirpare questa piaga dal web e costruire un mondo online più sicuro e inclusivo per tutti.

Oltre a quanto sopra, è importante sottolineare che il cyberbullismo può avere conseguenze legali per i colpevoli. In molti paesi, il cyberbullismo è considerato un reato e può essere punito con la legge. Le vittime di cyberbullismo dovrebbero essere consapevoli dei loro diritti e non esitare a denunciare gli abusi alle autorità competenti.

Insieme possiamo fermare il cyberbullismo e creare un mondo online più sicuro per tutti.

di Marco Cogoni, 3ªB


La violenza sulle donne - di Alessia Pitzanti e Maria Seguri, 1ªG

La violenza sulle donne

Un argomento - giustamente - sempre più discusso

La violenza sulle donne nel 2024 è un argomento molto discusso. Perché i numeri degli
omicidi/femminicidi sono assai alti: ogni tre giorni viene uccisa una donna.

Questo è causato da diversi motivi.

Uno di questi può essere il semplice fatto che la donna abbia una vita indipendente e, per contro, perché l’uomo non sia d’accordo con questa indipendenza. Ciò porterebbe alla gelosia e a far commettere agli uomini azioni impulsive.

Oppure succede che il marito abbia la certezza che la moglie lo tradisca e magari lui, per “farle imparare la lezione”, si senta giustificato ad “alzare le mani”.

Però l’uomo non ha il diritto né di uccidere la donna e nemmeno di picchiarla.

Perché non c’è un motivo valido che giustifichi questi atti.

Quando il compagno usa violenza alla compagna, sarebbe meglio denunciare. 

Però spesso non è così, perché la donna ha paura di denunciare dal momento che, se l’uomo ne venisse a conoscenza, andrebbe su tutte le furie e la picchierebbe ancora una volta e in maniera più forte...

Molte donne però hanno avuto il coraggio di denunciare, anche se spesso le autorità non hanno preso sul serio le loro segnalazioni, o altre volte, sono intervenute quando era ormai troppo tardi.

La violenza sulle donne non si limita soltanto ad atti fisici violenti. Non è da sottovalutare la violenza psicologica, gli abusi emotivi, che spesso hanno conseguenze molto gravi, come la depressione, disturbi collegati all’ansia che, nei casi più gravi, possono indurre al suicidio. La violenza verbale usata da alcuni uomini, soprattutto per sminuire la donna, criticarla anche in maniera aggressiva, è molto comune e provoca alle donne disturbi psicologici.

Tra i fatti di cronaca nera che riguardano le donne, ci ha colpito in particolare un episodio avvenuto Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana. Ci riferiamo all’omicidio delle sorelle Mirabal, nel periodo della dittatura di Rafael Leònidas Trujillo. Queste donne erano delle attiviste politiche e il crimine è stato attuato nel giorno in cui si stavano recando a fare visita ai loro mariti in carcere. Nel tragitto furono bloccate dagli agenti del Servizio di informazione militare. Le hanno portate in un luogo nascosto per poi essere stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate. Poi le hanno gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.  È in loro memoria che si è deciso di celebrare il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

di Alessia Pitzanti e Maria Seguri, 1ªG

Fonti: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne



Un progetto con i robot! - di Daniel Sabiu, 2ªB

Un progetto con i robot! 

Scratch, una risorsa per imparare divertendoci



Salve, oggi vorrei parlare del Progetto STEM.

L'attività è stata svolta nella scuola Secondaria di Primo grado dove hanno insegnato come funziona Scratch e come far funzionare i sistemi. Per me è stata una bellissima esperienza soprattutto perché mi piace molto la tecnologia.

L'attività è stata divisa in due ore per sette giorni uno a settimana e consisteva nel creare una specie di gioco facendo muovere un robottino.

Al termine dell’esperienza, gli alunni hanno fatto vedere un robottino meccanico a cui potevano inserire con Scratch dei meccanismi per farlo muovere nella vita reale. Oltre a questo, ci hanno fatto vedere come funziona un'azienda specializzata nel creare robot e per farli muovere, saltare, ecc.


Ecco il robottino che ci hanno fatto vedere nell’ultima lezione e che hanno anche utilizzato come lavoro di fine anno facendolo ballare con una sua copia.

Queste sono alcune funzioni di Scratch per fare muovere il coniglio.

Si è trattato di un’attività molto bella e interessante, alla quale abbiamo partecipato tutti con entusiasmo.

di Daniel Sabiu, 2ªB

Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...