venerdì 17 febbraio 2023

I 5 DRAGONI, di Liam Caputi, Classe 1^E, Scuola secondaria di Primo grado

 I 5 DRAGONI

Negli ultimi sette anni, frequentando la palestra di kung fu, mi sono appassionato alla cultura cinese e in questo articolo racconterò la leggenda dei 5 dragoni.

Nella cultura cinese di grande importanza è la leggenda di Xuan Wu che sconfigge i cinque draghi e diventa immortale. 

Il drago nella cultura cinese rappresenta l’indomabile, qualcosa di così forte che non può essere sconfitto. Nell’animo umano ci sono 5 draghi di cui bisogna liberarsi per essere veramente liberi. Non possono essere uccisi, ma un cuore puro e una mente serena li possono domare. Essi hanno caratteristiche diverse e sono abbinati ai cinque elementi.

Esiste il DRAGO ROSSO FUOCO, nel nostro cuore. È il più forte tra i cinque draghi e pensa solo a se stesso. Chiunque lo offenda viene incenerito. Appartiene all’elemento fuoco e rappresenta il nostro io.

Esiste il DRAGO NERO presente nei nostri reni. È come l’acqua che trascina le cose come un fiume in piena. Prende il nostro controllo utilizzando i nostri desideri. Appartiene all’elemento acqua e rappresenta i nostri desideri naturali.

Esiste il DRAGO GIALLO nella nostra milza. È grande come una montagna e cerca di essere sempre all’altezza delle aspettative di tutti. Quelli che gli rivolgono la parola senza prima essersi inchinati e averlo chiamato maestà vengono imprigionati sotto la sua montagna. Appartiene all’elemento terra e rappresenta la nostra obbedienza all’etichetta sociale.

Esiste il DRAGO VERDE nel nostro fegato. È piccolo e scattante, cambia direzione in modo veloce, ci fa perdere di vista i nostri obiettivi. Chi cerca di tenerlo fermo, può essere penetrato dai suoi pungiglioni. Appartiene all’elemento legno e rappresenta la nostra incostanza.

Esiste infine il DRAGO BIANCO che risiede nei nostri polmoni. E’ ricoperto di scaglie d’acciaio, che non gli permettono di muoversi liberamente. Quando cammina travolge tutto ciò che trova di fronte, facendoci dimenticare il buon senso. Egli appartiene all’elemento metallo e rappresenta la nostra obbedienza.

I draghi lasciati senza controllo, si alleano e si trascinano l’uno verso l’altro, verso il Caos. Ma solo domando un drago, si raggiunge l’obiettivo di prevalere sugli altri.

Ancora oggi questa leggenda viene narrata con usi e costumi in Cina e nelle palestre di arti marziali di tutto il mondo attraverso spettacoli cinesi con il simbolo del dragone che simboleggia tutti e 5 i draghi.



Nelle leggende, miti, storie cinesi i draghi sono raffigurati con il corpo simile a quello di un serpente gigante, con un enorme coda e alla fine e una testa enorme, ha due zampe anteriori e molte volte raffigurato con delle specie di criniere poste nel corpo.

Liam Caputi, Classe 1^E, Scuola secondaria di Primo grado

LETTERE A BABBO NATALE, a cura degli alunni della Scuola primaria e della Scuola secondaria di Primo grado

Nel mese di dicembre, il Team digitale ha proposto agli alunni del nostro Istituto di scrivere una mail a Babbo Natale per esprimere un loro grande desiderio. Gli elaborati ritenuti più significativi vengono pubblicati qui di seguito.





Caro Babbo Natale,

quest'anno mi sono comportata bene pertanto vorrei chiederti un dono per il 25 dicembre. Comunemente, in questa festività, si chiedono oggetti materiali, ma ci sono cose più importanti di gioielli e giocattoli. Uno dei problemi più diffusi in questi anni è l'abbandono dei cani. Avendo anch'io un amico a quattro zampe – il regalo più bello che potessi ricevere – questo argomento mi tocca profondamente. Avere un animale domestico è come avere un migliore amico, pronto ad aiutarti in ogni occasione e a mettere la tua felicità al primo posto. Purtroppo oggi ci sono molte persone che non hanno nessun rimorso nel maltrattare e abbandonare i cani. Ma cosa possiamo fare per migliorare la situazione? Se non si è persone responsabili non è consigliato prendere un cane. È molto importante chiamare sempre la polizia municipale quando si vede un cane abbandonato. In questo modo si rintraccerà il padrone oppure il cane verrà portato in canile, dove riceverà le cure necessarie. Quindi quello che vorrei per Natale è che ogni cane potesse vivere sereno con il suo padrone e che potesse ricevere tutto l'amore di cui ha bisogno.

Lucrezia Murgia, Classe 1^H, Scuola secondaria di Primo grado




Caro Babbo Natale,
vorrei tanto che tu potessi offrire solo un po' di amore alla gente, sorrisi e non lacrime e rabbia, ma la gioia e la pace. Non la guerra ma tantissima armonia.
Babbo Natale per favore aiutaci solo un po' a migliorare il mondo, fai che la gente si ami.
Aiutaci tu!!!

Annazoe Cuccu 
3B – Scuola Primaria “Rodari”




Caro Babbo Natale,
mi chiamo Raffaele Tintis e ho 8 anni. Quest'anno ho fatto “da bravissimo”: sto studiando e mi sto comportando molto bene a casa. Mia madre dice che porti molti regali ai bambini buoni, quindi io ne merito tantissimi (tutti quelli della lista che ho dato a mamma e papà). 
Però ti chiedo di venire presto, perché non so se riesco a resistere ancora a lungo.
Per favore sbrigati!
E siccome sono un bambino buono, vorrei che andassi a parlare con quei signori che stanno facendo la guerra nel mondo, e dicessi loro che devono smetterla di odiarsi e lanciarsi le bombe, perché distruggono tutto e tu non puoi andare nelle case dei loro bambini a portare i regali. Magari ti ascoltano e la smettono.
Ti auguro buone feste.

Con affetto,
Raffaele Tintis
3B – Scuola Primaria “Rodari”


Caro Babbo Natale,
tra le tante cose che vorrei ce n’è una in particolare che mi piacerebbe che tu esaudissi. Nel mondo la povertà è costante e ingiusta perché ci sono i poveri e i ricchi e dovremmo secondo me essere tutti uguali. Nel mondo, a parte la mancanza di cibo, c’è anche la sofferenza del freddo perché chi è povero non si può permettere di riscaldarsi. Questo succede anche nelle zone dove c’è la guerra; per esempio, in queste zone vengono distrutte le centrali elettriche e manca l’elettricità per riscaldarsi e cucinare il cibo. Ti chiedo quindi di fare il possibile per aiutare le persone povere e in circostanze di guerra.

Buon Natale,
Liam Caputi
1E – Scuola Secondaria di Primo grado “Gramsci”


 

NATALE È… Scuola dell’infanzia J. Gagarin, a cura dell’insegnante Tamara Diana

 … STARE INSIEME

Dicembre è il mese più atteso dai bambini della scuola dell’infanzia Gagarin.

Ogni anno c’è sempre un grande fermento in attesa del Natale e svariate attività creative coinvolgono i bambini, le bambine e tutto il personale della scuola.  Si sperimentano svariate tecniche con l’utilizzo di diversi materiali in momenti significativi di collaborazione e di condivisione: addobbi, biglietti augurali, canti, coreografie, letture e riflessioni sul significato e i valori  del Natale

Diversi  laboratori  “CHRISTMAS JUMPER DAY, ALLESTIMENTO PRESEPE/ ALBERO, FESTA DI NATALE” hanno visto il coinvolgimento delle famiglie dei piccoli alunni, assenti dalla scuola da diversi anni, a causa delle limitazioni imposte dal rispetto delle norme anticovid.

Si è cercato di ricreare e soprattutto rafforzare quella sinergia tra Scuola e Famiglia, un legame fondamentale che ha avuto come fine ultimo  la solidarietà, l’aiuto al prossimo e soprattutto  il recupero della socialità.


 

… SOLIDARIETà

La scuola dell’infanzia Gagarin aderisce da diversi anni all’iniziativa  CRISTMAS JUMPER DAY promossa da SAVE THE CHILDREN finalizzata alla raccolta fondi per aiutare bambini e bambine che vivono situazioni difficili.

Con grande entusiasmo gli alunni, in collaborazione con diverse mamme, hanno realizzato buffi maglioncini a sfondo natalizio con materiale di riciclo indossati a scuola il giorno della festa di Natale.

Il laboratorio ha sensibilizzato i bambini ai valori dell’altruismo e della solidarietà, a  saper lavorare insieme per un progetto comune in modo giocoso  e coinvolgente.

Con il ricavato sono  stati sostenuti diversi progetti umanitari di Save the Children.


…EMOZIONE

Finalmente è arrivata la tanto attesa festa di Natale, la festa più amata in assoluto da grandi e piccini.  I bambini hanno fatto il loro ingresso a scuola  vestiti a festa “senza grembiule” con i maglioncini decorati.

 La festa ha avuto luogo nell’ampio salone della scuola, addobbato per l’occasione, con un inizio veramente emozionante: tutte e tre le sezioni, hanno cantato e suonato  le canzoni insegnate da “ maestra Silvia” la “maestra di musica”, che da diversi anni accompagna i bambini della Gagarin in un percorso di educazione musicale in continuità con le scuole dell’istituto.

L’emozione era tanta…i bambini si sono divertiti.

È arrivato poi il momento di una coppia  di genitori che con un vasto repertorio dance ha fatto ballare e cantare tutti presenti davanti agli occhi emozionati dei propri figli.

I genitori hanno poi allestito, in sala mensa, un banchetto  per la merenda di Natale: un momento allietato dall’arrivo di Babbo Natale e della Befana che hanno consegnato doni e dolciumi a tutti i bambini. Ma non è finita qui… tutti i  i bambini hanno ricevuto in dono un palloncino realizzato dalla  “mamma dei palloncini “  che  con abile maestria ha  modellato colorati palloncini realizzando “animaletti”, “cuoricini” e tante “pistole sparabaci”.

La collaborazione di tutto il  personale scolastico, l’impegno dei rappresentanti di classe e il supporto delle famiglie sono stati fondamentali  per una giornata davvero emozionante.


Natale è

 ...pace (Elisa)

…un sorriso (Esme)

…un abbraccio (Camilla)

...amore (Angelica)

...un abbraccio d’amore (Gabriele)

...fare l’albero (Lorenzo)

...un bacio (Adele)

...fare Festa Insieme(Gabriele)

...un dono (Riccardo)

...essere felici (Stefano)

...una storia d’amore (Dennis)

...una famiglia (Andrea)

...essere innamorati (Daniele)

...essere felici con mamma e papà (Nicole)

...stare insieme (Carlo)

...preparare i regali con mama e papà(Erica)

…abbracciare Babbo Natale (Cristian)

…bello (Emanuele)

...fare amicizia  (Yury)

...volersi bene (Giulia)






 

Racconto di un’uscita al “Parchetto", a cura dei bambini e delle bambine della sez. A, Scuola dell’Infanzia “ Via Piave”

 

Oggi eravamo al “parchetto” vicino alla scuola, in fila con le mani per due… a piedi.

Il tempo era bello, c’era un bel sole, un bel cielo, delle bellissime nuvole e un grandissimo cielo.

Non abbiamo messo i giubbini perché c’era caldo e non c’era freddo.

Siamo andati accompagnati dalle maestre.

Siamo andati a vedere le piante e le foglie degli alberi, verdi e poche fogliette colorate.

Siamo in autunno ma le foglie che hanno cambiato colore sono pochine, pochine perché c’è ancora un pochino di caldo!!!

Poi abbiamo giocato, abbiamo fatto un buco, scavato e disegnato sulla sabbia con i bastoncini e i legnetti.

Io ho fatto le “rose” con le foglie e i rami che ho preso da per terra e abbiamo fatto i fiorellini, delle rose dell’autunno.

Io ho schiacciato un bruco con la pietra…

Per terra c’erano le foglie, i rametti, formichine, l’immondezza, le sigarette, una bottiglia di coca…

La natura bisogna rispettarla con delle buone maniere. Non uccidere le piante. I rifiuti vanno nella spazzatura. La natura con la natura.

Al rientro ci hanno accompagnato due farfalle fino a scuola.

 


Racconto di una visita alla “Casa di BABBO NATALE”, a cura dei bambini e delle bambine, sez. A scuola dell’infanzia “Via Piave”

 

Ieri non eravamo a scuola, eravamo alla “Casa di BABBO NATALE” a San Sperate. Tu conosci San Sperate perché ci abiti, tu vivi lì. Siamo stati tutta la mattina.

Siamo venuti in macchina, con il navigatore, accompagnati dai genitori.

Ci siamo incontrati in una piazzetta, ci siamo fermati difronte a un bar, c’erano le maestre, il maestro e le collaboratrici.

Abbiamo cantato e mentre stavamo cantando sono arrivati gli Elfi.

È stata un’avventura… una sorpresa bella, divertente e molto nevicosa…

Gli Elfi ci hanno portato alla “Casa di BABBO NATALE”. C’era una grande porta chiusa (un portone), abbiamo bussato …

<< Chi è?>>

<<Siamo i bambini della Sez. A, scuola via Piave, Scuola del Sorriso>>

Hanno aperto, c’erano altri Elfi e poi è nevicato… per far calare la neve c’era un cannone che sparava neve, se dicevi NEVE.

L’Elfo ci ha detto che Babbo Natale era stanco perché aveva lavorato tanto… di notte stava leggendo le letterine, erano tante. Babbo Natale stava facendo la nanna.

Le renne avevano fatto la cacca nelle scale e poi sono scappate…

Abbiamo cantato e ballato… dopo siamo saliti nelle scale e siamo entrati nella casa e abbiamo trovato Mamma Natale e Babbo Natale. Erano addormentati, noi li abbiamo svegliati…

Eravamo felici… è stata una bella giornata, una bellissima avventura!!!




E SE LA FESTA FINIRÀ… IL NATALE NON FINIRÀ… a cura delle insegnanti e degli insegnanti sez. A-B, scuola dell'Infanzia "Via Piave"

 

Le esperienze dei bambini della Scuola del Sorriso

E se la festa finirà … il Natale non finirà… sono le parole di una canzone scritta e condivisa con i bimbi della scuola del Sorriso per arrivare sino ai bambini della scuola primaria Rodari, che  sulle dolci note di questo brano hanno avuto modo di espandere e moltiplicare la gioia del Natale. Parole in musica che ci hanno fatto assaporare la magia in uno spazio di tempo dell’anno, tanto atteso e desiderato da piccoli e grandi. L’organizzazione dei festeggiamenti nella scuola dell’infanzia è un momento importante e delicato che contribuisce a rafforzare il sentimento di appartenenza, consolidare relazioni interpersonali e perché no imparare a STARE E FARE con e per l’ALTRO. I bambini hanno così avuto occasione di vivere con consapevolezza momenti di condivisione nel quale cibarsi di musica, parole e grandi emozioni. L’uso di albi illustrati, storie, racconti hanno aiutato i piccoli a conoscere le credenze e usanze del Natale accompagnandoli a riconoscerne il significato più intimo e ricercato della Festa.


Le feste canoniche e le celebrazioni di giornate dedicate a temi importanti (giornata della memoria, calzini spaiati, giornata dedicata all’autismo, mi illumino di meno ecc.) accompagneranno i piccoli nella scansione del tempo e al bisogno di intercalare la quotidianità degli eventi con momenti di festa che segnano un prima e un dopo,  lasciando spazio all’attesa, alla sorpresa e allo stupore che quelle giornate custodiscono. Celebrare, ricordare preparare delle feste diventa così un modo per imbastire storie personali e collettive dense di  memorie, vissuti personali e collettivi da condividere in uno spazio interiore che diventa di tutti e per tutti. La festa e le ricorrenze diventano così un importante pretesto di crescita dove ritrovare riti, gesti, simboli, esperienze in un patrimonio di date e eventi che per ogni bambino assumeranno un personale significato, il posto di ciascuno in un comune tavolo di condivisione.

E allora perché le feste non finiscano ma rimangano nell’immaginario di ognuno è importante viverle e condividerle nei luoghi, nei riti, nelle narrazioni, negli oggetti, nei cibi che le rappresentano ma soprattutto nelle parole e nei racconti dei nostri piccoli.

 

Link video della canzone “Il Natale non finirà”

https://drive.google.com/file/d/1FaWy_ugO8fpCSKRvnmUyTIyM7dGEBY5I/view?usp=share_link





3 FEBBRAIO: GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI, Classi 1^A e 1^B della Scuola Primaria, a cura dell'insegnante Valeria Pettinau

 

3 FEBBRAIO:  GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI

 

Anche noi, con gli alunni della 1° e della 1B della scuola primaria Rodari abbiamo voluto festeggiare questa giornata, riflettendo sulla diversità e sull’unicità di ogni essere umano. E anche se scrivendo sul quaderno i “CALZINI SPAIATI “sono diventati “CALZINI SPIATI” i bambini si sono confrontati sull’amicizia, sul rispetto e poi si sono divertiti ad indossare le calzine diverse e ad osservare le maestre che “stendevano” il bucato.

Ecco le nostre foto






GIOCARE E… GIOCARE, Classi 1^A e 1^B della Scuola Primaria, a cura dell'insegnante Valeria Pettinau

 GIOCARE E… GIOCARE

 

Per sperimentare e apprendere i 5 sensi e conoscere l’illusione ottica della rifrazione, gli alunni della 1A e 1B della scuola primaria Rodari si sono divertiti con lo “SCATOLONE NATALIZIO DEI 5 SENSI” e con il “CASTELLO DI BABBO NATALE”.

Abbiamo voluto documentare i bambini mentre si divertivano ad imparare







MIND ROBOT UN ALLEATO PER IMPARARE, Classi 1^A e 1^B della Scuola Primaria, a cura dell'insegnante Valeria Pettinau

 

MIND ROBOT UN ALLEATO PER IMPARARE

 

Nella 1A e 1B della scuola primaria Rodari, MIND è stata una preziosa risorsa in Scienze e Tecnologia per l’apprendimento di alcuni fenomeni come l’eclissi di sole, che i bambini hanno prima sperimentato il 25 ottobre osservandola con gli occhialini e poi giocando con MIND. Ma è stata utile anche per conoscere il mondo dei 5 sensi.

Per raggiungere questi obiettivi i bambini hanno programmato MIND ROBOT su tabelloni a tema

Ecco alcuni momenti delle attività






A crear storie..., Classi 1^A e 1^B della Scuola Primaria, a cura dell'insegnante Valeria Pettinau

 

A CREAR LE STORIE

 

Nella classe prima della primaria l’apprendimento della letto-scrittura è un momento delicato, il primo approccio per la conoscenza dei fonemi e grafemi deve nascere sempre da attività ludiche e accattivanti. Solitamente l’ascolto di storie aiuta nell’introduzione delle nuove lettere da conoscere. Ai nostri bambini della 1A e della 1B della scuola Rodari piace tantissimo ascoltare piccoli racconti, ma piace anche essere creativi, inventando storie collaborative. Ecco cosa hanno creato gli alunni partendo dalla presentazione della consonante S.


LA SUPER STORIA DEL SERPENTE

 

C’ERA UNA VOLTA UN SERPENTE A SONAGLI DI NOME STELLA CHE VIVEVA A SELARGIUS. ERA SOTTILE, SOFFICE E AVEVA LE STRISCE, SEMPRE SERENO, SIMPATICO E SPIRITOSO, MANGIAVA SARDINE E SPINACI.

STRISCIAVA SULLA STRADA SOTTO IL SOLE, SALIVA LE SCALE PER TROVARE UNO SPECCHIO PER SENTIRSI UN SUPER EROE.

TROVO’ INVECE UNO SCOIATTOLO CHE SI CHIAMAVA SOLE ED ERA SPECIALE E INSIEME DECISERO DI PARTIRE SULLO SPAZIO PER VEDERE SATURNO.

 

I SUPER BAMBINI DELLA 1A


UNA STRANA STORIA

 

C’ERA UNA VOLTA UN SERPENTE CHE SI CHIAMAVA STEFANO, VIVEVA NELLA SAVANA, STRISCIAVA, ERA SERENO E QUALCHE VOLTA UN PO’ SCATENATO.

UN GIORNO INCONTRO’ I SUOI AMICI: SALMONE SARA, SCOIATTOLO SANDRO, SQUALO STATUEL E SIRENA STELLA.

INSIEME SALTAVANO, SCHERZAVANO E SORRIDEVANO MOLTO. FACEVANO MERENDA MANGIANDO CIBI SAPORITI: SALAME, SPAGHETTI AL SUGO E BEVEVANO IL SUCCO DI SUSINA.

DOPO FACEVANO UN BEL SONNELLINO E SOGNAVANO DI STARE AL MARE SULLA SABBIA SOTTO UN BEL SOLE.

 

E LA STORIA FINISCE QUA! 

             GLI ALUNNI SIMPATICI DELLA 1B

LA GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI, Classi 4^ A e 4^B. Scuola Primaria Rodari, Insegnante Pina Pala

 

Classi 4^ A e 4^B

Scuola Primaria Rodari

                                                                          Ins. Pina Pala

LA GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI

 

Il primo venerdì di febbraio si festeggia la

 Giornata dei Calzini Spaiati, una giornata nata per celebrare la diversità, per valorizzare le caratteristiche di ogni essere umano e per diffondere valori positivi come ACCOGLIENZA, UGUAGLIANZA, AMICIZIA e ACCETTAZIONE di tutte le diversità.

Oggi indossiamo i calzini spaiati per dimostrare le nostre differenze senza pregiudizi.

Con i nostri calzini coloriamo il nostro mondo e il nostro cuore.

D'altronde, a chi non è capitato di perdere uno o due calzini e doverli indossare di diverso colore?

FILASTROCCA DEI CALZINI SPAIATI

QUESTA MATTINA MI SONO SVEGLIATO

E PER LA SCUOLA MI SON PREPARATO.

MA QUALCOSA E’ ANDATO STORTO:

UN CALZINO ERA LUNGO E L’ALTRO ERA CORTO!

ALL’IMPROVVISO MI SON VERGOGNATO

PERCHE’ PENSAVO DI AVER SBAGLIATO.

MA LA MAESTRA UNA COSA MI HA DETTO:

“ESSER DIVERSI NON E’ UN DIFETTO, TUTTI

NOI SIAMO COME I CALZINI, UNO A RIGHE, UNO A PALLINI,

UNO A COLORI, UNO BIANCO E NERO,

NON C’E’ UN FALSO, NON C’E’ UN VERO.

SIAMO TUTTI UN PO’ SPECIALI E NON SIAMO MAI BANALI.

SIAMO TUTTI COME CALZINI, SEPPUR SPAIATI, SIAMO CARINI!”
























GIORNATA DELLA MEMORIA, Classi 4^ A e 4^ B, Scuola Primaria Rodari, Insegnante Pina Pala

 

Classi 4^ A e 4^ B

Scuola Primaria Rodari

Ins. Pina Pala

27 GENNAIO 2023

GIORNATA DELLA MEMORIA

La Giornata della memoria cade in questo giorno perché proprio il 27 gennaio  le truppe sovietiche scoprirono ad Auschwitz, in Polonia, un campo di concentramento  dove erano stati deportati tantissimi ebrei che lì morirono tra mille sofferenze.

 I pochi superstiti furono liberati e poterono raccontare al mondo gli orrori commessi in quei campi. Quella guerra terribile terminò nel 1945. Purtroppo, ancora oggi, in molti Paesi c’è la guerra. Ecco perché è necessario ricordare i crimini commessi contro gli Ebrei e tutte le minoranze politiche e intellettuali. Non dobbiamo dimenticare tutti gli orrori che sono stati commessi nel passato perché ricordare e  conoscere questi fatti ci aiuta a capire che dobbiamo fare di tutto per evitare che accadano di nuovo. Oggi più che mai  è necessario combattere per la pace  e per la fratellanza di tutti i popoli.

 Per approfondire questi temi,  abbiamo letto “La portinaia Apollonia” di Lia Levi. Il libro parla di una portinaia, temuta e derisa dai bambini  perché ritenuta una strega malvagia. Il bambino ebreo protagonista del racconto, condizionato dai compagni, era terrorizzato dalla portinaia Apollonia. Madre e figlio, così come tutti gli ebrei, erano ricercati dai soldati nazisti per essere deportati nei campi di concentramento. Alla fine sarà proprio la portinaia Apollonia a salvare e nascondere sia  il bambino che la madre. Questo libro vuol farci capire che non dobbiamo mai fermarci alle apparenze e non dobbiamo avere pregiudizi. In questo caso “ Le fiabe a volte sbagliano perché anche le streghe (così credevano i ragazzi) nella realtà salvano i bambini”.(Classe 4^B)

L’altro libro esaminato è “Otto, autobiografia di un orsacchiotto” di  Tomi Ungerer.

Il libro parla di un’amicizia tra due bambini, uno dei quali ebreo e un orsacchiotto. I tre, a causa delle vicende legate alla seconda guerra mondiale si perdono di vista.
Il bambino ebreo viene deportato con tutta la sua famiglia e i tre vivono avventure e dolori legati alla GUERRA, senza mai incontrarsi. Alla fine i tre amici, vecchi e provati dalla vita, scoprono che a causa della guerra hanno entrambi perso la famiglia (sia il bambino tedesco che il bambino ebreo). Un giorno, in modo del tutto casuale si incontrano di nuovo e decidono di condividere la stessa casa dove trascorreranno il resto della loro vita. Il libro ci fa riflettere sul valore dell’amicizia che va oltre le razze e le difficoltà della vita. Anche se ci si perde, l’amicizia se è vera, dura tutta la vita. (Classe 4^A)

 



















Come Mary Anning - a cura della Scuola d'Infanzia "Maria Lai"

Come Mary Anning Curiosità, scoperta, creatività, invenzione Conoscete Mary Anning ? Vi diciamo come l’abbiamo conosciuta. Maestra Alessia Z...